Alla fine della fiera …

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The Bocconian.

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Tirando le somme, alla fine, le cose sono andate proprio come si diceva! Si è raggiunto il “buon compromesso”. Abbiamo la riforma del mercato del lavoro che il bocconiano Rag. Monti – totalmente sprovvisto di comune senso del pudore – la definisce di portata “storica”. Così, sono tutti contenti, ad iniziare da:
1) Il Rag.Monti, che è andato in giro per il sud-est asiatico, a vendere la pelle dell’orso già agonizzante, ancora prima d’avergli inferto il caritatevole colpo di grazia.
2) Mr.Bersani, che ha ottenuto la sua “manutenzione” riuscendo a tenere insieme il PD e la Cgil.
3) Il PDL che deve pure avere (quasi sicuramente) ottenuto qualcosa nel merito e forse qualcosa anche a “compendio”.
Nel merito, perché la storica riforma è, in gran parte, l’ennesima e sonora presa in giro! A “compendio” perché vige il legittimo sospetto che qualcosa si sia dovuto concedere all’On. Alfano (quale segretario politico del Partito in questione, ovviamente) affinché non ruggisse contro la manutenzione “snaturante” della riforma avanzata da Bersani. Forse si tratta dell’accordo, vitale, sulla legge elettorale che, liberando il PD dalla fatica delle alleanze elettorali, avrà come effetto collaterale, l’apertura di un’autostrada per proseguire, sotto mentite spoglie, l’esperienza del “governo tecnico”?
Per quello che ci riguarda, leggiamo, molto rapidamente il testo “governativo“. Lasciamo ad altri meno “stanchi” e più ferrati in materia la disamina sui singoli articoli.
E’ da rilevare che, per quanto riguarda la cosiddetta flessibilità in entrata, è accaduto ben poco di quello (e sembrano passati cento anni) che la Ministra Fornero (Sono Elsa e risolvo problemi) annunciava, con competente cipiglio, a noi profani e ignoranti, che ci sarebbe stato un unico (poi corretto a: tendenzialmente unico) contratto d’ingresso e un moderno e universale sistema di ammortizzatori sociali.
Sembrano tante, ma tante, sciocchezzuole da Bar Sport.
Quanto all’apprendistato tanto decantato, abbiamo la quota del 30% di assunti a tempo indeterminato laddove, per continuare a farvi ricorso, non sembra una gran cosa come sbarramento al precariato. Per il resto, le categorie imprenditoriali protestano per il minimo aumento contributivo a valere sui lavoretti precari, ma sanno benissimo che il modesto maltolto può essere agevolmente scaricato sui lavoratori, giovani o vecchi che siano.
Sulla flessibilità in uscita è da riservarsi un’analisi più approfondita. Almeno per quello che mi riguarda, che poco ne capisco e che tuttavia mi ostino, spudoratamente, a scriverne e discuterne con quel malvagio preconcetto che mi soffoca nei confronti della “classe tecnica“, tanto competente quanto sbadata. Almeno a valere sugli “esodati”.
Tuttavia, ad occhio e croce, nonostante la “manutenzione” ottenuta, l’art 18 mi sembra aver ricevuto un brusco ridimensionamento grazie a quella paroletta: “insussistenza”, vergata dal bocconiano Rag. Monti. La stessa rapida dinamica, che viene descritta nel testo governativo, lascia pochi spazi ad un utilizzo antidiscriminatorio della nuova norma. Il reintegro, che pure riappare sulla carta, sembra presto destinato a scomparire, del tutto, nella realtà dei fatti. Alla fine della fiera, tra flessibilità in entrata e flessibilità in uscita, la riforma storica, spacciata per flexsecurity (modello danese o tedesco o tutto quello che vi pare) si caratterizza per il mantenimento di un elevato grado di insicurezza e precarietà, tanto che, quando saremo nel 2017 nessuno andrà a chiederne conto al duo Monti-Fornero.
Sia come sia , “Cresci Italia“, dice la propaganda ragionieristica montiana. Che bella cosa!
Ma dove?
Ma come?
Ma quando?
La disoccupazione è tornata ai livelli record dell’inizio degli anni ’90, mentre il record si è raggiunto anche nell’ammontare del debito pubblico; i prezzi salgono e i consumi calano in modo allarmante; il PIL è previsto in calo dell’1,5% secondo i tecnici, mentre andrà molto grassa se riuscirà a diminuire “soltanto” del 2,5%. (Per verificare questa infausta previsione basterà attendere la fine del 2012). Intanto, il Signor Spread impazza di nuovo. Frega un bel niente, a Lui (lo spread), della riforma storica. Anche perché non c’è mai stato nessuno, seppur fuggevole, rapporto tra Lui e il lavoro.
Mi chiedo: ma cosa c’entra l’Industria della Finanza con la creazione di Valore attraverso il lavoro umano? Nulla, appunto.
Oppure ancora meglio: meno lavoro si crea, più s’indebolisce l’economia. Per cui ciò che un tempo si soleva definire come “base produttiva”, regala maggiori vantaggi ai finanzcapitalisti che, anche dopo il 2008, nella deregolazione totale continuano, indisturbati e impuniti, a scommettere sui principali fattori di crisi e non certo sulla crescita.
Comunque sia, abbiamo avuto il “Salva Italia” e adesso ci danno il “Cresci Italia”. Rimane da capire che cosa bolle in pentola al fine di occupare il tempo, che rimane, fino alla fine della legislatura. Spero non si tratti di “Un’asta per l’Italia: vendiamo, in stock, al migliore offerente”!
Provo, soltanto, una gran pena per un uomo, uno stimato economista che ha bruciato la sua unica risorsa: Quella di stare zitto!
Cordialità

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Ringraziammo la Presidenza del Consiglio dei Ministri che, anche questa sera, ci ha onorato della sua presenza fattiva, leggendo e soffermandosi su tutti i commenti. Il nostro unico e umile commento è che c’é ben altro da fare che leggere un Blog: rimboccarsi le maniche ed ascoltare le urla disperate di chi non ce la fa più? Crediamo sia più confacente.
Per la Cronaca: la citata connessione, sul nostro Blog (è tutto legale e permesso, che si sappia) durò per ben 48 minuti!
Grazie anche per questo nostro e “comune” messaggio che rimarrà inascoltato, come sempre! Cordialità.

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AGGIORNAMENTO

(ore 21.10 del 25/04/2012)

Cos’altro aggiungere, Ladies e Gentlemen, se non sentirci onorati da cotante visite? Quest’ultima, parcheggiatasi in sosta con le quattro frecce regolamentari, presso il nostro Blog, fraternizzò sui nostri commenti (comprensivi dei Vostri) per circa 43 min.
Ribadimmo il concetto su espresso e più giù riportato (ultimo nostro intervento delle ore 20.55 del 25/04/2012): Qui, egregio Sig. Ministro, c’é poco da leggere. Con profonda umiltà mi permetto suggerirLe di leggersi i registri di “Equitalia”, gli emendamenti al Dpfef, le statistiche sui suicidi e, presso le tante mense volontarie della Caritas, elargire la Sua benevola attenzione sullo strano fenomeno del triplicarsi delle “utenze affamate” nel volgere di quattro mesi. Non le si addice “la voce grossa”. Nella Sua qualità di Titolare del  “primo” Dicastero della Repubblica, noi da umile cittadino italiano, le suggeriamo di darsi da fare più come Ministro, che come “poliziotto”.
La ringraziammo per l’attenzione accordataci.
Cordialità

42 pensieri su “Alla fine della fiera …

  1. Bravo Ninni,hai capito tutto,anche se non sei un “professore” della Bocconi: la reintegrazione nel posto di lavoro é destinato a sparire
    Il tuo intuito politico ti porta a comprendere quello che Bersani e Camusso fanno finta di non capire per convenienza e per mancanza di coraggio: senza tutela reale (reintegrazione) tutti sono licenziabili,cosicchè i diritti, tutti i diritti e le libertà (compresa quella sindacale) escono definitivamente dalle fabbriche.Sembra di trovarsi di fronte ad un’operazione portata avanti di concerto con Marchionne.
    L’articolato della flessibilità in uscita(cosi é denominata la rubrica di quello che fu l’articolo 18)serve a sbattere fuori il lavoratori con una “paccata”di 20.000 circa(media ponderata sui lavoratori più anziani)
    Il sindacato sarà chiamato giorno per giorno “a rottamare” i lavoratori davanti alla Dpl.Con quella somma i lavoratori indebitati fino al collo con “i prestatori al consumo” potranno onorare i debiti contratti con i suddetti strozzini e poi buttarsi con la coscienza a posto dai balconi o dai ponti.
    Sono troppo incazzato per spiegare il meccanismo messo in piedi dal prof Mazzamuto Salvatore,ex estremista di sinistra del diritto ,il quale da giovane si strizzava le meningi per dimostrare che l’ordine di reintegra si poteva attuare coattivamente ,anche contro la volontà del padrone(e quindi anche contro la Fiat).Oggi è consulente ministeriale nominato da Alfano.Vuoi mettere .Ichino docet :arriveranno molte consulenze dalle banche.Parcelle profumate
    Ha ragione Monti quanto dice alla Marcegalia che una riforma così se la sognava:soltanto coloro che avevano costruito nel tempo la corazza conoscevano il punto debole:IL SINDACATO
    Il sindacato ,infatti,paradossalmente, é estranea alla cultura giuridica che ha prodotto l ‘articolo 18 e gran parte dello statuto dei lavoratori.
    Per il sindacato va bene sempre firmare.
    Firmo,ergo sono.
    Non firmo,non sono.
    Soltanto Landini ha il quoziente e l’onesta per essere un vero dirigente sindacale.
    La Camusso,come si diceva una volta,é un “Bonzo sindacale “.Oggi si direbbe” un culo di pietra”

    Che schifo

    Gabriele

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  2. Caro Ninni ,dopo la sentenza su piazza della loggia,dobbiamo discutere se i mandati e gli esecutori delle stragi e della stagione del terrorismo, erano pezzi deviati dello stato o lo stato clerico fascista, mafioso e camorrista tout court. Per il vero Calo’ e’ stato individuato per la strage di San Benedetto Val di Sambro. Sono infatti convinto che da Portella delle Ginestre ad oggi lo “Stato” non sia cambiato granché

    Gabr.

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  3. Gabriele ricorda un pezzo della storia d’Italia.
    (Grazie)

    Per conto mio sto rileggendo gli scritti di Mino Pecorelli su OP….
    Ce n’è ancora molto da raccontare e capire.
    Un solo esempio.
    Nel 1964 una rivista italiana preconizzò il rapimento e l’uccisione di Aldo Moro.
    Più tardi Dalla Chiesa ne ritrova il memoriale (intero) grazie proprio a Pecorelli.

    Morti tutt’e due….

    Mah!
    Cordialità

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  4. Buon giorno Milord.
    Ho letto tutto, compreso i primi commenti. Sono terrorizzata. Má in che Stato o Repubblica viviamo?
    D’altro canto è meglio essere informati, che rimanere nella più assoluta ignoranza.
    Grazie, quindi, per questi sprazi di luce che ci regalate.

    Buona giornata, Milord.
    Un caro saluto per tutti.

    PS: per il Sig. Kunzetov
    Vedrò di documentarmi per.cercare di capote bene.
    Grazie anche a lei.

    Eleonora

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  5. Ed ecco che leggo musica per lê mid orecchie.
    Caro Ninni, prendo debitissima nota.
    Meriti una ” risposta “, ma come dico io.

    Un abbraccio e un inchino, Milord, per il tuo splendido articolo..

    Marisa

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  6. ...

    Senti un po’ qua, Milord
    SE DI MONTI PENSAVAMO MALE, IL WALL STREET JOURNAL PENSA PEGGIO

    Una magra consolazione nel sentirci dire che Monti e il suo governo stanno facendo un pessimo lavoro. A comunicarlo a tutto il mondo ci ha pensato Christopher Emsden dalle pagine del Wall Street Journal.
    Se Monti è ancora permeabile a qualche idea che non sia sua, questa mattina deve essergli andato il caffè di traverso, quando avrà certamente letto cosa pensa il mondo di lui. Si perché oltre Angela Merkel, Francois Sarkozy e Goldman Sachs, fuori c’è un mondo intero che ha qualcosa da dirgli.

    Emsden scrive che le misure di austerità stanno arrestando l’attività della zona euro e i dati di bilancio e i dati economici raccolti, hanno dimostrato come le misure adottate siano di fatto controproducenti. Il deficit di bilancio è sceso del 10% nel primo trimestre del 2012 rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente. Di fatto però gli aumenti delle tasse necessarie per raggiungere all’abbattimento del deficit hanno comunque prodotto come risultato una gravissima contrazione dell’attività economica. Così sulla base dei dati forniti da Confindustria, in Italia, il PIL, negli ultimi tre mesi del 2011 si è ridotto di un punto percentuale nel primo trimestre del 2012 in proporzione rispetto agli ultimi tre mesi del 2011.

    Mi sento terribilmente infelice.
    Buon giorno caro Ninni.
    Saluto tutti

    Spillo (Francesco)

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  7. Quando Monti è andato in Giappone, ha straparlato contro la sua strana maggioranza che lo sostiene e ha detto che il suo consenso era più alto di quello dei partiti. Poi ha preso l’aereo ed è arrivato in Cina, dove qualcuno deve avergli detto che il realtà suo consenso è in forte calo 41% contro il 67% iniziale. È forse questo che deve aver convinto il premier ad inventarsi l’ultima battuta di freddo umorismo: l’Italia è fuori dalla crisi.

    Il Presidente Mario Monti legge per caso i giornali?

    La disoccupazione giovanile è al 31,9%; metà della popolazione è inattiva, il mercato dell’auto, con la Fiat che è l’unica azienda italiana ad avere struttura di holding, in caduta libera – 35%; l’inflazione ha superato il 4% e il potere di acquisto degli italiani si è ridotto proprio mentre benzina e gasolio stanno per raggiungere la quota record di 2 euro per litro; elettricità e gas in aumento rispettivamente del 5,8% e dell’1,8%, solo per il mese di aprile, mentre sono previsti nuovi aumenti a maggio; ogni giorno in Italia qualcuno si uccide per il lavoro, imprenditori come operai; le aziende italiane chiudono come si chiudono la sera le persiane alle finestre. E a fronte di tutto questo Monti ha il coraggio di dire che il peggio è passato, la crisi è finita e il merito sarebbe del governo che finora ha attuato solo manovre recessive?

    No comment.
    Un bel dibattito, caro Dott Raimondi. Almerno questo è improntato su questioni serie e con i piedi per terra.

    Le lascio un saluto di incoraggiamento e un saluto a suoi lettori.

    Furio

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  8. O è impazzito o era ubriaco, non ci sono altre possibilità alle stupidaggini pronunciate dal Presidente del Consiglio

    La politica ha il vantaggio di non avere mai fondo; pensavamo di aver sentito tutte queste scemenze con Berlusconi che per due anni ha negato ostinatamente che la crisi fosse arrivata in Italia; chiedeva addirittura di bandirne la parola da giornali e telegiornali. In ultimo, solo qualche giorno prima di lasciare il governo, aveva dichiarato ai giornalisti che la crisi non esisteva, d’altronde i ristorante che frequentava lui era tutti pieni, così disse ai cronisti di ritorno da Bruxelles.

    Anche oggi una giornata di passione.
    Un abbraccio e un saluto a chi conosco.
    Ciao Ninni, ci si sente.

    E.

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  9. Caro Milord,

    se forse, Mr. B. avesse fatto un giretto per una delle tante mense dei poveri avrebbe visto che lì c’era più gente. Anche se ha deciso di sfilarsi via dalla politica attiva, potrebbe sempre decidere di andare a vedere una delle nostre mense, per vedere come lui e i suoi colleghi hanno ridotto l’Italia; sempre che abbia tempo, impegnato come è tra un viaggio in Russia dall’amico Putin e un occhio agli allenamenti del Milan.
    Se mai Mr. B. dovesse andare in visita alla mensa dei poveri, dovrebbe farsi accompagnare dal suo successore, il tecnico Monti, così magari potrebbero rendersi conto dov’è che si vede veramente la crisi, non certo tra gli spogliatoi di Milanello o gli scranni di Montecitorio.

    Un abbraccio e buon fine settimana.
    Ciao

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  10. Buon giorno Milord,

    innanzitutto Monti aumenta ancora la benzina di 5 centesimi per sostenere la protezione civile. Si sentiva proprio il bisogno di un’altra accisa, proprio un economista fine come lui poteva pensare ad una soluzione tanto originale. Però sembra che Monti non se ne vergogni affatto e continua il suo show di triste humor inglese e intanto non ride nessuno.

    C’è veramente da chiedersi se Monti e Napolitano stanno scherzando o sono se sono del tutto sobri quando parlano in pubblico.

    Monti ha dichiarato di essere un “volontario” mentre Napolitano in perfetta sintonia si è definito “riservista.”

    Napolitano ha detto infatti: “Monti è qui come volontario, io sono qui come richiamato dalla riserva dopo essere uscito dal servizio permanente effettivo.”

    Che sacrificio per entrambi… Monti è un volontario che nel 2010 ha dichiarato la bellezza di 1,5 milioni di euro, mentre sua maestà Re Giorgio è il presidente più spendaccione che l’Italia abbia mai avuto.

    Solo nel 2011 il costo del Quirinale è stato di “appena” 228 milioni di euro, mentre le previsioni per il 2012 sono 245, 3 milioni di euro, che se calcolate al netto delle ritenute per il personale sono 237,2 milioni di euro. I dipendenti del Quirinale al 2007 erano 2158 per un costo di 160 milioni di euro. Però, il Presidente ha capito che il paese vive un momento difficile e ha deciso il taglio di 345 unità per l’anno in corso.

    Proprio una personcina modesta il nostro il Presidente. Basta pensare che il Presidente Francese ha in tutto 923 dipendenti e l’Eliseo ha costi che sono circa la metà di quelli sostenuti per il Quirinale. Ovviamente meglio non fare paragoni con quanto spende la Germania per la presidenza che costa un ottavo della nostra. Se facciamo un paragone tra la Regina e Giorgio Napolitano possiamo dire che per quanto la Regina non sia nota per la sua modestia spende per Buckingham Palace esattamente un quarto di quanto spende Giorgio Napolitano per il Quirinale.

    Mah!
    Mi butto sul lavoro, che è meglio.
    Ti lascio un abbraccio e un saluto per tutti (mi piacciono gli interventi. Belli sul serio)

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  11. e chille c’a paiamme siempre semu chille r’o sud.
    Grazie Miluore p’affruntare anche chesta piaga.
    Simme pindienti r’a t’ò vucchella r’ì giutizzia e virità..

    Cu tutta a massima fiducia, avvies’ò m’omme ri rispietto, quali tu sì, caro miluorde, cunfiramm’o ‘n te!

    Per quelli che non “capissero” il vernacolo, lasciamo la nostra considerazione di cittadini di serie B.
    Quasi quasi ne andiamo orgogliosi, dietro il sorriso buono e considerevole del Milord

    Dudù dalla Partenope Capitale.

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  12. Buona domenica Milord.

    Al netto dell’inflazione, le spese del Quirinale sono cresciute rispetto al 1987 del 61% (91% se non si calcolasse l’inflazione). Questo in contro tendenza perché Buckingham Palace, Eliseo e presidenza tedesca hanno i rispettivi costi in continua riduzione e i dati di spesa sono conosciuti e conoscibili da chiunque voglia accertarsene. La stessa Regina già dal 2007 ha messo tutti i conti di Buckingham Palace online, mentre noi sappiamo solo quanto il Presidente chiede al Ministero del Tesoro per la gestione delle proprie spese, mentre i dettagli di come questo denaro venga utilizzato non è dato saperlo. Per cui, di avere un presidente “riservista” come Giorgio Napolitano ne faremmo tutti volentieri a meno.

    Però siccome Napolitano è uno che quando parla non ha proprio il senso della misura, ieri ha voluto fare la solita filippica attaccando chi si macchia del reato di evasione fiscale definendo questo comportamento come “deviante” e ancora: “Non contrappongo l’Italia della solidarietà e del volontariato a quella della speculazione edilizia o dell’evasione del Fisco perché queste ultime, per quanto diffuse, non meritano di essere associate alla parola Italia”.

    Ahi ahi, non ci siamo

    Un abbraccio sincero, mentre gli italiani muoiono.
    Ti saluto caro Ninni e un saluto agli aici

    Louis

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  13. Quanto detto sarebbe stato sacrosanto se Napolitano si fosse ricordato di una cosina… senza pensarci due voltee senza nessun rinvio, aveva promulgato il decreto legge contenente lo scudo fiscale voluto dal buon Berlusconi, che nel concreto era un mega condono per evasori e per chi ricicla denaro sporco. A quanti avevano chiesto allibiti come avesse potuto farlo, Napolitano aveva risposto semplicemente che “non firmare non significa niente”.
    Tanto che “Antonio Di Pietro” ( e questa è un po’ un’ironia della sorte) di Italia dei Valori parlò di “atto di viltà.”

    Perché se Napolitano non l’avesse ancora capito, chi rovina l’Italia non sono certo gli artigiani che fanno qualche lavoro in nero (cosa comunque deprecabile), ma le grandi imprese che con trucchi e stratagemmi fiscali, e talvolta con autentica frode spostano i loro soldi nei paradisi fiscali. Per cui, le filippiche il nostro presidente dovrebbe proprio risparmiarsele, così come la pubblicità ridicola di associare un pinco pallino che alla televisione dichiara di essere un evasore con i parassiti intestinali…. Perché i veri evasori non hanno quella faccia. I veri evasori indossano giacca e cravatta e siedono nei piani alti dei palazzi.

    Magari avremmo apprezzato di più se il Presidente avesse voluto fare un richiamo ai partiti che come si è visto dalle ultime inchieste stanno spendendo “ingiustamente”( poiché ci fu un referendum che lo vietava) il denaro pubblico che ricevono a titolo di rimborso elettorale. Come se i partiti fossero delle aziende che devono investire il proprio denaro in immobili o speculazione finanziaria o sovvenzionare i “vizi” dei propri amministratori e garanti.

    Le lascio un grande “Buona domenica Dottore” e l’augurio di sempre maggiori soddisfazioni.

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  14. giorni fa ho twittato questo: “in base ai fatti e ai risultati, a me questi superesperti al governo sembrano dei dilettanti allo sbaraglio” (poi mi hanno fregato la battuta ma era facile…). Vogliamo parlare dei risultati di questo governo?
    Immatricolazioni automobili (gen-Feb 2012 – a/a) -17,8% (UNRAE)
    Movimenti aerei passeggeri e cargo (Gen 2012 a/a) -6,5% (ASSOAEROPORTI)
    Richieste Mutui (Gen 2012 – a/a) -44,0% (EURISC)
    Inflazione (Feb 2012 – a/a) +3,3% (ISTAT)
    Prezzi alla produzione dei prodotti industriali (Gen 2012 – a/a) +3,3%
    Prezzi beni energetici (Feb 2012 – a/a) +15,6% (ISTAT)
    Consumi petroliferi (Gen-Feb 2012 – a/a) -8,3% (Destag. -10,0%) (M.SV.EC.)
    Produzione Industriale (Gen 2012 – a/a) -2,1% (Destag -5,0%) (ISTAT)
    Fatturato Industriale (Gen 2012 – a/a) -1,4% (Destag -4,4%) (ISTAT)
    Ordinativi dell’Industria (Gen 2012 – a/a) -5,6% (ISTAT)
    Fonte (QELSI.it)
    Complimenti, professor banchiere!

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  15. Se c’è una cosa che in questi mesi abbiamo imparato, è quella di non dare mai retta alle parole del bocconiano Rag. Monti: aveva promesso riforme eque per tutti e a pagare sono stati solo pensionati e lavoratori dipendenti; aveva promesso liberalizzazioni e non ci sono state; aveva promesso con il famoso decreto “cresci Italia” che avrebbe rilanciato l’economia e il lavoro, e invece tutto si è risolto ad un braccio di ferro per lo stralcio dell’articolo 18.

    Mario Monti all’inizio, nonostante le sue radici in Moody’s e Goldman Sachs aveva convinto un po’ tutti, per circa 10 giorni, avevamo creduto che potesse rappresentare il male minore. Poi abbiamo imparato a conoscerlo e capire che è il capo del Governo Tecnico, meno tecnico che le democrazie moderne abbiamo mai conosciuto.

    All’inizio si era parlato di tecnici, professori compiti e robotici, mentre poi si sono rivelati tutt’altro: egocentrici, vanitosi, autoritari; sempre pronti a inforcare il primo obbiettivo fotografico disponibile o accomodarsi alla trasmissione di turno che, tra un caso e l’altro di cronaca, sia disposta ad accoglierli. Ma quando mai lavorano?

    Tutte le filippiche sul contegno, su questi uomini e donne inespugnabili, è andato a farsi benedire nel giro di pochi giorni, anzi ora c’è il problema opposto, sono incontenibili.

    Ma intanto, in Italia, si continua a morire!

    Altri due morti, altri due uomini si arrendono alla crisi che morde senza scampo la vita. Un tempo si andava nelle piazze si gridava, ci si stringeva gli uni con gli altri, si riconoscevano i responsabili, si cercavano le alternative, venivano portate avanti le proteste, gli scioperi, le occupazioni. Ora tutto questo non esiste più, la società si è sfaldata, manca la fiducia nell’altro, ci si abbandona alla disperazione, non si crede più nella piazza, nei sindacati, nei partiti. Non si crede più neanche in se stessi e si soccombe sotto il peso dei debiti.

    Nel 1965, prima che in Italia arrivassero le lotte studentesche, Rita Pavone cantava Viva la Pappa con il Pomodoro, parole semplici, quasi infantili, ma che spiegavano decenni di lotta sociale e civile: “la storia del passato ormai ce l’ha insegnato che un popolo affamato fa la rivoluzion, ragion per cui affamati abbiamo combattuto…

    Non faceva una piega, funzionava proprio così da anni, da secoli, da sempre. Ora però non siamo solo un popolo affamato, siamo un popolo depresso e mortificato dai debiti, che raccontano di una vergogna troppo grande per poter essere confessata. Come una colpa che toglie il diritto di protestare, di andare nelle piazze, di credere che qualcosa cambierà.

    Gente disperata che non crede più a niente e a nessuno. In Italia, non si fa certo la fame, almeno per la stragrande maggioranza dei suoi cittadini, ma la vergogna di un conto corrente in rosso e le cartelle esattoriali da pagare distruggono una vita, e anziché andare nelle piazze a gridare la propria rabbia per un sistema economico e fiscale ingiusto, questi uomini e queste donne rivolgono le armi contro se stessi, contro la loro vita, uccidendosi. Non è più possibile tenere conto giorno per giorno di quanti rinunciano a vivere perché non ce la fanno più. È straziante, è drammatico pensare a questi uomini e a queste donne, pensare ai figli che per sempre ricorderanno che il loro padre non ce l’ha fatta, si è arreso allo Stato e alle intimazioni di pagamento, vedere i propri nonni che non hanno più medaglie da mostrare, ma solo la vergogna di non farcela ad onorare il pagamento delle bollette di luce e gas.

    Un parlamentare, qualche giorno fa, ha “urlato”, rivolgendosi al presidente del Consiglio assente e a degli scranni vuoti, alla Camera dei Deputati:
    Mentre va soltanto a raccontare bugie sui giornali sulla crisi che sarebbe finita, vi sono persone che non arrivano a fine mese che si stanno suicidando. Ce li ha lei sulla coscienza questi suicidi?

    Una risposta c’é stata, da parte della Presidenza del Consiglio:
    Non ho mai detto che la crisi nell’Eurozona è finita. Quello che ho detto a un pubblico internazionale è che la crisi nell’Eurozona è quasi finita e che l’Italia ha contribuito

    SIC TRANSIT GLORIA MUNDI

    Ringraziammo le Ladies e i Gentlemen che curarono, con affetto, questa parte di dibattito. Grazie e cordialità.

    PS: Atterrò, presso le lande del WordPress, anche una “carissima” Imperdibile: Lady Cyrana.

    Bene arrivata, mia Signora.

    Cordialità

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  16. La Fornero (Sono Elsa e risolvo problemi) lamentava che i giovani si ostinavano a cercare solo lavoro per il quale hanno studiato e per giunta vicino a casa, ora la Fornero fa una decisa inversione di opinione: la colpa sarebbe in realtà dei genitori che si ostinerebbero ad impegnare i propri risparmi nell’acquisto della prima casa, mentre sacrificherebbero per questo la formazione scolastica dei propri figli.

    Ma la Fornero non sa che ad esempio in Norvegia i ragazzi sono seguiti lungo tutto il percorso di studi e l’università è finanziata direttamente dalle banche, che concedono prestiti a tasso agevolato che i ragazzi potranno restituire immediatamente dopo l’inserimento nel mondo del lavoro, che è pienamente garantito dal sistema.

    Oggi Elsa Fornero ministro del Welfare e del lavoro e Francesco Profumo ministro dell’istruzione hanno partecipato ad un convegno a Torino, nella Sede del Teatro Nuovo per parlare di scuola paritaria.
    Ad accoglierli panieri pieni di uova, fischi e tante grida. Tutti erano ben intenzionati a far comprendere qual è l’umore che regna sovrano ora in Italia: rabbia, sconforto, agitazione.
    Il Ministro Profumo guardava un po’ attonito mentre le uova colpivano i vetri delle auto blindate e scivolano giù, lentamente contro il vetro e la portiera.
    La Fornero, si è mostrata come sempre cocciutamente stoica e tira diritta per la sua strada.
    Per spiegare che sì, l’Italia sta facendo immani sacrifici, ma solo perché non vuole avere fastidi ben peggiori con l’Agenzia delle Entrate; per cui tanto vale pagare tutto e subito come Stato comanda.

    A noi italiani l’hanno insegnato da piccoli “Finché ce n’è viva il RE, quando non ce n’è più viva Gesù!”
    Alla Fornero però non basta, vuole avere ragione a tutti i costi e non si arrende, anzi sembrerebbe che dopo lo scherzo fatto a pensionati e esodati volesse ricevere una sorta di pubblico plauso, chissà magari una ricompensa o un riconoscimento per il bel servizio reso all’Italia: il conto all’Europa, in Italia si è scelto di farlo pagare proprio ai pensionati e ai lavoratori dipendenti.

    Sembra comunque chiaro a tutti che la Fornero abbia sparato tutte le sue cartucce e l’Italia in recessione tecnica, disoccupazione alle stelle, pressione fiscale più lata del mondo e cosa fa La Signora Fornero?

    Quello che le riesce meglio, inizia a parlar male dei giovani e dei loro genitori.
    Però con una novità: se nelle prime settimane del suo mandato, la Fornero lamentava che i giovani si ostinavano a cercare solo lavoro per il quale hanno studiato e per giunta vicino a casa, ora la Fornero fa una decisa inversione di opinione: la colpa sarebbe in realtà dei genitori che, secondo La Ministra Fornero, si ostinerebbero ad impegnare i propri risparmi nell’acquisto della prima casa, mentre sacrificherebbero per questo la formazione scolastica dei propri figli.

    Possibile che un ministro del Lavoro possa fare delle considerazioni tanto sciocche?
    Ma chi ce l’ha mandata?

    Visto Ninni?
    Quando voglio sono cattiva pure io. Che bello essere cattiva.

    Ho quasi il vomito.
    Buona serata per tutti.
    Bentornata Lady Cyrana.

    Sony

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  17. Sicuramente Voi Milord e tutta la bellissima gente che trovo qui avete ragione e conoscete la situazione (sto imparando tanto da voi).
    Ma dico, possibile che nessuno parli o dica nulla?
    La crisi c’é e non si combatte muro contro muro, ma dandosi una mano.
    Capisco tutto ma nessuno viene in aiuto.
    Si perdono quelle certezze che esistevano e si perde, anche, la voglia di ridere.
    Ci sono realtà che vanno oltre la comprensione.
    Un grazie di cuore e un abbraccio Milord.
    Saluto tutti.

    HG

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  18. Come è stato possibile ridurci così, come mendicanti?
    Dietro i sorrisi e le rassicurazioni di chi ci ha governato, io parlo per Sarko nel mio caso, ci siamo adagiati al corso dei nostri pensieri, continuando a sognare l’isoa felice.
    E adesso, come una brisca guerra dove cadono bombe dall’alto e non sai se ti prenderanno, ci troviamo smarriti e indifesi.
    i padroni di sempre spadroneggiano e i poveri di sempre muoiono.

    Grazie Milord per affrontare certi temi che ci doccano da molto vicino, anzi da vicinissimo, lasciandoci quella tristezza che, nel fondo del cuore, proviamo da chi è madre.

    Merci mon cheri.
    Ai revoir a tout le monde

    Annelise pour toi
    Paris, 22/4/2012

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  19. Aggiungemmo, punto adesso, in calce all’articolo pubblicato, una piacevole sorpresa che non lo è più. A giorni alterni siamo sottoposti all’augusta visità del Rag. maximo!
    A tal finee soltanto in questo frangente, pubblicheremo quattro paginette che ci pervennero, qualche minuto fa, per posta elettronica.
    Preferimmo esporvele presso questi luoghi, a completa e gioiosa visione per tutti.

    PS:Nel caso “qualcuno” volesse provvedere, a nostro fin di bene, di inscatolarci dietro alcune sbarre, informiamo le Ladies and gentlemen che non amiamo le arance.
    Saranno graditi arancini, pizze salate, bistecche e qualche genere di conforto e cordiale. Grazie

    Cordialità e buona notte

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  20. BUONASERA MILORD NINNI; BUONASERA A TUTTI…
    Per motivi “tecnici e logistici”, non posso essere presente tra di voi, in questi ultimi giorni.
    Vi chiedo venia…
    Milord… Ho letto il pezzo al “zyklonB”, e devo dire che :”alla fine della fiera”, non abbiam più nulla da dire, nè tantomeno da dare.. se non le nostra tenere terga. (A chi sono rimaste!)
    In questi mesi tragici, dopo l’insediamento a tradimento dell’esimio “professore” noi tutti abbiamo imparato, di non dare mai retta alle sue dotte parole, tantomeno a quelle dei suoi fidati tirapiedi. Con la sua faccina da nonnino della porta accanto, il caro Mario, aveva promesso riforme eque per tutti, invece, a pagare sono stati solo pensionati e lavoratori dipendenti; aveva promesso liberalizzazioni e non ci sono state; aveva promesso con il famoso decreto “cresci Italia” che avrebbe rilanciato l’economia e il lavoro, e invece, tra le lacrime di una teatrante Fornero e un sorrisino ebete di circostanza, ha fatto si che si andasse a finire a tarallucci e vino … anzi, a pane e acqua. Mario Monti all’inizio, con la sua aria un po’ così e nonostante le sue radici in Moody’s e Goldman Sachs, aveva convinto un po’ tutti, (per un breve lasso di tempo…) che potesse rappresentare il male minore. Invece, “Il figlio di Satana”, come lo ha soprannominato ultimamente Padre Amorth, abbiamo imparato a conoscerlo, ma al momento, di soluzioni per liberarcene, sembra proprio che non ce ne siano. In una manciata di mesi, il capo del Governo Tecnico, si è rivelato meno tecnico di un bambino in prima asilo. E dopo le varie cose che ho letto e le altrettante cose che ho fin qui commentato, mi fanno pensare a una sola cosa… ma “THE BOSS MOUNTAIN”, ci è o ci fa?
    E cito il Signor Furio…( che saluto caramente):
    […]“La disoccupazione giovanile è al 31,9%; metà della popolazione è inattiva, il mercato dell’auto, con la Fiat che è l’unica azienda italiana ad avere struttura di holding, in caduta libera – 35%; l’inflazione ha superato il 4% e il potere di acquisto degli italiani si è ridotto proprio mentre benzina e gasolio stanno per raggiungere la quota record di 2 euro per litro; elettricità e gas in aumento rispettivamente del 5,8% e dell’1,8%, solo per il mese di aprile, mentre sono previsti nuovi aumenti a maggio; ogni giorno in Italia qualcuno si uccide per il lavoro, imprenditori come operai; le aziende italiane chiudono come si chiudono la sera le persiane alle finestre. E a fronte di tutto questo Monti ha il coraggio di dire che il peggio è passato, la crisi è finita e il merito sarebbe del governo che finora ha attuato solo manovre recessive?”[…]
    Siamo arrivati al suicidio di Stato, ma sembra che a “Lui” non gliene freghi un bel niente.
    Per chiudere dico solo una cosa… abbiamo l’arma parola, della ribellione ad un sistema che noi cittadini non abbiamo chiesto, ma che ci è stato obbligatoriamente propinato come un pasto premorte. Possiamo dire No e chiedere la rifondazione di uno stato che ci è stato usurpato, e con esso i nostri diritti, che ERANO tutelati da quella cosa “sacra” che era la “COSTITUZIONE ITALIANA”, ora divenuta buona solo per certe pulizie post evacuazione…
    Perchè mio caro Marietto Monti: ” TU mi potrai togliere tutto, ma non la mia libertà; tantomeno la mia dignità…”…
    Mi siete mancati tutti e spero di rientrare presto… Nel frattempo lascio a tutti i miei saluti più cari.
    “FORZA E ONORE”
    Emma…

    Milord…sembra che siamo online…

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  21. Sopravvivere è difficile … Credere che gli eventi possano in qualche modo tornare ad essere meno disperati, è assolutamente improbabile. In fin dei conti è un attimo, non c’è molto spazio tra la vita e la morte … ogni respiro che facciamo, ogni risparmio che centelliniamo per continuare a dare un senso al non- senso di questo momento storico, è solo come buttare al vento i sacrifici di una intera esistenza. Frammenti di vita e vuoti di Anime che si disperdono per non arrendersi al Nulla. Ci stanno portando Via Tutto … Tutto … con la faccia tosta di chi sa perfettamente che non c’è ritorno dall’abisso in cui ci hanno gettato.

    Grazie dott. monti ( e lo scrivo minuscolo esattamente perché è così che lo vedo )

    c’è solo una cosa che separa la vita dalla morte … il Coraggio di salvare, piuttosto che la via semplice dell’affondare tutto in nome e per conto di un bene maggiore. E quale che sia, ancora non l’ho capito.
    La Verità è che siamo marionette lasciate ammuffire in vecchi bauli … con l’apparente maschera di una vita che avanza a stento.

    Una Bella dimostrazione di Onestà e Verità e Pulizia Milord, mi piace l’articolo e l’aria che si respira … pur nella disperazione e fra le lacrime di una lenta Agonia.

    Un caro saluto per Tutti

    I Miei Rispetti
    Ni’Ghail

    Slàn

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  22. Se ricordi, l’avevo detto tanto tempo fa, quando l’Onorevole Monti iniziò il suo lavoro: il suo lavoro, perché, per il resto degli italiani, lavoro non ce n’è, c’è soltanto una corda per impiccarsi, o la vergogna di andare a chiedere l’elemosina. Ha detto che in Grecia è accaduto di peggio. Non sono di questo avviso: in Italia non si sta meglio che in Grecia, tutt’altro. Siamo sullo stesso piano: ancora pochi mesi e l’Italia collasserà tutta. Le misure prese servono solo a far sì che i ricchi continuino a restare tali; ma per ottere ciò il governo spreme dalle fasce più deboli, senza guardare in faccia quasi nessuno. Imprese e negozi chiudono, o portano il sedere all’estero: in queste condizioni una crescita è impossibile, non ci vuole un economista di grido per capirlo.

    Il Pd, mi spiace, ma ritengo non sia l’opposizione. La destra è la destra. Il centro sta al centro, altrimenti non sarebbe lui, per cui si tiene buono il Pd e la destra dichiarata. Ma il malcontento popolare cresce, cresce ogni giorno di più: non a caso Beppe Grillo continua la sua ascesa, perché non uomo politico. Il popolo italiano si sente tradito dai politici e lo sta facendo capire forte. Piazza Affari chiude oggi con un -3,8%. E non saremmo allo stesso livello della Grecia? E’ ancora possibile credere in quei politici che dall’alto dei loro ‘stipendi’ blaterano che il Pil salirà, che è già in crescita e che continuerà a salire?

    I poveri si suicidano perché le loro pensioni vengono decurtate di centinaia di euro.
    I disoccupati sono milioni. E continuano a crescere ogni giorno di più. Qualcuno ama definirli impropriamente ‘esodati’.
    Gli imprenditori, i piccoli e i medi imprenditori non sanno più che fare: molti i suicidi.
    Agli angoli delle strade c’è sempre chi chiede l’elemosina, tantissimi gli italiani: che sono forse la maggior parte. Per non dire di tutti i disperati che raccolgono quel che trovano nei cassonetti dell’immondizia, tra cui tantissimi sono i pensionati, gli anziani.

    Questa è l’Italia.
    Colpa dell’Onerovole Monti?
    Non solo sua, sia chiaro. I precedenti governi hanno spianato la strada, anzi hanno fatto tabula rasa. Monti cerca di spremere il sangue dalle rape. Ma danè non ce ne sono, i risparmi dei poveri italiani sono finiti: non si acquista più, si compera il minimo stretto indispensabile quando si puo’. I negozi, i grandi supermarket viaggiano con le offerte e le super offerte: ma soldi non ce ne sono, per cui gli italiani non spendono giustamente.

    I lavoratori, i pochi che ancora hanno un impiego – non si sa per quanto – non hanno più difese né diritti: l’articolo 18 è stato stralciato impunemente, grazie al Pd, alla Destra, al Centro, e grazie ai sindacati anche.

    Chiaro che la Presidenza del Consiglio spii anche blog come il tuo, caro Lord Ninni: siamo o non siamo immersi nella realtà più oscura e orwelliana, quella di 1984? Temo di sì.

    Un forte abbraccio con amicizia, stima e ammirazione.

    Non demordere mai, caro Lord: sono certo che resisterai in trincea fino all’ultimo.

    beppe

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  23. Pingback: Italia orwelliana. Ancora un passo e sara’ la Fine! | di Iannozzi Giuseppe aka King Lear | Iannozzi Giuseppe aka King Lear

  24. Perfettamente daccordo con tutti, ma io ho paura.
    Sola, malata e tirare a campare. Mi manca che mi affibbino altre cose e m’ammazzo veramente.
    il tuo lavoro è bellissimo Milord, almeno siamo informati. ma che dobbiamo fare noi poveri indifesi?
    Posso dirti che se passa da sotto il balcone di casa mia, una pentola con l’acqua bollente gliela lancio volentieri. prima la pentola però!

    🙂

    Un caro saluto

    Elena

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  25. Buon giorno Milord e buona “festività”.
    Come promesso eccomi qua e dopo aver letto una serie di interventi che mi allargano il cuore, voglio aggiungere, anch’io la mia mazzata.

    Quante volte, di questi tempi, abbiamo detto “c’era da aspettarselo…”.

    Però, francamente, ora pare sia un po’ troppo: nonostante tutte le chicchere dei politici, gli appelli all’equità e alla crescita, i richiami della Corte dei Conti, alla fine è stata approvata l’IMU-BIS o TASSA DI SCOPO. Per intenderci è stata approvata la seconda tassa sulla casa: l’imposta di scopo, com’è, ufficialmente, chiamata è l’imposta che i sindaci possono istituire come addizionale all’Imu per il finanziamento di opere pubbliche.
    Per correttezza bisogna ricordare che la paternità di questa tassa appartiene a Prodi che la volle nella Finanziaria del 2007 e sarebbe servita a finanziare opere e infrastrutture la cui attuazione era a carico dei comuni e che avrebbero potuto finanziare con questa tassa fino al 30% dell’opera.

    Poi la tassa di scopo fu riportata nel decreto sul Federalismo fiscale, votato tra febbraio e marzo del 2011 da Camera e Senato e che insieme a questa tassa vide l’applicazione del famoso federalismo municipale che inorgoglì Lega Nord e PDL. L’applicazione della tassa rimase però sospesa, fino a rinviare la determinazione delle modalità applicative ad un regolamento che avrebbe dovuto essere approvato entro ottobre del 2011. Però, anche allora non se ne fece nulla, fino a quando alla fine è stata inserita nel decreto Semplifica Italia, approvato in via definitiva dal Parlamento il 4 di aprile. Tuttavia rispetto al peso modesto che avrebbe dovuto avere secondo il progetto iniziale, la tassa di scopo ora potrà essere usata per finanziare il 100% delle opere pubbliche (contro i 30% iniziali), potrà essere applicata per 10 anni, mentre inizialmente era prevista per 5 e sorpresa…

    potrà essere applicata anche alle prime case!

    Eccola la “presenza” del Sen. a vita Monti.
    Personalmente, da quando Mr. B. si è tolto dai banchi (dovrebbe togliere, anche, la Sua graziosa presenza) il Pdl, sembra (a differenza del PD) stia ritrovando una sua dignità. Non parlo dell’UDC che m sembtra in caduta libera, ma per la prima volta vedo a partire dall’On. Melloni, Alfano, Frattini, un certo senso di disagio nell’ascoltare tutto quell’appoggio insulso che L’On. Bersani & Co. sta facendo a questo “ridicolo” maestro elementare che ci ha messo a “Bocconi”.
    Almeno questo è quello che ho notato io, personalmente.

    Per quello che riguarda “Il fenomeno Grillo”, c’era da aspettarselo.
    Molta demagogia, spacchiamo tutto, semplifichiamo tutto, distruggiamo tutto. Tanto populismo e tante idee utopiche.
    Ma Grillo fa il suo mestiere. E’ piacevole da ascoltare, giuro. Anzi, su molte cose “c’azzecca” più del Tonino nazionale. Grillo, tuttavia, è un comico. Parla da disperato e con la battuta pronta da “centro anziani”.
    Mi sta bene, anzi, può starmi bene se non fosse che qui abbiamo poco da ridere e scherzare.

    Prepariamo la nostra “filiera” per risparmiare e tagliare la spesa? (Secondo Grillo?).
    Io ci starei pure: apro il mio orto, mi impasto la pasta, panifico pure e così siamo tutti felici, contenti e abbiamo risparmiato tanto …. mettendo sul lastrico, almeno, sei milioni di italiani tra panifici, Mercati ortofrutta, produzione, trasporto, distribuzione e vendita.
    Tanto, le trovate comico/demagogiche vanno bene per infervorare, sorridere e rendere risoluti la massa amorfa, senza soluzioni e/o idee.

    Rispondo, se mi permetti, al pur bravo Giuseppe Iannozzi, che seguo (quando il tempo a mia disposizione me lo permette):

    Caro Beppe, la crisi del PD, che come giustamente sottolinei, una volta si chiamava sinistra, a mio parere è la vuotezza di idee e contenuti: è la ricerca di una salvezza tramite il salvagente dell’imposizione, assieme a tutte quelle spine nel fianco che si ritrova e che si chiama “Sinistra vendoliana”, cresciuta con i sistemi della prima repubblica e affermatasi con quelli della seconda.
    Credo che, come per Mr.B, mandare a casa quel “simpaticone di Bersani” e quella donna, preparatissima, del suo vice; sbarazzarci, non di meno, di “fate come dico io, ma non fate quello che faccio io” che risponde al nome di Vendola; lasciare il “respiro” alla base, che si è forgiata proprio in questi mesi di crisi, forse potremmo “riavere” un’opposizione e una Sinistra in italia.

    Grazie.

    Un abbraccio caro Ninni e buon lavoro (ti sò occupatissimo e “veramente” in trincea), associandomi all’augurio di Iannozzi!
    Un saluto alla cara Emma Vittoria, Nighail, Vintrix (sempre così, vero?).
    Saluto il Dott. Seamur, il Dott. PickWick e un abbraccio per tutti.

    Buona giornata.

    Marisa

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  26. Con quale coraggio abbiamo potuto festeggiare il nostro 25 aprile quest’anno? Cosa resta del sacrificio di tanti italiani che da una parte o dall’altra hanno combattuto perché l’Italia diventasse un paese migliore? Con quali occhi i nostri uomini di Stato e il nostro Presidente della Repubblica guarderanno la bandiera ?

    Nell’Italia del 2012, il milite ignoto che tutti onoriamo in religioso silenzio non è più un giovane martire della guerra, morto offrendo l’estremo sacrificio al proprio paese, ma un lavoratore, dipendente o imprenditore, sacrificato all’ avidità e all’incompetenza degli uomini di Stato.

    Oggi il milite ignoto che tutti noi ricordiamo, non sono i nostri nonni che ci guardano con i volti fieri incorniciati in vecchie fotografie ingiallite; il milite ignoto del 2012 è un volto sconosciuto riportato sulle pagine di un giornale che ci racconta dell’ennesimo suicido per debiti e disperazione. In un certo senso quell’Italia del 25 Aprile non ci appartiene più, è stata tradita e vilipesa proprio da chi avrebbe dovuto servirla e proteggerla. I nostri uomini di stato con i discorsi che pronunceranno, le parole false e i volti ipocritamente commossi possiamo descriverli ancor prima di averli sentiti e visti; proviamo vergogna per loro e rabbia per il paese entro il quale ci hanno costretti a vivere. Per tutto questo, il 25 aprile vorremmo fosse dedicato simbolicamente a Diego Peduto, l’imprenditore di 52 anni che martedì 24 aprile si è ucciso lanciandosi dall’ottavo piano della sua casa nel quartiere Vomero di Napoli.

    Lunedì pomeriggio i poliziotti lo avevano salvato una prima volta dal tentativo di lanciarsi da un dirupo vicino Posillipo, ieri l’epilogo.

    Diego aveva due figli di 9 e 14 anni ed era titolare di una agenzia immobiliare in via medaglie d’oro. Chi lo conosceva, racconta che Davide era oppresso dai debiti con il fisco ai quali non riusciva più a far fronte.

    È pazzesco vedere come lo Stato, prima ci carichi con una pressione fiscale alta a tal punto da non poter essere sopportata, e quando arriva il cedimento, quando l’agenzia delle entrate chiede quello che non possiamo dargli, perché non l’abbiamo, allora da cittadini contribuenti ci trasformiamo in evasori, “morosi”, da punire con un ulteriore carico d’interessi, di mora per l’appunto, che farebbero invidia al più avido degli strozzini.

    Allora, questo Stato non ci appartiene più! Queste istituzioni non le riconosciamo. Rispettiamo i nostri morti in guerra da privati cittadini, onoriamo e ricordiamo il nostro 25 aprile per quello che fu, la guerra d’italiani contro italiani. Ma soprattutto, oggi, nella giornata del ricordo della liberazione, non arrovelliamoci in polemiche anacronistiche su chi allora fu più vittima degli altri, ma guardiamo alla nostra realtà.

    Basta a tutte le persone oneste che soccombono perché lo Stato chiede troppo.

    Questo 25 aprile deve essere un vero momento di riflessione, non diamo occasione alla retorica per dividerci, guardiamo l’Italia per quella che è e per quello che possiamo ancora fare per renderla e sentirla veramente Nazione, la casa di tutti gli italiani e non l’odioso paese in cui hanno voluto trasformarla

    Un sentito grazie a quanti, Ladies e Gentlemen, lasciarono la propria traccia, ricordandosi del povero Milord.

    Cordialità

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  27. Ho visto, adesso, quanto sei “visto”, mon Cheri.
    Io mi sentirei onoratissima. Tu no? Come mai? Sei diventato famoso, mon amour, oppure “famigerato” mon trésor. 🙂
    Sicuramente se susciti queste attenzioni probabilmente tanto torto, da questa stanza, non ne esce.
    Forse stanno prendendo appunti?
    🙂

    Lasciaglieli prendere. Impareranno qualcosa …. forse.
    Comunque, anche qui non va lo stesso bene. La crisi ci sta decimando tutto. Il nostro Monsieur S. volge (finalmente) al tramonto. Hollande era, (forse) l’unica alternativa, ma la destra di Le Pen (forse) preoccupa un po’ di più.

    Augurandoti una buona notte bellissima, una buona visione a chi passa il suo tempo a fare il guardone – invece di lavorare – e un caro saluto per tutti ti lascio un bisous.

    Annelise pour toi 🙂
    Paris, 25/4/2012

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  28. Caro Lord Ninni, tutti gli anni scrivo qualcosa per il 25 aprile, ma non questo. Non me la sono sentita. L’Italia è ridotta a una bagnarola che rischia d’affondare a ogni minuto di più: troppi suicidi, troppe vittime di cui nessuno o quasi vuol parlare. Il perché è evidente: ci vogliono far credere che il Paese navighi verso acque buone, ma così non è.

    I tantissimi italiani che hanno fatto immani sacrifici per ritagliarsi una vita decente, oggi si trovano di fronte a un panorama desolante: la metà dei pensionati percepisce una pensione inferiore ai 1000 Euro. Le famiglie non sbarcano il lunario. Le aziende falliscono a ritmo vertiginoso. Il mercato del lavoro non c’è. Gli stipendi non sono mai stati così tanto bassi: solo nei lontani anni Ottanta, con la cassa integrazione – che perlomeno c’era ed era sempre meglio di niente – la povertà è stata sì tanto tangibile… si moriva di fame. Oggi non è diverso, anzi il quadro sociale è ancor più disastroso: non ci sono concrete possibilità di uscire dalla crisi che ha investito l’Euro. Entrare nella moneta unica è stato un passo falso, un passo che stiamo ora pagando noi a caro prezzo, non di certo i politici italiani. Hanno comperato altre 400 auto blu, solo per fare un esempio degli sprechi che si fanno sotto il governo Monti. E gli italiani non mangiano e si suicidano per la disperazione. Entrare nell’Euro è stato un passo disgraziato: non eravamo pronti. Ma l’allora governo Prodi ha cacciato l’Italia a forza nell’Euro.

    A cosa è servita dunque la Liberazione se la vita che oggi l’italiano medio si porta addosso è uguale o peggiore a quella che avrebbe condotto in un’èra pienamente fascista? I tanti eroi che sono morti per la Liberazione si staranno ribellando nelle tombe, come minimo. Non è per questo che hanno dato il loro sangue. Non per questo governo tecnico e nemmeno per Napolitano che invita i partiti a restare uniti, affinché sostengano un governo tecnico che si è rivelato incapace di far fronte alle urgenze del paese. Ma Napolitano fa di più: non è per le elezioni anticipate. Noi italiani questo governo non lo abbiamo votato, nessuno ha chiesto a noi italiani di metter su questo governo di banchieri. Se ce lo avessero chiesto, noi avremmo detto nero su bianco, con larga maggioranza, un bel NO.

    Con amicizia e stima sincere, caro Lord Ninni

    beppe

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  29. Buona sera Lod Ninni, vorrei approfittare della Vostra ospitalità per rivolgere una preghiera
    al Signor Monti: “Carissimo” Signor Monti, non capisco nulla di finanza, e la politica mi infastidisce, ma non per questo non capisco. Si alzi una mattina, come un certo signor nessuno, senza soldi, casa, lavoro, e tanti debiti per campare, e poi vada a “benedire” un certo Governo Monti
    Grazie
    Mistral

    Ps
    Un rispettoso saluto a Voi Lord Ninni

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  30. Cazzo Ninni,
    ma ti sei incazzato proprio! A tutta birra!
    Mi ricordo, scusa l’OT, quel pomeriggio a Bologna, di qualche annetto fa: eri talmente furioso che ebbi paura.
    Un suggerimento a Mr. Monti e alla Minestr … ehm … Ministra dell’Infern .. ehm … Interno: Quando è così furioso, stategli alla larga. Potrebbe, in mezz’ora, farvi diventare Chirichetti o delle “Voci bianche”!
    Ah ah ah

    Comunque a me piace sempre rimestare nel torbido. Oggi ho commentato (un po’ come tutti i colleghi e come un lettore qui presente ha fatto) dell’Acquisto delle “Nuove auto Blu” di stato, per adeguarle ai tagli di spesa. Beh, riflettendo, bisogna dire che non è tanto l’acquisto, quanto la gestione che mi preoccupa.
    Ci sono 60.000 auto blu e una gestione, annuale, di 4 MILIARDI di euro per l’On.le Parco macchine.

    Questo, secondo me è osceno!
    Se fulmino una lampadina nella mia ‘Alfa 75’, rossa del 1994, me la cambio io, non la mando, tramite camion cicogna all’Alfa romeo ad Arese, per un controllo di tutto l’impianto elettrico (in sintesi, semplicemente ad esempio, è quello che si fa con il parco macchine dei Sigg. Deputati, Senatori, Direttori generali Denti e portaborse.

    Inizio ad avere qualche conato.
    Stà calmo Milord.

    Buona serata e buona serata a tutti.

    Gabriele

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  31. Leggo tanti interventi di spessore, caro Dott. Raimondi, non ultimo i suoi sempre pertinenti e pregiati.
    E leggo, con dispiacere (ma anche con piacere di spirito democratico) dei Suoi “Augusti” visitatori che, tramite telecamere si fanno notare presi nell’impegno del Dovere e sempre sotto pressione per il bene comune.
    Siamo, forse, in uno stato di polizia?
    Ritengo, se me lo permette Dottore, che in questo stato dovremmo avere un po’ di “pulizia”.
    Da tutte le parti.

    Ringrazio la Sig.ra Emma Vittoria avermi citato e ringrazio tutti i suoi lettori, Dottore, per la vividezza del dialogo e del dibattito.
    Ho letto cose veramente interessanti: si “sente” il polso della attuale situazione.

    Le auguro tutto quello che, uno come me e alla mia età, può augurarLe di cuore.

    Furio

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  32. Buon giorno, Lord Ninni ,
    Anch’io voglio salutare la Ministra.
    Anche perchè ieri, il mio Babbo, era preoccupato e anche un po’ commosso.
    Alcune cure per la Mamma, che ha qualche problema.
    Siamo andato a Firenze per un consulto e …. Ci vogliono molti soldi per “curarla” ….
    e noi non ce la facciamo. Ho detto con il babbo che quest’anno, dopo l’esame di Maturità Classica, voglio andare a lavorare, se riesco, per dargli una mano. Anche come cameriera e non mi vergogno a dirlo. Lui, il Babbo, ha sacrificato tutto per farmi studiare, sicchè voglio essere presente anch’io.
    Ringrazio il Sig. Monti per averci messo sul lastrico, ricordandogli che la “vita” ha un termine, non soltanto per me, ma anche per lui.
    Grazie Ninni per avermi permesso di scrivere, anche i miei poveri pensieri, tra tante persone di qualità che ammiro e rispetto.
    Eleonora
    Un abbraccio,

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  33. Buon giorno mio dolce e caro Milord.
    Per augurarti un sabato sereno ( stacca un po’ … )
    e un abbraccio alla Mia piccola Eleonora.
    Ti vogliamo bene tutti quanti qui.

    Ciao Ninni …. Bacetti

    Marisa

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  34. ...

    Dal rigore estremo della classe politica, all’ annuncio dell’arrivo di una nuova armata “Grilloleone”… Mah, mi viene in mente qualcosa di già visto… (…c’è bisogno di fomentare le masse con promesse che non approderanno mai a nulla, seguendo la falsa riga della lega? ).
    Nel frattempo si continua a morire… di fame, di suicidio (omicidio di stato), di lavoro nero e di fallimenti…
    E ” QUELLI LI’ ” guardano compiaciuti.

    Eleonora, ti sono accanto. Ci sono.

    Un saluto caro a Marisa e a tutti.

    Milord, eccomi a casa… sono tornata!
    Le mie cordialità.

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  35. Buongiorno Ninni caro,
    mi collego a quanto scritto da Lady Emma Vittoria.
    Ho letto, proprio questa mattina dell’altro suicidio avvenuto in Italia, per motivi economici.
    Qui, è netta la sensazione che il Popolo italiano ” canti ” una canzone diversa da quella dei suoi governanti, che agiscono indisturbati, senza ascoltare.

    Un abbraccio caro Ninni e un caro saluto per tutti.

    Annelise poi toi.
    Paris, 30/4/2012

    Bisousss
    🙂

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