I buoni e i Kattivi

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Mentre le notizie dalla Siria dicono, giorno dopo giorno, che la guerra sta trascolorando da “civile” in guerreggiata; da “bassa intensità” a livello libico, vorrei ritornare alle cose lette sulla stampa italiana, e viste su tutte le tv italiane, a proposito dell’abbattimento del Phantom turco nei cieli della Siria. Avevo avuto l’impulso, inizialmente, di proporre la costituzione immediata di un comitato di solidarietà con i Phantom turchi che viaggiano disarmati dentro lo spazio aereo siriano, o nelle sue immediate vicinanze. Sono sicuro che avrei avuto la firma immediata dei direttori di qualche “quotidiano di grido … “, tutti uniti nella deprecazione della violenza aggressiva dell’esercito siriano. Ma poi ho pensato che neanche l’ironia, o il sarcasmo, sarebbe capace di far sorgere nelle loro menti un qualche dubbio. Sebbene dovrebbero porsi almeno l’interrogativo sul cosa ci facesse, da quelle parti, un Phantom turco, per giunta disarmato, in piena zona di guerra.
Ma no“, avrebbero obiettato, “non era affatto nei cieli siriani. Stava vagando, appunto disarmato, ma per caso e senza cattive intenzioni“. Infatti tutti gli articoli che ho letto, in particolare su qualche quotidiano “indipendente” (i telegiornali li ho soltanto ascoltati perché ormai provo una sorta di voltastomaco a guardare le facce dei velinari e delle velinare mentre dicono cose senza senso con la metodicità patologica degli ipnotizzati), hanno escluso categoricamente che il Phantom disarmato sia entrato nello spazio aereo siriano. Si presume che tutti i direttori in questione avessero là, sul posto, i loro valenti osservatori a monitorare il cielo di Siria. Invece sappiamo che non ce li avevano, né valenti, né invalidi. Sappiamo che hanno dato il compito a qualche “inserviente” di leggere le agenzie e di copiare, semplicemente e banalmente, la versione ufficiale dei fatti esposta dal governo turco (essendo evidente che le agenzie, a iniziare dall’ANSA, solo quella versione avrebbero dato).
Assistiamo all’applicazione, ormai abitudinaria, dell’assioma principale, per definizione indimostrabile, secondo cui Bashar Assad ha torto marcio, essendo un dittatore sanguinario: A prescindere dai fatti, dalle circostanze, dalla logica. Li capisco: applicano la legge del minimo sforzo e della minima spesa. Ma c’è un problema: che non tutti i giornali del pianeta (che, pure, hanno gli stessi problemi) sono disposti a svergognarsi a basso prezzo in questo modo. Per esempio il pur molto partigiano “New York Times”, seppure gravemente impacciato dalla langue de bois (i francesi sono perfidamente precisi: lingua di legno, la chiamano), scrive perplesso che la Nato ha preso per buona la versione turca, “senza effettuare controlli”. Non è andato a cercare il pelo nell’uovo, ma ha tentato, almeno, di rispettare l’intelligenza di una parte dei suoi lettori. Il che ci permette in prima battuta di proclamare che i media italiani, quasi senza eccezione, sono di gran lunga più bugiardi dei loro colleghi d’oltre Atlantico.
Dove invece sono tutti perfettamente uguali nella disinvoltura con cui giustappongono fatti e avvenimenti, evitando ogni analisi comparata degli stessi che, ove venisse effettuata, mostrerebbe subito ai lettori spettatori che si cerca di turlupinarli nei modi più volgari immaginabili. L’operazione consiste, di solito, in un “primo tempo”, interamente e diligentemente dedicato a mostrare che la Turchia, così come i suoi Phantom disarmati e in vena di passeggiate, è un paese pacifico e inoffensivo, mentre la Siria di Assad è un paese governato da un regime che è altrettando bellicoso e aggressivo verso l’esterno quanto è genocidario e dittatoriale verso i suoi sudditi. C’è poi un “secondo tempo”, dedicato a descrivere dettagliatamente, come grande merito, le attività militari del FSA (che vorrebbe dire Libero Esercito Siriano), che non viene mai definito esercito, ma viene descritto con circonlocuzioni variegate: insorti, popolo in rivolta, combattenti per i diritti umani, etc. etc. Naturalmente tutti molto “liberi” (mai che qualche giornalista si chieda da dove prendono le armi, chi li stipendia, chi li guida, chi li organizza, ecc). L’essenziale è che siano molto liberi.
Poi salta fuori, neanche tra le righe (ma è sempre presentato come un dato di merito) che queste truppe “libere” sono basate non in Siria, ma in territorio turco, nei pressi delle frontiere, e che è dal territorio turco che lanciano le loro offensive contro l’esercito siriano. Robert Fisk, dell’“Independent”, ha dato la cifra di 6000 morti fino ad ora censiti nell’esercito siriano. Ma queste cose, sulla stampa italiana, non possono apparire. Detto in parole povere: armi, addestramento, informazioni, logistica del FSA sono interamente nelle mani dei turchi e della Nato. Ora, anche l’ultimo “stupidino” si farebbe qualche domanda in merito. Per esempio: il governo turco è al corrente di tutto ciò? Anche loro, i colleghi, evidentemente penultimi “stupidini”, questa domanda se la pongono. E rispondono di conseguenza. Certo, la Turchia sa tutto, aiuta i ribelli, li finanzia, li protegge e fa bene, perché si deve abbattere il regime sanguinario e crudele di Damasco.
Si dà il caso che tutto ciò dimostra il contrario dell’assunto: chi aggredisce, cioè, è la Turchia, è la Nato, sono gli Usa, è l’Arabia Saudita. Insomma, siamo in piena sovversione dall’esterno contro un paese sovrano, comunque si voglia giudicare il regime politico su cui si regge. E questo è in patente violazione delle norme del diritto internazionale e dello statuto dell’Onu. Non possono, questi penultimi “stupidini”, ai quali si aggiunge una parte degli ex pacifisti italiani, nemmeno riconoscere che un paese – che loro stessi ci raccontano aggredito dall’esterno – abbia il diritto di difendersi. Anzi s’indignano se si difende, si scandalizzano. Ricordate la favola del lupo che, stando a monte, accusa la pecora a valle di sporcargli l’acqua del torrente in cui sta bevendo? Premessa prima di mangiarsela, anzi “pretesto per mangiarsela”. Sento già le strida dei Pulitzer ex pacifisti e ora difensori a oltranza dei diritti umani dei tagliagole mercenari della jihad islamica assoldata per l’occasione.
E provo, soltanto, tanta pena.
Cordialià

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. .Aggiornamento 17 Luglio 2012, ore 13.45

Fonte AGI

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Libia: video choc su Gheddafi, “cadavere trattato come un pupazzo”

(AGI) – Roma, 17 lug. – Gli alzano le gambe, gli tirano le braccia, gli mettono una mano sui genitali, gli scuotono la testa come un pupazzo. Il tutto fra grida, sorrisi e immancabili foto ricordo col cellulare. Un nuovo video-choc postato su internet mostra i macabri istanti successivi all’uccisione di Muammar Gheddafi il 20 ottobre 2011. Il link al filmato, della durata di un minuto e dieci secondi, e’ stato postato dall’attivista Sami al-Hamwi, che non manca di fare un riferimento alla crisi siriana.
Qualcuno, scrive, deve inviare questo video ad Assad“.
Nella clip si vede distintamente il viso sfigurato del Colonnello, con sangue sulla testa e una lunga ferita che gli taglia in due l’addome; il suo corpo, nudo dalla cintola in su’, giace in un furgone, circondato da miliziani armati. Al termine della ripresa, Gheddafi viene tirato fuori dal veicolo e trasferito maldestramente su una barella. (AGI).

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ATTENZIONE, CLICCANDO QUI, IL VIDEO!
VISIONE NON CONSIGLIATA AI MINORI!

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19 pensieri su “I buoni e i Kattivi

  1. Buon giorno, mon cheri.
    Sai? Ne parlavo ieri sera a cena. Mi sembra tanto simile al nostro precedente aatto di barbarie!
    Esportammo “democrazia” a suon di bombe, con tanti morti e feriti. Tutto questo non ha insegnato nulla? Chi sono i sanguinari? Tutti, noi compresi: sanguinari e assassini.

    Lo sentivo.
    Un abbraccio Ninni Milord e stà attento.
    In bocca al lupo

    Annelise

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  2. L’ho letto tutto d’un fiato e con tanto amaro in bocca.
    Questo è un violento schiaffo alle nostre coscienze, caro Ninni e ce lo meritiamo.
    Riflettere è la parola d’ordine.

    Un abbraccio con tanta stima.
    In bocca al lupo

    Francesco

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  3. Buongiorno, Milord.
    È tutto così agghiacciante. L’ho fatto leggere al Babbo, che condivide tutto.

    Mio Dio, sto vedendo con i Vostri occhi e … mi sento una assassina anch’io.
    Saluto tutti con un grande abbraccio di Umanità e Compassione.

    😦

    Eleonora

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  4. Effettivamente, Dott. Raimondi, la carenza di notizie “bipartisan” porta l’eccentricità della massa amorfa. Questa “massa”, proprio in quanto tale, non ragione e segue un gragge che, viv via, s’ingrossa dei suoi stessi seguaci.

    Molto significativa, nel corroborare il suo articolo, l’immagine del “bravo” ragazzo che ha, finalmente, conquistato la democrazia con un atto non proprio diplomatico. Sembra che, quella malattia virulenta, che colpì l’Italia abbattuta dalla seconda guerra mondiale, abbia contagiato un po’ tutti.
    Piazzale Loreto docet.
    Ma non si tratta, credo, del “loretismo”. Noi avremmo appeso per le gambe o massacrato le spoglie umane anche di Stalin, Lenin o chiunque ci fosse stato a tiro.
    Una “Democrazia” non si esporta, lo dissi allora e lo ripeto oggi. Nasce dal basso, con la pazienza e il lavoro, certosino, di un popolo ricco di buona volontà.

    Chissà quando questi concetti potranno essere un po’ più chiari.
    Congratulazioni per l’articolo, come sempre estremamente stimolante e dovizioso.
    Le auguro una serena giornata.

    Amedeo

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  5. Quante volte si deve ripetere la stessa storia?

    – Infiltrati CIA e aiuti cospicui ai ribelli (treni, equipaggiamento, vendita di armi)
    – I “Ribelli” rovesciano il dittatore con l’aiuto della NATO
    – Viene formato il nuovo governo fantoccio (Pro sionista Israeliano)
    – Il Nuovo governo favorisce USA-Israele in tutti i propri affari sia di approvvigionamento, che militari.
    – Un Anno dopo, quando tutto è stato spremuto a dovere e le basi militari americane sono operative, il governo fantoccio stesso viene deposto dai ribelli.

    Questo è una delle cause importantissime dell’instabilità in Medio Oriente.
    Bisogna far risolvere loro i propri problemi e smettere di invadere i paesi musulmani e smettere di sostenere Israele.
    Cosa ci vuole a svegliarvi?

    Caro Milord, ho preso un pugno dritto nello stomaco!

    Ciao

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  6. Democrazia? Il mondo occidentale, America inclusa, con le sedicenti missioni di pace porta bombe senza fare distinzione alcuna fra civili, ribelli, militari. Adesso che vogliono? Spartirsi la Siria. C’è un dittatore. Ma chi è peggio il dittatore siriano o le missioni di pace? Purtroppo questi massacri in Siria non mi stupiscono: non mi stupiscono perché da tempo ho imparato come agiscono quelle che dicono d’essere forze di pace per portare la democrazia, la democrazia in stile McDonald’s però. I più elementari diritti umani vengono conculcati giorno dopo giorno. Si parla di fosse comuni, di donne incinte barbaramente uccise: da chi? C’è di che farsi venire il voltastomaco, caro Lord Ninni, e non poco: non siamo di fronte a dei giornalisti, ma a dei gossippari nel migliore dei casi.

    Articolo esemplare, caro Lord Ninni: metti a nudo i sepolcri imbiancati di questa nostra disumana società, che solo in pochi hanno il coraggio di denunciare correndo non pochi rischi e pericoli. Per questo hai la mia più profonda stima e amicizia, che giorno dopo giorno diventano più forti.

    beppe

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  7. Caro Dott. Raimondi,
    la questione è di difficile analisi e lei ha fatto benissimo ad evidenziarla.
    Credo che il problema risieda proprio nel fatto che, la comunità internazionale, dopo aver redarguito il Presidente siriano (dittatore, angelo, salvatore del popolo, genocida, comunque lo si chiami) con iniziative dalle quali non è possibile uscirne se non “perdendoci la faccia”, come si suol dire.

    Abbiamo un consesso internazionale europeo militare (la NATO) che ha dettato e detta alcuni comportamenti: espulsione di Ambasciatori e Voce Grossa.

    Ad oggi, invece, assistiamo, ad un rincorresi di trattative ufficiali e ufficiose, per mantenere, almeno, gli osservatori Onu in Siria. Sì, perché si tenta, proprio in questi giorni di accelerare e “incruentare” le notizie al fine di ammorbidire le posizioni di Cina e Russia (che, è conveniente ricordare, sono due Potenze Nucleari Sovrane e con diritto di Veto alle nazioni Unite nel Consiglio di Sicurezza (che, nella pratica, è l’unico organismo fondamentale).

    Tanto più la crisi siriana si protrae, ed il paese sprofonda negli spargimenti di sangue e nella violenza, tanto più emergono il carattere internazionale dello scontro ed il ruolo delle maggiori potenze in gioco. Giacché la Siria è un Paese rilevante nella regione araba, l’allarmante internazionalizzazione del conflitto è il preludio di un cambiamento che potrebbe rendere il Vicino Oriente il teatro di uno scontro internazionale. Ultimamente, sembra che la partita si accontenti di due soli giocatori: la Nato guidata dagli Stati Uniti, che appoggia l’opposizione siriana, e la Russia, che appoggia il regime di Assad. Questo è ciò che ha fatto discutere alcuni esperti sulla posizione di Mosca, considerata il fattore decisivo per le sorti di questo conflitto.

    L’enfasi sull’importanza della posizione russa nei confronti della crisi siriana è più che legittima. Non c’è dubbio che Mosca abbia in mano molti mezzi e molte carte da giocare per interferire con la questione siriana. Ad eccezione dell’ingerenza diretta dovuta al posizionamento di navi da guerra nella baia di Latakia e degli elicotteri ceduti alle forze siriane, Mosca può anche esercitare pressioni indirette su Washington per far rettificare al Governo americano la sua posizione nei confronti della crisi siriana. Mosca può, ad esempio, chiudere le linee di comunicazione e di rifornimento che l’amministrazione americana usa per le proprie truppe in Afghanistan. Questa situazione ha vari risvolti: pone le forze americane, ancora presenti sul territorio afghano, in una situazione difficile, facilitando l’assedio e gli attacchi dei Talebani.

    La Russia potrebbe essere obbligata a utilizzare queste risorse contro gli Stati Uniti, e indirettamente anche contro la Nato, se si trovasse sola e isolata a difendere i propri interessi vitali in Siria, e se divampasse lo scontro con Washington e i suoi alleati in merito alla questione siriana.
    Ma in realtà il reciproco allontanamento tra Mosca e Washington non ha ancora raggiunto il limite massimo, e la posizione della Russia nei confronti della questione siriana è da considerarsi una posizione russo-cinese, a dire il vero. Entrambi i Paesi, infatti – e non solo la Russia – hanno grandi interessi nella regione e i loro leader sono consapevoli che il conflitto regionale è, in verità, un conflitto per stabilire le posizioni nell’ordine internazionale.

    La Cina è presente nello scacchiere mediorientale, come anche la Russia. Tuttavia ci sono alcune differenze circa gli obbiettivi, le modalità d’azione e gli strumenti di influenza. Infatti, la Russia può intervenire direttamente. Invece, per la Cina, che è lontana fisicamente dalla regione, non è facile giocare lo stesso ruolo. Prendendo in considerazione questa differenza, l’influenza cinese nella questione siriana e mediorientale emerge nelle modalità seguenti:

    1) Opponendosi ai progetti di intervento militare da parte dell’Occidente in Siria tramite l’appoggio agli sforzi del delegato dell’Onu e della Lega Araba, Kofi Annan. È degno di nota che Pechino ha preso una posizione più intransigente dopo che il Segretario di Stato americano, Hilary Clinton, ha descritto il veto cinese e russo alla risoluzione proposta dall’Occidente in seno alle Nazioni Unite come “disprezzabile”. Inoltre, dallo scorso febbraio sui giornali cinesi è aumentato l’accanimento contro gli Stati Uniti e contro la loro politica mediorientale. Infatti, l’agenzia ufficiale cinese “Xinhua” ha criticato la posizione americana in un editoriale, affermando che gli Stati della Nato, mentre mostrano di mobilitarsi sulla base di considerazioni umanitarie, in verità cercano “di estendere la loro egemonia nella regione”. Anche il quotidiano cinese ufficiale “People’s Daily” ha sostenuto questa tesi, accusando la posizione americana di essere espressione di una politica che manca di qualsiasi giustificazione morale, e sottolineandone l’aggressività, l’arroganza e la presunzione.

    2) Sviluppando le relazioni sino-russe. È possibile dire che la questione siriana abbia giocato un ruolo fondamentale nel riavvicinamento delle due parti, specialmente durante la visita del presidente russo Vladimir Putin in Cina lo scorso giugno. Durante gli incontri, come ha dichiarato l’ambasciatore cinese a Mosca, si è discusso della questione siriana in una cornice internazionale allargata che mira a sviluppare le relazioni tra i due paesi nel quadro dell’Organizzazione di Shanghai per la Cooperazione. In seguito a questa visita sono aumentate le aspettative future dell’Organizzazione stessa, specialmente riguardo alla sua ipotetica trasformazione in una sorta di Nato euroasiatica.

    Devo, personalmente, soltanto ringraziarla per il grande lavoro da lei promosso ai fini dibattimentali e cognitivi di situazioni “importanti” dietro casa nostra.
    Conoscere per capire.

    Le auguro un buon lavoro.

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  8. Buoni o Kattivi? Milord, post difficile. Come difficile è dare una risposta.
    Qual è il limite che Traccia un confine netto tra gli uni e gli altri? Da una parte “Bashar al Assad il leone”, ( figlio non prediletto di Hafez!) è ormai l’ombra folle e lucida di quel ragazzotto timido che sognava di fare il medico ma che scelse oftalmologia perché il sangue gli faceva impressione, giovane patriarca socialista della nazione siriana che si ritrova a guidare una delle repressioni più sanguinarie nella storia recente del Medio Oriente. Assad il leader, è cresciuto con una cultura occidentale. Veste italiano e ben conosce i meccanismi mittel-europei dategli da una istruzione inglese. Dall’altra parte l’antagonista principale Mr. Obama, in corsa per il rinnovo del mandato di prossima scadenza, assieme ai suoi ammennicoli vari, ovvero i paesi membri dell’arcaico patto atlantico. Assad non è di meno, difatti è supportato da Cina (fortemente creditrice con gli States di Mr. Obama) e dalla Russia. Bene o male la storia la conosciamo tutti. Bene o male i meccanismi che hanno innescato quella che si sta trasformando in una Terza Guerra Mondiale, sembrano gli stessi. Mi sembra di vedere una copia carbone di quello che nel tempo è stato perpetrato verso gli “stati ostili” da quegli stati che si definiscono “buoni, giusti e civilizzatori”. I Nomi cambiano… Iraq, Libia, Siria… Ma le modalità di occupazione sono sempre le stesse. Dopo l’11 settembre, dopo la strage delle Twin Towers (le tesi complottistiche favellano che sia un evento studiato a tavolino proprio dal team Di Bush…) Mr. Bush trova il pretesto per sguinzagliare i l’esercito in Iraq andando a sparacchiare e ammazzando un bel po’ gente, compresi i suoi; Non sono mancate torture, omicidi di bambini e chi più ne ha più ne metta… L’assassinio-omicidio del Cattivo Saddam Hussein e conseguente sventolamento, da parte degli striscio-stellati e amici, delle tragiche immagini della morte del dittatore non fa cessare la voglia di carne fresca da parte dei suddetti “buoni”, anzi, con le stesse modalità ecco la crisi libica del febbraio del 2011 che ha visto opposte le forze lealiste di Mu’ammar Gheddafi e quelle dei rivoltosi. (Chissà da chi sono stati armati quei rivoltosi…) La Libia, dopo aver vissuto una prima fase di insurrezione popolare, a seguito di quanto avvenuto in quasi tutto il mondo arabo (e specialmente in Tunisia e in Egitto), ha conosciuto in poche settimane lo sbocco della rivolta in conflitto civile. La sommossa libica, in particolare, è stata innescata dal desiderio di rinnovamento politico ma è poi degenerata nel sangue e nel nuovo Assassinio-omicidio del cattivo Gheddafi. Ecco le nuove immagini (come quelle che avete postato Voi, Milord….) di un cadavere deriso e vilipeso. Ecco che la storia non cambia… Piazzale Loreto non ha insegnato niente a nessuno. Anzi. Tutto si ripete come un dejà vu…
    La situazione in Siria è gravissima. Ormai è assedio dei ribelli ai palazzi del potere. Un kamikaze si è fatto esplodere nella sede della Sicurezza nazionale a Damasco. Deceduti sul colpo i ministri di Interno e Difesa e il cognato del presidente siriano. Credo proprio che Assad non farà la fine di Saddam o di Gheddafi. Anzi, credo proprio che in questi istanti stia valutando il contrattacco, aiutato dal suo fraterno amico Ahmadinejād (è stato professore all’Università Iraniana della Scienza e della Tecnologia di ingegneria civile), magari con qualche bombetta nucleare. A pensarci bene, non riesco a capire chi siano i buoni o i cattivi…
    Resteremo a guardare. Con la speranza di non dover più vedere video come quelli che avete postato.
    Nel frattempo lascio a tutti i miei saluti. Cordialità e buonasera.

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  9. Ho visto il filmato della persecuzione a Gheddafi. Mamma è terrificante!
    Poi ho letto il vostro articolo e tutto quello che le signore e i signori hanno scritto.
    Sono impressionata, ma a conoscenza di come sta andando tutto.

    Soero che venga trovata una soluzione al più presto e spero che tutto si risolva per il meglio.
    Grazie Milord.
    Vi abbraccio anche per tutte le cose belle che scrivete.
    Grazie.
    Saluto tutti

    HG

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  10. Ciao Ninni,

    ti ammiro e ti stimo per il tuo coraggio nel mettere a nudo verità scomode ( scomode ai buoni o ai cattivi non fa molta differenza…)

    A presto

    Giò

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  11. Siria, carri armati entrano a Damasco
    Usa: “Fallimento Onu, faremo senza” Battaglia nel cuore della capitale dopo l’attentato che ieri ha colpito al cuore il regime. Veto di Russia e Cina a nuove sanzioni al Consiglio di Sicurezza, durissime reazioni. Washington: “No a proroga missione”. Voci di fuga di Assad e della moglie, ma il presidente appare in tv con il nuovo ministro della Difesa… fonte web, a seguire il link dove leggere le ultime news…
    http://www.repubblica.it/esteri/2012/07/19/news/siria_nuove_esplosioni_a_damasco_colpita_area_sede_di_edifici_governativi-39308686/

    Resto in silenzio, non è il momento di sparare cazzate…Seguo Te mio amato, seguo la situazione, leggo i commenti di tutti.. ( compresi quelli poco attinenti!)

    Cordialità.
    Un bacio alla piccola Annelise, alla cara Eleonora, ad Amedeo, al caro Pickwick…

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  12. Sei un grande, Ninni.
    Riesci, con parole semplici, a mettere a nudo i farabutti che ci hanno preso d’assedio.
    Ti stimo proprio tanto.

    Per la.Signora Emilia: mi scusi Signora, io non la.conosco, però vorrei sottolinearle che QUÌ, a quanto ne so io o ne sono a conoscenza, nessuno (NESSUNO) spara cazzate. Ninni, il Milord, sarebbe il primo a cancellare – senza pietà – le suddette. Con questo ho voluto, mi perdoni se mi sono permessa, sottolineare un Suo passaggio.

    La leggo sempre con interesse.

    Ninni, in bocca al lupo. Ti aspettiamo tutti.

    Un caro saluto per tutti

    Sony

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    • Sonia mia cara, non partire prevenuta….difatti… parlavo per me… A volte, da vecchia babbiona quale sono, scrivo con toni che spesso vanno un pò sopra le righe. Quindi, ho riportato le ultime news e me ne sono stata zitta su come la penso.
      Comunque sia, ti lascio un abbracciotto. Fa la brava e prendi le vitaminiche anche tu.

      P.S. Milord ha sempre un moto di amore fraternamente geriatrico nei miei confronti, e anche esco dalle suddette righe, porta pazienza.
      La Berta ti saluta e manda un bacetto a Ninni.

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  13. Caro Lord Ninni, non mi dilungo perchè sarei troppo prolissa ma sappiate che condivido il pensiero di Beppe Iannozzi.
    Vi ammiro sempre di più per la vostra capacità di rendere chiaro ciò che non è.
    M’inchino alle vostre capacità.
    Vi sono vicina con il cuore.

    Giovanna

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  14. La verità, questa sconosciuta, Milord.

    A partire da tempi lontani, addirittura dagli storiografi romani che scrivevano peste e corna di Annibale, per il semplice fatto che avevano vinto. Ciò mi ricorda altre cose. L’implausibilità del processo di Norimberga, che trascurava un fatto elementare: non si può condannare in base a leggi che il giorno prima non esistevano. La visione distorta della guerra fra Unione Sovietica e banditi afghani, laddove la prima era stata chiamata in soccorso da un governo legittimo e democratico. Segue poi la barbarie: l’esecuzione di bin Laden – premio Nobel a Obama! – quella di Gheddafi, mille nefandezze avvolte nelle bugie e nelle trame più losche.

    Radiosità, mio Signore.
    Lady Alessandra (che Vi applaude).

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  15. Ringraziammo le Ladies and Gentlemen per gli apporti, di spessore e comunque profondi nei contenuti e nello spirito.
    Crediamo che il Genere Umano meriti di più.
    Crediamo che la Vita, uguale alla morte, vada comunque rispettata.
    Crediamo che la democrazia, massima espressione della volontà popolare che accomuna una nazione, possa nascere dal rispetto reciproco, comunque!
    Crediamo che per combattere la Barbarie, non necessariamente bisogna essere dei Barbari.
    Crediamo che sì, siamo nati per morire – ed è proprio questo che stiamo attendendo, giorno per giorno, dopo la nostra nascita -, ma crediamo più importante che il vissuto, entro le parentesi di cui prima, sia proprio e sicuramente più interessante.
    Crediamo nella stupidità della guerra: se tutti stiamo morendo, perché litighiamo per una caramella, mentre siamo davanti al Boia che ci ucciderà comunque?
    Crediamo nella vita, nel rispetto e in tantissime altre cose, ma soprattutto … crediamo nell’Umanità.

    Grazie mie Signore e miei Signori: Vi fummo molto riconoscenti.

    Cordialità

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