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Quella brezza marina
diventata acuta
in salmastro
e fredda
dentro il vento
di settembre
ora ritorna al mare
con una pace nuova.
Mi rivedo onda
che profuma di sale
e torno a disegnare sulla sabbia
la canzone della giovinezza.
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Avvampando gli angeli caddero; profondo il tuono riempì le loro rive, bruciando con i roghi dell’orco.
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🙂
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Guardo il mare mentre rileggo la tua bellissima poesia e mi sembra di essere ..te.
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Milord, il poeta!
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Che splendida poesia Milord, è stupenda, complimenti
Saluti, Patrizia
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