Strage a Lampedusa

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Il mio dolore

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Dormite, fratelli miei.
Dormite!
Non dimenticheremo!
Ecco! 

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35 pensieri su “Strage a Lampedusa

  1. Oltre la pace di questi poveri occhi,
    esiste l’universo sconosciuto.
    Perso lungo le strade, infinite, delle stelle
    navigo al buio,
    verso la terra di nessuno.
    Oltre quello spazio colorato,
    che è la mia vita.

    (n.r.)

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  2. Cento morti. Forse trecento. A Lampedusa, dietro l’angolo di casa nostra; di tutte le nostre case. Ma di chi sono questi morti? Saranno sempre e solo, com’è stato finora, del sindaco di Lampedusa, o del sindaco di Scicli? Non sono e non saranno mai morti dell’Italia e dell’Europa? Ma allora, chi li ha ammazzati? Gli scafisti, solo loro? Io credo che tra i colpevoli ci siano anche la povertà, la mancanza di diritti e il miraggio di una vita più “tranquilla” che li spingono a fuggire. Ma allora, che le colpe siano da imputare alle leggi sull’immigrazione (le nostre) che ti lasciano come unica possibilità quella di affidarsi a uno scafista che ti butta in mare a frustate? Magari tra i colpevoli c’è la politica o l’assenza di politica? Oggi ho solo orrore e tante domande. Cento domande. Forse trecento. E una colpa. Quella di essere qui, ferma, e non riuscire a far nulla. Neanche piangere.

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    • Lady Liliana Lilly Sim

      Un evento orribile, come quello occorso lungo le spiagge dell’isola di Lampedusa, ci colpisce per la crudezza dell’evento stesso.
      Se si fosse trattato di un singolo naufrago l’avremmo dimenticato. Come se un morto o mille non rappresentino, comunque, una perdita irreparabile.
      Gli sciacalli, mia Signora.
      Gli sciacalli sono una cosa, veramente, odiosa.

      Grazie

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    • Lady Giovanna Orofiorentino

      Ogni respiro, ogni parola soppesata, viene raggiunta dall’immensità umana.
      Ogni follia umana è immensa nel proprio vuoto.
      Ecco: nutriamo un vuoto a noi, al momento, incomprensibile.

      Non esistono altre reazioni.

      Grazie

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  3. Ecco, immaginate di essere sopravvissuti ad un naufragio. La maggior parte dei vostri compagni di viaggio è morta. Molti ancora dispersi, in fondo al mare. La vostra unica consolazione è quella di respirare ancora, di avere una speranza. Poi vi notificano l’iscrizione al registro degli indagati per immigrazione clandestina….

    Non aggiungo altro…

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  4. Ninni… che dire… Ne abbiamo “assassinati” un’altra cinquantina…

    Quanti ancora?

    E poi non mi vengano a raccontare la barzelLETTA di depenalizzare il reato di clandestinità,
    così avremmo l’alibi, e daremo il via, a un genocidio pseudo-controllato…

    NO COMMENT

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  5. Una Voce, nel silenzio di una Lacrima può dire al Mondo … Adesso Basta?
    E dal profondo del mare chi resta ad ascoltarla? E per chi piangere? Per chi Pregare? In nome di cosa Restare ad osservare l’Orrore di una speranza diventata Morte?
    Mi unisco al coro silenzioso di coloro che non ne possono più di tanto Dolore.

    Che Infinita tristezza Milord

    I Miei Rispetti
    Ni’Ghail

    Slàn

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  6. L’immigrazione non è il problema, il problema è quello che sta a monte e genera questi flussi di persone che fuggono dalla propria patria. Che, è bene ricordarlo, sono tanti paesi diversi, con problemi diversi. Ogni persona, poi, ha una storia personale, così come ognuno di noi.Purtroppo non si risolveranno le cose entro breve,ci sono storture che andrebbero assolutamente sanate
    La storia ha un’inerzia che solo raramente riesce a subire
    repentine accelerazioni.
    Fino a 50 anni fa e nei due millenni precedenti in Europa c’è
    stata una guerra dietro l’altra. Per arrivare a non scannarci tra vicini di casa ci sono voluti 20 secoli. Finché non miglioreranno le condizioni di vita nei loro paesi di origine, inutile essere ideologicamente pro o contro l’accoglienza, è una cosa che non ha il minimo senso logico. Essere contro è disumano, essere pro, tolta la componente morale, è tecnicamente inefficiente, non siamo in grado di farlo e l’unica strada che esiste è quella che porterà prima o poi al definitivo collasso delle strutture che miseramente se ne occupano. In questa triste occasione, come in molte altre, non si è arrivati in tempo per salvarli, il mare è troppo grande…mi chiedo quante di barche siano affondate ben prima delle nostre coste e quante vite si siano spezzate. Brividi.

    Credo che nessuno muoia
    credo che l’anima in realtà
    divenga un’ombra
    e al culmine del suo vagare
    si adagi ai piedi
    d’un fiore non visto.
    Quei fiori gialli
    di cui son piene
    le campagne
    quando fai ritorno a casa
    e vorresti che lei
    esistesse.

    Carlo Bramanti

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    Un silenzioso saluto
    ♥ vany

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