Spread spread delle mie brame …

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The Bocconian Ragioniere

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Per usare il solito francesismo, ci stanno prendendo  per i classici fondelli.
Grande successo del bocconiano Rag. Monti.
Ha conseguito il fondo (striminzito) salva stati in funzione anti-spread, salvo dichiarare susseguentemente, con scaltresca furbizia e marpioneria, che l’Italia non lo userà. A ruota l’altro “Drago” Super Mario, quello insediato alla BCE, ci informa che la Banca Centrale Europea non interverrà più ad acquistare titoli di stato sul mercato secondario.
Il risultato netto è che nella lotta contro lo spread diminuisce, di molto, la potenza di fuoco.
Altro che firewall: abbiamo una pistola ad acqua, il cui eventuale uso resta comunque sottoposto alla discrezionale condizionalità della ormai, giustamente e famigerata, troika.
Volete un aiutino cari popoli dell’Europa Unita? Ok, in cambio vi daremo una marea di tassi d’interesse grande così. Non è un caso che Cipro, per non saper né leggere né scrivere, si rivolge alla Russia di Putin invece che agli “strozzini” componenti il su indicato trio.
In Italia intanto proseguono i compiti a casa: Si sa, gli esami non finiscono mai, per cui abbiamo una nuova manovra aggiuntiva spacciata per “Spending Review”.
Oh che bello.
Non si tratta di altri tagli alla spesa sociale, ma solo l’espressione di una lotta coerente e rigorosa contro gli spreconi a partire, se ho inteso bene, dagli ospedali (adesso al livello decisorio regionale). Dato che con i quindici (15) milioni risparmiati da Palazzo Chigi ci si possono comprare, giusto, le sigarette.
Per non dire della vera e propria scelleratezza di togliere duecento milioni al già tartassato (dalla ex Ministra Gelmini) sistema dell’istruzione pubblica per passarli, lestamente, al sistema privato. E non importa se, alla fine, questa scelleratezza passerà oppure no. I Signori tecnici hanno comunque ideato, “tecnicamente parlando”, un furto con destrezza.
Intanto, guarda il caso, il rapporto deficit/ PIL raggiunge il suo traguardo storico, e solo un emerito stupidino può, sul serio, pensare che impoverisca a dismisura gli italiani, rincorrendo l’aumento dei tassi d’interesse. Basta una matita per fare i conti della serva e si comprende immediatamente che, con un rapporto deficit/ Pil all’8%, anche vendendo il Colosseo, non raggiungeremo mai il 60% del fatidico rapporto debito/PIL come richiesto dal patto fiscale. In queste condizioni è del tutto chiaro che mai nessuna revisione di spesa potrà battere in velocità e ampiezza lo “Spread” tra aumento del debito (crescente) e Pil (calante).
A tal proposito faccio, flebilmente, notare che quando il governo indicava in un massimo dell’1-1,5% la diminuzione del Pil, ebbi a scommettere – da ignorante della scienza triste quale sono – su (almeno) il 2,5%. Scommessa vinta stando ai dati previsionali di Confindustria che indica, già adesso, un meno 2,4%.
Insomma abbiamo a che fare con un governo d’illustri e qualificati imbroglioni.
Gente che pensa, non importa se in buona o cattiva fede, che deprimendo ulteriormente l’economia reale a partire, ancora e sempre, dal costo del lavoro e dalla rottura di ogni residua coesione sociale si possa alla fine uscire dal tunnel. A costoro non passa neppure per l’anticamera del cervello che solo aumentando di molto il valore del lavoro, quindi il suo valore aggiunto sulle merci (beni e servizi) prodotti e correlativamente, anche la sua retribuzione, si possa imboccare la via di una ripresa nel serrato ambito della competizione internazionale.
Il paradosso è che, proprio in questo campo, la Germania dovrebbe insegnare, ma i nostri Professori sanno già tutto e imperterriti ci conducono verso il baratro e se ne vantano pure di fronte ad una politica che s’è fatta di nebbia.
Evviva l’Italia … disperata!
Cordialità

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39 pensieri su “Spread spread delle mie brame …

  1. Caro Milord,
    più che disperati … oserei dire che siamo Disillusi … Derubati … e ancora ci vengono a raccontare fiabe e fandonie belle e buone.

    Ripresa
    Ricrescita
    Rinascita … si Certo Certo!! E giù a ridere.

    Evviva la Null’Italia … sull’Orlo del Baratro e sempre più in Basso.
    Di questo passo, continuando a scavare con questa lena, ci ritroveremo in viaggio al Centro della terra, con la differenza che i mostri ce li abbiamo già in casa … e ci stanno svuotando tasche e sogni.

    Ma quali sogni, ormai non se li può permettere più nessuno … ci tasseranno anche quelli … già …
    Evviva … Evviva.
    ___
    Un Caro saluto per Tutti
    Ciao Nì

    I Miei Rispetti
    Ni’Ghail

    Slàn

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    • Lady Nighail,

      disillusi, dite?
      Beh per esserlo, magari, si dovrebbe esser rimasti “illusi” per qualche minuto, non trovate? Noi, però, non ci ricordammo alcuna illusione vera o fittizia pur di rimanere – almeno – un po’ “disillusi”!

      Vi ringraziammo, lasciandoVi le nostre Cordialità.

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  2. Buongiorno e BENTORNATO Milord mio Signore.
    E’ un piacere e una gioia rileggerti e leggere, comunque e sempre, alcuni appunti di storia contemporanea che fanno riflettere per pulizia e verità.

    Ho paura che tu stia affrontando il Drago di Lancillotto.
    Ma ti vedrei, forse, come Galaad, il cavaliere senza paura.
    Mi è piaciuto l’articolo e il suo sviluppo. fai, come sempre, riflettere su tutto quelo che è nascosto oltre le barricate.
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    Bentornato nei tuoi luoghi e buona giornata

    Un salutino alla cara Signora Nighail e a tutti

    Eleonora

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    • Miss Eleonora,
      Gaalad dite? Magari con una tunica immacolata con una croce rossa addosso? No grazie! Un abbigliamento che non ci si confà.
      Ma informare, tentare di fornire qualche spiegazione (ok, magari infarcita da qualche opinione personale, ma sempre soggetta a dibattito e soprattutto, critica) ecco, questo si che ci piace.
      Altro che Galaad.
      Grazie per il vostro apporto, nostra simpatica Signorina.

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  3. A proposito di compiti a casa (ma proprio a casa nostra) e di valore del lavoro e perchè no del capitale.

    Leggo su Repubblica che Moruzzi si mostra preoccupato per CUP 2000, cui ha assegnato una dote di 600 persone. Parla di tagliare il front office (quello che serve ai cittadini) mantenendo la pletora di addetti ai progetti, e usa i dipendenti come scudo umano per garantire un servizio che la Pubblica Amministrazione potrebbe avere con una spesa ridotta ad un terzo, se messa a bando.

    Leggo su Repubblica che Campagnoli (ma era anche una vecchia idea di Delbono) rilancia sul People Mover, che dovrebbe arrivare dall’Aeroporto alla Fiera.
    Campagnoli, che avrebbe voluto fare il Sindaco è quello che ha sperperato 100 milioni di euro per fare il Polo Tecnologico alla ex Manifattura Tabacchi in Stalingrado finito tra rovi e serpi, drogato i rapporti imprese-università con i vari PRRIITT che riconoscevano un fondo perduto (e sottolineo perduto) dell’80% ai soggetti che attivavano commesse “di ricerca” avendo anche un punteggio premiale che li metteva in graduatoria.
    Grandi sparate propagandistiche (cento e mille ricercatori impiegati..) e nessun feedback sulla situazione a fine progetto.

    Per non parlare del pasticcio CCC, Ducati Meccanica (a cui si era accodato quel bel fico di Guidalberto Guidi con la Ducati Elettronica) che avrebbe dovuto trasferirsi dall’altra parte della via Emilia, se non fossero arrivati i tedeschi a fermare (pare) la corsa.
    I tedeschi con un rialzo di più del 30% avevano a suo tempo sparigliato COOP e Gazzoni anche nell’asta per le Farmacie Comunali.

    Poi ci troviamo i Monti…
    Ciao Ninni milord.

    Saluto chi conosco

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    • Solo una precisazione.
      Importante.
      Non ci son solo rovi e serpi. Tra la Manifattura e la Casaralta c’è tutta una varietà d’altre simpatiche bestiole. Ci son ratti e pantegane grandi come grossi conigli e molto più aggressivi che razzolano indisturbati nella montagna di immondizia accumulata da oltre un decennio in queste aeree. Senza contare le zanzare, talmente robuste da sfrecciare per l’aere anche in pieno inverno. I privati proprietari se ne fregano en attedant tempi migliori per il realizzo. La pubblica igiene ne soffre alquanto, mentre il Comune s’occupa…. di piazza Verdi.

      Ciao caro E.
      Torno più tardi per le Signore e Signori ospiti …

      RSF – Reporters Sans Frontières, Dimašq City – Repubblica Araba di Syria – Ninni Raimondi per E.

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  4. Imbroglioni, sì!
    Perché non posso credere che siano così ignoranti. Avranno studiato Keynes. Eppure ne fanno di cotte e di crude, a partire dalla pessima finanziaria.
    Era meglio quando c’era “Lui”? 😛
    Radiosità, Milord.

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    • Lady Alessandra Bianchi,
      Ignoranti, dite? Chi, loro? Noi credemmo che proprio loro ci stiano facendo “ignoranti , franchi e fessi“.
      Keynes dite? “Chi era Costui”?

      Sarebbe, forse, giunto il momento di riaffermare “una frase di antica data e riferita a “qualche” Condottiero dell’ultimo conflitto mondiale”: Quando c’era Lui, caro lei?
      Mah.
      Credemmo che il popolo sia leggermente stanco. Soluzioni? Staremo a vedere.
      Cordialità

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  5. Caro Ninni,

    al netto delle porcate,lo spending review seppure attuato in misura inferiore a 100 miliardi,mi ha dato qualche piccola soddisfazione.
    Tu sai che il peggior datore di lavoro che esiste e’ lo Stato , perché ti insegna a non lavorare e a rubare.
    Se ruba il capo in testa,rubano tutti Se il capoccia va in ferie durante la malattia,lo fanno tutti.

    Ora dovranno fare le ferie ad agosto e comunque entro il giugno dell’anno successivo,così quando cessa il rapporto non potranno più pretendere una doppia liquidazione,cioè anche indennità sostitutiva per ferie non godute
    E poi pensa non ci sara’ più una Draghetti alla Provincia.Venti anni di regno democristiano l’avevano trasformato in un centro di intrallazzi per affaristi:il Tribunale e’ solo un esempio tra i più tristi.
    La sforbiciata ai tribunali e ‘sacrosanta,come quella agli ospedali:pensa all’Ospedale di San Pietro che dista 20 km da Bologna e 20 da Imola
    Il vero grasso della sanità sta pero ‘ nella sanità privata .Su questo versante la Regione Emilia dovrebbe procedere ad un taglio autonomo del 30 percento.

    Un abbraccio.
    Bello il pezzo

    Gabriele

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  6. Caro Gabriele,
    ma quanto si compra con ciò che rimane dei 500 miliardi dopo che 180 sono già destinati alla Grecia?
    Trattasi di fumo negli occhi.

    Quanto al rapporto costi/ benefici della revisione della spesa, beh, ci vuol poco a capire che tutto è sbilanciato a favore delle schifezze.
    Peraltro del tutto inutili.
    Oppure, convincimi che andando in questa direzione siamo in grado di intaccare la montagna del debito che cresce ogni ora.

    Intanto ieri lo spread ha toccato i livelli dell’estate scorsa.
    Confermo: Imbroglioni e nulla più!

    Quanto agli ospedali in Emilia e a Bologna da vent’anni si son chiuse varie strutture e se ne sono costruite di nuove con un risparmio netto e un enorme miglioramento dell’efficienza.

    Qualcosa si può ancora fare.
    Ma la linea del governo non sfiora neppure la questione della razionalizzazione e dell’efficienza a favore delle comunità locali. Interessa solo dare un segnale..da portare in Europa come ulteriore scalpo sociale.
    Compiti a casa scritti in pessimo tedesco….

    Buona giornata

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  7. Bello questo articolo da Voi scritto con il cuore e con la testa.
    Se potrei lenire i Vostri crucci, anche con una carezza, lo farei immediatamente.
    Dico: cosa dovrebbe fare una famiglia italiana sul tipo marito, moglie e una bambina?

    Non esiste aiuto che tenga. Non si può stare dietro a tutte le cose di casa e della vita se non si soffre ( e io la sofferenza la conosco bene, sola, sempre sola, con tanti sogni e tante delusioni anche vicinissime, anche familiari, che uccidono la mente e il cuore).

    Mi piace parlare con Voi, anche qualche minuto, per imparare tutto quello che non so e non conosco. E tutto quello che sto imparando, lo sto imparando da Voi, con dolcezza, educazione e conoscenza, proprio come se vi avessi qui davanti a me.

    Un bacio sentito e un grande abbraccio .
    Lascio un saluto per tutti.

    HG

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    • Mia Signora, vi ringraziammo per le “parole” espresse e sempre generosissime. La sofferenza (come avete indicato), purtroppo, è un male molto comune e pernicioso. Una volta ebbe a dire, un nostro carissimo amico: “Siamo nati per soffrire … e ci riusciamo benissimo“.
      Riteniamo che, piangersi addosso, non porti a nulla (giusto piangere, ogni tanto, ma non per sempre) e allora ecco nascere la condivisione, accentuata da Internet in questi anni, in verità.

      Essa ci pone, proponendoci, un’alternativa al “vuoto” quotidiano, ammesso che sappiamo accettarla in quanto esseri pensanti.

      Piace sapere, in particolare a noi medesimi, che leggere e leggersi comporti un ottimo esercizio per l’anima; comporta la comprensione propria e di quanti ci circondano. Scrivere e interloquire, mia Signora, è difficilissimo in quanto, durante la predetta interlocuzione, si ha il tempo di riflettere.
      Chi non riflette non comunica; chi, ergendosi a giudice nei confronti del Prossimo, non comunica; chi, nella propria chiusura mentale, oltre la quale non esiste che il “proprio” modo di vedere e/o osservare, non comunica.
      Senza comunicare, Lady Hallison Grey, è inutile vivere.

      Si impara tanto dagli altri, mia Signora; dai comportamenti e dalle sofferenze (che sono un monito al nostro vivere stesso) … non dal Milord.
      Noi impariamo costantemente e costantemente lucidiamo i nostri “ottoni” per offrire un suono adeguato nel tempo in cui viviamo, sperandi di eseguire battute e partiture “a tempo”.

      Per cui suggerimmo: provate a tener conto di Voi stessa.
      Racchiuderete, in un abbraccio, tutto il mondo che Vi circonda, anche quello – ai vostri occhi – più nascosto!
      Vi ringraziammo.

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  8. Sono lieta di rileggerVi, siete mancato a tutti ed io ero anche un po in pensiero.
    Si, siamo proprio alla disperazione. Ogni giorno la vita è più difficile. Nemmeno si vede via d’uscita.
    Permettetemi un abbraccio di Ben Tornato

    Orofiorentino

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    • Lady Orofiorentino,
      Vi ringraziammo per le espressioni belle e toccanti.
      Effettivamente mancammo, da queste pagine, per un cospicuo periodo di tempo. Ne sentimmo nostalgia, ma il lavoro, mia Signora, ci costrinse a ben altre “situazioni“.
      La vita, Lady Giovanna, ci costringe a dei compromessi – a volte – inaccettabili. Il nostro sospetto è che tale predisposizione sia sfruttata da “chi” ne trae un guadagno da tali situazioni.

      Ricambiammo, con sincerità, il Vostro calore, ringraziando.

      Cordialità

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  9. Buon giorno Ninni Milord.
    E’ un piacere leggerti e rileggerti (soprattutto molto sensibile ai temi attuali).
    Ti so impegnatissimo (Syria?)

    Per quanto riguarda il pezzo letto, è pertinente e mi ricordo benissimo quamdo citasti una deficienza nel PIL a -2.5% (i soliti dissero che eri esagerato). Beh, Confindistri in persona ti ha dato ragione -2.4%.
    Ti lascio un abbraccio e “in bocca al lupo”.
    Lascio un saluto per le ladies e per i Signori presenti e gradevoli compagni di viaggio.

    Buona giornata.

    F.

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    • Vi ringraziammo, Sir Spillo, per i Vostri accenni.
      Amara consolazione aver “preso la percentuale dei disperati, credetemi.

      Avete ragione (ma foste informato): stiamo seguendo e inseguendo la Repubblica Araba di Syria.
      Vedremo.
      Vi lascio un sentito grazie

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  10. Una disperazione che ci tocca tutti, caro Ninni Milord del mio sangue e del mio cuore.
    Una disperazione che non ha nome né idee, né senso:
    La nostra vita nelle mani di un futuro improbabile.
    Lascio un caro saluto a tutti e alle mie più care amiche Nighali, Giò e seguenti.

    Biosousssss

    Annelise pour toi

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  11. Caro Ninni Milord, se l’euro scende a 1,15 Usd, la Fed dovrà comprarsi il debito spagnolo.

    I tremila miliardi di dollari messi in campo dalla speculazione, non sono sufficienti contro un PIL europeo di 14 mila miliardi.
    Ritengo che la guerra all’Europa scatenata dal Circus di Wall Street e dintorni sia ormai fallita.
    Le perdite saranno chiare tra due tre anni

    Un abbraccio e un salaìuto per tutti

    Luis

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    • Caro Luis,

      non è questione dei prossimi due anni, ma, bensì, del 60% del debito sul PIL definito nel fiscal compact.
      Una montagna che, neppure riducendo in schiavitù tutti i maiali d’Italia, si può scalare.

      Grazie

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  12. Otto mesi.

    Otto lunghi e malnati mesi di tasse, di crescente disoccupazione, di vecchi esodati da ricollocare premortem, di suicidi di stato, di omicidi preconfezionati, di declassamenti selvaggi (è di oggi, infatti, la notizia che l’agenzia di valutazione americana Moody’s, ha deciso di tagliare di due scalini il giudizio sui titoli di Stato italiani.), di espropri fiscali dei patrimoni privati per tornare al punto di partenza con un Paese più in ginocchio di prima. Sembra non ci sia nulla di buono, peraltro sotto agli occhi di tutti, dell’operato del signor, ingegner, professor, rovinator, sua santità Mario Monti. Lui, il professor delle mie brame, il Rigor Montis del reame, che sbandiera con veemenza il vessillo: “Salverò l’ITAGLIA dal fallimento e dal nano”, ha ben pensato di far meglio, difatti i tagli li ha iniziati a fare Lui facendo impennare lo spread fino all’inverosimile, ha introdotto l’Imu, alzato le tasse, tagliato la Sanità, la Giustizia, persino gli uffici postali di circa un migliaio, ha sbrindellato e ricucito alla carlona l’articolo 18… Ma dico io, leggendo i mirabili scritti di chi mi ha preceduto, mi vien da dire… ma di che cosa ci vogliamo lamentare?
    Il professore, e non lo voglio difendere, ha fatto, fa e sta facendo il proprio lavoro. Con carta, penna e calamaio, ci ha risistemato i conti senza chiedere prestiti in giro. Al Professor Monti va però riconosciuto l’ impegno profuso in questi mesi nonché la serietà per come ha preso il suo mandato. Quasi mai abbiamo visto politici lavorare la domenica ne tantomeno gratuitamente. Quasi mai abbiamo visto un Premier Capo del Governo e allo stesso tempo Ministro dell’ Economia prodigarsi in un’estenuante lavoro diviso tra impegni nazionali ed internazionali.

    E dunque?

    Lui, il signor, ingegner, professor, rovinator, sua santità Mario Monti, girovagando per gli States, sembra che stia ripetendo come un mantra la frase: “L’Italia è virtuosa ma invece di premiarci ci puniscono, e tutto questo è creato da disturbi da Paesi terzi”. Troppe tasse e rincari hanno minato l’immagine di questo Governo Tecnico; è vero che vi erano delle urgenze economiche; è vero che si doveva scodinzolare alla Merkel, per poi farle dispettosamente le linguacce post partita; ( che bello far vedere al resto del mondo che si fa parte di uno stato solo quando un pallone corre in campo!!); è vero che occorreva dare al mondo un’ immagine del Paese diversa dalla precedente fatta solo di battutacce da osteria, di g-nocca ai 4 venti e bunga bunga; è vero che si doveva tener fede agli impegni capestro presi da Mr Berlusc-nano… Leggendo qua e la le notizie di oggi, apprendo che alla chiusura delle borse, queste, sono in netto rialzo e dopo buona parte della seduta in territorio negativo, per Piazza Affari con l’indice Ftse Mib che guadagna lo 0,96% a 12.714,68 punti, mentre l’All Share quota a 14.672,29 (+0,87%). Il risultato sembra positivo, nonostante la scure di Moody’s, anche l’indice Star, in progresso dell’1,45% a 9.976,02 punti. Sembra che le cose vadano benino… Mah, non si capisce… Per cui, voglio vedere se nei prossimi mesi questa manovra lacrime e sangue sia stata una medicina amara, ma necessaria, oppure un lassativo non necessario.

    E dunque?

    Che cosa stride in tutto ciò?
    Io credo ci sia una sola cosa che non funziona. Lui, il signor, ingegner, professor, rovinator, sua santità Mario Monti, non è fatto per governare. Ora ci sarebbe bisogno di una boccata d’aria fresca, di gente giovane e forte. Di ragazzotti lungimiranti e con idee nuove. E’ ora di un cambiamento alla radice. Non di grilli parlanti che saltellano impazziti a destra e a manca. Non abbiamo bisogno dell’ombra tagliente di nuovi ordini mondiali o di tesi dall’impronta complottistica che portano nel baratro della distruzione, paesi, lavoro e persone. Noi siamo “quelli” che campano con pensioni minime, con stipendi che finiscono troppo presto. Siamo “quelli” normali. Siamo “quelli” che il signor, ingegner, professor, rovinator, sua santità Mario Monti non conosce. Siamo “quelli” snobbati e derubati. Ma siamo anche “quelli” che non mollano mai…
    Ma ora, ora … che dobbiamo fare? (Lasciando da parte il pensiero di una rivoluzione…)…
    All’orizzonte vedo solamente lo scalpo impomatato di un nano e la lista elettorale nuova di zecca del sopracitato Mr Marietto Monti.
    Attenderemo buone nuove, o vecchie volpi vestite a festa.
    Vedremo che accade, mio caro Ninni…
    Nel frattempo lascio un saluto a tutti.

    Un abbraccio affettuoso e caro a Nighail, Rosa, Emma, Annelise, Vintrix, Gianluigi, PickWick, al Generale, Amedeo, Eleonora, Nikolaij…Tutti insomma…
    La Berta ti manda il solito bacetto.
    Prendi le vitaminiche e fa il bravo. Non andare dove sparacchiano…che mi si accorcia la vita di dieci anni.

    Ti amo come sai.

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    • Donna Emilia di Roccabruna

      Essi (l’attuale compagine esecutiva), sono dei servi, nel senso che sono al servizio di chi li paga anche glorificandoli agli occhi degli sciocchi.
      Come fidarsi di costoro. Dicono i “signori” tedeschi: “Noi tare soldi alle fostre banke se foi fare controllare a noi, appunten, a chi foi daren soldinen“.

      Credetemi, mia Signora, non sbagliano, anzi ci aiutano contro i “lazzaroni” che hanno dato sempre i soldi ai loro amici.

      A proposito, ci sovvenne una domanda: Chi ha prestato i soldi ai “Messieurs” francesi per svuotare le casse della Parmalat ( e non stiamo riferendoci a Calisto Tanzi)? Avete qualche idea, per caso?
      Come, per esempio: “il tecnico” Passera cosa fa, ancora, nella compagine governativa? Come mai Mr. Bersani non ha preteso le sue dimissioni dopo le notizie pervenute dal Lussemburgo?
      Da questo si evince come “tutti” proseguano a senso unico!

      Quanto alla triste scienza, non bisognerebbe confondere il Fiscalpacket, con il fondo salva stati: Il primo serve a ridurre la spesa; il secondo a sottrarre i paesi sovrani dal pagare tassi usurari agli speculatori.
      In terzo luogo ci vorrebbe, proprio, una significativa deflazione.
      Infatti, dall’entrata in vigore dell’euro, i bottegai, i professionisti, gli oligopolisti delle privatizzate, hanno fatto come si suol dire “carne di maiale” del reddito fisso: Un euro uguale mille lire. I prezzi cominciano a scendere, nessuno compra più stracci da 500 euro a capo.

      Nel rassicurarVi sul nostro stato di salute e lasciando i saluti anche alla Vostra accompagnante, la Sig.a Berta, Vi ringraziammo per l’apporto intenso e magistrale da Voi poggiato presso queste umili pagine.
      Cordialità

      PS: Forse un giorno Vi adotteremo quale “Zia”. State facendo di tutto per convincerci e … incredibile … ci state riuscendo.
      Saluti

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  13. Sinceramente, se avessi una decina d’anni in meno fuggirei all’estero (naturalmente la mia non sarebbe la classica fuga di cervelli, sicuramente il mio cranio non appartiene alla categoria “menti superiori”, anzi è già tanto se riesco a scribacchiare qualcosa di sensato!), qui in Italia non vedo nessun futuro positivo, nè per noi e ancor meno per i nostri figli.
    E se per caso vincessi al superenalottto (PURA UTOPIA!), allora sì che partirei immediatamente… acquisterei un mega attico a Montecarlo, metterei il malloppo in banca monegasca e naturalmente con la residenza nel Principato, nessuna attività in Italia, da parte mia il caro Monti potrebbe tranquillamente prendersela in quel posto!!!

    Un bacio a Ninni, Annelise, Emilia di Roccabruna, Eleonora… e tutti gli altri amici del Milord!

    Giò (oggi particolamente fuori di melone! Sarà il caldo…)

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    • Lady Rosa Oscura,

      manifestate, mia Signora, il desiderio di quasi tutti gli italiani. Vorremmo ricordarvi, però, che il “Principatu de Múnegu“, pur avendo come moneta nazionale l’Euro, non fa parte dell’Unione Europea in quanto i suoi cittadini non sono fiscalizzati (nessuno paga tasse a Montecarlo), ma sono tenuti d’occhio, praticamente, in tutti i paesi del mondo.

      Sarebbe orribile permanervi e non riuscire a muoversi oltre lo spazio di 1,97Kmq del principato stesso. Come essere in galera, in pratica.

      Grazie per l’intervento Giò.

      Cordialità ricambiando il saluto

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  14. Caro Dott. Raimondi,
    lei sa meglio di me dove si potrebbe “pescare” per tagliare 100 miliardi all’anno di debito.
    Potrei farle un elenco lungo un km, ma lo risparmio, perche tutti sanno che l’amministrazione della “Cosa Pubblica” costa troppo, pesa sulla società civile ed impedisce la crescita democratica del Paese.

    Bisogna ridurre lo stato legato ad “antichi retaggi”, che ormai permea tutta la Penisola. Non risparmia nulla e nessuno:Tutti sono risucchiati da questo “buco nero” in continua espansione.

    L’efficienza della sanità in Emilia, negli ultimi 15 anni, è stata addossata ai soliti “muli”. Ci sono,invece, centinaia e centinaia (se non migliaia), di operatori che si sono arricchiti in modo vergognoso (c’è chi guadagna anche due milioni all’anno) .
    Del resto come potrebbe essere diversamente, considerato che la Sanità rappresenta quasi il 70% del bilancio dello Stato. Anche le cliniche accreditate e convenzionate la fanno da padrone,cosi come le convenzioni e le consulenze di ogni sorta.
    Torniamo, però, alla triste scienza. Le chiedo: secondo lei a quanto ammonta il debito dei PIGS, scadente, nei prossimi due anni?
    Secondo me, se fa la sommatoria, si accorgerà che 750 miliardi “superano” i debiti in scadenza nei prossimi due anni.

    Le lascio, come sempre, il mio apprezzamento per l’ottimo articolo.
    Lascio, anche, un ampio saluto a tutti i Suoi lettori, anche alla Signora di Roccabruna.

    Buon lavoro

    PickWick

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    • Preg.mo Sig. PickWick

      Vogliamo trovare 100 miliardi?

      Si può fare.
      Solo che la fantasia dei Sigg.tecnici è a senso unico: hanno una mission (e non tanto impossible)
      Quella di svalutare l’italia, proprio nel momento in cui la crisi diventa globale.
      Ci chiedemmo: o sono matti, tecnicamente parlando, oppure lavorano per il Re di Prussia.
      A questo punto, però, notiamo una grande assente: La Contessa di Castiglione, dov’é?
      Corsi e ricorsi storici, dite?
      Probabile, ma non impossibile.

      Vi sono sempre grato dei commenti qui depositati.
      Cordialità

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    • lady Elena Simonin

      Vi ingraziammo, con sincera ammirazione, per la Vostra presenza e interesse. Proprio Voi che rappresentate gli italiani che, malgrado le oppressioni, sono presenti e combattono. Concordo con quanto dite e mi rallegro, soprattutto, di leggervi

      Abbiate tutta la nostra considerazione e stima profonde.
      Cordialità

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  15. Rientro adesso (dalla piscina come un’anziana dal Centro Sociale).
    Sapevo che ti saresti scatenato.
    Condivido, in pieno, l’assunto:
    Il Rag. è bravo, ma come ragioniere. Come “statista”, “Primo ministro”, “capo del Governo” mi fa piangere. Pensa che “paventano” (si è vero, esiste una Lista Monti già depositata) la Sua entrée, anche nelo 2013, con un governo di larghe intese nazionali.
    Obnubilando la politica, beh, cosa andiamo a votare?
    Il PD sta spolverando i soprammobili; la Lega (hanno tolto il nome di Bossi dal logo) sta terminando di scrivere il suo epitaffio; il PDL (ho paura che sia proprio così) sta per prendere una “cantonata” pazzesca; Nichi vendola è sparito dalla festa; Matteo Renzi è “partito con la testa”; l’Ortottero Grillo, zompa di qua e zompa di la, ma non si sa cosa fa (anzi lo si sa, ma è meglio lasciare perdere: ho imparato più insulti da lui che in ****otto anni della mia vita).

    Adesso scappo, ma non mi scappi Milord.
    Saluto tutti.

    La Manu

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    • lady Manuela Rovati
      leggemmo con interesse il Vostro arguto e approfondito commento al quale, peraltro, nulla aggiungeremo in quanto ci trovate in pieno accordo.
      Gustoso l’accenno al noto “Ortòttero” nazionale.

      Abbiate le nostre cordialità.

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  16. Buonasera a tutti. Buonasera Milord Ninni.
    Ho letto con passione e coinvolgimento, anche emotivo, i vari apporti scritti che hanno lasciato i Vostri ospiti. Mi aggancio allo scritto di Donna Emilia.
    Lei chiede “che dobbiamo fare”…
    A dire il vero Donna Emilia, e lo dico modestamente, c’è qualcosa che si potrebbe fare per tentare di cambiare le sorti di questo paese che giorno dopo giorno sembra scivolare in un baratro scuro d’oblio e distruzione.
    L’Italia avrebbe bisogno di una nuova Costituzione.
    La nostra Costituzione datata 1948, è terribilmente vecchia e in gran parte superata dalla storia. Servì quando lo Stato nazionale, appena uscito dal Fascismo, doveva in primo luogo evitare una guerra civile. Non serve più allo stesso modo oggi, quando la sovranità dello Stato nazionale è in mano agli organismi europei.

    Faccio un esempio:
    “Art.1: L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo … “. Se la Repubblica è fondata sul lavoro, perchè “viene vietato” alla suddetta Repubblica, agli imprenditori, ai lavoratori, lo sviluppo sociale?
    Anzi, in questi anni si è fatto e si sta facendo di tutto per limitare, fino quasi farla scomparire, la dignità “costituzionale” di imprenditori e operai. Già si sfiora l’anticostituzionalità. Ed è sotto agli occhi di tutti.

    Quindi non c’è da meravigliarsi dell’aumento del debito pubblico e della diminuzione dei consumi. Io penso, che allo stato attuale della nostra situazione politica e istituzionale, la nostra Costituzione, che ha più di sessanta anni, non sia al passo con i tempi; penso sia sorretta da una giurisprudenza della Corte che si rivolge più agli interessi politici del momento che alla lettura rigorosa delle norme. La Costituzione italiana, da tempo, ha cessato di essere ben costruita ed efficiente.
    Credo che la Costituzione di debba riscrivere, la si debba “svecchiare” tenedo ben presente i bisogni reali “dei nostri nuovi tempi moderni”.

    Ci vorrebbero norme nuove, che risolvano i problemi di un Presidente della Repubblica che va oltre il suo ruolo; di un Presidente del Consiglio che non risponde a nessuno; di un trattato europeo che ci riduce alla stregua di un campo di concentramento; di un Parlamento con due Camere senza più funzioni; di uno Stato né unitario, né centrale, né federale che produce distorsioni di ogni tipo.
    Servono riforme dei partiti, nell’interesse dei partiti, e riforme della Costituzione, investendo nell’unica forza che può farle e ha titolo per farle: il Popolo Italiano.

    La mia è una riflessione che si aggiunge a tutte le altre.
    La mia è una voce che si aggiunge al coro del malessere generale che ci attanaglia, ma che al momento non ci uccide. Forse ci fortifica, facendoci rendere consapevoli di ciò che siamo e di dove vogliamo arrivare.

    Milord Ninni, Vi lascio i miei saluti.
    Lascio con affetto un saluto a chi mi conosce, Nighail, Emilia, Giò, Annelise, Manuela, Hallison, Elena, Eleonora, Eugenio…

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    • Lady Emma Vittoria

      rimanemmo affascinati dallle vostre ragioni, pertinenti al dettato.

      A tal fine, giusto a sottolinearne la fattibilità giuridica (insomma, si può fare … se soltanto si volesse) Vi allego le norme che prevedono una modifica, riscrittura e limitazioni della Costituzione della repubblica Italiana ( i tratti salienti). No, non è un’utopia ceare una “Costituente” e se del caso un Capo provvisorio dello Stato. (Il Presidente napolitano ha già fatto sapere che terminerà il proprio mandato comunque.

      Fonte Wikipedia
      La necessità di seguire un procedimento aggravato rappresenta un limite formale alla modifica o integrazione della Costituzione. A esso si affiancano limiti sostanziali, epliciti ed implici, inerenti al contenuto delle modifiche o integrazioni.

      Un limite sostanziale esplicito è posto dall’art. 139 della Costituzione, che sottrae alla revisione la “forma repubblicana” (sicché nemmeno con il procedimento disciplinato dall’art. 138 si potrebbe reintrodurre la monarchia in Italia). La dottrina e la giurisprudenza, però, ritengono che esistano anche limiti sostanziali impliciti, in quanto nessuna legge costituzionale potrebbe spingersi a modificare la Costituzione nel suo “spirito”, nel nucleo dei diritti fondamentali e inviolabili della persona e della forma di Stato democratica e pluralista (con i connessi principi di sovranità popolare, uguaglianza, pluralità dei partiti politici ecc.); in particolare, la Corte costituzionale, nella sua sentenza n. 366 del 1991, ha affermato che ci sono alcuni principi supremi che non possono essere sovvertiti o modificati nel loro contenuto essenziale.

      Va aggiunto che, secondo parte della dottrina, lo stesso art. 138 non potrebbe essere oggetto di revisione nella parte in cui disciplina il procedimento di formazione delle leggi di revisione costituzionale e delle altre leggi costituzionali (cosiddetto limite logico). Altri, invece, ritengono tale revisione possibile, sempre che sia preservata la rigidità della Costituzione.

      L’eventuale legge costituzionale che eccedesse detti limiti, siano essi formali o sostanziali, espliciti o impliciti, si porrebbe in contrasto con la Costituzione e sarebbe, quindi, annullabile da parte della Corte costituzionale.

      Come si è visto, l’art. 138 della Costituzione, pur distinguendo le leggi di revisione costituzionale dalle “altre leggi costituzionali”, non differenzia in alcun modo il loro procedimento di formazione. Le une e le altre, quindi, non si distinguono dal punto di vista formale, ma possono essere distinte dal punto di vista materiale, ossia in relazione al loro contenuto; infatti:
      le leggi di revisione costituzionale modificano (ossia abrogano o sostituiscono) disposizioni contenute nella Costituzione;
      le altre leggi costituzionali affiancano o completano le disposizioni contenute nella Costituzione in quanto
      disciplinano materie sulle quali la Costituzione ha posto una riserva di legge costituzionale,
      derogano o sospendono una disposizione contenuta nella Costituzione
      oppure disciplinano materie che il Parlamento ha giudicato di rilevanza tale da
      rendere opportuno il ricorso al procedimento di cui all’art. 138 della Costituzione.

      A differenza del referendum abrogativo, la Costituzione non richiede un quorum, ossia una quota minima di votanti sugli aventi diritto al voto, per la validità del referendum costituzionale.

      Tutto fattibile mia Signora.
      Chissà…

      Abbiate le nostre riconoscenti cordialità.

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