L’inferno in terra

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L'inferno dimenticato.

Voci dall’oltretomba

Voci che vengono da un campo profughi in Giordania, nell’immediato confine con la Siria. Qui le voci si mescolano con il dolore e il pianto. La disperazione, l’angoscia e lo sconforto per una vita senza sbocchi. Sono passati due anni dall’inizio della guerra “civile” (nella guerra non c’é nulla di civile) in Siria. A prescindere dalle parti in lotta, buona parte della popolazione (si parla di milioni di persone) non ha combattuto e non si è schierata con questa o quella parte della barricata. Bambini, anziani e donne, fuggono. Fuggono rincorsi dalle bombe di un governo che si difende attaccando. Bombe, colpi di mortaio e cannonate da un “Esercito di Liberazione” che attacca, difendendosi. Tutti e due, però, sparano nel mucchio e alcune volte in base alla delazione, si vendicano di passati torti verso i singoli e famiglie intere comprese. Fuggono correndo, mentre quello che colpisce sono, proprio, i bambini. Bambini che, nella fuga, cercano di salvare tra le loro povere cose,  anche quei pezzi di vita che uniscono la guerra alla quotidianità. Fuggono verso i confini di questa martoriata terra. Verso la Giordania, ormai in ginocchio (ha accolto, quasi cinquecentomila profughi in pochi mesi. E’, ormai, emergenza fame, epidemie, ecc. ecc.), Libano, Egitto, Palestina, Israele, Iraq. Alcune volte, giunti presso le più prossime e istintive destinazioni, è difficile conservare la dignità.
Talal, ha appena dieci anni e racconta perchè ha litigato, quasi con tutti, per essersi portato il suo uccellino durante la fuga: “Quello è il campo e dietro quella parete di cartone, per difenderci dal freddo, c’è la nostra tenda. Perché devo lasciare morire il mio uccellino? Non vedi come soffre?“.
Tutt’intorno la Siria, oltre la Turchia, ci sono i “recinti della speranza” di Iraq, Libano, Giordania. I viveri distribuiti dall’UNHCR, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, presso questi stati, contengono: ceci, lenticchie, farina di grano, riso, olio e sale, in pacchi per dieci persone e provenienti dai “surplus” mondiali delle produzioni nazionali, prima che questi “surplus” vengano distrutti al fine di calmierare i mercati di vendita.
Non bastano!
Ci sono gravissime difficoltà che si sposano ad una pesante e angosciosa realtà: “C’è bisogno di raccogliere, immediatamente, fondi per riuscire a sfamare e venire incontro alle primissime necessità  nei mesi di Aprile e Maggio. Servono venti milioni di dollari, per sfamare due milioni e mezzo di persone sia nei campi profughi, sia in Siria“.
Oggi è domenica.
La domenica dell’Angelus, con le famiglie riunite attorno al desco, per il pranzo domenicale.
La domenica del bollito e dei profumi di casa.
La domenica degli “Inferni dimenticati“!
Buona domenica a tutti e cordialità.
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35 pensieri su “L’inferno in terra

  1. Caro Dott. Raimondi,
    lei ha una importante caratteristica: le cose non le manda a dire, le dice in prima battuta.
    Ho letto, con estremo interesse il suo nuovo articolo e non le nascondo di essermi lasciato prendere dalla commozione e dall’angoscia. I temi da lei affrontati, mai banali e sempre presenti e profondi nel nostro tessuto sociale, vengono da un grido disperato. Un grido che chiama a raccolta tutti gli uomini di “buona volontà”.
    Un grido che non è soltanto un richiamo. Diventa un avvertimento: ci stiamo giocando l’Umanità intera. Non le nascondo che, di fronte alla veridicità dei fatti “fotografati”, non si può rimanere insensibili.
    Mi creda, come non rimanere angosciati per tante crudeltà quando ci si impegna (vorrei essere annoverato anch’io), nel quotidiano, a misurarci con i nostri ‘vorrei’, ‘se’, ‘ma’ e ‘forse’.
    Potremmo raccogliere serenità e speranza, a piene mani, se solo ci accorgessimo che non siamo soli e soprattutto che, il bene più prezioso è accanto a noi.
    Esistono realtà dove la nostra coscienza non arriva. Anche oggi è domenica; anche oggi mi riposerò; anche oggi potrò ritagliarmi il mio quadrato di tranquillità. il mondo può affondare.

    Le lascio un profondissimo senso di stima e le auguro una buona domenica.

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  2. Milord,
    ho un profondo dolore al cuore. Un dolore che non cessa di andarsene.
    Un dolore che non riesco a calmare.
    Un pugno che uccide.
    Come sempre hai scritto un articolo che divora l’anima.
    Un bacio e un abbraccio.

    Lilly

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  3. Milord,
    il dolore e la disperazione dovrebbero fare emergere quel bambino che è rimasto in noi, per salvare anche nel dolore e nella fuga, l’uccellino dal destino segnato.
    Ultimo amico sofferente che nulla chiede, ma tutto dà.

    “l’unica cosa che conosco a memoria è la miseria”
    (Antonio de Curtis, Totò).

    D.

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  4. Ninni!
    Leggo, con orrore, tutto quello che ci succede detro le spalle e mi sento angosciata e distrutta dentro. Io ho dei figli che vorrei felici e protetti.
    Quando, quando, quando siamo diventati tanto maledetti?
    Quando abbiamo perso la misura?
    Porto con me l’immagine di quel figlio e le tue parole che mi risuonano nella testa.

    Un abbraccio.

    Annelise

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  5. Caro Ninni, caro amico mio.
    Mi ricordo come fosse oggi, al telefono per salutarti molti mesi fa, quando hai intrapreso questa “crociata” contro la cattiveria. Almeno quella che riuscivi a percepire.
    Già.
    Mi ricordo le tue parole concitate e a tratti emozionate.
    Ti ho seguito in questa battaglia (che come hai sempre detto è “soltanto” una battaglia) lungo la tua penna e oltre gli articoli.
    Oggi, davanti a tutto questo, vorrei poterti dare una mano. Una mano ferma che abbia uno scopo, una volotnà. Noi oggi, caro Milord, siamo prigionieri di oscure trame di palazzo e di poltrone. Di votazioni calcolate e di maggioranze da sciogliere, mentre noi, il Popolo tutto è stremato. E’ distrutto. Non ne può più.
    Come posso, però, dilungarmi con i mali di un popolo cialtrone come il nostro, quando assistiamo a tanta “vigliaccheria” medievale?
    Non ho più parole per esprimere quello che vorrei scrivere, ma posso soltanto urlare: BASTA!
    Un abbraccio sentito.

    Francesco

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  6. Ciao Milord.
    Leggo, con profonda tristezza, gli atti del nostro dallimento.
    Sì. Come civiltà occidentale siamo falliti. Una lezione che non immaginavo una lezione, dura, che fa male. A queste lezioni dovremmo esserci abituati, ma sembrano, sempre, vuote parole nel nulla.
    Il Vietnam, la Corea, la Libia, ecc. (mi fermo perché non basterebbero tutte le parole del mondo), qualcosa dovevano averci insegnato.
    Nulla, invece.
    Il nulla, il vuoto più assoluto.
    Leggo, per mano tua, gli atti fallimentari della nostra esistenza in quanto culla del sapere e del progresso.
    Non avrei mai immaginato che, una grandissima lezione di vita, mi sarebbe arrivata da un bambino di appena dieci anni.
    Vado a dormire, con la consapevolezza che non dormirò.
    Buona notte Milord.
    Un abbraccio con calore.
    Buona sera.

    Manuela

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  7. Si è un delitto voltarsi dall’altro lato e farsi prendere dagli “impegni” quotidianii.
    Sono spariti Imperi, nella storia.
    Imperi fiorenti.
    Imperi temuti e noi non siamo “gli eletti”.
    Ricordiamoci di quello che “non vogliamo vedere”. Potremmo trovarcelo dietro la porta di casa.

    Un abbraccio Ninni e buon giorno.
    Saluto chi conosco

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  8. Torno adesso dalle lezioni e … ho letto questo articolo che mi ha freddata.
    Non ho, proprio, parole.

    Mi limiterò a dare la mia muta e addolorata presenza, come la Sig.ra Emma Vittoria.

    😦

    Eleonora
    Senza parole

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  9. Carissimo Milord,
    davanti a certe cose si dovrebbe solo tacere riempiendosi di vergogna ma non ne sono capace. Non riesco a tacere. Le vostre foto arrivano al più profondo dell’anima.
    Quel bimbo che trova la forza di lottare per il suo uccellino, commuove più di cento foto di corpi dilaniati ( Ci hanno talmente abituato a vederli alla televisione: purtroppo ).
    Questa è la forza della vita, che vuole andare avanti a qualunque costo, non solo per istinto di conservazione, ma anche per gli altri.
    Noi tutti ci si lamenta, quotidianamente, per qualunque piccolezza ma poi? Le Grandi Potenze devono vendere armi e non gli importa proprio nulla di tutti quei poveri disgraziati che vivono peggio dei disperati. Se non ci sono guerre come si fa a venderle? Allora: soffiamo su i fuochi latenti e non così il mercato è sicuro. IPOCRITI. Milioni di persone non mangiano? Pazienza: la loro pancia è comunque piena.
    Per non abbassare i prezzi: stivano vettovaglie destinate alla distruzione ( anche questa è una vergogna antica come il mondo ormai !) Per fortuna la CRI, UNHCR riescono a distribuirle ma non bastano, non bastano !!!
    Scusatemi se mi sono dilungata tanto. L’unica cosa veramente utile: sarebbe partire, raggiungere quei luoghi e darsi da fare. Le parole sono solo vento:
    Vi lascio tutto il mio rispetto e amicizia
    Un caro saluto a tutti.
    A presto Milord.
    Giovanna Scaglione Orofiorentino

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  10. Milord,
    leggo l’Inferno oltre le parole, negli occhi di quel ragazzino … nell’immagine di distruzione dietro le sue spalle. Come si fa a non sentirsi inutili come povere anime alla deriva? Solo macerie, niente vita. Niente speranza.
    l’Angoscia toglie il fiato.

    I Miei Rispetti
    Ni’Ghail

    Slàn

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  11. Buon giorno Ninni Milord.
    Certo non posso essere contento di tutto ciò e posso comprendere le varie raion di stato. certo che alcune situazioni rappresentano, un po’ il panico per tutta la civiltà occidentale.
    Abbi una serena e soprattutto “buona” giornata.
    Saluto chi conosco.

    E.

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  12. Eccomi.
    Non c’é da stare allegri e mi dispiace che a scrivere una “famosissima frase” di questo genere possa essere io.
    Ma l’offesa alla propria dignità di cittadino del mondo è grave.
    Se tutto questo fosse consumato, soltanto, a quelle latitudini potremmo concentrare i nostri sforzi, come opinione pubblica mondiale, semplicemente e soltanto là.
    Il dramma è totale.
    sudu Sudan, Darfour Syria, Somalia … e mi fermo per decenza.

    Non abbiamo capito.
    Non ci siamo.
    Il mondo è derelitto.

    Buon giorno Milord. per quanto possa essere buono e che ti auguro di tutto cuore.
    Un saluto a tutti i lettori.

    louis

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  13. It ‘s almost day now, and the memory of the night is fading. Outside there is very cold, so cold and I’m a bit ‘sad. Sad about what I see around me. Sad for what I read here from you, dear my lord. Sad and smell the horror and the silence.
    Sometimes, we take refuge in the caves of silence and we are blind to those who ask for mercy.

    Do not listen.
    We do not talk.
    I do not dream anymore.

    Now the pain of living has taken the heart.
    As long as we wake up in time!

    Thank you, my Lord, for all that.
    Thank you and good morning.

    A gentle hug and a little kiss.

    Theresa Elizabeth Warren
    in Springfield, Massachusetts, U.S.

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  14. Abbiamo il piacere di comunicare che tre ore fa, il Howard Hughes Medical Institute, Chevy Chase, Maryland USA, ha donato a

    UNHCR
    Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati


    $10.000.000,0 (dieci milioni di dollari statunitensi), cash e immediatamente spendibili!

    Non esistono parole di riconoscenza.

    Cordialità

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  15. Caro Milord….che splendida notizia, queste cose riportano un pò di fiducia nell’umanità.
    Comincio la giornata con serenità. Grazie per avercelo comunicato.
    Un abbraccio a voi…una persona speciale.

    Giovanna Scaglione Orofiorentino

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  16. Buon giorno e buona domenica delle Palme per tutti. Che possa essere una giornata di “vera” pace.
    Mi sono svegliato bene e adesso dopo averti/Vi letto, vado ancora meglio.
    Un abbraccio Milord.

    Valerio

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  17. Buon giorno dolce Milord.
    Come non avere il cuore rapito nel leggervi e nel vedere quanto il mondo possa essere cattivo. Come non soffrire davanti a certe immagini mentre, al chiuso delle nostre case, guardiamo sprezzanti l’universo.
    Potessi guardarvi adeso con i miei occhi, certamente, rimarrei ferma e bloccata dal mondo che mi fareste vedere.
    Meno male che chi sono associazioni che guardano ai poveri.

    Sempre più colpita e piena di speranza.
    Buona e serena domenica.
    Un bacio con il cuore e un abbraccio fortissimo.

    LMG

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    • Gentile Milord…
      Solo ora ho avuto modo di leggere. Nonostante sia passato del tempo, non posso evitare di rimanerne turbata, amareggiata ed impotente: le brutture delle guerre continuano tuttora.
      Tali esperienze motivano la Vostra particolare Sensibilità, che si evince in qualsiasi cosa scriviate.
      Vi ringrazio per queste testimonianze che, inevitabilmente, sollecitano riflessioni su questo mondo di egoismi, cattiverie gratuite e superficialità.
      Con Stima Illimitata,
      Maria Silvia ,

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      • Mia signora,
        la guerra, vile espressione che offende i poveri e i deboli, costringe a determinate scelte.
        Scelte, purtroppo, che uccidono l’umanità laddove esiste e insiste ancora un velo umano.

        La perdita del senso “immenso” della vita, ci costringe a ricercarlo negli occhi, innocenti, di un bambino, ma assolutamente indifesi.
        Esiste anche questo e alla vigliaccheria dell’omicidio legalizzato, si aggiunge la vigliaccheria dell’abbandono.
        Non si può non parlarne.

        Grazie lady Maria Silvia

        Cordialità

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