Cuba … el undécimo

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1Il sesto e il settimo giorno, cominciò a provare un desiderio struggente per Fidelia. Solo attraverso la lettura riusciva a distogliere il pensiero da lei. Le avrebbe voluto telefonare ma si trattenne, temendo una discussione a causa della sua scomparsa senza spiegazioni. La ferita era guarita e i capelli ricominciavano a ombreggiare la superficie che in ospedale gli avevano rasato. Quella sera stava guardando fuori dalla finestra rassegnato, quando nel viale illuminato fu fatta entrare una macchina. Sembrava una Volvo blu scuro. Nel corso della solita telefonata di metà mattina, Scheindlin non aveva fatto riferimento a una possibile visita, ciononostante il ritmo cardiaco dell’insegnante aumentò. Due minuti più tardi, bussarono alla sua porta. Raimond l’aprì con un balzo e un nuovo maggiordomo dall’aspetto americano gli comunicò che Mr Scheindlin stava aspettando Mr John nella sala riunioni numero due. Mr John sarebbe stato così gentile da seguirlo?
L’insegnante dovette fare uno sforzo per non abbracciare il suo capo. Afferrò la destra di Scheindlin con entrambe le mani e la strinse vigorosamente più volte, prima di sedersi accanto a lui. La stanza senza finestre era di una semplicità spartana. C’era un tavolo da conferenza d’ottone e vetro circondato da sei poltrone dirigenziali. Il pavimento era di semplice granito e c’era un impianto luce con quattro lunghi tubi fluorescenti. L’assenza di quadri, tende, specchi e vasi dava all’ambiente un freddo aspetto futuristico. Scheindlin sedette sulla poltrona sul lato del tavolo più distante dalla porta, di fronte all’entrata. Quando Raimond si accomodò, il grossista si girò a guardalo, poi gli sorrise.
“Devo ammettere che la storia della tua vita è veramente incredibile, Ninni” disse in inglese, mentre appoggiava la caviglia sul ginocchio.
Raimond fece un ampio sorriso. “Lo dice a me?”
Scheindlin sogghignò. “Incredibile quasi quanto la mia. E tu sei anche un figlio di puttana fortunato. Al contrario di me.”
Era la prima volta che Raimond sentiva il vecchio lamentarsi. Frenò la propria impazienza.
“Allora vediamo” disse Scheindlin, dopo aver guardato il soffitto per alcuni secondi. “Tuo padre è morto quando ha detto tuo zio, nel giugno dello scorso anno.”
“L‘11 giugno.”
“Infatti. Era proprietario del quaranta per cento della Southern Star Sugar Company, cosa che lo rendeva il maggior azionista, il presidente e il direttore generale. La SSSC è proprietaria di una vecchia, non troppo efficiente raffineria di un valore di diciassette, diciotto milioni di dollari circa.
Oltre che delle azioni, il tuo vecchio era proprietario di una casa grande, di un po’ di terreno e di un negozio di ferramenta. Il valore complessivo del suo patrimonio dovrebbe essere intorno ai nove, dieci milioni.”
Raimond trattenne il fiato per la meraviglia.
“Molto probabilmente non ha mai lavorato per i servizi segreti americani o per l’FBI. In questo paese le candidature alla presidenza sono ampiamente coperte dalla stampa, quindi ho chiesto un’indagine a partire dall’amministrazione attuale. Tuo padre non è mai stato candidato a nessun incarico governativo dal 20 gennaio 1993, fino al giorno in cui è morto.
Quella è stata una menzogna di tuo zio o una storia che qualcuno gli ha inventato per tenergli nascosto il vero motivo per cui ti doveva eliminare. Io tendo a credere che sia vera la seconda ipotesi. Poi ti dirò perché.
“Nel 1960 sposò Shelley Raimond e, a meno che non abbia divorziato da tua madre a tua insaputa, divenne bigamo. Nel 1961 nacque un bambino. Quest’uomo, Donald Raimond, oggi ha trentaquattro anni e lavora al Dipartimento.”
Del tutto inconsapevole della sua reazione, l’insegnante si sporse in avanti sulla poltrona, pendendo dalle labbra di Scheindlin. “Il Dipartimento?” chiese.
“FBI.”

2Alcune implicazioni attraversarono la mente, di Raimond. “Capisco.”
“Certo. Andiamo avanti. Tuo padre è morto in circostanze che farebbero insospettire chiunque abbia ascoltato la tua versione dei fatti. Un infarto, come ha detto tuo zio. In casa.” Scheindlin fece una pausa drammatica.
“L’ambulanza trovò un cadavere. Non è stata eseguita alcuna autopsia, il corpo è stato cremato. La famiglia è molto rispettata e molto influente a New Iberia: da quelle parti nessuno pensa lontanamente che possa essere stato ammazzato.”
Raimond, al massimo della concentrazione, fissava il volto del commerciante.
“Ha lasciato un testamento che nomina quattro beneficiari: la prima e la seconda moglie e i suoi due figli.”
Raimond si alzò in piedi e indietreggiò fino all’angolo. Si voltò e guardò il suo capo ansimando. “Continui.”
“Gli avvocati hanno spesso opinioni discordanti nell’interpretazione della legge, quindi non considerare definitivo quello che sostiene il nostro.
Ma secondo lui, l’organo competente per l’autenticazione dei testamenti richiede che la prima moglie e il primo figlio siano informati prima che il testamento possa essere reso esecutivo. Questo significa mandare una notifica al governo cubano e/o all’Ufficio degli Stati Uniti all’Avana, e chiedere loro di contattarti. Se un regolare certificato di morte emesso dalle autorità cubane dimostra che la prima moglie di Fernando Raimond è deceduta, allora il patrimonio è diviso tra i tre beneficiari sopravvissuti. E se le autorità cubane certificano inoltre che il primo figlio è morto o scomparso… allora, non ho bisogno di spiegartelo, o no?”
A bocca aperta, Raimond sbatté le palpebre costernato.
“Quindi, e adesso tiro a indovinare” continuò il commerciante mentre appoggiava entrambi i piedi sul pavimento “se i due beneficiari che vivono negli Stati Uniti fossero venuti a conoscenza di questo testamento quando è stato redatto e avessero voluto deprivare la prima moglie e il figlio di Fernando Raimond di quanto era in loro diritto, potrebbero avere assunto qualcuno per recarsi a Cuba, trovare te e tua madre e in qualche modo convincervi entrambi, o solo te nel caso in cui tua madre fosse già morta, a scappare da Cuba e…” Scheindlin lasciò la frase a metà. Non c’era bisogno di aggiungere quanto era ovvio.
L’insegnante tornò al suo posto e si lasciò cadere sulla poltrona. La fece ruotare per trovarsi di fronte al tavolo; improvvisamente aveva un aspetto esausto. Appoggiò i gomiti sullo spesso vetro e si tenne il capo con entrambe le mani.
“Stai bene?”
Raimond annuì, contemplandosi la punta delle scarpe.
“Sei sicuro?”
Con un filo di voce rispose: “Sto bene, Mr Scheindlin”.
“Per essere del tutto onesto con te, io credo che questo sia il motivo per cui tuo zio è venuto in barca fino a Cuba. E il fatto che tuo padre sia morto una settimana dopo che Gui era ritornato e aveva riferito che sia tu che tua madre eravate morti mi fa sospettare che il tuo vecchio possa essere stato assassinato da sua moglie, dal tuo fratellastro o da qualcuno al loro servizio. Loro sono le due persone con il migliore movente possibile. E, se non erro, i loro avvocati devono darsi da fare rapidamente per ottenere le carte ufficiali da Cuba che dimostrino che tua madre è deceduta e che tu sei scomparso. Forse ancora non le hanno. La convalida del testamento è ancora allo stadio preliminare.”
Confuso, Raimond non riusciva più a seguire il discorso, e Scheindlin se ne accorse.

3“Adesso, Ninni, ascoltami. Ho bisogno di tutta la tua attenzione. Mi segui?”
L’insegnante sospirò prima di sollevare la testa e di voltarsi a guardare il vecchio. “La seguo, signore, la sto seguendo.”
“Bene. Secondo il nostro avvocato, in questo paese ci sono due stati in cui il sistema legale non deriva dalla legge comune: uno è la Louisiana, l’altro è Porto Rico. In questi due posti, i discendenti sono tutelati dal pericolo di trovarsi diseredati attraverso ciò che gli esperti definiscono quota inalienabile. E questo significa che anche se tuo padre non ti avesse nominato nel suo testamento, tu avresti lo stesso diritto alla tua parte dimostrando d’essere suo figlio. Ecco perché ritengo che tu sia un uomo molto fortunato.”
“Non voglio discutere con lei.”
“Grazie. Adesso, la prima cosa che dovresti fare è tornare a Cuba e ottenere copie autenticate d’ogni carta che dimostra che…”
“Solo un attimo, Mr Scheindlin” lo interruppe Raimond, alzando le mani.
“Adesso io voglio fare qualche domanda, va bene? Ma mi lasci dire innanzi tutto che io non posso tornare a Cuba; molto probabilmente sarei accusato di essere emigrato illegalmente e quindi di alto tradimento e verrei arrestato. E non è necessario. I cubani a Miami presentano moduli, li inviano all’Ufficio di Cuba a Washington, pagano i diritti e, dopo un paio di settimane, ottengono ogni genere di certificati: nascita, matrimonio, passaporto, divorzio, tutto. Non c’è motivo di preoccuparsi per questo, va bene?”
“Va bene.”
L’insegnante fece una pausa per placare la tempesta che gli si era scatenata nella mente. “La domanda numero uno è: come faccio a dimostrare, o… un momento, mettiamola così, come posso presentare un’istanza per una legale…” Non riuscendo a trovare le parole, Raimond esitò. “… qualcosa legale… voglio dire, potrebbero avergli dato una tazza di cioccolata al cianuro. Potrebbero avergli somministrato un sonnifero per poi tenergli un cuscino in faccia per un minuto o due…”
Scheindlin scosse la testa. “Non è possibile. Lo hanno cremato. Ascolta, prevedevo che avresti reagito in questo modo. Allora, non voglio discutere con te, ma ti suggerisco di procedere passo dopo passo, perché ti trovi su un terreno minato. Devi stare molto attento alle tue prossime mosse e pianificare tutto il percorso. Vuoi un piccolo consiglio?”
“Certamente.”
“Sarò del tutto onesto con te. Le procedure legali in questo paese sono lunghe e, in questo caso, lo saranno ancora di più giacché dovrai dimostrare la tua identità. Ci potrebbero volere mesi, forse un anno, forse due. Dipende dalla vedova e dall’altro figlio. Potrebbero contestare il tuo diritto a una quota. Dovrai tenere per te quanto ti ho detto, mettere da parte i tuoi sentimenti e diventare uno scaltro bastardo. L’avvocato ha un’idea, te la vuole illustrare.”
Raimond socchiuse gli occhi mentre incamerava il consiglio di Scheindlin. “Ehi, Mr Scheindlin, lei crede che io possa…”
“Devi. Non hai alternativa.”
L’insegnante meditò su quanto era stato detto per alcuni secondi. “Io non lo so. Forse. Ora, la domanda numero due è qualcosa che forse lei non sa.
Vorrei che lei mi aiutasse a capire. Queste persone come hanno fatto a trovarmi? Le ho detto che sono stato molto attento a Sarasota, ho noleggiato una macchina con un nome falso, non ho lasciato impronte digitali. Lei crede che questo porco dell’FBI sia dietro le quinte?”
Scheindlin sospirò. “Allora, amico mio, ho letto nelle statistiche che il novanta per cento dei cubani negli Stati Uniti vive qui in Florida. Quando hanno scoperto che eri vivo e vegeto, il passo seguente era naturalmente scoprire dove vivevi. Quindi, il primo posto che mi viene in mente quando si vuole rintracciare qualcuno di voi…”

4“Ma ho cambiato nome!”
Scheindlin alzò una mano. “No, Ninni, tu hai modificato il tuo nome. E se qualcuno fa una ricerca al computer e il nome esatto non appare, suppone che ci sia stato un errore ortografico e comincia a vagliare le possibilità, prima nelle vocali all’inizio del cognome, come aRaimond, eRaimond, iRaimond… Improvvisamente appare un Ninni ERaimond. A quel punto è un gioco da ragazzi…”
Imbarazzato, l’insegnante fece schioccare la lingua, scosse la testa e si guardò intorno.
Scheindlin continuò: “In ogni caso, nessuna persona comune entra nell’Ufficio Immigrazione a Miami e dice: “Voglio che mi cerchiate questo tipo”. Ci deve essere una richiesta ufficiale da parte di qualche Dipartimento o… qualcuno doveva ripagare un favore o è stato corrotto. E tra tutti coloro che sono invischiati in questa faccenda, in questo genere di cose nessuno ha i contatti migliori del tuo fratellastro.
“Tra l’altro, le persone che hanno a che fare con lo spionaggio e il controspionaggio, senza eccezioni, sono tutte affette dalla sindrome della segretezza. È uno stato mentale. Tutto ciò che non può essere spiegato in termini logici è un segreto. E questa stupida storia di tuo padre candidato a una carica nel campo dello spionaggio sembra essere stata inventata da qualcuno che ragiona in questo modo, qualcuno che non riesce a immaginare nulla di più originale”.
L’insegnante si rianimò improvvisamente. “Ed è un fottuto assassino! Ha assunto qualcuno per farmi fuori! Lei sta dicendo che io dovrei stare qui nascosto per i prossimi anni fino a che questa… questa stronzata legale finisce, e io lo posso citare per tentato omicidio?”
Scheindlin rimase calmo e paziente. “Ninni, calmati. Non saltare a conclusioni affrettate. Il primo attentato alla tua vita non è stato denunciato; il secondo, tu e Tony avete dichiarato che è stato un caso di scambio di persona. Per questo genere di accuse, hai bisogno di prove. E non puoi ottenere le prove necessarie se perdi la calma.”
L’insegnante abbassò la testa per alcuni minuti. Quando la sollevò, si passò le mani tra i capelli e ispirò profondamente.
“Mr Scheindlin, nessun uomo, mai, ha fatto qualcosa per me che possa essere lontanamente paragonata a quello che sta facendo lei. Dovessi campare cent’anni, non mi dimenticherò di lei. Ma qui costa cinquecento dollari al giorno. Lei ha detto che ci potrebbe volere un anno, forse due. Ammesso che non dovessi uscire di senno chiuso nella mia camera, dovrò trasferire tutto il denaro che erediterò al proprietario di questo posto. E se non dovessi ereditare nulla, se quest’organo competente dicesse che non ho diritto…”
Raimond interruppe la sua tirata quando l’uomo d’affari alzò la mano destra per la seconda volta. “Ninni, ti vuoi calmare, per favore? Ti ho detto che il nostro avvocato ha un’idea. Tu non dovrai restare qui per sempre. Forse lunedì prossimo potrai tornare a casa tua.”
L’insegnante guardò Scheindlin a bocca aperta. “Davvero?”
“Credo di sì. Adesso, ti consiglio di calmarti. Va’ in camera tua, dormici sopra e ti chiamerò lunedì mattina. Va bene?”
“Questa sera non sarò in grado di dormire nemmeno per un quarto d’ora.
Mi conosco. Comincerò a esaminare questa conversazione senza fine, nel tentativo di prevedere quello che accadrà…”
“Prendi una pillola” consigliò Scheindlin sorridendo.
“Io non prendo mai pillole.”
Scheindlin si strinse nelle spalle, poi si alzò in piedi. “Bene, Ninni, io sono stanco, ho bisogno di andare a letto presto. Sono sinceramente convinto che le cose stiano andando per il verso giusto. Non ti preoccupare. Ti telefonerò lunedì mattina. Buona notte.”
E, trascinando stancamente i piedi, Ruben Scheindlin uscì dalla sala riunioni.

5David Sadow aveva un aspetto buffo e dozzinale.
L’uomo di cinquantadue anni non raggiungeva il metro e settanta d’altezza, ostentava una ridicola barbetta a punta, bretelle e un orologio con Topolino. La chiazza d’ingrigiti capelli spettinati sulla sua testa calva gli dava un aspetto da clown, un’impressione rafforzata dalle sue orecchie minuscole che si arricciavano in avanti quasi a compensare la loro taglia ridotta.
Indossava un abito grigio scuro di buon taglio che per qualche motivo su di lui sembrava appeso su una gruccia, e stava masticando selvaggiamente un sigaro Cohiba Espléndido spento, cosa che avrebbe fatto infuriare anche un novello appassionato di sigari. Ma come Raimond avrebbe presto capito, quest’avvocato specializzato in testamenti contestati non era affatto ridicolo ed era lungi dall’essere dozzinale.
Sadow era un socio fondatore della Shapiro Appleton Rosen Weinberg e Sadow, uno studio legale che si trovava al quattordicesimo piano di un edificio moderno al numero 705 di Brickell Avenue. Il suo studio aveva un aspetto elegante e anche un poco kitsch con molto metallo cromato, i ripiani di vetro e i rivestimenti di velluto. Delle tende coprivano una porta finestra panoramica con una vista splendida. Alla sinistra di Sadow erano appesi quattro quadri d’arte contemporanea. Dietro la sua poltrona dirigenziale, sopra una credenza, c’era una cornice d’argento massiccio con la fotografia di una bella donna di mezza età, tre imponenti volumi con la copertina di pelle, un interfono e un ultramoderno telefono portatile. Dopo aver visto centinaia di film in cui vi erano librerie straripanti che riempivano le pareti degli uffici legali, Raimond avvertì la mancanza di quest’effetto nello studio di Sadow. Forse l’era dei PC, caratterizzata dal minimalismo del terminale di un computer e di una tastiera su una scrivania dal piano di vetro lunga due metri e mezzo, aveva cambiato le cose, pensò il cubano.
Erano le 10:09 del 27 febbraio, un lunedì.
Scheindlin completò le presentazioni, Raimond e Sadow si strinsero la mano, quindi l’avvocato invitò i due uomini a sedere sulle comode poltrone destinate ai clienti di fronte alla sua scrivania. Prima che Sadow si accomodasse al suo posto furono offerti e declinati dei rinfreschi.
“Mr Raimond, sicuramente lei può raccontare una storia incredibile” disse Sadow con un sorriso che scopriva lunghi denti macchiati dalla nicotina.
“Credo di sì.”
“Mi è stato detto che lei ha lasciato Cuba a bordo di una zattera otto mesi fa. È stato soccorso dagli occupanti di un’altra zattera in alto mare, poi ha raggiunto Key West in modo sicuro. È stato ammesso ufficialmente negli Stati Uniti?”
“Sì.”
“Potrei vedere il suo tesserino della Previdenza Sociale?”
L’insegnante prese il portafoglio e consegnò il documento d’identità a Sadow. Stringendo il sigaro tra i denti, Sadow lo esaminò con attenzione, lo restituì all’insegnante, e mormorò: “Perché il nome non è scritto correttamente?”.
Raimond emise un sospiro e lasciò vagare lo sguardo sulla scrivania. “Bene, Mr Sadow, forse non è facile capire tutto questo. Mr Scheindlin le ha detto di mio padre. Da bambino io lo amavo molto, ma dopo che ci ha abbandonati io ho sviluppato una sorta di… un rancore profondo nei suoi riguardi. Sono stato sopraffatto dalla rabbia, forse persino dall’odio. Questa sensazione è scemata nel corso degli anni quando ho compreso meglio la vita, quando sono maturato, ma una volta arrivato qua, ho capito improvvisamente che avevo l’opportunità di troncare tutti i legami con il mio passato, ricominciare da zero, capisce cosa intendo dire? Non avevo documenti d’identità cubani e inoltre ho pensato che dando il mio vero nome avrei potuto insospettire le persone dell’Ufficio Immigrazione sull’identità di un tipo dal cognome instile americano, arrivando fino al punto di rintracciare mio padre per confermare la mia storia. Io non volevo che ciò accadesse, non volevo che lui, nel caso in cui fosse stato ancora in vita, dovesse garantire per me, quindi ho modificato l’ortografia del mio nome e la mia data di nascita su tutti i moduli di richiesta.”
Sadow sottrasse il sigaro ai suoi incisivi stritolanti. “Capisco. Ma lei dovrebbe comprendere che questo complica il suo caso. La Corte esaminerà con gran cura tutti i documenti relativi alla sua vera identità. Da bambino, ha mai frequentato una scuola americana?”
“Sono stato alla scuola elementare per un paio di mesi nel… oh, forse nel ‘76, ‘77.”
“Dove?”
“A Sebastian. Una piccola cittadina sulla costa orientale della Florida.

6Mio padre e mio nonno lavoravano in una raffineria di zucchero a Fellsmere, a pochi chilometri da Sebastian.”
L’avvocato annuì. “Vedremo se c’è ancora traccia di quei dati. Abbiamo buone speranze. Andiamo avanti. Il suo cognome non è comune, ma in ogni caso devono esserci centinaia di Raimond negli Stati Uniti. Cosa le ha fatto credere che il gioielliere assassinato a Sarasota nell’articolo dell‘Herald fosse suo zio?”
L’insegnante si rilassò e accavallò le gambe. Sadow riportò il sigaro alla bocca per ruotarlo, succhiarlo e masticarlo ancora un poco.
“Mio padre e i miei nonni mi avevano parlato di uno zio. Ma non credo di averlo mai incontrato. Quando avevo sette od otto anni, in qualche modo ho saputo che si era trasferito a Sarasota. Questo fatto mi colpì perché mi ricordavo di una vacanza a Sarasota con i miei genitori. Non ho mai dimenticato il circo dei Ringling Brothers. Così, quasi quarant’anni dopo, il titolo ha attratto la mia attenzione e mi è tornato in mente.”
Il sigaro fu estratto. “La sua memoria è formidabile. Quando i suoi genitori la portarono a Sarasota, ricorda di aver alloggiato in una casa privata?
Forse quella di suo zio?”
L’insegnante fece la sua prima rivalutazione di Sadow mentre faceva finta di attingere ai propri ricordi. “No, non credo. Probabilmente lui si trasferì lì dopo il nostro viaggio.”
“Probabilmente. Che cosa ha provato quando ha capito che l’uomo assassinato era suo zio?”
Raimond inclinò il capo e si comportò come se stesse cercando di ricordare.
“Ho provato… forse un po’ di compassione. Mi sono chiesto se mio padre fosse ancora in vita, se sarebbe andato al funerale.”
Tenendo il sigaro masticato con la mano sinistra, Sadow poggiò le spalle sullo schienale della poltrona e lanciò uno sguardo a Scheindlin. “Va bene.
Adesso mi dica com’è giunto alla conclusione che gli attentati alla sua vita avessero a che vedere con suo padre.”
L’insegnante si grattò la tempia e guardò il soffitto per un momento.
“Bene, la prima volta avevo pensato che volessero il denaro di Mr Scheindlin, ma due sabati fa era evidente che il denaro non era il movente. Così ho cercato di capire cosa stesse succedendo e l’unico motivo che mi è venuto in mente era che qualcuno stava cercando di uccidere i membri della famiglia, prima mio zio e poi me. Perché? Non ne avevo idea. E il mistero principale era: come avevano fatto a scoprire che io ero un Raimond? Poi Mr Scheindlin mi ha offerto il suo aiuto. Gli ho rivelato il mio vero nome e la storia della mia vita, e solo adesso, dopo le sue scoperte, ho il sospetto che la seconda moglie di mio padre o i suoi avvocati abbiano mandato qualcuno a Cuba a fare delle indagini. Hanno scoperto che mia madre era morta e che io ero scomparso. I cubani scomparsi non sono vittime degli squadroni della morte; in genere ricompaiono a Miami. Capire dove dovevano cercarmi non richiedeva un quoziente d’intelligenza molto elevato. In più, avevano i contatti giusti, in particolare questo fratellastro del Dipartimento ma, naturalmente, lei sa tutto ciò.”
Sadow appariva soddisfatto. Fece cadere il sigaro in un cestino e Raimond notò che sulla scrivania non c’erano posacenere. L’insegnante rifletté che un uomo che compra sigari da venticinque dollari l’uno solo per masticarli deve essere un tipo veramente eccentrico. “Bene, Mr Raimond, io credo che lei abbia buone probabilità di ereditare un bel po’ di denaro.”

7L’avvocato impiegò quasi dieci minuti a snocciolare speditamente la legge in materia di testamenti, di successione, di primogenitura e di ultimogenitura, d’invalidità testamentaria, di esecutori testamentari, di petizioni di ammissione agli atti testamentari e simile gergo legale, cosa che, l’insegnante capì in un secondo momento, aveva il solo scopo di prepararlo a quello che doveva dire in seguito.
“Ma” disse Sadow alla fine, e l’insegnante comprese che si stava avvicinando al nocciolo del problema “dobbiamo trovarci in pieno accordo su tre punti molto importanti prima che io possa accettare il suo caso. Ruben mi ha detto che le piacerebbe investigare sulla possibilità che suo padre sia stato ucciso. Io disapprovo fortemente. Suo padre è morto; nulla potrà farlo tornare in vita. Se lei intenterà causa contro gli altri beneficiari del testamento di suo padre, ci potrebbero volere dieci anni per ottenere un verdetto finale. Una tale azione da parte sua precluderebbe proprietà fiduciarie e usufrutti congiunti inter vivos, che vuol dire che un ufficiale della Corte sarebbe nominato esecutore testamentario, e noi non vedremmo un dollaro dei suoi soldi prima che l’intero processo criminale non sia terminato, appelli inclusi. Avrà letto sui giornali che in questo paese, grazie ai processi d’appello, ogni tanto per giustiziare un assassino dichiarato colpevole ci vogliono dieci anni, anche in presenza di una confessione. Quindi io la rappresenterò solo se lei sottoscrive un accordo che include la clausola di impegnarsi a non fare passi in tale direzione prima che il testamento sia ufficialmente convalidato.”
Sadow fece una pausa, i suoi occhi fissavano l’insegnante. I secondi trascorsero. Raimond annuì.
“Quel cenno significa che lei è d’accordo con la clausola numero uno?”
“Lo sono.”
“Bene. La clausola numero due somiglia molto alla prima. Lei non citerà in giudizio nessun altro beneficiario del testamento in questione per quello che riguarda atti criminali nei suoi riguardi, anche nel caso in cui lei scoprisse delle prove indisputabili. Stessa ragione. Ci vorrebbero anni prima di sbrogliare il testamento, ed è già molto complicato. Lei è d’accordo?”
“No, non lo sono” Raimond sapeva che stava per perdere il controllo, ma proseguì lo stesso. “Lei ha ragione per quello che riguarda mio padre; nulla lo può riportare in vita. Ma io sono vivo e vegeto, e vedo solo due modi per rimanere tale: uno è quello di vivere in reclusione totale fino a che questa storia dell’autenticazione è terminata, cosa che io non mi posso permettere, né finanziariamente né psicologicamente. L’altro modo è di fare qualcosa, andare alla polizia, muovere delle accuse, non lo so, ma io devo fare qualche cosa. Se dovessi approvare questa clausola, non sopravvivrei una settimana perché sarei ucciso la prima volta che esco di casa.”
“C’è un terzo modo” disse Sadow gentilmente.
L’insegnante lo fissò per qualche momento. “Qual è?”
“Un incontro faccia a faccia con gli altri beneficiari e i loro avvocati.”
L’insegnante continuò a fissarlo.
Sadow parlò con pazienza: “Io chiamerò i loro avvocati. Spiegherò che lei è mio cliente. Chiederò un incontro informale per raggiungere un accordo amichevole e risolvere ogni controversia. Io dirò loro che sto cercando di convincerla a non muovere accuse contro gli altri beneficiari. Loro mi chiederanno: “Che razza di accuse?”. La mia risposta sarà: “Chiedete ai vostri clienti”, cosa che loro faranno. E in meno di una settimana noi avremo Mrs. Raimond e il suo fratellastro seduti nella mia sala riunioni, proprio dietro quella parete, docili come agnelli. Che cosa ne dice?”.
Raimond tenne i suoi occhi sull’avvocato. Stava considerando che se i Raimond della Louisiana potevano essere minacciati con una denuncia, anch’egli era passibile d’imputazioni criminali per quello che riguardava la sua spedizione a Sarasota. “Che cosa ha intenzione di dire loro?”
Sadow scoprì i suoi denti con un sorriso compiaciuto. “Quando lei è malato e va dal medico, non chiede quale procedura chirurgica utilizzerà o perché prescrive un certo farmaco. Per favore, si fidi di me. Quando si tratta con un professionista, la fiducia è essenziale. Io voglio che lei sottoscriva un testamento che io stilerò, che nomina il governo federale degli Stati Uniti il suo unico beneficiario. Lo potrà annullare quando questa faccenda sarà conclusa. In un annesso sigillato lei scriverà tutto quanto le è capitato a Miami e spiegherà il motivo per cui lei sospetta che Mrs. Raimond e suo figlio siano responsabili della morte di suo zio, degli attentati alla sua vita e probabilmente dell’omicidio di suo padre. Alla fine, lei chiederà alle autorità competenti di istruire un’inchiesta nel caso in cui lei dovesse morire di morte violenta. Quel testamento e la deposizione saranno le sue armi. E con tali armi, ho motivo di ritenere che lei raggiungerà l’età di centocinque anni, come dice la canzone.”
L’insegnante era soddisfatto. Guardò Scheindlin. Il vecchio annuì.

8“Va bene” concordò Raimond.
“Molto bene. La clausola numero tre stipula che la mia parcella è il cinquanta per cento della sua quota, prima che siano dedotte tutte le tasse di successione federali e dello stato.”
Con un ampio sorriso, Raimond scosse la testa con incredulità e lanciò un’occhiata a Scheindlin. Il suo capo si strinse nelle spalle, abbassò gli angoli della bocca e alzò le sopracciglia in quella che l’insegnante interpretò essere un’espressione di “prendere o lasciare”. Sadow aveva estratto un Espléndido nuovo da un portasigari in pelle che portava nella tasca interna della giacca. Mentre lo teneva sospeso sopra la scrivania, sembrava essere un po’ incerto.
“Lei è stato in grado di calcolare quella che sarà la mia quota?”
“Con un ampio margine d’errore, sì” disse Sadow, facendo rotolare con destrezza il sigaro tra le sue dita. “Dipende da molte variabili, e il tempo è un fattore essenziale. Un’azione che oggi vale dieci dollari tra sei mesi potrebbe salire a dodici o scendere a otto dollari. Mi è stato detto che il futuro del consumo dello zucchero raffinato non sarà roseo. La raffineria deve essere ammodernata oggi, ancora di più nel futuro. Tendendo al ribasso, che è sempre l’atteggiamento consigliabile, qualora il patrimonio dovesse essere diviso in tre quote, ciascuno dovrebbe ricevere tra i due e i tre milioni di dollari. Un rialzista direbbe tra tre e quattro.”
“Che cosa intende dire con “al ribasso” e “rialzista”?”
Sadow impiegò un paio di minuti per la spiegazione.
Raimond era consapevole di non avere alternativa e rimase zitto. Sadow continuò: “Se lei crede che io la stia derubando, lasci che chiarisca le cose. Per cominciare, questo testamento sarà reso esecutivo in Louisiana, una giurisdizione che, come Mr Scheindlin probabilmente le avrà detto, ha un sistema giuridico particolare, diverso da tutti quelli degli altri stati continentali. Questo vuol dire che dovremo scegliere uno studio molto competente di New Orleans specializzato in autentiche di testamenti affinché ci consigli, sbrighi i documenti, esegua tutte le formalità imposte dalla legge e così via. Infatti, questo studio ha già cominciato a lavorare sul suo caso, ha eseguito tutte le indagini preliminari. Sono i migliori e, come i migliori da tutte le parti, non sono economici. La loro parcella è il venticinque per cento.
Saranno necessari degli spostamenti e questo significa biglietti aerei, camere d’albergo, pasti, noleggio auto. Il mio studio coprirà tutte le spese, incluse quelle necessarie per ottenere i documenti occorrenti da Cuba che dimostrano la sua identità, e poi faremo richiesta alla Corte dell’Ufficio Immigrazione degli Stati Uniti per correggere la sua identità attuale. Questo significa scegliere il migliore studio legale del posto specializzato in immigrazione e naturalizzazione. Lavoreremo per lei come minimo per i prossimi sei mesi, forse un anno, così dal nostro venticinque per cento, dopo aver dedotto tutte le spese, a noi potrebbe rimanere solo il quindici per cento della sua quota”.
“Per favore” disse Raimond con un sorriso sulle labbra “firmiamo quest’accordo adesso, prima che lei aumenti la sua percentuale al sessanta per cento.”
“Ha il senso dell’umorismo. Meraviglioso” disse Sadow, quindi diede il primo morso al sigaro.
Una donna poco attraente sulla cinquantina con un tailleur blu entrò nell’ufficio senza bussare e si chiuse la porta alle spalle. Sadow alzò lo sguardo, aggrottando la fronte. Scheindlin e Raimond si voltarono.
“Sì, Martha?” mormorò l’avvocato.
“C’è una chiamata urgente per Mr Scheindlin sulla linea tre” disse la segretaria prima di assumere un’espressione di circostanza e uscire con discrezione.
Sadow fece ruotare la sua poltrona, agguantò il telefono portatile, pigiò un tasto e lo passò a Scheindlin, che adesso sedeva sul margine della poltrona. Il vecchio disse qualcosa in ebraico e stette ad ascoltare per un minuto intero mentre sbiancava gradualmente. Perse quel poco controllo che aveva sui suoi occhi e le iridi ballarono impazzite dietro le spesse lenti bifocali. Scheindlin si appoggiò sulla spalliera della poltrona in cerca di stabilità. L’insegnante e Sadow si sporsero in avanti. Il vecchio riuscì a pronunciare quelle che sembravano essere due domande, ascoltò l’interlocutore, poi parlò per quasi trenta secondi mentre il volto riacquistava il suo colorito naturale. Allungò la mano per restituire l’apparecchio. Avendo notato che l’avvocato era troppo distante, Raimond fece da intermediario. Sadow pigiò un tasto e poggiò il telefono sulla scrivania. Nel silenzio che seguì sembrava che il tempo si fosse fermato.
Scheindlin alzò la testa al soffitto e inspirò profondamente prima di parlare. “Sembra che qualcuno abbia spedito un pacco bomba al mio ufficio.
È esploso quando il mio segretario lo ha aperto; è ferito gravemente. Scusatemi, per favore. Devo andare immediatamente.”

9Scheindlin rifiutò l’offerta insistente di Raimond di accompagnarlo fino al magazzino di North Miami Beach, sostenendo che l’insegnante doveva tenersi da parte e fare quanto Sadow gli aveva consigliato. Lasciò l’ufficio trascinando i piedi, sembrando invecchiato di dieci anni. L’insegnante diede un’occhiata furtiva a Sadow e cominciò a dire: “Io mi domando se…”, ma tacque ciò che incipiente si profilava nella sua mente. L’avvocato annuì con aria assente per alcuni secondi, lo sguardo perso nelle pieghe dei tendaggi, prima di impartire velocemente delle istruzioni all’interfono.
Dopo dieci minuti, mentre un assistente legale stendeva la prima copia del testamento di Ninni Raimond su un PC, un altro impiegato organizzava una conferenza telefonica per le 12:00 in punto. La segretaria di Sadow prese nota delle disposizioni che il suo capo le stava dettando, mentre lo scosso insegnante, seduto da solo in una piccola sala riunioni, scriveva per esteso la storia parziale che aveva architettato per accusare altri senza incolpare se stesso. Faceva fatica a togliersi di mente l’incidente del pacco bomba, ma il suo sesto senso gli diceva che era inequivocabilmente legato alla sua vicenda.
La prima bozza di tre pagine fu completata alle 11:25. Pochi minuti dopo, Sadow gli porse la copia dell’accordo e l’insegnante interruppe il lavoro di copiatura della seconda pagina della sua deposizione per leggere il documento. Per essere un testo legale era abbastanza semplice e conforme a quello che era stato discusso, quindi Raimond lo firmò e Sadow lo imitò.
L’avvocato rientrò nella stanza dopo quindici minuti con il testamento pronto e due testimoni che Raimond non aveva mai visto prima. Dopo aver confermato che il governo federale degli Stati Uniti d’America era l’unico beneficiario dei suoi beni, Raimond fece schioccare la lingua, sorrise tristemente, scosse la testa e firmò. Assolto il loro compito, i testimoni uscirono e Sadow si sedette per cominciare a esaminare attentamente il racconto dell’insegnante. Raimond notò che l’uomo leggeva come un semianalfabeta, parola dopo parola, alla ricerca di significati nascosti o possibili deduzioni. Era arrivato alle prime righe della seconda pagina quando la segretaria entrò nella stanza con un telefono portatile in mano. Era mezzogiorno esatto.
“Entrambe le parti sono in linea, Dave” disse.
Sadow agguantò il telefono e prese dalla tasca della giacca un foglio di carta formato A4 piegato, poi ringraziò la donna e si abbandonò sulla poltrona in pelle e metallo cromato del suo ufficio. Lei gli stava accanto, in piedi, come un Dobermann ben addestrato.
“Pronto?” disse. “Sono in linea con Mrs. Shelley Raimond e Mr Anthony Gaylord?” Attese una risposta. “Grazie infinite” esordì guardando Raimond proprio negli occhi “per avermi donato pochi minuti del vostro preziosissimo tempo. Io sono David Sadow, un procuratore legale iscritto all’Albo della Florida e un socio della Shapiro Appleton Rosen Weinberger e Sadow, uno studio legale di Miami.” Abbassò gli occhi sul foglio. “Spero di avere presto il piacere di incontrarvi, Mrs. Raimond, suo figlio Donald, che disgraziatamente oggi non è disponibile, e naturalmente anche lei, Mr Gaylord. Mi ricordo il meritatissimo prestigio dello studio legale di New Orleans di Gaylord Copeland & Edmonds, che suo padre fondò circa sessant’anni fa.” Fece un respiro profondo. “Il motivo di questa telefonata è di rendervi noto che io rappresento Mr Ninni Raimond, figlio del testatore Fernando Raimond e uno dei beneficiari del testamento redatto dal defunto Mr Raimond presso l’avvocato di New Iberia Alain Truffaut il 5 maggio 1993.” Fece una pausa, ma all’altro capo nessuno parlò. “Mi sembra di aver capito che lei, Mr Gaylord, abbia fatto domanda di ammissione per una convalida e, il 19 agosto del 1994, l’organo giudiziario competente ha fatto richiesta ufficiale al Dipartimento di stato di contattare le autorità cubane affinché rintraccino una donna di nome Carmen Maria Raimond, nata García, e suo figlio, Ninni Raimond García, nella città di Santa Cruz del Norte, a Cuba.
“Il mio cliente mi ha riferito che sua madre è morta nel 1984, cosa che dimostreremo in tribunale con il suo certificato di morte, ma Ninni Raimond è residente a Miami dal giugno dello scorso anno, e ha intenzione di rivendicare la sua quota del testamento.
“Comunque, per ragioni che non mi ha rivelato, il mio cliente oggi ha redatto il suo testamento e presenta un unico beneficiario, il governo federale degli Stati Uniti. In annesso a detto testamento c’è una busta sigillata che dovrà essere aperta solo dopo che il mio cliente sarà passato a miglior vita, ed esclusivamente nel caso in cui venga ucciso o muoia in un incidente. Il mio cliente mi dice che questa lettera contiene una deposizione di tre pagine di suo proprio pugno, indirizzata all’FBI, che elenca le ragioni che ha di sospettare, e adesso cito le parole esatte del mio cliente, “che persone che vivono negli Stati Uniti hanno cospirato e commesso atti criminali con lo scopo di sottrarmi l’eredità di mio padre”. Fine della citazione. E come lei capirà…” Sadow lasciò la frase a metà, e un sorriso malevolo gli distese le labbra. “Mrs. Raimond ha riattaccato, Mr Gaylord?” L’avvocato annuì dopo aver preso atto di un commento all’altro capo del telefono. “Bene, non tiriamo conclusioni affrettate; forse improvvisamente non si è sentita bene.
Io le assicuro, collega, che il mio cliente desidera trovare un compromesso favorevole per tutti i beneficiari, cosa che faciliterà una procedura legale più rapida. Saremmo felicissimi se lei e i suoi clienti volessero incontrare Mr Raimond e me lunedì prossimo, 6 marzo, qui nel mio ufficio, per esaminare la faccenda.”
Adesso Sadow stette ad ascoltare per un minuto intero, i suoi occhi nuovamente sull’insegnante, il sorriso ancora sulle labbra. “Capisco perfettamente, avvocato. Ma per favore si ricordi che ho dedicato non meno di tre ore del mio tempo per convincere il mio cliente che se dovesse intentare causa tutti ci perderemmo. Per ragioni che si rifiuta di rendere note, lui è molto sicuro di essere stato oggetto di attentati e sostiene di essere certo di sapere chi si nasconde dietro queste esperienze poco piacevoli. Mr Raimond ha speso, e sta ancora spendendo, cifre di denaro rilevanti per la sua sicurezza e…”
Un’interruzione costrinse Sadow a una pausa di una decina di secondi.
“No signore, non è affetto da una mania di persecuzione. Non si dovrebbe discutere di certi incidenti per telefono, ma se lei lo volesse ascoltare, così come ho fatto io, forse concorderebbe che quest’uomo ha motivo di prendere ogni precauzione. Sono certo che lei esaminerà questo nuovo sviluppo con i suoi clienti non appena possibile. Ci potrebbero essere problemi familiari di cui non siamo a conoscenza, rivalità o chissà che altro. La faccenda potrebbe sfuggire di mano, cosa che, dal nostro punto di vista, suo e mio, intendo dire, sarebbe deleteria.” Sadow ascoltò attentamente la risposta dell’avvocato. “Con molto piacere. Non vedo l’ora. Grazie mille. Arrivederla.”
Chiuse la comunicazione e restituì il telefono portatile alla segretaria, che fece un cenno di saluto con il capo a Raimond e poi uscì dalla stanza.

10“La signora è rimasta a bocca aperta e ha riattaccato” disse Sadow con semplicità. “Adesso torniamo a noi.” Quindi riprese l’attenta lettura della seconda pagina della deposizione dell’insegnante.
“Che cazzo sta succedendo, Ninni?” esclamò Tony Soto, mentre col suo ex insegnante si avviava svelto verso la sua macchina lungo la Brickell Avenue. “L’ebreo mi ha detto di fare i bagagli. Voleva che venissi a prenderti e ti proteggessi. Non me l’ha mai chiesto prima. Che cazzo sta succedendo?”
“È una storia lunga, Tony. Nel capitolo di oggi, qualcuno ha inviato un pacco bomba al magazzino. Uri è ferito gravemente.”
“Che cosa?”
“Al momento vorrei che ti concentrassi a portarmi da Scheindlin, velocemente.”
“Uri? Ferito? Merda! Ehi, aspetta un attimo. Scheindlin mi ha detto di portarti a un indirizzo a Rockdale.”
“No, portami al magazzino. Da lì andremo a casa tua, ti spiegherò cosa sta succedendo e poi forse ritornerò a Rockdale.” Qualcosa nella voce di Raimond dissuase Tony dal fare altre domande. Il poliziotto capì che la natura del loro legame stava cambiando rapidamente. Era stato messo da parte, era divenuto un esecutore di ordini.
Mentre percorrevano il Biscayne Boulevard in direzione nord, l’insegnante guardò Tony come se avesse appena notato che il poliziotto non indossava la sua uniforme. “Turno di notte?” chiese.
“Sì.”
“A che ora ti ha chiamato Scheindlin?”
“Poco dopo le 12:00.”
“Che cosa ti ha detto?”
“Solo di venire a prenderti e di portarti in questo posto. Cristo, Ruben mi ha parlato come se non fosse successo nulla! Con il solito tono educato.” Tony imitò il forte accento di Scheindlin:” Ti sarebbe possibile andare a prendere Ninni a un certo indirizzo e portarlo da un’altra parte?”
Prima di riattaccare, come se ci avesse ripensato, mi ha consigliato di venire armato. “Cristo! Quell’uomo è fatto di ghiaccio. Uno dei suoi più cari amici viene fatto saltare in aria e lui parla come se non fosse successo nulla. Mi fa venire i brividi”.
Alcune persone tengono il loro dolore nascosto, rifletté Raimond, altre piangono e si lamentano. Forse questi ultimi se ne liberano più rapidamente.
Presto raggiunsero il magazzino. Raimond si era immaginato di trovare dei rottami come nei luoghi dove erano avvenute delle esplosioni di cui tante volte aveva visto le immagini al telegiornale. Ma dal corridoio d’accesso centrale, dove si trovavano lui e Tony, tutto sembrava normale. Il cubicolo di vetro aveva perso solo due pannelli. Scheindlin era all’interno e parlava con un uomo con un abito color cioccolato.
Samuel Plotzher riferì ai due cubani quello che aveva appreso durante l’ultima ora dai due esperti della Scientifica. Il numero due della società aveva spiegato che quando esplode un pacco bomba il danno alle cose è minimo, perché la vittima fa da schermo a quanto la circonda, e la carica esplosiva è poco voluminosa per evitare che il destinatario possa insospettirsi.

11Quando, alle 10:15 circa, era avvenuta l’esplosione, Sam si trovava in fondo al magazzino. Privo di sensi e respirando a fatica, Uri era sopravvissuto grazie alle procedure di primo soccorso prestategli dagli infermieri, ma era morto durante il tragitto in ospedale. Plotzher, un uomo generalmente calmo e compassato, sembrava sconvolto. Tony stava proseguendo il suo interrogatorio. C’era stato qualcuno che aveva offerto a Scheindlin protezione che lui aveva rifiutato? Era possibile che ci fossero dietro gli estremisti arabi? La ditta si era rifiutata di fare affari con la mafia russa?
Plotzher continuava a scuotere la testa e l’insegnante fece tacere il poliziotto con una gomitata.
“Chi è quel tipo con quel vestito da due soldi che parla con Ruben?” chiese Tony come ultima domanda. Era il genere di commento che Raimond non gradiva. Il genere di commento che avrebbe potuto mettere in pericolo un’amicizia.
“Un sergente del Dipartimento di North Miami” rispose Plotzher. “Credo abbia detto di essere un investigatore.”
“Quelli non capiscono niente di queste cose!”
“Calmati, Tony. È il loro campo. Oltre tutto, due ufficiali della Scientifica di Miami se ne sono andati via pochi minuti prima del tuo arrivo. Si stanno concentrando sul cadavere di Uri.”
L’uomo con l’abito color cioccolato strinse la mano a Scheindlin ed entrambi uscirono dal cubicolo. Plotzher si avvicinò a loro e ringraziò calorosamente il sergente mentre gli teneva la destra con entrambe le mani. Il sergente fu abbastanza educato da fare un cenno di saluto a Tony e a Raimond prima di andarsene. I cubani e Plotzher si rivolsero a Scheindlin.
“Tu non dovresti essere qui” disse il vecchio a Raimond.
“Posso parlarle un momento?”
Scheindlin annuì e Tony lanciò uno sguardo torvo al suo ex insegnante.
Cosa aveva Ninni? Chi era stato a presentarlo a Scheindlin, chi gli aveva trovato un buon lavoro, chi gli aveva venduto una buona macchina senza anticipi, chi gli aveva fatto da copertura quando gli avevano sparato? E ora faceva il misterioso, si sentiva superiore, gli dava degli ordini, lo faceva sentire escluso. Che cosa cazzo aveva Ninni?
Scheindlin si girò per ritornare nel cubicolo, poi ebbe un ripensamento …
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(Tutte le immagini utilizzate a corredo fotografico, sono state manipolate dall’autore e provengono, di massima, dalla rete – Programmi utilizzati: Adobe PS5 64, Topaz Professional, M Bullet Pro)
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36 pensieri su “Cuba … el undécimo

    • Giorgia Mattei

      Grazie lady Giorgia, siete sempre gentile, come sempre (!)
      Effettivamente, questo capitolo presentò difficoltà varie, non ultimo una scelta opportuna ed accurata del lessico giuridico, afferito ad un legale.
      La difficoltà (ma non proprio) venne rappresentata nella posposi<ione giuridica statunitense che, come si saprà, si basa su una versione modificata del Diritto anglosassone.
      Un enorme differenza, rispetto alla nostra (che si basa sul Diritto romano e per traslazione, quello italiano).

      Per il resto …
      Grazie e cordialità

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  1. Una bellezza, una pulizia che conforta e gratifica.
    In letteratura è importantissimo avere ben chiara l’impostazione.
    Una storia che affascina e interessa.
    Molto ben svolta la storia e sue vicend.
    Buonasera

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    • Amedeo d’A

      Grazie Don Amedeo.
      in letteratura, ma questa è una nostra personale convizione, la storia deve dipanarsi nella semplicità del vissuto. A patto che, il vissuto stesso sia semplice o adegiatamente rapportato.
      vi ringraziammo e cordialità

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  2. Un buon capitolo con uno svolgimento credibile e soprattutto su basi reali.
    Mi chiedo perché gli Stati Uniti non adottino le parti ottime della costituzioe del popolo sovietico. Hanno paura che il popolo capisca.

    Eppure…

    Ciao

    Gab

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    • Nikolaij Kuznetsov

      karo Kompagno ti ringrazio per le espressioni che mi regali. Detto da te mi inorgoglisce. Sei un po’ fanatico per i miei gusti, ma di questo non te ne faccio colpe,
      Chi nasce tondo non può morire quadrato. vale per me e vale per te.
      Per quel che riguarda la tua riflessione politica, (un po’ bizzarra in verità) avrei da aggiungere alcune modifiche alla Costituzione repubblicana, che mi sembra un pezzo di carta anacronistico.

      La repubblica garantisce il benessere del popolo lavoratore, mediante la sua elevazione morale e intellettuale, l’incremento della ricchezza del paese e un’equa distribuzione di questa, in ragione del rendimento di ognuno nella collettività nazionale

      Il popolo partecipa integralmente, in modo organico e permanente, alla vita dello Stato e concorre alla determinazione delle direttive, degli istituti e degli atti idonei al raggiungimento dei fini della Nazione, col suo lavoro, con la sua attività politica e sociale, mediante gli organismi che si formano nel suo seno per esprimere gli interessi morali, politici ed economici delle categorie di cui si compone, e attraverso l’Assemblea costituente e la Camera dei rappresentanti del lavoro.
      Nell’esplicazione delle sue funzioni sociali lo Stato, secondo i principi del decentramento, si avvale, oltre che dei propri organi diretti, di tutte le forze della Nazione, organizzandole giuridicamente in enti ausiliari territoriali e istituzionali, ai quali concede una sfera di autonomia ai fini dello svolgimento dei compiti loro assegnati nel modo più efficace e più utile per la Nazione.

      Che ne dici? Ti sembra abbastanza di sinistra?
      Ciao Gabriele e fammi sapere

      Ninni

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      • Ho letto tutto, cazzo.
        Un paragrafo in pieno stile marxista che colpisce per l’immediatezza.
        Grazie Ninni. Ne possiamo parlare. Ti giuro che non aggredisco.
        ma quello che hai scritto mi è piaciuto come variante. Sembra scritta da Lenin in persona.
        Bellissimo.
        Ciao

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      • .

        Oddio, caro Kompagno, mi stupisci, sbalordisci e stordisci.
        La tua affermazione, molto segnata, appassionata ed erudita come al solito mi colpisce nel profondo, nel più profondo del fondo!
        Ma come, un kompagno megagalattico come te, mi cade su un pezzo che definisci

        (parole tue)
        paragrafo in pieno stile marxista
        Sembra scritta da Lenin in persona

        Gabriele, Gabriele, te l’ho ripetuto milioni di volte: stai attento che il milord ha la memoria lunga, lunghissima e che prima o poi ….
        Ti sei sempre e da sempre spacciato per, di volta in volta, dirigente politico, esperto di “filosofia del popolo” (me lo ricordo ancora il termine)…
        E poi non mi riconosci l’Art. 3- commi 2° e 3° della … COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA?

        Per tua opportunità, in più, t’informo che ogni articolo, o comma, dopo essere stati accuratamente studiati dagli organi costituzionali, vennero firmati e approvati dal Duce e controfirmati da Alessandro Pavolini.
        Gabriele, HAI TOPPATO in modo plateale.
        Andare a leggerti qualche buon libro?
        Potrei suggerirtene qualcuno, ma devi studiarci su e purtroppo, non credo tu sia in grado. Ormai sei troppo vecchio per prendere dei libri, sia pure al livello elementare, di scuola.

        Buona giornata

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      • Secondo una teoria animista che mi sto inventando (ma che ci sarà di sicuro) ogni 7 anni una qualche bambina morta esce da un qualche pozzo e causa un film di merda.
        E per qualche connessione emotiva con questo evento, annuncio la mia decisione -revocabilissima- di congedare questa fatica pseudo di merda.
        Sei uno stronzo pezzo di merda. Mi togli la faccia? Io la faccia te la spacco, brutto stronzo. Vuoi colpirmi nel profondo della mia coscenza comunista. Sei un bastardo e ti auguro tutto il peggio che potrei augurare a un pezzo di merda come te.
        Mi hai tratto in inganno e io mi sono fatto ingannare.

        Adesso che leggo è robaccia fascista schifosa e lurida.
        Che ti credevi che mi sarei messo a ridere? Credi di minare la mia serietà e competenza?
        Sei uno stronzo e basta.
        Vaffanculo

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    • Valerio B.

      Caro amico, se mi scrivi così il mio intento è raggiunto (almeno con te).
      Volevo porre, proprio, l’ansia che provoca un avvocato quando, dopo i fatti, nulla tiresta.
      L’avvocato o sa e tenta il convincimento ultimo per suggere le ultime gocce vitali.
      (Non tutti sono così)
      ciao

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  3. Sebbene non sia semplice seguirti, considerata la frequenza dei post e la lunghezza degli stessi, io lo faccio con piacere, perché leggerti è bello, come quando mi immergo negli scritti di Forsyth, Clancy e altri fuoriclasse. Ammiro la precisione, la completezza, lo stile.
    Good evening, Milord!
    (E viva il KGB: prima direzione centrale, non certo la seconda).

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    • Alessandra Bianchi

      Amica mia, già seguirmi è un’impresa, ma tu aggiungi, anche, una spiegazione che mi onora.I post (capitoli) sono da sempre pubblicati il Lunedì, Mercoledì, Venerdì, Domenica.
      Da sempre (è mio costume).
      Ultimamente però ho preferito Lunedì, giovedì, sabato ma sono, comunque opzioni basculanti.
      La loro lunghezza è determinata, per singolo post, dalla lunghezza del capitolo stesso, argomentativo.

      Quello che mi rende speranzoso è che, tu, malgrado tutto legga.
      Per carità, mai preteso certi maestri che citi, ma fa piacere leggerlo e soprattutto crederlo.

      🙂

      Affermate da te, certe espressioni, diventano oro colato.

      Evviva il primo direttorio del KGB!
      Ciao e grazie milady

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  4. Nikolaij Kuznetsov

    PENTITI

    NEL MIO KLUB NON VOGLIO DEMOKRISTIANI DEL KAZZO!

    Mi vergogno che tu ti definisca Komunista.

    Vladimir Iliç Uljanov – Lenin

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  5. Nikolaij Kuznetsov

    PENTITI

    NEL MIO KLUB NON VOGLIO DEMOKRISTIANI DEL KAZZO!

    Mi vergogno che tu ti definisca Komunista.

    Iosif Vissarionovič Džugašvili Stalin

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  6. Nikolaij Kuznetsov

    Mi sa che stai sui coglioni a kualcuno.

    Se vuoi ti faccio fare un pò di ferie nel mio Klub vacanze.
    Droga… Gnocca e DemoKristiani… se vuoi ci spariamo un pò di grappa in vena…

    Ti aspetto a braccia aperte.

    Manda tutti a fanculo.

    COn affetto: IL DIAVOLO

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  7. Signor faccia di tolla Nikolaij Kuznetsov…..

    E ti sei rivelato per ciò che sei! Un povero invidioso screanzato volgare idiota e pure democristiano!

    RIVENDICO I TRE MESSAGGI

    TI HO VOLUTO PRENDERE PER IL CULO

    IO SONO LENIN

    IO SONO STALIN E PURE IL DIAVOLO!

    BWAHAHAHAHAHHAHAHAHAHAAHHA

    hai bisogno di uno psichiatra.

    Sei così ignorante da vomitare il tuo malessere a chichessia!!!!!!!

    Per me sei un troll quattordicenne che si ammazza di segne da mattina a sera! Non mi spiego altro!

    Ti incazzi davanti a un monitor?

    si … sei un troll. Decisamente.
    E come tale non esisti!

    Stammi bene. E sta calmo che ti vien un ictus!

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  8. Eh ti piaceresse!!!

    si.. sono viva e vegeta. Sei tu che sei un morto che cammina.

    Ma la tua famiglia sa che ti comporti così? No… forse non hai neanche una famiglia.
    Si! ti sei incazzato perchè ti abbiamo sgamato.

    TROLL TROLL TROLL TROLL TROLL TROLL TROLL TROLL TROLL TROLL TROLL TROLL
    TROLL TROLL TROLL TROLL TROLL TROLL TROLL TROLL TROLL TROLL TROLL TROLL

    ma vaffanculo va!

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  9. C’E’ UNA PARTE MALATA, IN QUESTO BLOG, E NON SONO IO

    NON TOLLERO, NE’ MAI HO TOLLERATO, L’ARROGANZA DELL’INSULTO.
    L’INSULTO OPERA QUANDO NON ESISTONO PIÙ’ ARGOMENTI.
    NON TOLLERO CHE SI INSULTINO LE PERSONE PER OPINIONI, SESSO, RAZZA, RELIGIONE O CONVINZIONI POLITICHE.

    NIKOLAIJ KUZNETSOV, AL SECOLO GABRIELE P., E’ BLOCCATO, ESPULSO E BANNATO A VITA.

    UNA COSA E’ CERTA: TU, QUA, NON CI TORNI PIÙ!

    Buona serata

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  10. Buongiorno.

    Che pena struggente sapere che il “nostro” povero disadattato sociale non sarà più con noi.
    Mi dispiace.
    Come faremo senza le sue parolacce volgari, senza le offese gratuite e senza di suo bon-ton da strada.

    Me ne farò una ragione.
    Ce ne faremo una ragione.

    Come quando ti muore il gatto. Ci stai male un paio d’ore e poi ne trovi uno migliore.
    So che sarà cosi.

    Salutazioni care.

    Emilia di Roccabruna ….. sloggata…

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