… nei suoi pensieri

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.La Casa
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Questo lessi nei suoi pensieri …
Il MilordQuando mi addormentai erano  –  credo – passate da poco le sette.  La luce del sole splendeva in pieno e le tende tirate non facevano, nemmeno,  più finta di nascondere i raggi. Il chiarore entrava dalla finestra aperta e tracciava un disegno sulla parete. Sentivo che le donne stavano portando via le sedie e i tavoli dal roseto e togliendo i festoni e luminarie.  Il letto di Ninni era ancora intatto e vuoto. Ero stesa di traverso, con le braccia a coprire gli occhi, una posizione folle e insensata, certo non favorevole all’induzione del sonno, ma alla fine scivolai sul confine dell’inconscio e lo oltrepassai. Quando mi svegliai erano le undici  e la governante doveva essere entrata a portarmi il tè senza che mi accorgessi, perché, accanto a me c’era un vassoio con una teiera fredda, i miei vestiti erano stati messi in ordine e il completo riposto nel guardaroba. Bevvi il mio tè ormai freddo. Ero, ancora, intontita e semi assente a causa della dormita breve e profonda;  contemplavo il muro davanti a me. Il letto, lasciato vuoto da Milord, mi aveva riportato alla realtà, colpendomi al cuore e la sofferenza della notte prima mi aveva assalito nuovamente. Non era tornato in camera. Il suo pigiama era ancora lì, piegato e il lenzuolo appariva intatto. Mi domandai quali fossero stati i pensieri della governante, nel rientrare nella mia stanza con il tè. Si era accorta della situazione? Era andata a parlarne con gli altri componenti della servitù; ne avevano discusso nel corso della colazione? Perché mai mi preoccupavo di fatti del genere?
Perché mai mi angustiavo all’idea che la servitù né parlasse nelle cucine? Forse avevo una mentalità misera e meschina:  un odio convenzionale e vile per il pettegolezzo. Ecco perché ero scesa, la sera prima, con il mio vestito turchese, invece che rimanere nella mia camera. Non era stato un atto di coraggio o di nobiltà: era stato, solo, un misero tributo alle convenzioni. Non ero scesa per amore di Milord, della governante o della casa. Ero scesa perché non volevo che gli invitati, al ballo, pensassero che avessi litigato con Ninni. Non volevo che tornassero a casa dicendo: “Naturalmente, voi lo sapete che non vanno molto d’accordo … Ho sentito dire che, lui, non è proprio felicissimo”.
Ero scesa, solo, per me, per il mio povero orgoglio personale. Credevo di poter sopportare – a condizione che fossimo solo due anime consapevoli – il fatto che lui non provasse più tenerezza nei miei confronti, non mi baciasse più, non mi parlasse se non per comunicarmi lo stretto necessario.MiladyAvremmo potuto comprare il silenzio della servitù e continuare a recitare la nostra parte di fronte ai conoscenti e di fronte alla governante e poi – una volta soli – chiuderci ognuno nella propria stanza e condurre esistenze separate.  Mi sembrava, mentre stavo seduta sul letto fissando al muro  la luce che penetrava attraverso la finestra e il vuoto di Milord, che non ci fosse nulla di così vergognoso, di così degradante come un matrimonio fallito. Fallito dopo pochi mesi, come il mio. Non potevo più coltivare illusioni, era inutile sforzarsi di vincere. La nottata l’aveva dimostrato fin troppo bene. Il mio matrimonio era una catastrofe. La gente avrebbe potuto dire qualunque cosa, se avesse saputo. Noi non andavamo d’accordo,  non eravamo una coppia. Non eravamo adatti l’uno all’altra. Per Ninni ero troppo giovane, troppo inesperta e – ancor peggio – non appartenevo al  suo mondo. Non aveva importanza che lo amassi in un modo malato, doloroso, disperato, quasi come amano i bambini. Non era di questo genere d’amore che lui aveva bisogno. Lui desiderava qualcosa che aveva avuto in passato e che io non ero in grado diMilady alla partenza dargli. Ripensai alla presunzione e all’eccitazione – sentimenti giovanili, quasi isterici – con le quali mi ero gettata in questo matrimonio, immaginando che lo avrei reso felice, quando lui, invece, aveva già conosciuto in passato una felicità ben più grande. Quel che avevo creduto essere amore per me, per me come persona, non lo era affatto. Semplicemente, lui era un uomo e io sua moglie, ero giovane e lui si sentiva solo. Non mi apparteneva per nulla. Apparteneva all’Antica Dama. Pensava ancora a lei. E per l’antica dama, lui non mi avrebbe mai amata. L’antica dama, come mi aveva detto la governante, era ancora presente; era in quella camera nell’ala occidentale, era in biblioteca, era nel soggiorno, nella galleria. La sentivo, perfino, nella minuscola stanzetta del giardinaggio, là dove era ancora preso il suo impermeabile. Era nel giardino, nei boschi, nel cottage in pietra sulla spiaggia. I suoi passi risuonavano lungo il corridoio, il suo profumo aleggiava sulle scale. La servitù, obbediva tuttora i suoi ordini: mangiavamo quello che piaceva a lei. Le stanze erano piene dei suoi fiori preferiti. I suoi vestiti erano ancora negli armadi della sua stanza, le sue spazzole sulla toeletta, le sue scarpe sotto la sedia, la camicia da notte sul letto. Camminai, avanti e indietro per la stanza, mordendo l’angolo del fazzoletto, lacerandone gli orli.
Avevo la netta sensazione che non avrei più rivisto Milord. Era una certezza che mi veniva da uno strano sesto senso. Se n’era andato e non sarebbe tornato. Andai alla finestra e mi misi a guardare la minuscola radura, quella del satiro che suonava il flauto. I rododendri erano completamente sfioriti, ormai. I fiori li avremmo visti solo l’anno venturo. Gli arbusti così alti apparivano scuri tristi, ora che il colore li aveva abbandonati. Dal mare stava salendo la nebbia e non riuscivo a vedere i  boschi, oltre la striscia di prato. Faceva molto caldo, si soffocava, potevo immaginare i nostri ospiti mentre dicevano “meno male che questa nebbia ieri si è tenuta alla larga, altrimenti non avremmo mai visto i fuochi d’artificio”. Lasciai il soggiorno e uscii sulla terrazza, attraversando salotto. Il sole era scomparso dietro un muro di foschia. Sembrava che un maleficio si fosse abbattuto su quell’enorme casa, portandosi via il cielo e la luce del giorno. Uno dei giardinieri mi passò accanto con una carriola colma di pezzi di carta, di spazzatura, di bucce lasciate sui prati dagli ospiti della sera prima.
Attraversai il prato e mi spinsi al  limitare del bosco. La nebbia, infilandosi tra gli alberi, si era condensata e adesso gocciolava, come una pioggerella leggera, sul capo scoperto. Da dove mi trovavo riuscivo a sentire il mare, in un sordo, che si infrangeva nelle insenature fin dentro i boschi. La nebbia bianca mi avvolse e avanzò verso la casa, odorosa di sale umido e di alghe.  Quando mi girai notai che non si vedevano più né i comignoli, né il profilo dei muri, ma solo un’ombra vaga. Qualcuno aveva aperto l’imposta della camera grande, nell’ala occidentale e si era affacciato. Guardai la sagoma scura, indistinta e per un attimo di terrore puro e di choc, pensai si trattasse dell’antica dama. Poi la figura si mosse e la vidi allungare un braccio per richiudere le imposte. Poi le ombre, il buio e la consapevolezza che ero in auto con Ninni e che mi stava accompagnando alla nave, per lasciare l’isola e tornare nei luoghi della mia infanzia, per sempre e senza di lui, divenne realtà. Era finita. Per sempre.
Lo sentii, con gli occhi ancora chiusi, mentre mi carezzava il viso. “Cosa c’è? Cos’ hai?”. Mi misi a sedere e allontanai le ciocche di capelli dagli occhi.
Non riesco a dormire”, risposi. “È inutile.”
Ma sì che hai dormito” disse. “Hai dormito tre ore. Sono le due e un quarto e siamo già quasi verso casa”. Faceva ancor il Milordpiù freddo di prima. Tremavo, nel buio dell’auto. “Vengo a sedermi accanto a te” dissi. Scavalcai il sedile e andai a mettermi di fianco a lui. Guardavo la strada attraverso il parabrezza. Gli misi una mano sul ginocchio. Stavo battendo i denti. “Fa freddo”, disse. “”. Le colline si innalzavano davanti a noi e poi sprofondavano per risalire ancora. Era piuttosto buio. Le stelle erano scomparse. “Che ora hai detto che sono?”, chiesi. “Le due e venti”, disse. “Che buffo”, risposi. “Sembra quasi che laggiù, dietro quelle colline, stia albeggiando. Non è possibile, è troppo presto”. “Ma stai guardando dalla parte sbagliata. Li è a occidente”. “Lo so. Che strano, no?”. Non rispose e io continuai a osservare il cielo. Sembrava che albeggiasse a  vista d’occhio. Sembrava che ci fosse già il primo rossore del sole. “L’aurora boreale si vede d’inverno, vero? Non in estate.” “Quella non è la aurora boreale”, disse Ninni. “Quella è casa”. Io lo guardai e vidi il suo viso. Vidi i suoi occhi. “Ninni”, dissi. “Ninni, che cosa sta succedendo?”. Guidava veloce adesso, molto più veloce. Arrivammo in cima alla L'automobile del Milordcollina e vedemmo i boschi incantati ai nostri piedi, in una conca. Sulla nostra sinistra c’era il nastro d’argento del fiume, che si allargava nell’estuario del fiume più grande, sei km più avanti. La strada per casa si stendeva davanti a noi. Non c’era la luna e il cielo era nero come l’inchiostro ma, all’orizzonte, era attraversato da lampi di porpora simili a schizzi di sangue e il vento salmastro del mare ci soffiava la cenere in faccia. Fu allora che annusai il profumo delle felci nel bosco, del muschio bagnato, dei petali di azalea caduti al suolo. L’incubo era svanito come nebbia al sole.Finalmente casa!
Questo lessi nei suoi pensieri dopo il lungo sonno ma, da quella notte, Lei non si svegliò più e mi ritrovai, nuovamente,  solo.

 

Il ritorno di MiladyAi primi chiarori dell’alba, mi destò un soprassalto di acuto e di dolce sgomento. Il cuore si ricordava della mia avventura e non resistetti più fra i cuscini. Mi alzai e coperto leggermente contro i brividi del mattino, mi sedetti alla finestra in attesa del sorgere del sole. Il mirabile evento riempiva di devozione religiosa la mia anima, purificata dal sonno. Cielo, terra e mare giacevano, ancora, in un pallore vitreo, spettrale, di crepuscolo; negli spazi incorporei nuotava una stella morente. Ma ecco giungere un soffio, l’alato messaggio lanciato da inaccessibili regioni, che Eos si levava dal fianco dello sposo. Avveniva quel primo e tenero arrossire delle zone più remote del cielo e del mare, in cui il rendersi percepibile ai sensi dell’Universo e del Creato, si rivela. Si avvicinava la Dea, la rapitrice di adolescenti, che già involò Clito e Cefalo e sfidando l’invidia degli Dei Olimpici, godette dell’amore vezzoso di Orione. Ai confini del mondo, aveva allora inizio uno spargere di rose, un brillare e rifiorire di indicibile grazia. Un manto di porpora calò sul mare che a sua volta sembrò, ondeggiando, di volerlo sospingere a riva. Intanto, dal basso, auree lance si avventavano in alto nel cielo e lo splendore si tramutava in incendio. Inondato dal fulgore del Nume, solitario e vegliante, rimasi, chiusi gli occhi, ad offrire le palpebre al bacio del cerchio di luce.
Sensazioni remote, antichi e squisiti tormenti del cuore che, morti nell’impegno severo di una vita, riaffioravano. Ne sorrisi attonito e smarrito, mentre, pensando e sognando, lentamente le mie labbra pronunciarono il Suo nome e levato il volto al cielo, quasi sorridendo, mi assopii. Sì, ero di nuovo a casa tra gli scheletri del mio passato e una Dama troppo antica, forse, da ricordare. Chiusi gli occhi e mi lasciai scivolare lungo quella lucida superficie dello specchio che, del Mondo Accanto, ne era il portale, facendomi rapire dall’universo dei riflessi, per poi morirvi.
E chiusi gli occhi per sempre!

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106 pensieri su “… nei suoi pensieri

  1. E così, si srotola un’esistenza legata al ricordo, alla tenerezza o a qualcosa che, perduto, scivola lungo la lucida superficie di uno specchio, porta trasparente di un mondo al di là, il Mondo Accanto, lontano, luccicante e terribile.

    Cordialità

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  2. Mio Dio, Milord.
    Ma è bellissimo. E’ bella tutta l’aria che si respira, la storia che è commovente e densa. Anche la “carta da parati”
    Che bello.
    Lo sapevo che l’Antica Dama sarebbe ritornata.
    Questa antica dama che ti colpisce il cuore
    E’ tornata bene.
    Sono contenta
    Qui l’abbiamo letta tutti (l’ho stampata con la stampante a colori. Sembrano le pagine di un libro. A mia madre è piaciuta e io l’ho letta almeno quattro volte.
    Mi fa sognare e sospirare.
    Che bella!
    Bella bella, Milord.
    Ti auguro una bellissima serata, Lord Ninni.

    Eleonora

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  3. Mon Dieu, mon amour, j’ai déménagé.
    Cette histoire m’a laissé sans voix. Je m’y attendais, et le voilà mon seigneur!
    Questa è arte senza bisogno di parlarne.
    Cari amici commentate pure, io non riesco a trovare le parole adeguate.
    Ninni rispondimi al telefono SVP
    Potremo trovare tante sfumature, ma l’emozione che hai dato è veramente forte.

    Buona serata, mon trésor.
    Au revoi a tout le mond.

    Bisous

    Annelise

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  4. Stavo riordinando le mie carte e mi è venuto in mente di venirti a trovare, perché, come sempre detto, riesco ad evadere un po’.
    Ho iniziato a leggere e a rileggere e mi trovo prigioniero di questo mondo tra un viaggio dentro un sogno e un mondo accanto che mi alletta.

    Come i bei tempi Milord?
    Un abbraccio.

    Lady Annelise:
    Lei ha ragione da vendere. Come si commenta? bello sul serio.
    Un abbraccio, amico mio.

    F.

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  5. In prima linea.
    L’analisi introspettica dei sentimenti e la descrittività sono, indubbiamente, i tuoi cavalli di battaglia.
    La modulazione della storia è talmente lineare che la si “vive” mentre la si legge!
    Bello davvero.
    Un brano, questo, che rende giustizia a tutti i malintesi del quotidiano offrendoci la bellezza di un qualcosa che, sembra, perduto.

    Ciao.
    Un saluto per tutti

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  6. Ninni Raimondi
    “……. Chiusi gli occhi e mi lasciai scivolare lungo quella lucida superficie dello specchio che, del Mondo Accanto, ne era il portale, facendomi rapire dall’universo dei riflessi, per poi morirvi.
    E chiusi gli occhi per sempre!”

    you are a true artist painting words on your canvas – i’m glad that i follow your wordpress.
    Happy New Year from David in Maine

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  7. Come un sorriso che si alzi al cielo e canti, l’ultimo canto, al Creato.
    E’ magnifico, caro Ninni.
    Mi sto perdendo in questa lettura che regala molto di più di quello che esprime. Stamperò anch’io questo brano che andrà a raggiungere gli altri dell’Antica Dama.
    Sempre bello e sempre emozionante.
    Mi hai fatto sognare.

    Caffettino Milord?
    Un bacio con affetto e un saluto per un sereno nuovo anno per te e per i tuoi ospiti.

    Marisa

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  8. Buon giorno!
    Che bella sorpresa caro Milord.
    Sono ancora affascinato da quel che leggo, come lo leggo e il suo perché.
    Un colpo un centro.
    Devo dire che mi aspettavo un tuo “colpo basso” in tal senso.
    Troppo tempo senza l’Antica Dama: soffrivo di crisi d’astinenza.
    Anch’io ho stampato tutto, ma tornerò, proprio per parlare dei riflessi dei sogno, su quelli dei desideri.

    Buona giornata

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  9. Vana è l’instabile sospensione di pensiero, respiro lento … invisibile somiglianza di lacrima dopo la fine dell’inverno.
    Nella forma ormai prossima, il suono è di calendari sbiancati dal merito e l’Assenza, riveste ruoli di cuore e di Ricordi, che ancora bruciano oltre i vetri chiusi.

    Benvenuta Notte.
    Benvenuto Specchio di un Altro Mondo …
    … come sale sulle aperte disposizioni all’odierno movimento di simboli e Benvenuta; Marea del Cielo … quasi a sostenere il tessuto di un Nome che si perde nell’Ospite Ignaro.
    Il Destino rievoca Antiche Distanze, fruscii che si distendono nel Silenzio di un Motivo Immoto e Meraviglioso, nella sua Aspra accidentalità.

    E Tu, Pensiero …. lascia in fretta il Tempo Glorioso … Impudico … fine a se stesso e affonda lì; dove le Aurore dipingono il Fuoco con occhi Lontani, con mani che sembrano Vive; ma senza Anima …
    … mentre il Mondo Accanto
    bisbiglia una Nuova Prova.
    ___
    Il Divenire
    è l’Ideale Mantra
    fra le curve
    di un Infinito Nodo.
    ___
    Milord,
    un Raro Dono Il Vostro … Sublime Inquietudine in questo dipinto e ci si resta Intrisi, come a respirarNe i Luoghi e le Anime.
    Una Sensazione a metà tra il Divino e L’Oblio … di Pura Bellezza.
    ___
    Un Saluto per Tutti
    I Miei Rispetti

    Ni’Ghail

    Slàn

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  10. Milord, ciò che ho letto non Vi appartiene, poiché appartiene alla Grande Letteratura, la dea capace di toccare l’animo, di ammaliare, di far sognare, fossero incubi partoriti dalla notte più gelida e oscura oppure raggi di sole in una tiepida mattina primaverile.
    Ciò che ho letto è non bello, bensì magnifico e ve lo dicemmo anche personalmente.
    Voi e quella donna che attendete e che ancora non si fa vedere..
    Vi auguro un nuovo radioso e felice!
    Lady Alessandra
    (Compiaciuta perché avete semplificato il procedimento per commentare).

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  11. Con l’augurio per uno splendido 2012, caro Dottore, mi compiaccio per la lirica che ho letto.
    Un soffio, vorace di anima e sentimenti, come raramente si degusta, durante l’arco della propria vita. La presenza dei classici, trasforma l’anima dannata in una luce, e riaffiorano le anime nude di fronte al mondo.
    Mi associo a quanto scritto dai Suoi lettori.

    Con stima

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  12. Il più bello dei mari
    è quello che non navigammo.
    Il più bello dei nostri figli
    non è ancora cresciuto.
    I più belli dei nostri giorni
    non li abbiamo ancora vissuti.
    E quello che vorrei dirti di più bello
    non te l’ho ancora detto.
    (Nazim Hikmet)

    Mi hai commossa!
    Vi auguro un sereno nuovo anno, Milord mio Signore.
    Un bacio e auguri per tutti.
    (Adesso rileggo tutto)

    M.

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  13. Bentrovato caro Milord.
    Bella, dolce e nostalgica, come le cose che non tornano più, la Vs. pagina.
    Complimenti e… grazie per il bellissimo dono qui stampato.
    Lascio a Voi ed a tutti i Vs. cari lettori i miei auguri!

    Buona fine e buon inizio
    alle mutande rosse e al vischio,
    ai cenoni costosi e ai botti chiassosi.
    Ben venga il countdown
    in differita tra le televisioni
    e lo zampone con le lenticchie.
    Che sia gioioso il trenino ballante di mezzanotte,
    al suono delle note intramontabili di “Brasil”.
    Buona fortuna ai 60 milioni di sms
    che vorrebbero arrivare tutti insieme
    auspici, scongiuri e speranze.
    2011 addio!
    Caro 2012 in te riponiamo tante speranze.
    Non deluderci!
    Auguri a tutti i disillusi che sanno coltivare la speranza!

    1 Abbraccione ♥ vany
    http://www.vany.me/

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  14. Loreto impagliato ed il busto di Alfieri, di Napoleone,
    i fiori in cornice (le buone cose di pessimo gusto),
    il caminetto un po’ tetro, le scatole senza confetti,
    i frutti di marmo protetti dalle campane di vetro,
    un qualche raro balocco, gli scrigni fatti di valve,
    gli oggetti col monito salve, ricordo, le noci di cocco….

    Una fotografia antica. Guido Gozzano scopre per caso una fotografia antica, con l’ immagine di sua nonna (Speranza) e della sua amica Carlotta. Per caso, non volendo, inavvertitamente. E, riaffiorano i ricordi…
    Non puoi farci nulla. I ricordi tornano inevitabilmente ed è necessario vederli riaffiorare.
    Vengono a galla come bolle d’ aria antica, dal contenuto invisibile fin tanto che non esplodono. E allora ti trovi circondato da sensazioni profonde, attraversate dalla nostalgia di non poter rivivere mai più quel colore, quel suono, quell’ odore, tanto antico e lontano, quanto presente nella tua coscienza.
    Il ricordo ti sembrava sparito, dimenticato, lasciato da parte. Invece, era solo riposto in un angolo di un cassetto. Era semplicemente sommerso dall’ acqua della vita quotidiana. In un attimo, si è ripresentato caricandoti sulle spalle il peso dell’ assenza. Quel momento non c’ è più, ma – indefinito e impercettibile – ti schiaccia con una forza spaventosa, inimmaginabile e invincibile: la forza del ricordo, appunto.
    Non puoi farci nulla.
    Sei lì, frastornato. Con gli occhi fissi, talvolta umidi. E rivedi il tuo compagno di banco, quella persona sparita, una tua nonna. Cerchi di pensare ad altro e senti ancora il profumo del latte caldo di sera, prima di dormire, l’ odore della ricotta impastata con la polvere di caffè in un piatto di plastica usato per la merenda, quello delle matite temperate, dell’ amido per tenere su i fiocchi bianchi del grembiule blu delle scuole elementari, quegli oggetti improbabili, le buone cose di pessimo gusto…
    E allora, ti lasci andare.
    Ti lasci trasportare da quei momenti, vissuti allora con indifferenza, recuperati oggi con la forza di vivere il domani, per aver vissuto intensamente ogni minuto di ieri.
    Ognuno di noi ha uno “ieri” , tormento dell’ oggi, illusione inutile del domani.
    Quello “ieri” ti assale. Spesso ti viene incontro a tradimento, richiamato da una nota particolare, da un colore del cielo, da una strada, da un palazzo. “Ieri” si presenta, non chiamato.
    E ti rivedi bambino, con grembiule blu e fiocco bianco, in un cortile della scuola, in una giornata d’ aprile, a far comunella con u tuoi compagni di classe, guardando da lontano le bambine con il grembiule bianco e il fiocco azzurro.
    Implacabile, “ieri” ti mostra I lumi bianchi, a palla di vetro smerigliata, appesi al soffitto. Contro i quali si andavano a scontrare i tuoi pensieri, quando la maestra spiegava con il grembiule nero e ti parlava dei greci e dei romani, di Sparta e di Atene, delle legioni, delle guerre puniche…
    Non basta.
    “Ieri” ti porta per mano nel vecchio salotto della tua bisnonna, con il pianoforte verticale e lo spartito sempre aperto su un notturno di Chopin…
    Rivedi quei candelabri a destra e a sinistra dello spartito e senti l’ odore di velluto della stoffa delle tende, mescolato a quello della cipria. Perché la tua bisnonna non suonava mai il pianoforte se non era vestita e truccata… Per rispetto al Maestro…
    “Ieri” ti scombussola, ti frastorna, ti carica di pensieri.

    Tu cerchi di afferrare quel tempo passato, ma stringi aria. E non puoi fare altro. Allora ti lasci andare: cerchi i dettagli, vorresti rivedere le facce dei tuoi compagni, ritoccare il velluto dlele tende del salotto della tua bisnonna. Vorresti riempire le narici dell’ odore della scuola, a metà strada fra i pastelli colorati e il pongo vietato daLla maestra “perché sporca le unghie, ragazzi. E dovete preparare l’ esame!”.
    Ma “ieri” ti ha abbandonato: e rende sfocati tutti i visi, stempera odori e colori, seppellendoli nel mare del tempo passato. Non trovi più nessuno…
    E resti là, ostaggio di “ieri”, travolto dall’ oggi, senza voglia di vedere il colore del domani. Speri soltanto, di poter rientrare (un giorno, forse in un’ altra vita) in quel grembiule blu, sederti su quel banco di legno scomodo e duro e rivedere le mani della tua bisnonna….
    ….magre, bianche, diafane, eleganti, antiche.. suonare con note incerte…

    Loreto impagliato ed il busto di Alfieri, di Napoleone,
    i fiori in cornice (le buone cose di pessimo gusto),
    il caminetto un po’ tetro, le scatole senza confetti,
    i frutti di marmo protetti dalle campane di vetro,

    Molti auguri di Buon anno, Dottor Raimondi.
    Una lirica sensibile e forte.
    Una lirica presente e vera, descrittiva e sicuramente sentita.
    (Lo studio classico docet. Molto apprezzabile la sua immagine di “alba” alla fine del pezzo. Le devo le mie congratulazioni.)

    VF

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  15. Sfogliando vecchie pagine ingiallite
    un canto
    sembrava leggere
    quelle parole stese con pennino
    che agli occhi parevano danzare

    un piccolo tocco, un sussulto
    per tornare indietro nel tempo

    quella voce calda
    che sprigionava solo amore
    donando consigli
    era vicina, gioiva
    della nipotina che con delicatezza
    calpestava le sue orme

    china su di lei
    sussurrava versi antichi
    che profumavano di giaggiolo,
    il suo fiore preferito.

    Un bacino di buon anno per te, Milord!

    Un abbraccio e un saluto a tutti.

    Sonia

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  16. Ricordi da un passato oltre uno specchio.
    Ricordi e riflessi che toccano il cuore.
    Un bacio, Milord.
    Un abbraccio, caro Ninni.
    Un augurio per tutti di un “buon” (almeno) anno anche se, le virgole sui cambi di data non sono mai servite.
    Ogni giorno basta la sua pena. Ieri come oggi e oggi in previsione di un domani.
    Ci unisce la speranza.
    Ci divide il silenzio.

    Con affetto

    Isabella Ozieri

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  17. Io sono disorientato da tanta bellezza “interna” caro Milord.
    Una pulizia che mi fa riflettere: “Sia beata e benedetta la donna che Lei ama e dalla quale è corrisposto”. Una pulizia così grande riflette una pulizia tra due persone che travalica il tempo, la vita e il quotidiano.

    Lei è un uomo fortunato, mi creda.
    Le auguro tanti auguri per un sereno 2012 con la speranza che, i suoi progetti caro Dottor Raimondi, possano arrivare a compimento, ma con il sorriso, non scevro dall’impegno che, comunque, Lei profonde in massima misura.

    Lascio un saluto a tutti gli amici di queste pagine (mi permetto tale frase, malgrado la mia, avanzata, età).

    Buon anno a tutti.

    Furio

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  18. … Respiro il vento di oggi, è forte, freddo, pungente e porta verso il mare; non so perché … ha con sé un’immagine, mai violata dal tempo trascorso … mai intaccata dalle parole e dai vuoti dei giorni.
    Quella terrazza ancora brilla nel cielo azzurro, nel tenue chiarore di tanto che fu … l’eco di ieri torna, come a cantare dal profondo … come a dire un Grazie, per essere Vivo e Presente.

    Ninni,
    leggere questo brano porta lontano ed allo stesso tempo, avvicina la Memoria alle svariate Verità di cui ha fame e sete, ne abbraccia i desideri e le cornici entro cui ha racchiuso le pagine che valgono la Vita stessa … l’eterea sostanza di cui è fatta.
    Mi sento come in viaggio, torno a Casa ad ogni passo, ed ogni passo mi porta verso un nuovo orizzonte.

    E se posso Permettermi,
    Egregio Dott. Seamur,
    quello che lei ha scritto ha scoperchiato un vaso tenuto sotto stretto controllo per troppo tempo … Pandora è fuggita … buon per Lei, è finalmente libera … rimangono i profumi, gli istanti, le immense gioie, le risate e le piccole impronte, dentro un quadro che sussurrava a stento.
    E’ una sensazione che bacia sulla fronte, che trattiene il volto per guardare fin nel profondo … nel solo luogo dove è possibile RiTrovare la strada, per tornare a Casa.
    La Ringrazio.

    Grazie Ninni, per tutto questo.

    Un Caro Saluto per Tutti

    I Miei Rispetti

    Ni’Ghail

    Slàn

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  19. Tanti auguri per un nuovo anno, amico mio e anche per l’Antica Dama, mai trovata ma nascosta e celata nel cuore.
    Un sapore antico che (come scrive il bravo Dott. Seamur) ci riporta ai momenti della nostra crescita interiore.

    Sempre belli e superlativi i tuoi pezzi.
    Un abbraccio e tanti auguri per tutti.

    E.

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  20. E’ la leggerezza di frasi che, insinuandosi nelle corde del sentimento, vibrano dentro il cuore.
    Sì, concordo con alcuni Suoi lettori, caro Dottore: Questa opera letteraria è patrimonio di tutti, dove specchiarsi e forse, ritrovarsi per comprendere il vero valore della vita.

    Una magnificenza unica.
    Molti auguri e un voto augurale per i Suoi lettori e ospiti.

    Amedeo

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  21. Eccomi, Milord, che ritorno emozionata per quello che leggo e che mi ispira il cuore e i sentimenti.
    Mi colpirono queste frasi:

    [ … ] Ma ecco giungere un soffio, l’alato messaggio lanciato da inaccessibili regioni, che Eos si levava dal fianco dello sposo. Avveniva quel primo e tenero arrossire delle zone più remote del cielo e del mare, in cui il rendersi percepibile ai sensi dell’Universo e del Creato, si rivela. Si avvicinava la Dea, la rapitrice di adolescenti, che già involò Clito e Cefalo e sfidando l’invidia degli Dei Olimpici, godette dell’amore vezzoso di Orione. Ai confini del mondo, aveva allora inizio uno spargere di rose, un brillare e rifiorire di indicibile grazia. Un manto di porpora calò sul mare che a sua volta sembrò, ondeggiando, di volerlo sospingere a riva. Intanto, dal basso, auree lance si avventavano in alto nel cielo e lo splendore si tramutava in incendio. Inondato dal fulgore del Nume, solitario e vegliante, rimasi, chiusi gli occhi, ad offrire le palpebre al bacio del cerchio di luce. [ … ]

    Questa è poesia per il mio cuore, Milord…
    Con l’augurio che il Vostro capodanno sia stato magnificente e dorato, (il mio prende, adesso, forma dopo avervi letto)
    Vi lascio un bacio delicato sulle vostre labbra rosse come il lampone e fresche come un sogno e un saluto a tutti coloro che vi seguono.
    Buon 2009
    Che spero accanto a me, malgrado i vostri continui e ripetuti no no e no
    (Vedrete, recupererò il tempo perduto. Vi ho ritrovato e no vi faccio fuggire più!)

    Auguri!

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  22. Leggerla, Dottor Raimondi, è seguire un pensiero e un’idea.
    Anche se, per scriverle qui, ho modificato pure la mia identità: ma come si dice, anno nuovo vita nuova.
    Spero Lei abbia passato un buon capodanno (io, probabilmente, un po’ meno).

    Per concludere: il suo pezzo è notevole, come notevole l’apporto classico e quello dei suoi lettori.
    Auguri

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  23. Proprio come pensavo, mio Signore.
    La pulizia e la Potenza del sentimento vince.
    Dovrebbe essere d’esempio per i molti.
    Oggi, per me carbone e per te un caffettino …

    Un abbraccio sincero Milord

    Marisa

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  24. ...

    Occhi vuoti di ricordi
    e mani colme di onirici disegni.
    Ectoplasmiche figure,
    danzano, come angeli asessuati
    sul lento peregrinare delle ore.

    Pianti,
    sussurri e disperate voci,
    dense come coaguli
    invadono ventricoli
    d’un granitico cuore.

    Raccontasti il debordare del dolore,
    che affilato come rasoio,
    s’adagia su questa pagina lignea.
    Rumore amato e fermo,
    ritmico pensiero scardinato nel tempo.

    Anni persi e ritrovati, cullati tra i seni.
    Mani e labbra cucite insieme.
    Come stridulo gorgheggio di cigno,
    il gutturale canto dell’Antica Dama,
    che t’ Amò, risorgendo da mille sepolcri.

    *****

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  25. Come tornare a casa e riprendere il discorso da dove si era interrotto.
    Ti ho letto, Milord, (dopo a debacle di Splinder) sempre passando e ripassando. Adesso mi sono deciso..
    Auguri e buon anno.
    Il ritorno dell’Antica Dama mi esalta e mi commuove. E’ come aver letto, anche, un pezzo di me.
    L’ho vista nascere, praticamente.
    Eccoci qua. Tantissimi amici li conosco, altri li conoscerò.
    Un augurio sincero…
    (Quando a MIlano?)

    Ciao

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  26. Una sensibilità non comune.
    La forza della parola che stordisce e fa sognare.
    Bello il brano, quello che più mi ha colpita, finale della descrizione dell’Alba.
    Una donna quella che è fortunata.
    Luciferina sei pazza?
    Auguri

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  27. Buon giorno, Milord.
    Leggo e leggo tanto. Quel tanto che mi rende felice e un po’ più leggera.
    Le parole dipingono un’esistenza che porta alla felicità o alla morte.
    Eppure non posso fare a meno di leggere … e di leggerle tutte.

    (Ho visto che anche noi possiamo mettere le foto e non ho capito come, ma avevo visto che Lady Vany aveva messo l’indirizzo della foto. Credo che ci voglia la tua mano per inserirla. Pure con questa limitazione, come mi piacerebbe poter decorare le mie parole con qualche immagine… è possibile, Milord? Grazie comunque e grazie per tutto.)

    Dove gli alberi ancora
    abbandonata più fanno la sera,
    come indolente
    è svanito l’ultimo tuo passo
    che appare appena il fiore
    sui tigli e insiste alla sua sorte.

    Una ragione cerchi agli affetti,
    provi il silenzio nella tua vita.

    Altra ventura a me rivela
    il tempo specchiato. Addolora
    come la morte, bellezza ormai
    in altri volti fulminea.
    Perduto ho ogni cosa innocente,
    anche in questa voce, superstite
    a imitare la gioia.
    (Salvatore Quasimodo)

    Un abbraccio a tutti e buon sabato.
    Grazie per avermi fatto scrivere in questo luogo sacro, Milord. Ne sono commossa.

    Eleonora

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  28. ...

    Una lettura che affascina Milord.
    Sto leggendo le Vostre opere da circa tre quarti d’ora e mi sto illuminando d’immenso e oltre quell’immenso il mio seno vibra nell’abbracciarvi.

    Sinceramente t’amo
    come s’ama l’aria che respiri
    come s’ama un fiore a primavera
    come s’ama la gioia d’un sorriso
    come s’ama la terra che calpesti.
    Semplicemente t’amo
    come s’ama l’alba del mattino
    e tu sai che sei ancora lì
    e ringrazi il giorno.
    t’amo
    come s’ama il pianto d’un bimbo appena nato
    perché sai che è il suo buon giorno
    alla vita
    t’amo
    perché diversamente non so fare
    t’amo perché sei per me
    quel fiore raro
    sbocciatomi nell’animo
    ed io ti guardo con gli occhi dell’amore
    che mi dicono quanto sia grande
    la passione che ho per te!
    (Annunziata Viti Perna)

    Questa potrebbero essere alcuni versi che l’Antica dama vi potrebbe dedicare.
    Buona giornata.
    (Continuerò a leggere, c’é tanto)

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  29. Milord,ho letto per ore quasi tutta la Vostra produzione.
    Sono incantata dalla vostra sensibilità.
    Un poeta e un uomo completo. Sono fortunata ad avervi ritrovato lungo i percorsi della mia dura ricerca.
    La vita,quella vera, offre poche soddisfazioni per l’anima.
    Ne sono affamata e mi state dissetando.
    Come l’ultimo angelo, mi avete reso Cherubina e Serephina.
    Il mio pensiero è per voi e solo per le vostre parole che rendono giustizia a tutti i buoni sentimenti.
    Grazie…
    Per voi, soltanto per voi

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  30. Ecco che passo, volontariamente, e lascio un saluto semplice e dedicato, lasciandomi trasportare dalle ali di un sogno e dai riflessi di un minuto.
    Sono qui e su un auto che sfreccia fra i mondi e su una terrazza e fra le braccia del Milord.

    Luciferina asseiez vouz

    Bonne nuit mon trésor.
    Bonne nuit.

    Annelise pour toi

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  31. La poesia prende forma concreta, lasciando intatto lo spazio e il tempo.
    Buon giorno Milord.
    Ho letto degli apporti bellissimi e senza dubbio di spessore.
    Buona giornata

    Max

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  32. BUON 2009.
    La Vostra Amata EMILIA è tornata…
    Buon diurno a te Nipote amato
    e buon diurno a chi ritrovo.
    PICWICK è un piacere ritrovare anche Voi… (Siete la Mia passione da sempre…!!)

    ” Quando due anime, che si sono cercate tanto a lungo nella folla, si sono finalmente trovate,
    quando si sono accorte di essere ben sortite, in sintonia e compatibili, in una parola di essere simili, allora si stabilisce per sempre tra di loro un’unione ardente e pura come esse sono, un’unione che comincia sulla terra e continua per sempre nel cielo. Questa unione è amore, vero amore, come in verità pochissimi uomini riescono a concepire….” Victor Hugo .

    Nipote… al momento mi limito a questo messaggino,
    poi con calma leggo quello che hai scritto in passato. Sono stata in vacanza (ho risistemato quella vecchia protesi all’anca destra e ora corro come un treno!!) e ora che sono tornata, oltre a risistemare il nuovo blog, scriverò a te e a tutti quelli che ho ritrovato qui… (beh, scriverà la Berta sotto dettatura, perchè sono cecata come una talpa e ho l’artrosi alle dita.)

    ...
    Nipote amato, noto che vai via come il “PANE DEGLI ANGELI”…
    La Berta è un pò arrabbiata per questa cosa. Continua a borbottare:”tutte lo voglion e nessuna se lo piglia!!!”…( ho litigato con lei a tal punto che le ho nascosto la dentiera.)
    Mah… Siamo due vecchie pettegole che ti vogliono tanto bene. ( Ti sta mandando tanti bacetti..)
    Prima o poi organizzo una riffa per darti alla miglior offerente. (Sai che ti adoro e voglio il tuo bene, anche se so che hai il cuoricino impegnato!!)…

    Adesso basta con le ciancie. Pubblicami la foto che si muove e poi vieni a dare un bacetto alla tua vecchia zia.

    Fa il bravo, prendi le vitaminiche e riposa un pò.

    Ciao a tutti, ai belli e ai brutti….

    Bacetti alle mie bimbe preferite…. Eleonora, Annelise, Hilde, Marisa, Sonia, Melissa, Vanya, Anne, Emmina, Nighail… ma la Rosa Oscura che fine ha fatto??? (tranne alle nuove che proprio non conosco….!)…

    A presto…

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  33. ...

    Ripasso in fretta da questi splendidi luoghi, Milord. Rimango, profondamente, colpita dalla qualità e profondità degli apporti. Si, sono d’accordo la la Sig. di Roccabruna: meglio fare un po’ di pulizia. dare una spazzata, un po’ qui e un po’ la…

    Buona domenica mio Signore (sono arrivata a leggere i Vostri articoli sulla Religione. Sono sconcertata dagli esempi che portate. Sono incredibili e secondo me giusti).
    Se me lo permettete vi lascio un bacio.

    Buona giornata

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    • Gentile Luciferina, Vi ringrazio.

      Per quanto concerne la pulizia di luoghi e ammennicoli vari,
      lo lascio fare alle mie donne delle pulizie. Sicuramente molto più ferrate di me sull’argomento. Premetto che, se si presentassero con la mise che voi avete proposto nel commento, di sicuro le licenzierei in tronco.
      Comunque sia, questi sono i pensieri di una vecchia signora, che si stizzisce per poco,
      sopratutto in presenza di una scarsa educazione.

      Vi porgo i miei saluti più cari.
      (Sconcertata da tanta confidenza…).

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  34. Gentila Sig.ra Emilia di Roccabruna,

    immagino lei sia una donna molto impegnata. A questo proposito le confermo di essere pienamente d’accordo con quanto, gentilmente, mi scrive.
    In effetti, la minigonna, mal si addice ad una donna matura se proprio non decida di dare scena e spettacoli. L’immagine messa qui (l’ha messa Milord, molto caramente, ma dietro mia richiesta) è quella di una Pin Up anni cinquanta.
    Anche allora, io credo, valeva lo stesso discorso, se si pensa che le Pin Up nacquero molto tempo prima degli anni cinquanta.
    Ma il mondo le volle così, un po’ come Jessica Rabbit!

    Sono d’accordo con lei che le persone più ferrate nelle “pulizie” siano i domestici che, con il loro impegno e lavoro, dedicano la loro conoscenza a tutto questo senza perdere tempo inutilmente su dei libri, se non ci sono portati.
    Infine le do completamente ragione sul malcostume di prendersi tanta confidenza con persone estranee. Ha ragione Signora, il mondo andrebbe ripulito.
    La ringrazio per i suoi saluti più cari, che ricambio.

    Un caro saluto a Lord Ninni e a tutti quelli che qui leggono per il piacere semplice e pulito della scrittura.
    Tanta bellezza va via come il Pane degli Angeli!
    Gusto e dolcezza per lo spirito.
    Un abbraccio Milord

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    • Buondiurno Lucypherina,
      grazie per avermi regalato una risposta così articolata e complessa. Brava. Mi piace lo scambio di battute. Quasi come essere al mercatino…
      Data la mia veneranda età, devo confessare che non sono poi così impegnata, anzi proprio per nulla. Ergo, posso rispondere e intrattenermi con Voi.
      Devo precisare però che la Pin Up non è una invenzione del XX secolo e, diversamente da quello che molti potrebbero pensare, non nasce in America, anche se a tutti gli effetti l’America fu la più grande promotrice di questo fenomeno. Pare che la pin up così come la conosciamo noi sia nata in Francia, dove, alla fine dell’ottocento, cominciarono ad apparire le prime riviste, rivolte ad un pubblico medio, con in copertina rappresentazioni femminili in abiti spesso succinti. Nei primi anni del XX secolo, questo tipo di immagini arrivarono anche al di là dell’Oceano e con lo scoppio della prima Guerra Mondiale in America cominciano a comparire le prime Pin Up. L’esercito americano considerò da subito la Pin Up utile al morale delle sue truppe e decise così di “arruolarle”, per così dire, e spedirle al fronte. Durante il secondo Grande Conflitto molte Pin Up iniziarono ad apparire disegnate sui mezzi militari americani, e in modo particolare sui bombardieri che le usavano come mascotte. Per citare uno fra i più famosi bombardieri, su cui non molti anni fa fu realizzato un film, è il B-17 “Memphis Belle”.
      Non proprio come Jessica Rabbit, rossa burrosa e cartonata, che nacque negli anni ottanta (nell’82) dalla penna di un tale Gary Wolf. Il libro, ispirò il film “Chi ha incastrato Roger Rabbit…”, diretto da un giovane Zemekis e prodotto da Disney e Amblin intorno alla fine degli anni ’80, (’88-’89 circa, la mia memoria a tratti vacilla, porta pazienza.)
      Devo però dissentire quello che scrivete riguardo i “collaboratori domestici”.
      Trovo che il 99,99% delle “persone” che si dedicano agli altri, (facendosi carico, spesso di “pulire e spicciare faccende domestiche”) e soprattutto che si occupano dei loro oggetti più cari, non credo che lo facciano perchè non sono portate ad ampliare il proprio bagaglio culturale. Anzi, credo proprio che sia stato il destino ad essere poco generoso nei loro confronti. Quanti laureati, laureate, giovani studenti, persone con studi alle spalle o persone che non hanno potuto per motivi contingenti a continuare gli studi, (ma che per passione sono diventati degli autodidatti, che con il loro sapere, fanno paura al mondo!!!) che per un qualsiasi motivo si sono dovute arrangiare e le troviamo a fare lavori umili? Per quel che mi riguarda, il personale che mi aiuta in casa, la stessa Berta (è lei che scrive sotto dettatura; non è solo una badante.. ma è la mia compagnia, la mia amica più fidata, è lei che amministra il mio patrimonio e da le direttive alle collaboratrici che saltuariamente passano di qui per pulire o per prendersi cura delle mie cose… Si, litigo con lei, ma è lei che mi tiene testa. Lei mi era vicina nei periodi più bui della mia vita…ed è lei a tenere le fila di quello che scrivo,dei miei ricordi, di quello che leggo ecc… ).. In conclusione, mia cara Lucypherina, ecco che cosa le scrive una vecchia signora. Con la speranza di non dovermi più prolungare in noiose risposte.
      Adesso basta!…
      Cordialità e mi stia bene.

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      • Ha ragione Signora. Adesso basta! Dare troppo scempio e le perle ai porci no. Che, alla fine dei discorsi, nulla rimane fra le mani.
        Lei ha tutta la mia stima e comprensione per la sua veneranda età.
        Io ho il massimo rispetto.
        Ci siamo capite e ci troviamo d’accordo.
        Scappo.
        A differenza sua io devo lavorare.
        Mi tocca e ne sono contenta.
        Come sono contenta di averla conosciuta
        E adesso i saluti al padrone di casa.

        Milord un bacio con tutto il sentimento.
        Saluto tutti e scusatemi ma devo scappare.

        Buona serata.

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  35. Pregiatissimi Ladies and Gentlemen,
    Causa mancanza (ormai cronica) di tempo, siamo a ringraziarVi tutti, ad uno ad uno, con la considerazione che ben ci conoscete.
    Continueremo a scrivere, però, sperando di colloquiare, con Voi, in diretta.
    Nel frattempo ci immergeremo nella ricerca della donna ideale che stiamo attendendo da seooli

    Grazie e Cordialità

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  36. Bonsoir mon cher.
    L’ aria e i profumo incantati non devono portare alla disperazione dell’anima.
    Il sogno e l’incubo sono parenti strettissimi.
    Mi rinfrancano le tue parole.

    Un caro saluto per tutti e per Madame Emilia di Roccabruna.
    Ninni e la donna che cerca e che aspetta? Una vera fissazione. Pensi che mi ha detto che si trova oltre le galassie e che non sa dove sia atterrata sulla terra.
    Mon Dieu
    Un saluto caro alla mia amica Nighail.

    Un abbraccio a toi, Milord.

    Annelise pour toi.

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  37. Esistono due tipi di silenzio. Uno quando nessuna parola è pronunciata. L’altro, quando si ricorre ad un torrente di parole. È il suo riferimento continuo. Il discorso che si ascolta è un segno di ciò che non si ascolta. È una finta necessaria, uno schermo di fumo, violento, ipocrita, angosciato o beffardo, che mantiene l’altro al suo posto. Quando il vero silenzio cade, si conservano ancora degli echi ma si è più vicini alla nudità. Un modo di vedere il discorso, è dire che costituisce uno stratagemma permanente per nascondere la nudità.

    Farsi intendere senza parlare, con il silenzio, attraverso la magia delle cose, è un’arte.

    (LUIGI MALERBA, Il serpente)

    *****
    NINNI…….

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  38. Giochi ogni giorno con la luce dell’universo.
    Sottile visitstrice, giungi nel fiore e nell’acqua.
    Sei più di questa bianca testina che stringo
    come un grapolo tra le mie mani ogni giorno.

    A nessuno rassomigli da che ti amo.
    Lasciami stenderti tra le ghirlande gialle.
    chi scrive il tuo nome a lettere di fumo tra le stelle del sud?
    Ah lascia che ricordi come eri allora, quando ancora non esistevi.

    Improvvisamente il vento ulula e sbatte la mia finestra chiusa.
    Il cielo è una rete colma di pesci cupi.
    Qui vengono a finire i venti, tutti.
    La pioggia si denuda.

    Passano fuggendo gli uccelli.
    Il vento. Il vento.
    Io posso lottare solamente contro la forza degli uomini.
    Il temporale solleva in turbine foglie oscure
    e scioglie tutte le barche che iersera s’ancorarono al cielo.

    Tu sei qui. Ah tu non fuggi.
    Tu mi risponderai fino all’ulitmo grido.
    Raggomitolati al mio fianco come se avessi paura.
    Tuttavia qualche volta corse un’ombra strana nei tuoi occhi.

    Ora, anche ora, piccola mi rechi caprifogli,
    ed hai persino i seni profumati.
    Mentre il vento triste galoppa uccidendo farfalle
    io ti amo, e la mia gioia morde la tua bocca di susina.

    Quanto ti sarà costato abituarti a me,
    alla mia anima sola e selvaggia, al mio nome che tutti allontanano.
    Abbiamo visto ardere tante volte l’astro baciandoci gli occhi
    e sulle nostre teste ergersi i crepuscoli in ventagli giranti.

    Le mie parole piovvero su di te accarezzandoti.
    Ho amato da tempo il tuo corpo di madreperla soleggiata.
    Ti credo persino padrona dell’universo.
    Ti porterò dalle montagne fiori allegri,copihues,
    nocciole oscure, e ceste silvestri di baci.
    Voglio fare con te
    ciò che la primavera fa con i ciliegi.
    (Pablo Neruda)

    Buona notte Milord

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  39. Buon giorno, mom cheri.
    L’aria, tutto quello che ci circonda, parlano della bellezza di un sogno oltre gli incubi.
    Sogni dentro sogni che creano l’esatta dimensione di un ricordo che rivive.
    Ho cercato di rivivere nei tuoi occhi e mi dici no, che non è possibile.
    Mi hai detto, lungo quella passeggiata, che non era possibile.
    Ti avrei abbracciato e amato. Ti avrei donato la mia vita, ma mi hai risposto che non ero quella che stavi aspettando.
    Quella matrice unica, piccola metà della tua, che aspetti si ricongiunga..
    Milord, ma perché non sono io?
    Chi te lo dice?

    Notevole, Milord.
    Bisous
    Au revoir a tout le mond.

    Annelise pour toi

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  40. Nelle Verità d’OltreMare,
    pare dileguarsi
    un Angelo.

    E’ la Prima Notte
    di Veglia;
    il Silenzio s’aggira
    come un’Ombra delicata
    e Profonda;
    carezza il Fuoco;
    come a Placarne l’esitazione …

    … ed il Cuore stesso
    si riversa,
    fino a Dissolversi
    nell’Istante.
    ___
    Buon pomeriggio Milord,

    Un Caro saluto per Tutti.

    I Miei Rispetti
    Ni’Ghail

    Slàn

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  41. “Il tocco”

    Gli alberi hanno conservato un po’ di sole fra i rami.
    Velato come una donna, evocando tempi lontani,
    Il crepuscolo fugge piangendo…
    E frementi le mie dita suoi tuoi fianchi ne seguono i lineamenti.
    Le mie sapienti dita che a ogni fremito della tua pelle
    si soffermano sotto il vestito dai morbidi petali…
    Complessa e curiosa, l’arte del tocco è simile
    ai sogni dei profumi, al miracolo dei suoni.
    Lentamente seguo il contorno dei tuoi fianchi,
    Delle spalle, del collo, dei tuoi seni mai stanchi;
    Delicato, il mio desiderio rifiuta i baci,
    E in candide voluttà sfiorisce e svanisce.

    (Renée Vivien, 1877-1909)

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  42. … la dolcezza di un antico ricordo …


    Miss Eleonora

    L’aria di una storia

    è racchiusa nella storia stessa.

    Amore e dolore,

    gioia e tristezza,

    come allo stesso modo il classico

    greco memorandi

    lascia alla storia stessa

    la dolcezza di un ricordo

    entro una bolla di sapone,

    timida e leggera.

    Grazie mia Signorina

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  43. … entro antichi scritti …


    Madame Annelise Baum

    Arte e sfumature

    entro antichi scritti

    lasciano e trovano

    antiche lacrime

    e dolori

    e vittorie

    e sconfitte.

    Il sapore della poesia

    non conosce confini

    ne sconfitte.

    Esiste una matrice che, unica e soltanto quella, potrà prenderci il cuore.
    E’ fatale!
    E’ quello che il destino lasciò in sospeso sul nostro cuore. E’ la necessità di riabbracciare la donna, la nostra donna che, amata, ci venne strappata dentro l’esplosione di un pianeta: il pianeta amore.
    Un amore perso da mille anni e al quale promettemmo amore eterno. Quella riunione delle matrici che potranno servire a ricostruire ciò che è perduto

    Grazie mia Signora, ma non siete voi …

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  44. … We know the road that leads to the satisfaction of our lives?


    Sir David of Maine, USA – Five reflections –

    We know the road that leads to the satisfaction of our lives?

    We, ourselves, know what is the cardinal point of our hearts?

    We still follow the compass to reach Evet of the reasons of creation.

    We believe in this.

    Thank you my Lord

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  45. … Salpare per lontani lidi …


    Lady Marisa B.

    Salpare per lontani lidi

    senza alcun ricordo,

    forse, in dedica,

    rilascia una Antica Dama

    dolce e presente.

    oltre le letture

    e lidi scomparsi,

    Entro pensieri

    e dolcezze immote.

    Grazie

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  46. … Come alte vette inesplorate …


    Lady Alessandra Bianchi

    Toccare animo

    e poesia

    e anima

    difficile cosa è.

    sentiamo un mondo

    evolversi

    sotto il maglio del cuore

    e dentro la forza del sentimento.

    Nulla ci appartiene,

    se non lo sguardo, iltimo,

    nell’ultimo momento di vita.

    Come alte vette inesplorate,

    oltre il cielo

    e la terra.

    Grazie

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  47. … solo nel tempo ritrovato …


    Lady Melissa T.

    Il più sereno delle vite, non sarà mai come la più dolce delle donne

    fuoriuscite dal mare e vibranti di passione.

    Botticelli insegna.

    nel tempo. e solo nel tempo ritrovato

    annulliamo il tempo trascorso, per rinforzarlo con il tempo futuro.

    Abbiamo più tempo che vita e allora che venga e ben venga la vita.

    Dopo, non ce ne sarà più per nessuno ….

    Grazie

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  48. … che quella strada possa essere ferrata e dritta …


    Lady Vany

    Lungo i binari della vita, noi auguriamo – sempre – che quella strada possa essere ferrata e dritta.

    Come la strada di un bambino: senza scosse e piena di dolcezza per chi ci circonda.

    Allora, all’ombra di tanto, troveremo la gioia di esserci per sorridere e di vivere per … vivere.

    Grazie

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  49. … All’ombra delle foglie …


    Lady Nighail

    Tra le foglie

    un istante diviene la dolcezza

    nascosta al bosco intero

    Tra le foglie,

    osserviamo i raggi di un mondo noscosto.

    All’ombra delle foglie,

    esiste un mondo che, coperto,

    oltre la brina e il tempo,

    parla delle verità,

    nascoste agli uomini,

    ma riservate agli Dèi

    Grazie

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  50. … il rosso delle parole …


    Lady Emma Vittoria

    Cos’é mai un punto,

    oltre i siderei spazi,

    il rosso delle parole

    e le stelle?

    Un punto

    racconta tanto

    oltre il quanto

    e la parola stessa.

    Un punto

    fermo nel suo spazio

    è uno spazio entro un punto:

    un pensiero

    un’idea.

    Grazie

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  51. … le finestre cantano …


    Lady Emma Vittoria

    Così come,

    le finestre cantano

    la luce degli occhi

    che osservano.

    e le parole abbracciano

    tutto quello

    che dietro un vetro

    lambisce lo sguardo

    e i sospiri.

    Come tanti punti …

    nel firmamento

    tanto blu

    da sembrare neri.

    Grazie

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  52. … Se io potessi vivere un’altra volta la mia vita oltre il mio passato …


    Preg.mo Dott. Seamur

    Se io potessi vivere un’altra volta la mia vita

    nella prossima cercherei di fare più errori

    non cercherei di essere tanto perfetto,

    mi negherei di più,

    sarei meno serio di quanto sono stato,

    difatti prenderei pochissime cose sul serio.

    Sarei meno igienico,

    correrei più rischi,

    farei più viaggi,

    guarderei più tramonti,

    salirei più montagne,

    nuoterei più fiumi,

    andrei in posti dove mai sono andato,

    mangerei più gelati e meno fave,

    avrei più problemi reali e meno immaginari.

    Io sono stato una di quelle persone che ha vissuto sensatamente

    e precisamente ogni minuto della sua vita;

    certo che ho avuto momenti di gioia

    ma se potessi tornare indietro cercherei di avere soltanto buoni momenti.

    Nel caso non lo sappiate, di quello è fatta la vita,

    solo di momenti, non ti perdere l’oggi.

    Io ero uno di quelli che mai andava in nessun posto senza un termometro,

    una borsa d’acqua calda, un ombrello e un paracadute;

    se potessi vivere di nuovo comincerei ad andare scalzo all’inizio della primavera

    e continuerei così fino alla fine dell’autunno.

    Farei più giri nella carrozzella,

    guarderei più albe e giocherei di più con i bambini,

    se avessi un’altra volta la vita davanti.

    Ma ho 85 anni e so che sto morendo,

    con il sapore di ciò che fu.


    (Jorge Luis Borges)

    Grazie

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  53. … Il rimembrar delle passate cose …


    Lady Isabella Ozieri

    O graziosa luna, io mi rammento

    Che, or volge l’anno, sovra questo colle

    Io venia pien d’angoscia a rimirarti:

    E tu pendevi allor su quella selva

    Siccome or fai, che tutta la rischiari.

    Ma nebuloso e tremulo dal pianto

    Che mi sorgea sul ciglio, alle mie luci

    Il tuo volto apparia, che travagliosa

    Era mia vita: ed è, né cangia stile,

    O mia diletta luna. E pur mi giova

    La ricordanza, e il noverar l’etate

    Del mio dolore. Oh come grato occorre

    Nel tempo giovanil, quando ancor lungo

    La speme e breve ha la memoria il corso,

    Il rimembrar delle passate cose,

    Ancor che triste, e che l’affanno duri!

    (Giacomo Leopardi)

    Grazie

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  54. … e tutti i nostri respiri e sospiri sono “bellezza” …


    Preg. Don Amedeo

    Noi abbiamo la bellezza

    e tutti i nostri respiri e sospiri

    sono “bellezza”.

    Dopo, il tutto,

    verrà creato in sei giorni

    e al settimo si riposerà

    secondo le scritture.

    Sereno anno anche a Voi.

    Grazie

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  55. Buon giorno Milord.
    Sto leggendo le tue risposte che hanno il sapore della poesia, della prosa della ineluttabilità del destino.
    Mi piace.
    E mi sento rinfrancata dalla tue parole, ora dolci e ora complete.

    Un abbraccio

    Elena

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  56. … Trovare un’emozione, non necessariamente è cercarla altrove. …


    Lady Lucy Ferina

    Siamo noi a ringraziarVi, Milady, sottolineando le parole, generose, da Voi lasciate
    presso le pagine di questo umile spazio web.

    Trovare un’emozione, non necessariamente è cercarla altrove.
    Spesso, l’emozione è a pochi metri, ma cercando nelle pieghe del firmamento, non la scopriremo mai.
    Come avrete notato, qui si scrive oltre che con il cuore, anche con lo spirito.
    Il brano, per il quale ci intratteneste

    “[…] Ma ecco giungere un soffio, l’alato messaggio lanciato da inaccessibili regioni, che Eos si levava dal fianco dello sposo. Avveniva quel primo e tenero arrossire delle zone più remote del cielo e del mare, in cui il rendersi percepibile ai sensi dell’Universo e del Creato, si rivela. […]”

    si affranca da tutto il resto in quanto spazia entro la mente personale e non nel ricordo, traslato, dell’Antica Dama, tema a noi molto caro e datato.

    Grazie

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  57. … San José, Chaco, Argentina …


    N.H. il Gen. Erich Ludendorff

    Signore, ci colpiste con la scelta del Vostro pseudonimo.
    Un nome di spessore e corpo. Un soldato dedito alla patria con la convinzione, ferma, nella patria stessa.
    In altre parole proprio Voi.
    Come un sesto senso, Signore, Vi riconoscemmo dal Vostro “precedente” su Splinder.
    Sissignore, Vi confermiamo di aver passato uno splendido capodanno come non ne passavamo da anni (secoli forse).
    Concordammo con Voi, Signore, circa l’apporto prezioso dei gentilissimi lettori, ovviamente, comprensivo della Vostra illuminata presenza, Signore.

    Gradite i nostri ringraziamenti e le nostre cordialità più vive, Signore.

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  58. … come la serenità di una partita a Domino, tra quattro pensionati …


    Lady Marisa

    Avete ragione, mia Signora:
    La pulizia e la potenza “cardiache” vincono su tutto.
    Anche su un sorriso rubato, come la serenità di una partita a Domino, tra quattro pensionati, in un pomeriggio senza sapore, del profondo Chaco.

    Grazie

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  59. … e la bella mano che me la offriva …


    Lady Emma Vittoria

    Con una galanteria
    forse un po’ troppo fuori posto,
    baciai la croce
    e la bella mano che me la offriva.

    Adesso,
    rinchiuso in questa prigione
    oscura e maleodorante,
    trovasi l’unico pensiero
    legato alla piccola croce;
    sì misero metallo
    che al collo porto.

    Quanto tempo è passato?

    Anni,
    forse secoli
    o forse non son mai esistiti
    nè gli anni, nè i secoli.
    Forse anch’io son morto
    con l’Antica Signora.

    Era tanto bella …
    Bella e dolce…

    Adesso,
    anche se piegato
    da dolore e da fatiche,
    ….adesso, dicevo,
    osservo il mondo oscuro
    da una diversa finestra.

    Le campane
    con i loro rintocchi
    segnano l’inizio
    del mio nuovo giorno.

    Esiste
    soltanto al rintocco di una campana:
    Poi cessa!

    Da quaggiù
    posso udire i passi
    e le mie lacrime,
    implorando mercede
    per questa orribile
    e impudenda vita!

    Era tanto bella però quella donna che cerchiamo.
    la nostra matrice….
    Bella e dolce…

    n.r.

    Grazie mia Signora.

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  60. Je suis allé au marché aux oiseaux
    Et j’ai acheté des oiseaux
    Pour toi
    mon amour
    Je suis allé au marché aux fleurs
    Et j’ai acheté des fleurs
    Pour toi
    mon amour
    Je suis allé au marché à la ferraille
    Et j’ai acheté des chaînes
    De lourdes chaînes
    Pour toi
    mon amour
    Et puis je suis allé au marché aux esclaves
    Et je t’ai cherchée
    Mais je ne t’ai pas trouvée
    mon amour

    Votre vieille dame …
    Salutations à tous

    Annelise pour toi

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  61. Tous les matins du monde sont sans retour
    La più coraggiosa decisione che prendi ogni giorno è di essere di buon umore.
    *Voltaire*
    ...
    bonne soirée mon seigneur un baiser sur le monde
    ♥ vany

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  62. Lasciammo, fra queste pagine, un ringraziamento per la calorosa partecipazione.
    Stiamo cercando la nostra metà persa lungo la storia dei pianeti.
    Ella, bionda e gentile, ci aspetta vicino al mare, appoggiata ad un muretto.
    i suoi occhi ci parlano di amore e di una promessa d’amore che mai più morirà.
    Fedele nei secoli, mantenne il suo respiro e la sua gioia per noi.
    Le stringeremo la mano e lei ci porterà amore.
    Come la Madonna di Lourdes, bella e sorridente, le saremo al fianco amandone il volto pieno di dolcezza
    Grazie e Cordialità

    Krenneg

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