Memories

.Memories

Si diede, a me, con rabbia e abbandono.
E quando la stanchezza ci vinse, si addormentò tra le mie braccia senza bisogno di dire nulla.
Resistetti al sonno assaporando il calore del suo corpo e pensando che, il giorno dopo la mia morte, se avesse voluto incontrarmi l’avrei accolta in pace.
La accarezzai nella penombra sentendo, oltre le pareti, il temporale che si allontanava dalla città e sapendo che l’avrei persa. Per qualche minuto, però, eravamo appartenuti l’uno all’altra e a nessun altro!
Quando il primo alito dell’alba sfiorò le finestre, aprii gli occhi e trovai il letto vuoto.
Come sempre …
Adieu
.
Cordialità

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50 pensieri su “Memories

  1. “… Ho steso le braccia verso il cielo,
    arcuate e lunghe come ali d’aliante,
    vi ho trovato un abbraccio, te l’ho portato.
    Meglio consegnartelo subito.
    Non volevo dimenticarlo tra le nubi in tempesta,
    tra le ciglia dischiuse dal sonno o nelle tasche.
    Eccomi tra le righe chiare del tuo essere malinconia.
    Ecco le mie mani sul tuo viso; Eccomi.
    Ecco il tocco lieve d’un abbraccio eterno;
    Meglio consegnartelo ora. Non si sa mai.
    Magari poi mi dimentico,
    oppure penso che potevo farlo più tardi,
    senza pensare che il tuo cuore ne aveva bisogno, ora.
    Ora, nel momento in cui la notte e l’alba si fondono.
    Ora, nel momento in cui i sogni si avverano e gli incubi svaniscono.
    Ora; come sempre …”

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    • Lady Emma Vittoria

      Splendidi versi per un brano che,come indicato in alto, sono tratti da un autore che mi piace. il brano in questione, tra l’altro, è stato da noi riportato (come più su indicato) a memoria.
      Non avemmo il volume tra le mani, al momento per cui ci affidammo all’ encefalo

      Cordialità

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  2. Da rapirmi il cuore tutte le parole che leggo ma che sono come una carezza per ogni donna.
    Una donna che legge e che vi apprezza per quello che siete e per tutto quello che emanate.
    Rimarrò, da sola, a leggere queste dolci pa

    Io non fuggirò, Milord.
    Un bacio stringendovi al mio seno.
    LMR

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  3. .

    Miao Mio Ninni…
    Una poesia a te e una “gattata” a quella che mette “sempre” il seno dove non dovrebbe…
    Basilini, TI MIAO

    Sono nata per il nulla.
    La mia bocca dovrebbe essere
    sigillata.
    Oh, il mio cuore, lo sapete, è la
    sorgente.
    E il tempo per celebrare.
    Cosa dovrei fare con un’ala bloccata?
    Che non mi permette di volare.
    Sono stata silenziosa troppo a lungo.
    Ma non ho dimenticato la melodia,
    Perché ogni istante bisbiglio le
    canzoni del mio cuore
    Ricordando a me stessa il giorno in
    cui romperò la gabbia

    Per volare via da questa solitudine
    E cantare come una persona
    malinconica.

    Poesia di Nadya Anjuman e tradotta da Cristina Contilli

    …..

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  4. Sai dare chicche di letteratura, Milord.
    E mi piaci per questo.
    E’ vero, abbiamo bisogno di un po’ di letteratura.
    Un bacio.

    La Manu
    (Anch’io ti ho girato una mail. Anzi, più di una.
    Un saluto all’altro capo del mondo 🙂 )

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  5. Sentivo di esserci, questa mattina.
    Un ricordo e una riflessione letteraria di lontana memoria, persa tra le righe di un romanzo e nei destini dell’uomo.
    Un abbraccio caro Ninni con l’augurio di rivederci presto.
    Auf Wiedersehen, mein süßer freund

    Buon lavoro

    L.

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  6. Come riflessione non c’è male, dott. Raimondi.
    Almeno leggere il suo “invito spagnolo” a navigare entro se stessi, è un toccasana verso le malsane e malsanità nelle quali siamo immersi ogni giorno.
    La seguo nel suo lavoro e sono, proprio, curioso.
    In italia, al momento, siamo sommersi dal fango dell’ipocrisia e il Suo invito giunge ad hoc.
    Le lascio tanta considerazione per il lavoro, serio e professionale, che sta svolgendo.
    Buona giornata per quando leggerà.

    V.F.

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  7. Come l’ultima alba, al di là delle parole, esistono le emozioni.
    Ogni tanto, a ricordarcele, fai bene.
    Attento cronista della vita, reporter delle emozioni, attrai con la bellezza di quanto ci circonda il mondo.
    un abbraccio caro, mio Signore Milord.

    M.

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  8. Un “memoranda” d’effetto.
    Un “ricorda”, soltanto per palati fini.
    Ti seguo, caro Milord.
    (Ti giro, anch’io, l’ultima dalla redazione).

    Ciao.

    PS: Ho letto un po’ di commenti e non posso esimermi dall’aver letto la “sotuttoio” di turno (https://lordninni.wordpress.com/2013/09/17/memories/comment-page-1/#comment-3203). Signora “sotuttoio” ha un bel fegato! Lei è una di quei soggetti che, ignorante peggio di un asino, si concede frasi da masturbazione mentale perché non sa cosa fare, oppure ci tiene a fare l’insegnante: come suo primo ingresso non c’è male.
    Milord, non la massacrare più di tanto, non capisce.
    🙂
    Scappo

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  9. Caro dott. Raimondi,
    anch’io ho letto quel brano che, se non fosse stato per lei, mi sarei dimenticato lungo le strade del quotidiano.
    Bene fermarsi a riflettere.
    Le auguro buon lavoro.

    Vorrei esprimere la mia condivisione, per quanto un po’ cruda, del Sig. Spillo, come nel concordare su quanto scritto dalla chiarissima Sig.ra Hilde Strauss.

    La leggo sempre.

    Amedeo

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  10. Come un antico ricordo.
    Come a ricordarci di leggere un po’ di più e capirci l’un con l’altro.
    Ho viaggiato tanto e per tanto tempo. un viaggiare lento e deciso.
    Ma questo tu lo sai, Milord del mio cuore.
    Ho provato a chiamare e richiamare il mondo perduto e tanto perduto in me stessa quando, da me stessa, avevo perso tutto.
    Quindi ecco soccorrerci e soccorrermi, la tua semplicità nel ricordarci quanto, oltre una normalissima lettura, resista ed esista di più.
    Ecco il tuo “relata refero” sotto forma di brano.
    Ecco il tuo ricordare e ricordarci, oltre le semplici espressioni letterarie, uno spaccato di vita che ci appartiene.
    Qualsiasi autore si legga.

    Un bacio Milord.
    Buona sera a tutti quelli che conosco.

    Marisa

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  11. Come ai tempi del G.B.
    Oggi ci offri un “memo” di Zafon.
    Ti conosco Milord.
    Ogni tua condivisione è un pezzo di vita che, come negli insiemi che si uniscono, rilasciano una parte di noi stessi.

    Un bacio, Ninni, con l’affetto e la stima di sempre.

    Isabella

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  12. Buon giorno, dott. Raimondi.
    Soffermarmi, appena in grado, presso le sue pagine è come bere un sorso d’acqua fresca.
    Anche nei riporti letterari.
    Riporti un po’ lontani, ma pur sempre attuaali.
    Gli amici sono sempre presenti, ricordi.
    Le lascio i miei saluti.

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  13. Caro Milord, ho ritrovato il senso poetico che sapete dare ad ogni cosa. Anche una bella frase di un libro diviene poesia nelle vostre mani.
    E’ molto tempo che non ho notizie, spero stiate bene. Come sempre vi esorto ad avere cura di voi.
    Un abbraccio sincero Orofiorentino.

    Cari saluti a tutti i vostri lettori

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  14. La vita un sogno? Potrebbe essere.
    Non è però la morte che uccide l’uomo, bensì la solitudine che ogni dì, coll’alba nuova, si trova suo malgrado costretto ad affrontare. Ed è questo il leitmotiv di questa tua prosa poetica, caro Amico.

    Un forte abbraccio e l’augurio d’una buona serata

    beppe

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  15. Nella dolcezza di quelle parole, che se non fosse per te Milord rimarrebbero confinate nella memoria di un romanzo già letto, esiste il “prezzo” del quotidiano.
    Il prezzo del dolore che, attanagliando, uccide.

    Un bacio con affetto e riconoscenza per come sei, per come siete qui dentro.
    Vi voglio bene, … dal mio letto di dolore.
    Grazie per farmi dimenticare, per qualche minuto, le mie sofferenze.

    Elena

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  16. Buona domenica, Milord.
    Una serena domenica come quelle poche frasi che, magari, si dimenticano dopo aver letto un libro ma che hanno un sapore diverso: un sapore che non si può scordare.
    Attento e vigile, come sempre.
    Un abbraccio di serenità.

    Un caro saluto per tutti.

    Eleonora

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  17. Un invito ad essere più umani, sottolineato da un bellissimo brano di Zafòn.
    Come scrive la nostra carissima Eleonora (che saluto): attento e vigile.

    Milord riesci a cristallizzare quei pochi attimi che la vita ci regala, estraendoli dal quotidiano.
    Bravo.

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  18. Buona domenica, dolce Milord.
    Ti penso e penso al tuo essere uomo nel ricordarci la caducità dell’esistere.
    Grazie per i tuoi passaggi e per annotare, con il cuore, quanto ci sfugge nel quotidiano.
    Nello specifico una frase tratta da un romanzo, come da te indicato più in alto.

    Mi accorgo adesso, però, di un’altra cosa.
    Lascio un messaggio per l’utente “Jalesh”: Legga prima di pontificare, con infedeltà intellettuale e saccenza da insegnante. Sia più umile e non entri in casa d’altri, scrivendo di manipolazioni, se prima non conosce il padrone di casa che, per cultura, potrebbe toglierle gli abiti mentre li indossa.
    Lei ha scritto, con studiata e premeditata supponenza, in spregio a quanto indicato dal Milord stesso, a margine del “riporto stesso”.
    Bene arrivata e rientri nella sua pochezza.

    Ti chiedo perdono, Milord.
    Ma la tua assenza merita queste sottolineature verso persone che, stupidamente, scrivono per confermare la propria cialtroneria e ignoranza!

    Buona domenica a tutti.
    Lascio un saluto alla Sig.ra Orofiorentino, per la gentilezza, l’intelligenza delle frasi e gratitudine per quanto mi ha manifestato in passato, presso le medesime pagine.

    L.

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  19. Perdonami Ninni, non l’ho mai fatto, ma qui diventa d’obbligo.

    Signora la maga rossa.
    Lei si rende conto di quello che scrive?
    Ha idea delle “sciocchezze” che qui ha propugnato e che non hanno attinenza con l’articolo del nostro benvoluto milord?
    Per piacere, si ricomponga e non ci offenda con le sue sciocchezze.
    Grazie

    Per te, caro Ninni, un abbraccio con il cuore e con quel sentimento che distribuisci.

    Hilde e per te L.

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    • Buongiorno Signora Hilde…
      Leggo il suo commento e medito… Certi “pessimi” elementi, che hanno l’abitudine di uscire di sen[n]o, di sicuro, non hanno la facoltà celebrale per mantenere alta una conversazione tra persone civili… E dunque???
      Proporrei di non “calcolare” tali “pessimi” elementi, e isolarli… Lasciandoli evacuare le loro amenità nell’oblio dell’indifferenza.
      Come faremmo a restare senza i giullari…
      In fondo in ogni corte c’è il giullare e la “cortigiana…”

      Il Re è tutt’altra storia.

      Facciamoci una risata… Mi fa/nno pena; l’ignoranza è una malattia che non si può debellare con il nulla… nemmeno con le parolacce…

      Prima o dopo si stancherà/nno…
      La saluto con l’affetto e la stima di sempre.

      Emma

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  20. Eccomi Milord Ninni! I’M BACK…Son tornata più pimpante che mai.
    Nel periodo estivo ho raccolto un buon quantitativo di materiale e ho in saccoccia qualche chicca fresca proveniente da New York. Il nuovo articolo dell’incipiente stagione autunnale è stato pubblicato ed eccomi a te con la penna e le armi ben affilate. A buon intenditor…
    Spero che il tuo giramento, momentaneo, di cabbasisi passi presto. Io, la Berta e il nuovo arrivato Sir Ugo, ti siamo vicini con tanto affetto. A da passà a nuttata!
    Ordunque avvocata nostra, che rivolgi i tuoi occhi a noi poveri figli di Eva, fammi dire due robette a in supporto a Hilde e Emma…. Ma ragazze, la mamma dei gattini cretini è sempre incinta, non bastava una cavallina storna, doveva arrivare anche la maestrina stronca. Hanno, maldestramente, tentato di mettere scompiglio con mere provocazioni da adolscenti strafatte di CocaCola. Ma meno male che ci sbatte in faccia due budini penzolanti, comunemente chiamati tette, o seno… Sapete se ci sbatteva, qui, in queste pagine prege di letteratura eccelsa il suo cervello bacato? Da uscirne pazzi. Per carità! Quoto cento a uno i budini ballonzolanti. Io credo però che le doti anatomiche della signorina siano alquanto misere, pressapoco come il suo Q.I. Non so perchè mi vengono in mente le orecchie del “coker” (mille punti al traduttore)!!!. Comunque, detto questo, non intendo MAI PIU’ parlare di tette, seno e budini vari… A meno che non sia la spiegazione di una ricetta dolce dolce o di qualcosa di più serio ( A tempo debito vi dirò…). Ora, in ultima battuta, mi rivolgo a “quelle” due là… la Jalesh e la gelatina; Non perdete tempo a rispondermi. Non avreste l’onestà intellettuale per sostenere una conversazione sincera e non vi risponderei. La minestra lunga stanca. E poi, se prima avevamo un leggero dubbio su di voi, con la vostra risposta, noi tutti, potremmo toglierci ogni dubbio.
    Detto questo , saluto tutti con un abbraccio caro.

    Vostra sempre caramente; Emilia

    Un abbraccio dalla Berta e Sir Ugo

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  21. Come indicato in alto, questo brano è tratto da un autore che ci piace molto. Il brano in questione, tra l’altro, è stato da noi riportato (come più su indicato) a memoria.
    Non avemmo il volume tra le mani, al momento, per cui ci affidammo all’encefalo …
    Ringraziammo tutti convenuti e tutte le persone di spirito che, presso queste umili pagine, lasciarono il loro apporto.


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    Jalesh

    Una menzione particolare la lasciammo all’utente Jalesh che molto carinamente, non commentò, ma ci apostrofò!
    Inutile che mi “sprofondi” in reazioni strane verso la citata, inconcludente e superficiale, utente! Assolutamente inutile.
    La Jalesh, senza prendere cognizione né della netiquette, né del nostro profilo e senza mostrare alcuna onestà intellettuale, (qualora ne fosse fornita), si fece beffe della nostra nota a margine – esaustivante il brano scelto – da noi ampiamente riportata.
    Non contenta del proprio sfoggio “profondo“, abbozzò un “verso” nei nostri confronti con un “cordialità” quasi a voler sfottere … in casa nostra!
    Concludendo, dunque, elenchiamo “nel piccolo tratto” quanto “Ella” scrisse.
    Scrive la Jalesh:

    1) un pensiero stupendo
    Voi, cara Jalesh, avete qualche lacuna! Il pensiero stupendo lasciatelo a Patty Pravo: quello è un brano, tratto da un romanzo e da noi citato “a memoria”. Non è un pensiero!
    2) … manipolato
    Voi, oltre che essere profondamente carente e un po’ saccentemente arrogante, siete, un po’, cialtrona. Indicammo la “manipolatura”, infatti, già al riporto su in altro.
    3) … tratto dal libro ” Il gioco dell’angelo di Carlo ruiz Zafòn”
    Voi, oltre che essere profondamente carente, un po’ saccentemente arrogante e un po’ cialtrona, siete, anche, sgrammaticata e culturalmente inesistente: Il libro si intitola Il gioco dell’angelo! Basta, punto, senza ulteriori aggiunzioni da “Voi virgolettate”! L’autore è Carlos (e non Carlo, in quanto cittadino spagnolo e per la linguistica generale, come per la grammatica italiana, i nomi propri di persona sono intraducibili), Ruiz (e non ruiz: i cognomi e i nomi propri, in lingua italiana, si scrivono in maiuscolo!)
    4) … che ammiro moltissimo
    Considerata la qualità del suo intervento, il fatto che lei ammiri l’autore suona, quasi, come un’offesa all’Autore stesso.

    PS: Ovviamente, provvedemmo a porre il “Ban” sul Vostro Nickname, indirizzo web e Url personale!
    Ignari della Vostra esistenza, stavamo bene; dopo il nostro, bonario, calcetto sulle vostre “terga”, staremo meglio!
    In casa nostra, dopo aver letto le Vostre cialtronesche scorribande non Vi concedemmo, né concederemo, il diritto di replica che si offre, come natura, ad un intelletto – almeno – di base.
    Avete perso un’occasione.
    Adesso Vi conoscono tutti.

    Cordialità

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