Sud Sudan

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0 Sud Sudan

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Durante gli scontri che ha visto come parti in causa sia il governo, sia i ribelli fedeli all’ex vicepresidente del Sud Sudan, le vittime – sempre quelle – sono state a migliaia con più seicentomila profughi.

Deim Zubeir

1Le ultime grida, per la fame, si spengono passate le nove del mattino. Un autocarro pesante, di fabbricazione russa, ha appena terminato la distribuzione di cibo. Onu, Fao, World Food Program, hanno fatto il possibile. Un deposito, semi-blindato, poco fuori la cittadina è a presidio della fame e delle speranze di una popolazione ormai al lumicino. Sembra tutto perfettamente giusto secondo la geografia sociale creata dall’occidente. Invece no. Qualcosa non funziona. Arriva l’irreparabile; l’imprevisto. Gli approfittatori, leggi sciacalli, sono in agguato. Notte tempo sono stati espugnati i magazzini, dentro il deposito del World Food Program, di tremila e settecento tonnellate di cibo. Avrebbero sfamato duecentoquaranta2 mila persone. Intendiamoci, ci si riferisce a pasti completi. Sono razioni, all’occidentale, in buste sigillate, che contengono tutto il necessario per un giorno (e magari avanza). Il loro costo si aggira sui 10€ a confezione, figuratevi tremila e settecento tonnellate. Le notizie sono di Deim Zubeir, dove ha sede un magazzino delle Nazioni Unite, proprio del WFP. Hanno assunto, anche, dei giornalieri per tentare di recuperare il cibo e proteggere quanto rimasto. Tutto questo è iniziato cinque mesi fa quando i fedeli all’ex vice presidente si sono coalizzati in un tentativo di colpo di stato. Gli scontri, gravissimi, sono sfociati in guerre di religione e tribali che hanno 3portato il giovane paese, alla guerra civile e a migliaia di morti. Un “ennesimo” cessate il fuoco ha portato un po’ di respiro nelle regioni occidentali, ma le famiglie degli sfollati sono ben lontane da casa. Ecco che, proprio in questo frangente, entra il World Food Program che, pur di fermare l’emergenza umanitaria grave, ha iniziato una raccolta di fondi mirati. L’obiettivo è quantificato in cinquanta milioni di dollari, proprio per affrontare l’emergenza sanitaria e alimentare che nel Sud Sudan è morte e annichilimento della condizione umana. L’agenzia4 dell’ONU, però, fa sapere che nel prossimo futuro ci vorrà un nuovo sforzo. Sono a rischio milioni di esseri umani. Chissà. Basterebbe, soltanto, una piccola riflessione.
Grazie per leggere e per aver letto.
(Le foto sono state eseguite con i seguenti riferimenti: “Nikon D70, nikkor 18-70mm 3.5-4.5 G ED DX AF-S”)

Cordialità

33 pensieri su “Sud Sudan

  1. Purtroppo sono terre dove le guerre pare non debbano mai cessare, ma non si possono certamente lasciare morire di fame o di malattie coloro che sono ancora in vita. Basta un piccolo sforzo da parte di tutti per aiutarli, ogni goccia è valida.
    Grazie a Lei Milord!!!
    Ossequi, Patrizia

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    • Lady Patrizia M.
      Luoghi isolati dal mondo e lontani dagli ultimi rigurgiti di umanità.
      Luoghi talmente ontani da sembrare un piccolo punto nella vastità del pianeta, ma presente nella ristrettezza geometrica dei nostri cuori.
      Oggi a loro, domani ?

      Grazie e cordialità

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  2. Una attenzione di incomparabile bellezza.
    La paura di finire in questo modo dovrebbe portarci a riflettere sulla nostra e sula loro condizione.
    il terrore è vicino. La morte pure.
    Ti voglio bene milord.

    Eleonora

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  3. La potenza delle parole, caro Ninni, supera l’immaginazione dettata dai nostri sensi di colpa.
    Quei sensi che sono alimentati dalla distrazione Su temi che, lontani, sembrano non appartenerci.
    Hai una sensibilità, mio dolce amico, che travalica il comune senso del vivere.
    Ti stimo tanto e tanto ti voglio bene.

    Un bacio con affetto.

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    • Meine dame Hilde Strauß,

      Die Empfindlichkeit ist bemerkenswert, dass Sie markiert, nur wenn Worte sind nicht genug.
      Ihr jedes Wort ist Gold für diese Webseite.

      Teile, mit Liebe, dein Kuss.
      Danke und auf Wiedersehen

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    • Preg.mo Sig. Vintrix

      Un dolore che non si può descrivere, mio signore.
      Un dolore secondo, soltanto, a quello per un genitore (quando esistente).
      Un dolore nascosto e muto fra le parole balbettate di un silenzio stupito t … stupido.

      Cordialità

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    • Lady Alessandra Bianchi

      L’obiettività, mia signora, è dettata dall’emotività “muta” espressione di uno stupore incontrollato. La passione viene dopo.
      Anche noi stimiamo e stimammo quell’uomo politico. Forse, in questa povera repubblica, ci vorrebbe.
      Forse ….
      Grazie e cordialità

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  4. Come un punto di non ritorno per l’intera Umanità, caro Ninni.
    Quando si leggono certi articoli la mente vorrebbe volare altrove, non per paura o vigliaccheria, per trovare il riposo estremo della propria coscienza bombardata, ogni giorno, da tutto quello che sembra creato per distruggerci.
    io sono stanco di essere distrutto dalla mafia, terrorismo, prostituzione minorile, fame nel mondo, tirannia, soprusi.
    Sono stanco.
    Stanco marcio e nauseato.

    Leggo, con avidità e con avidità vorrei cancellare queste parole per potermi dire. ho sognato, era un incubo.

    Grazie Milord.

    Un abbraccio

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    • Tovarish Nikolaij Kuznetsov,

      Siamo tutti distrutti. Chi più, chi meno, caro compagno. L’unica comunanza è proprio il profondo senso di nausea che pervade le persone oneste quando, all’improvviso, appare una situazione insostenibile e mortale come quelle descritte.

      Slava nashey strany

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