Comin soon I

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Mario Monti avarissimo

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Scritta il 16 Novembre 2011, “Il Mont’Avaro” è una delle commedie più famose dell’autore Le Roy George, in arte Napolitaine.
In cinque atti, narra la storia di Marpagone, uomo dedito esclusivamente all’attività di accumulare ricchezze con qualsiasi tipo di attività, lecita o illecita, usura, strozzinaggio e affari loschi. Per di più egli è famoso ovunque per la sua insopportabile avarizia e per il regime austero cui sottopone tutta la sua famiglia, in particolare i due figli, Cooh e Jones, ma anche i suoi servi italiani.
Accanto al motivo dell’avarizia del protagonista vi è una complicata vicenda amorosa: Marpagone, vedovo da tempo dell’intelletto, si mette in testa di sposare la giovane e povera Fornera (detta Lacrima Christi), la quale, però, è già segretamente fidanzata con Mastro Pasqua. Inoltre Vittorgrillo, intendente di Marpagone e suo uomo di fiducia, tesse alle sue spalle un inganno per sposare Padanella, con la complicità dei servi e dello stesso Bobo. Dove si parla di intrigo non può mancare la figura dell’intrigante, ed ecco che sulla scena arriva Silvietta Berlisca, donna scaltra e abile nell’ordire inganni e nel combinare matrimoni, alla quale Marpagone si affida per conquistare Fornera (detta pure L’Addolorata!).
All’originale di Napolitaine sono stati aggiunti alcuni personaggi, quali il secondo servo Bersàn, gli aiutanti del cuoco e il lacchè Pierferdìn Casinée.
Profitez du spectacle!
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Cordialità
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.Ave a Voi due!.

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.Quel cristo di un pensionato

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.Piange Fornero? E facciamola piangere!

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51 pensieri su “Comin soon I

    • My dear friend David, thank you for the visit, always very welcome. Unfortunately, these days are very busy business and I can not spend much time on WordPress, but I promise that I will work a little more particularly to thank friends like you.

      I wish you a wonderful weekend with your family and all those who love you.
      Bye

      Ninni

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  1. Ricordo le belle fornarine d’una volta, oggi ahinoi sostituite dalla Fornera, anche Addolorata o Lacrima Christi che dir si voglia: ma le sue lagrime, caro Lord Ninni, non son taumaturgiche come quelle della Carrà che ieri al Drive In invocava il povero Tapino alla regia. Anche a lui, al povero Tapino l’han scalzato, hanno mosso mari e monti e infine ce l’hanno fatta. Si dice che l’arcangelo Gabriele sia sceso in Terra e sia apparso proprio davanti, in faccia, a Napolitaine che subito avrebbe gridato: “Oddio, sono stato intercettato. Non è di competenza di Dio ‘sta storia”. Voci di corridoio dicono, con una punta di malignità, che Napolitaine di fronte all’arcangelo non abbia esitato un solo istante a rifilargli un calcio nel deretano, un calcio sì tanto forte che poco c’è mancato che lo precipitasse dritto all’Inferno. Sempre le solite malelingue raccontano che Napolitaine abbia chiamato a raccolta – con urlo immondo da far invidia ad Attila Flagello di Dio – i migliori uomini della sua non poco nutrita scorta affinché pestassero a sangue, ben bene, quel diavolo di Gabriele. Si dice che gli squadristi lo abbiano preso e malmenato fino a lasciarlo più morto che vivo sul pavimento, sul pavimento rosso di sangue, di sangue innocente. E ancora si dice che Napolitaine di fronte a tutto questo rosso, colore a lui non poco sgradito, sia diventato bianco come un cencio per subito diventare nero di rabbia. Allarmata dal gran sconquasso, la Fornera tosto si sarebbe fatta accanto a Napolitaine accompagnata da quello che a Corte tutti chiamano il Mont’Avaro. Una volta compresa la situazione, secondo loro personalissima interpretazione, i due avrebbero dato esplicito ordine agli operatori ecologici di far piazza pulita di tutto quel rosso sangue, motivando la loro presa di posizione con parole più o meno su questo tono: “Stona con l’arredamento!”.
    Il servo Bersàn si sarebbe dunque rimboccato le maniche pulendo tutto con la lingua, senza tralasciare un solo angolo, mentre il lacchè Pierferdìn Casinée, con in mano l’opera omnia di Machiavelli, si dice che annuiva compiaciuto e più che mai divertito.
    Fuori della Corte però, il popolo affamato premeva contro i cancelli chiedendo pane. Disturbata, la Fornera sarebbe apparsa sul balcone e annoiata a morte, sospirando e piangendo, avrebbe detto: “Se non hanno pane, che mangino brioche!”.

    Caro Lord Ninni, spero che il prezzo del biglietto sia ‘popolare’, perché in questo momento, come tutto il popolo del resto, mi trovo in saccoccia solo poche molliche di pane.

    Beppe

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    • Ah, beppe amico mio, le fornarine di una volta, caratterizzate dalla procace bellezza italica, dall’arte dell’ironia e comunque dalla voglia di riuscire, giorno per giorno a conlcudere qualcosa di “soddisfacente”.
      Oggi assistiamo, sui sagrati dei santuari dedicati alla Fornera Addolorata al coro dei penitenti, lacché e schiavi pur di mantere prebende, benefici e quant’altro.

      Altra pasta la nostra, caro amico: Noi siamo i figli degli Dei e quindi possiamo “sopportare” tutto. D’altro canto come si dice: “Finché c’é vita, c’é speranza”, no?

      E allora continuiamo a sperare … soltanto per non morir disperati.
      Un abbraccio

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  2. Ahahahahahahahahaha …
    Oh Mamma sembra che la festa sia proprio qui!
    Bella la locandina ma bello anche quello che inizio a leggere. 🙂

    Prima che inizi lo spettacolo, ho saputo che la nota attrice Giù ‘Llar (che interpreta la parte di Silvietta Berlisca) sia stata colta da malore, dolor di pancia e sangue al naso: non riesce proprio a imparare le “battutacce” a memoria.

    Mi accomodo.
    Buona giornata Milordissimo
    un carissimo saluto per tutti 🙂

    Eleonora
    😀

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  3. Questa mattina (presto) ho ricevuto un fattorino che mi comunicava l’ultima tranche dei biglietti per lo spettacolo “Mont’Avaro” di Napolitaine. ho preso qualche prenotazione, ma il Lacché Casinée, che si è messo subito a mia disposizione, mi ha importunanto con i suoi melliflui sorrisi.
    Andrò al botteghino sperando che la supplica alla Fornera Addolorata delle lacrime possa funzionare.

    Ciao Ninni.
    un saluto…

    Luis

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  4. C’è un botto che viene fuori da una nuvoletta!!!!!!!!! Poveri noi.
    Napolitano così politicamentecorretto ha tradito e tradisce la Costituzione ed anche noi del popolo
    Non c’è nessun angelo nessun Santo che vigila per noi e ci salvi da questa gentaglia che non avverte i problemi della gente neppure il papa tedesco
    Siamo in un momento che passerà alla storia come un’incredibile epidemia di demenza nazionale dei nostri politici,politicanti e governanti tecnici.
    Sembra che in troppi abbiano smarrito l’equilibrio mentale,in compenso però si sono riempiti le tasche con i nostri soldi.
    E la nostra povera Italia già rosicchiata da loro, dalla MerKel dai Vu coumprà, dalle badanti russe, dai cinesi presto sarà tutta mangiata dai topi.
    Poveri noi che ci rimane ancora da vedere?:(
    Bounjour Milord, Buongiorno a tutti!!
    ♥ vany

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    • Lady Romanticavany,
      conoscemmo, nell’immediato la sofferenza del ” prossimo” e la delusione di vedere la nostra Carta Costituzionale ridursi a un pezzo di …. carta, appunto.
      I nostri sacrosanti diritti, sanciti dalla Costituzione che, come legge fondamentale della Repubblica Italiana è siglata dal Popolo per il Popolo (ben leggasi la “Costituente”).

      State pur tranquilla, mia Signora, al peggio non c’é fine.
      Speriamo, soltanto, di esserci per assistere – comunque – ai sviluppi.

      Abbiate le mie migliori cordialità.

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  5. ATTO PRIMO, UNO DEI TANTI.

    FORNERA, MARPAGONE E IL BALCONE

    Fornera (disperata come sempre): o Marpagone, mio Marpagone, perchè sei tu Marpagone? Rinnega il vil Vittorgrillo, abbandona gli inetti figlioli, Cooh e Jones, e rifiuta il tuo stesso nome. Ovvero, se proprio non lo vuoi fare, giurami soltanto che mi ami, ed io smetterò di essere una Lacrima Christi.

    Marpagone (dall’aria sorniona, langue, nel vedere la sua amata Addolorata al balconcino del Senato e le sussurra ad alta voce): Devo continuare ad ascoltarla oppure rispondere a ciò che dice?

    Fornera (sull’orlo di una crisi di nervi) – E’ solamente il tuo nome ad essermi ostile?: Tu saresti sempre lo stesso anche s’io non fossi una donnuncola piagnona. Che cosa vuol dire la parola piagnona? Non è una mano, o un braccio o un viso, né un’altra parte che appariene ad un essere umano.
    Oh, sii qualche altro nome! Quello che noi chiamiamo col nome di rosa, anche chiamato con un nome diverso, conserverebbe ugualmente il suo dolce profumo. Allo stesso modo Marpagone,se voi portaste un’altro nome, avreste sempre quella rara imperfezione che possedete anche senza quel nome. Rinuncia quindi al tuo nome, Marpagone, ed in cambio di quello, che tuttavia non è una parte di te, accoglierai tutta me stessa.

    Marpagone (furbetto): Ti prendo in parola. D’ora in avanti non sarò più Marpagone.

    Fornera: Chi sei tu, vecchio occhialuto bianco, così nascosto dalla notte, che inciampi nello Spread, nei pensieri dei villici tuoi schiavi e nei miei pensieri più nascosti?

    Marpagone (dall’aria istupidita): Non so dirti chi sono, adoperando un nome. Perchè il mio nome, oh virginale meretrice, amata addolorata e santa, è odioso a me stesso, perchè e nemico a Bersàn e al lacchè Pierferdìn Casinée. E nondimeno strapperei il foglio dove trovassi scritto il mio nome e quello di Silvietta Berlisca.

    Fornera: Le mie orecchie non hanno ancora udito un centinaio di parole pronunciate dalla tua lingua, e nondimeno riconosco la tua voce : non sei forse tu Marpagone l’uomo che svende le terga alla teutonica Markella e che canta il suo amor per ognun?

    Marpagone: Non sono né l’uno né l’altro, fanciulla gemente, se a te questo dispiace.

    Fornera(speranzosa): E come sei giunto fino a quì? Dai,dimmi come e perchè le mura del Parlamento sono irte e difficili da scalare, e questo luogo, considerando chi sei tu,potrebbe significare la morte se qualcuno, della villica Italia, ti scoprisse.

    Marpagone – Ho scavalcato le mura sulle ali del debito pubblico, poichè non esiste ostacolo fatto di pietra che possa arrestare il passo dell’amore, e tutto ciò che l’amore può fare, trova subito il coraggio di tentarlo: Per questi motivi gli italici pecoroni non possono fermarmi.

    Fornera(piangente e gemente): Se ti vedranno ti uccideranno.

    Marpagone: Ahimè, che si nascondono più insidie nel tuo sguardo che non in parecchie delle loro spade. A me basta che smantelli, con dolcezza, l’Articolo 18 e sarò immune alla loro amicizia, diverranno servi senza futuro e io ti sposerò.

    Fornera: Non vorrei che Silvia Berlisca e il resto della camera ti scoprissero quì.

    Marpagone (furtivamente e sottovoce): Ho il mantello dell’euro per nascondermi ai loro occhi. Se tu mi ami non mi importa che essi mi scoprano. Meglio perdere la vita per mezzo del loro odio,che sopravvivere senza poter godere dei tuoi misfatti contro i villici caproni.

    Fornera: E chi ha saputo guidarti fino a quì?

    Marpagone: E’ stata la Bella Silvia Berlisca, che per prima ha mosso i miei passi, prestandomi il suo consiglio ed io gli ho prestato gli occhi. Non sono un buon pilota: Ciò nonostante, anche se fossi tanto lontana quanto la riva abbandonata dove lavano marosi del più remoto dei mari, non esiterei a mettermi in viaggio, per un carico così prezioso.

    Pausa del I°Atto.

    (testo liberamente scarabocchiato e tratto dal Giulietta e Romeo di W. Shakespeare)

    A breve il 2°Atto.

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    • Lady Emma Vittoria Shakespeare of Stratford Avon

      Quanto a Marpagone e alla corte che ti fa
      lamentosa,
      gemente e singhiozzante Fornera,
      considerala galanteria,
      capriccio, una viola
      nella primavera della giovinezza,
      precoce ma non durevole,
      dolce ma non costante,
      nient’altro che un profumo
      e lo svago di un minuto…
      C’è del marcio in Italia.

      (Liberamente da noi distrutto da Hamlet, William Shakespeare, atto III.

      Cordialità, mia Signora

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  6. Quando Marpagone trova un amico, trova un tesoretto.
    Ordunque, nella Chiesa di Santa Elsa delle lacrime, Marpagone si inginocchiò. Ella, Fornera la “dolorante” lo vide e gli chiese: ti prego, Marpagonuccio della Fornerina tua, fa che non ci siano più conflitti di interesse tra te e i tuoi servi italici.

    Egli la guardò, la osservò e la riguardò, pulendo con cura gli occhiali: Non ci saranno conflitti di interessi, mia adorata. Farò, direttamente, gli interessi delle banche senza alcun conflitto! Contenta?

    Ella lo guardò, lo osservò e tratto un fazzoletto dalla borsa, rispose: Mi hai commossa.
    E giù lacrime.

    Ma che bello Milord.
    I pop corn li ho presi e la Coca cola LIGHT pure.
    Shhhhhhhhh, silenzio….

    Manu

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  7. “NO, NON DISTURBATEVI RESTATE SULLA SEDIA. SIGNORI MI PRESENTO: SONO LA COMMEDIA!
    Altro che Molière, Goldoni, Pirandello, Ionesco, ecc… La vera commedia di tutti i tempi il è il GOVERNO MONTI! (Con la speranza che la rappresentazione sia solo atto unico, altrimenti il pubblico in sala rischia il collasso!)”

    P.s. Il biglietto è decisamente troppo caro, un vero furto!

    Giò

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    • Lady Giovanna di Rosaoscura
      Vi rassicurammo sulla unicità dell’Atto, da parte della buona “Casta … ehm … compagnia teatrale Napolitaine & c.”
      Quel che ci preoccupa sono le “repliche“!

      Abbiate le nostre cordialità

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    • preg.mo Sig. Vintrix

      Ebbene, ve lo confermammo: mentì forte.
      Egli disse: Sistemerò, aggiusterò, e rilancerò.
      Mio Signore, si riferiva alla Sua persona medesima e non alla povera Italia.

      Abbiate le nostre condogl … ehm .. cordialità.

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  8. Erano “secoli” che non passavo da qua.
    (Ho avuto un po’ da fare, ma ti ho seguito nelle “tue scorribande”).
    Mi hai messo di buon umore e quello che mi piace ancora di più è che “tutti” hanno partecipato con quello spirito che non deve sorprendere a noi italiani.
    Quello spirito, alcune volte cialtrone, altre volte eroicamente altruista, ma mai equilibrato.
    Forse è meglio così.

    Un abbraccio carissimo.

    Ps: Un Presidente della futura Padania? Bianco, ariano, privo di stupidi sentimenti e magari nato a Varese: Sen.Prof.Dott.Mario Monti e il gioco è fatto!

    Buona notte.
    L.

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    • Mein gnädiges Fräulein Hilde Strauss,

      Wir sind sehr glücklich und zufrieden zu lassen Padania mit Ihrem weißen, arischen, Präsident der Kanzlei.

      Haben, durch unsere Hände, unseren aufrichtigsten Herzlichkeit

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    • Lady Alessandra Bianchi,
      come dire: la “figurante” in questione produce ilarità al solo suono della voce.
      Vi ringraziammo, nostra “appiattita, liscia, levigata, spianata, livellata, pareggiata“, ma delicata Signora.
      Cordialità

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    • Madame Annelise Baum,
      perché invece di morire, non provate a “vivere” per raccontare al prossimo:

      “C’era una volta,
      ma tanto tempo fa, in una terra solitaria e pvera, un brutto Orco cattivo che si faceva chiamare Supermar ecc. ecc….

      Cordialità

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  9. Un pezzo di gusto, caro Ninni e me lo sono letta con vero piacere, leggendo anche gli altri interventi.
    Lascio un caro saluto a “Giovanna” (ho sparato LIKE, con messaggi per te, amica mia, dappertutto in queste stanze. E’ facile, non è difficile).

    Un abbraccio caro Ninni.
    (Stà attento)

    Annelise

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  10. COMUNICAZIONE DI SERVIZIO:

    Ciao Ninni,
    come avrai potuto notare wordpress ha deciso che i nostri blog non possono “piacersi”!
    Ho ricevuto sul mio blog le mail di notifica dei tuoi LIKE ai miei post, ma nella mia bacheca non appare nulla, come se non ci fossero…
    Nell’altro mio blog, pensavo che il problema era dovuto alla chiusura dei commenti (mail di notifica ricevuta), ma nel blog Rosa Oscura non so proprio spiegamerlo perchè non riesci. Tutti gli altri blogger non hanno mai avuto problemi.
    Io nel tuo blog sono riuscita a sono a fare LIKE

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    • Lady Giò di Rosaoscura,

      I sogni son desideri
      chiusi in fondo al cuor
      nel sonno ci sembran veri
      e tutto ci parla ancor
      se credi chissà che un giorno
      non giunga la felicità…
      non disperare nel presente
      ma credi fermamente
      e il sogno realtà diverrà!

      e vedrete, mia Signora che finalmente, anche WordPress funzionerà.

      Cordialità

      "Mi piace"

  11. CONTINUA COMMENTO PRECEDENTE (INSPIEGABILMENTE HA PUBBLICATO SENZA CHE IO CLICCASSI!)
    solo in questa pagina!

    E a pensare che una volta ci lamentavamo di splinder…

    Mah… misteri della tecnologia!

    Giò

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  12. My Lord, desidero lasciarvi i miei auguri di Buona Domenica. Attendo sempre più interessata.
    Fuori tema aggiungo una riflessione che ho sempre trovato bella:
    Vorrei essere un “potrebbe essere” se non posso essere un “sono”,
    perché forse un “potrebbe essere” è colui che cerca di raggiungere una stella.
    Preferirei essere di gran lunga un “è stato” piuttosto che un “avrebbe potuto essere”,
    perché un “avrebbe potuto essere” non è mai esistito, ma un “è stato” una volta era un “è”. di Milton Berle.
    Accettate tutta la mia stima

    Giovanna… Orofiorentino

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  13. Lady Giovanna Orofiorentino dei Livornesi,
    Vi ringraziammo per le parole, sempre generose, offerte al nostro indirizzo.

    E, vieppiù, dopo aver letto la riflessione che tanto Vi piacque, Vi raccomandammo, alle mani della

    Cordialità

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