Carini e coccolosi

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Carini e coccolosi

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Ecco qua: pure bilingue!

Cordialità

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89 pensieri su “Carini e coccolosi

  1. 🙂
    Pensa, milord , che è un mio “conterroneo” e già dall’altro ieri, non se ne poteva più di sentirlo, vederlo, ascoltare, ecc. ecc.
    A prezzo di saldo, mezza Firenze, se ne vuole sbarazzare. Prezzi modici, ma liberateci per piacere oppure fatelo santo subito.

    Un bacione mio signore.
    🙂

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  2. Io non posso lamentarmi e lo faccio lavorare.
    L’ho votato alle primarie e gli ho dato (al partito per votare) due euro.
    Me ne sta restituendo 80 e sto alla finestra.
    Certo è che si “sente” un po’ troppo! 😛

    Carini e coccolosi… 🙂

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    • Giorgia Mattei

      Siamo contenti, anzi felici, per il vostro entusiasmo che prenderemo a modello.
      Ehm, due euro anche a noi? Vanno bene anche cinquanta cent. Anche generi di conforto.
      Fate voi
      Cordialità

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  3. 😉
    Forse è meglio riderci su. E però, chissà perché a ma i komunistelli fanno paura, ma una paura boia, molto di più del Berluska. Con Berluska almeno sapevo con chi avevo a che fare, con Renzi no, non lo so, non del tutto: mezzo comunista, mezzo capitalista, o mezzo socialista e mezzo amico del Mike nazionale? Direi che è un misto, un misto di tanti mezzi, e questo mi terrorizza: ha tante, tantissime facce e nessuna è quella vera. Ma una cosa è certa: non è stato eletto dal popolo italiano. Ha vinto il Pd? No, ha vinto l’astensionismo. Come fa il Pd ad avere più del 40 % delle preferenze e il M5S il 21 %, poi 6,4 per la Lega, etc. etc. se l’affluenza è stata del 60 % circa? Voglio dire, il 40 % circa degli italiani non è andato a votare: significa che quasi metà Italia si è rifiutata di scegliere. Okay. Che vittoria è quella del Pd? Una vittoria del piffero, perché, se calcolata sul 100 % degli italiani, ha racimolato con il 40% non più di 1/5, o anche meno, del consenso del popolo italiano. Non ha proprio motivo di gioire il Pd e nessun altro in queste Europee. L’astensionismo ha vinto: il 40% circa non è andato a votare. E’ questo il dato che dovrebbe farci riflettere e preoccupare: gli italiani non hanno più fiducia nella politica. E come dargli torto? Ciononostante non andando a votare hanno sancito la vittoria del Pd, che adesso fa la voce grossa: complimenti dunque a tutti quelli che per 80 Euro si sono venduti.

    Profondamente amareggiato, un caro abbraccio

    beppe

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    • Iannozzi Giuseppe

      Dunque …

      Venghino siòri, venghino“, non è un buon inizio per il risanatore o, almeno, per “chi” si pone e propone così. Una larga, anzi larghissima fascia di popolazione è indigente,.
      I suicidi continuano e il malessere popolare diventa un facile letto partoriente di malumori più gravi.
      Ma tant’è!
      Abbiamo e registriamo un sentimento controverso.

      Chi rimane scettico, sostanzialmente, e chi si pone oltre chiedendosi, con realtà, se sono necessarie certe esternazioni, all’indomani dell’era Letta, che sappiamo bene come andò a finire.
      Poi abbiamo le contrapposizioni che dominano la nostra scena.
      Alle elezioni politiche per l’Europa, molto italianamente, si è voluto paventare il termometro della situazione con l’espressione popolare.
      Risultati:

      1) Sull’onda dell’emozione e le intenzioni eclatanti (ma senza alcuna contrapposizione) abbiamo il Premier che ha capito tutto.
      Sa cavalcare, pienamente, l’onda dell’emozione popolare da showman consumato.
      E lo è.
      Un comuicatore, affabulatore e trasformatore degli umori popolari: amico con gli amici, comprensivo con gli antagonisti, mai malevolo, ma sottintendente col sorriso.

      No, amico mio, non sto parlando di Berlusconi che venne ricevuto, in pompa magna nella sede del PD con una mossa epocale social chic, dal premier di cui sopra. (Se lo avessi fatto io, sarei stato, giustamente, crocifisso).
      Parlo del Premier, ovviamente.
      Differenze tra il precedente (di cui in parola) e l’attuale premier?
      La stazza, l’altezza e l’età!

      2) Forza Italia, nell’espressioni del suo Presidente, ha campagnato, elettoralmente parlando, sull’informare del perché il non voto a Grillo, mentre non ha parlato (oppure ne ha parlato poco) sul “perché” accordare la preferenza alla formazione politica. Vabbè.

      3) Grillo che ha basato la propria campagna elettorale sulle solite urla, vituperi, e posizioni vittimistiche. La punizione è arrivata stavolta. I dolori di pancia, la fame e la democrazia allargata ha reagito: basta chiacchiericcio. Si cerca il pane e si cercano soluzioni proprio da quei politici riformatori che dovevano sistemare l’italia.
      Quel Grillo che, sorridendo (Ma cosa cavolo avrà da sorridere?) si è messo a sorridere e a passeggiare con lo xenofobo inglese a capo dell’omologo movimento politico britannico. In realtà, a differenza di Beppe Grillo, Nigel Farage è un politico di professione. Ed è un politico di lungo corso. Ha cinquant’anni appena compiuti, ma è un attivista dai tempi del liceo. Non è un comico, anzi. E’ consumato oltre la xenofobia.
      Ridi grillo.
      Ridi, che ti fa buon sangue.
      Bravo!

      4) Alfano e i suoi della NCD (sembra la sigla di un servizio segreto della Germania dell’Est) che ha rassicurato gli italiani che, per “battere” le sinistre, il voto doveva essere assegnato a loro, baluardo e certezza popolare contro il dilagare dello strapotere sinistrorso. Salvo poi, per bocca dell’impavido Angiolino celeste, asserire che loro sono la stampella della sinistra. Anche il cagnolino fidato, sostengo io, con umiltà. Oppure come affidabile Ministro della soluzione Shalabaieva. Ma per piacere …
      I voti?
      Si è visto.

      5) Lega e Salvini (Salvinifico salvatore della Lega). L’onda popolare con la forza del nuovo. Salvini, con i principi leghisti riformati ha salvato la lega morente. Come ha fatto? Si è messo a cavalcare, come tanti altri, i mal di pancia popolari, mettendo però il buon senso. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Il neo per la crescita, ritengo, è la settoriarietà del partito stesso. Mi spiego: in provincia di Catania, la Lega Nord è risultata prima. Con una campagna politica suffragata da argomenti condivisibili, la scelta “settaristica” di “prima il Nord“, Padania libera, Roma ladrona, terroni a casa vostra, ha tagliato un bel po’ di voti. Ma è una formazione politica “sul proprio” territorie e dunque … un peccato che altri non ne possano usufruirne, per una questione di logicità.

      6) Il partito, realistico, della fame e della disperazione. L’astensione da nausea.
      Nessuna campagna elettorale e toni trionfalistici.
      Nulla di nulla.
      L’intesa, da parte dei “votanti”, sui mali concreti dell’Italia. Una Italia derelitta e poveretta. Un’Italia che piange e si lecca le ferite. Un’Italia che vorrebbe risollevarsi ma, invariabilmente, non può farlo grazie alla presenza, imperativa, di balzi e balzelli; di Guardia di Finanza e Equitalia; di norme sulle norme e leggi sulle leggi; d’immunità dei magistrati; di unicità delle carriere; di intoccabilità politica; di disperazione, dunque, alimentata dalle ultime sponde nel mare della disfatta.
      Un popolo che è impossibilitato a crescere grazie all’ottundimento della proverbiale genialità italiana, che non esiste.
      Un popolo che urla ma è vessato, proprio, dall’ottusità di chi governa.
      Prova ad iniziare un’attività privata; a iniziare o almeno tentare di svilupare un’idea imprenditoriale; a creare posti di lavoro … Niente, verresti stroncato fin dall’inizio.
      Prima dalla macchina burocratica (già quella da sola ti fa passare tutte le velleità del caso), poi dallo stato tassifero. Quindi, a seguire, il mondo italiano/bancario che, guardandoti dall’alto, inizierebbe a valutarti con la spocchia che li contraddistingue.

      I nostri giovani fuggono all’estero, continuando ad ingrossare le fila dei lavoratori tedeschi.
      Altro che Merkel boia.
      In italia ci vorrebbe una Merkel, invece.
      Ci vorrebbe un premio all’imprenditorìa.
      Ci vorrebbe un risanamento di pensiero.
      Soprattutto ci vorrebbe una rivoluzione culturale che utilizzi poche parole!
      Siamo infarciti di parole.
      Stroncati e annegati di parole.
      Non se ne può più di sogni e promesse.
      Basta parole.

      Ricorda il dopoguerra italiano, amico mio.
      I vari sciuscià e i ladri di biciclette.
      Furono loro, in silenzio, a rimboccarsi le maniche e ricostruire questa povera opportunista e disastrata Italia.
      Furono loro che si spaccarono la schiena partendo dai principi della e per la “Famiglia” in un dignitoso sostentamento.
      Furono gli italiani come mio padre, Giovanni, che alla fine della guerra, con tanta disperazione, senza lavoro, senza entusiasmo (ci avevano pensato, come sempre, i governanti a stroncarglielo) e con una moglie accanto, si spaccò la schiena per un po’ di felicità e certezza su un futuro disperato che si presentava senza sbocchi.

      Tutto è questo, adesso.
      Soltanto questo.

      Dopo i trionfalismi della “piccola” Boschi e del suo bravo, grande, spiritoso, benedetto e di cuore, nonché illuminato politico e padre della Patria Matteo Renzi, che al suo rientro dal Congo – per la questione dei piccoli adottati -, è stata l’ambasciatrice della vittoria delll’illuminato governo (perché sfruttare, anche questo, a fini propagandistici? Mi vengono copiosi conati …) e potrebbe riversare, allo stesso modo, su altra questione.

      Un esempio?
      Il premier, con un twitter, ha informato il mondo conosciuto e sconosciuto, oltre i monti e oltre gli oceani della soluzione congolese, all’indomani della prova elettorale (… ma guarda tu, sembra quasi fatto apposta …).
      Si impegni allora, con altrettanta vittoriosa e illuminata e sorridente forza, a far rientrare i due marò!

      Credo che qui cadrà l’asino.
      Vabbè.
      Perdona le quattro chiacchere prolisse, non volevo tediarti.
      Un abbraccio

      Ninni

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      • Analisi perfetta, caro Lord Ninni.

        I suicidi non cessano. La povertà continua ad essere alimentata sempre più, etc. etc.
        Abbiamo avuto Monti, Letta, e adesso quest’altro lanciato dal nazionalissimo Mike. Dove altro poteva trovar migliori mammelle se non in casa Bongiorno? Il passo è stato facile e naturale: dalla vecchia e sepolta (ma mai veramente sepolta Dc) a quella cosa strana che è il Pd. Matteo è poi solo la versione 2.0 di Berlusconi. Gli italiani che non l’hanno capito, peccato per loro. Ma peccato si fa all’Italia tutta, perché per 80 Euro di nuovo gli italioti si sono prostituiti al berlusconismo. Il finto buonismo da radical chic di Matteo è l’evoluzione del cinismo imprenditoriale con cui l’Italia è stata massacrata da Berlusconi. Ma che vuoi che importi agli italioti? A loro importa che ci siano gli stadi aperti a tutti, perché se non ci si ammazza di botte prima e dopo la partita, che agonismo sarebbe mai? E intanto che la guerra fra poveri e fuori di testa continua seguendo il corso che gli è stato imposto, gli italiani se ne vanno e vanno dove possono e se possono, perché bisogna pure essere fortunati non poco per fuggire altrove oggi come oggi. Oggi non è più quell’ieri che una valigia bastava ed era abbastanza. Prova un po’ a entrare in Australia, ad esempio: non entri se non porti con te un bel gruzzoletto. Cosa ci rimane? Niente. Se si emigra allora deve essere al di fuori dell’Europa. Per poterlo fare però devi avere comunque un piccolo o grande capitale da investire su te stesso. I più non ce l’hanno, altrimenti non appenderebbero una corda al cielo e addio.

        L’Italia è stata consegnata nelle mani di un RENZUSCONI. Ecco dunque che continua a persistere la verità ignobile che fa ha cementato questo paese: “Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”, “E’ meglio un male sperimentato che un bene ignoto” e non da ultimo “La facoltà di ingannare se stesso, questo requisito essenziale per chi voglia guidare gli altri”. Il Gattopardo disegna la nostra Italia.

        Non m’hai affatto tediato. Son riflessioni che fanno bene alla libertà, perlomeno a quella dell’anima, perché libertà è parola abusata e non spendibile nella quotidianità.

        Un forte abbraccio sperando che l’Italia si desti dal suo arrendevole letargo.

        beppe

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      • oddio, aspettare il prossimo annuncio … significa volersi, tanto, male.
        Per carità: stiamo zitti, non diamogli corda: potrebbe ucciderci a forza di parole.
        🙂

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      • Ma sta lavorando. Sta portando avanti tutti quei punti cari al Berluska. Il teatrino – nulla affatto divertente – fra Renzi e il Berluska che si fingono nemici-amici è d’uno squallore unico.

        Staremo a vedere. D’altro canto l’immobilità degli italiani è diventata qualcosa di specioso. Oramai siamo riconosciuti per la nostra immobilità, e per la capacità di venderci per pochi euri.

        Ciao

        beppe

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      • Già, sta lavorando.
        Incassiamo, intanto, la messa fuori dalle patrie galere di 23.000 detenuti per spaccio.
        Dai, uno spinello in più, oppure uno in meno cosa vuoi che possa produrre?
        Come? L’anticamera dei sognetti pesanti? No, non credo, almeno finquando non è intervenuto una buona dose massiccia di alcool compulsivo, oppure di gioco d’azzardo tattico. In fin dei conti, la repubblica italiana prima nella lotta per la salvaguardia civica (come, ad esempio, l’informazione che il fumo uccide, oppure che l’alcool miete più vittime del cancro) detiene il monopolio del tabacco, lavorazione e vendita, come per gli spiriti e derivati d’alcool; giochi d’azzardo e biscazzerìa affina.
        A proposito, vorrei ricordare, a chi ci legge (ovviamente tu ne sei esentato in quanto perfettamente informato), che la tabella dei giochi vietati in quanto definiti d’azzardo è in essere e valida. Ma se un ragazzotto si collega a un sito online – benedetto da mamma AMMS (Monopoli di stato del gioco d’azzardo)-, può tranquillamente divenire un lestofante con poker, e affini.

        Ma tutto questo, ovviamente, diventa accademia.
        Abbiamo il Job act e la spending review, oppure divenire follower e non lost del politic welfare.
        Il Premier (una volta era il presidente del Consiglio dei Ministri) ci sta abituando al traghetto culturale modaiolo.

        Ok, ci può stare.
        La gente, però, continua a morire.

        Ciao

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      • Che bello.
        Allora non sono il solito stronzo che diceva le stesse cose?! Mi fa piacere leggere che qualcuno la pensa come me. C’è un’ubriacatura generalizzata che, come dice Iannozzi, gli italioti non smettono di usare. Sempre proni ad attaccarsi al carro dei vincitori.

        Mà.
        Qua, nella mia città, le voci sono discordanti (Napoli) come discordanti sono l’origine della fame. Una fame atavica, secolare e senza sbocchi. La lega dovrebbe capire che, a parlare, siamo tutti bravi. E va bene, sono terrone. ma un terrone inconsapevole. Io non ho scelto di nascere a Napoli, né tanto meno, ho firmato una Bolla di Accompagnamento. il caso ha fatto tutto. Un caso, che nel mio caso, è stato fortunato (per come potrebbe essere successo).
        E se Salvini fosse nato, senza alcuna volontà ovviamente, a Crotone che avrebbe fatto? La lega Sud, prima il Sud?
        Ma non scherziamo: ci siamo, sulla stessa barca.

        E adesso veniamo al nostro Signore degli Uffizi!
        Scherziamo?
        Ne è arrivato un altro a dire questo e quello.
        A promettere mari & monti.
        A comprare, per 80 euros, la vita di chi va a rubacchiare, di solito nascosti e a novanta gradi, gli scarti della frutta e della verdura nei mercatini.

        Ma isse affancule, stù sceme.

        Mi fermo qui, caro milord.
        Salutamme a tutte quante dalla partenope Capitale.

        Dudù 🙂

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      • Diadumeno

        Ecco che si esce allo scoperto.
        No, non siete solo a quanto pare.
        Bisogna dire, però, che i fatti ci danno torto. i numeri (ce li stanno sventolando sotto il naso da due giorni) parlano di atro.
        Un altro che, personalmente, ha il sapore strano della fregatura. Ma non oer colpa del premier, ci mancherebbe, Ma per carità, non prendetemi per quello che non sono.
        Sono, semplicemente, un povero utente politico.
        Un utente, abbastanza, preoccupato.
        Buona giornata, Don Dudù.

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  4. sai che non divento, oppure non sono in uso, a schierarmi “dopo” nel bene e nel male.
    Ma qua il dopo è più soffocante del prima.
    Questa mattina, “superstar” è sututte le pagine che fa mille cose.
    Mi ha stancata proprio.
    Ciao, bell’uomo 🙂

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  5. Io sarei per farlo lavorare.
    Certo è che è troppo “prima donna”.
    Spero, soltanto, che non diventi un neo grave questo atteggiamento.
    A promesse siamo messi bene, adesso dovrebbe “fare”. Giusto?

    Ciao Ninni

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  6. Un uomo, sicuramente colto e di spessore che, e questo lo vedremo, potrà fare tanto.
    Un grande comunicatore, affabulatore e cantastorie.
    Io credo che, pur di non perdere la faccia proverà a fare tanto e fare tutto.
    Ho detto … proverà.
    Ciao

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    • Diadumeno

      A passeggio, forse, per respirare un po’ d’aria fumo di Londra.
      Ki klux klan? Ma no, cosa andate a pensare..
      Vedrete che non ci sarà alcuna omofobia, xenofobia e razzismo verso l’Unione europea.

      Salutazioni

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  7. C’è anche da dire che il Mister Toscano, continua a promettere. Io credo abbia la sindrome di voler bene a tutti. sempre e comunque.
    Adesso sta girando con la favolina che bisogna darsi da fare.
    Sono due mesi che si doveva dare da fare. Il decreto der FARE!
    Si, eccome: del fare un vaffa a tutti.
    Tanto lui è il premier che ha ottenuto un risultato insperato: l’altare della gloria senza fare “un cazzo” (perdonatemi il francesismo).
    E poi: ma dove è finita la querelle della casa affittata a Firenze che non ha mai pagato, ma anzi no e che pagava l’amico?
    Tutte le pugnalate, sistematiche, alle spalle di Bersani rima e di Letta, dopo?
    Quali poteri forti e piduisti si nascondono dietro le spalle del “Meraviglioso”?
    Io non lo so, ma l’intuisco, forse e “ma anche no”.

    Ciao Ninni

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  8. Ah Ninni, nulla sfugge?
    Se lo sono voluti loro.
    Pensiamo alla situazione del PD (lo faccio con molta umiltà):
    Civati?
    Cuperlo?
    I giovani turchi?
    Letta?
    Bersani che rientrò alla Camera per votare mentre, il “benedetto dal signore” stava parlando per “slogan”, un po’ come fa sempre. Quell’ingresso venne sottolineato da un commovente applauso (tutti i partiti e/o formazioni politiche applaudirono, proprio tutti). Intervistato il bersanone nazionale, rispose: Sono qua per votare e per il mio amico Letta. E giù applausi.

    Dovrebbe stare attento: chi semina discordia, riceve la tempesta.
    Ho paura che verrà ghigliottinato.

    Ciao Ninni

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    • Maxim

      Già, mi ricordo quegli avvenimenti.
      Quelli di oggi, invece, sono molto più toccanti.
      Tutti amici e tutti fratelli, guai a perdere la poltroncina.
      Pensate, mio signore, ggi parlano, anche: Cuperlo, Civati, e udite udite… “Fassina chi?”

      In pieno stile, direi..

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  9. Giusto due parole: Il carino e coccoloso dinuovo all’onor delle cronache.
    Aumenta la Tasi fino al 60% se non riesce a trovare 17 MILAmiliardi entro il 2015 grazie ai “suoi” sgravi fiscali da ottanta euro in busta.

    Se lo vedo lo prendo a ceffoni.
    😐

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    • Gianluigitop

      Beh, al “carino e coccoloso” dobbiamo riconoscergli una cosa. Stavolta la Tasi non l’ha aumentata lui, ma gli organi preposti che , nell’ambito delle loro competenze, potevano farlo.
      Ovviamente le scelte, i modi e i tempi per impiccare gli organi competenti sono state fatte dal Carino e coccoloso di turno.
      Indovina un po’ …

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  10. Grillo è un pagliaccio. Berlusconi lo segue a ruota. Si è mai visto un leader della sinistra dotato del carisma di Renzi? Dopo Berlinguer, intendo. Se il 40 per cento degli italiani gli ha dato fiducia è perché lui dà un messaggio di speranza. L’ottimismo della volontà!
    Abbraccio, Milord.

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