Immigrati

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Mia cara,

mi dispiace scaricare su di te le mie preoccupazioni. Scusami, non riesco a tenermi tutto dentro e non ho nessuno con cui potermi sfogare, forse alla fine deciderò di non mandarti questa lettera, non lo so, ma almeno avrò l’illusione di averti parlato.
Quando ero arrivato ero pieno di speranze, lasciare te, i nostri figli, la mia terra mi era costato molto, ma ero sempre fiducioso che qui avrei trovato un lavoro, degli amici, una casa. Avrei potuto mandarti dei soldi in modo che i nostri figli potessero crescere come abbiamo sempre sognato. Tu sai che io non avrei mai voluto partire, ma che altra scelta avevamo? Non c’era nessuna opportunità per noi e io lo dovevo. Lo dovevo a te, che hai scelto di dividere la tua vita con me e lo dovevo ai nostri bambini, non c’era nessun’altra possibilità e Dio solo sa quanto ho pregato perché non fosse così.
Sin da quando sono arrivato le cose mi sono sembrate molto meno rosee di quanto ce le avevano dipinte. La gente mi guarda sempre con sospetto, crea il vuoto intorno a me. Sembra che le basti un’occhiata per capire chi sono e da dove vengo. Hanno paura, questo lo capisco semplicemente fissandoli, ma di cosa? E’ questo che mi sfugge, che non comprendo …
Non sono come loro? Solo perché sono nato in un luogo invece che in un altro?

Alle volte mi fermo ad interrogare la mia coscienza, a chiedermi se anch’io al loro posto mi comporterei così e spero, supplico che ciò non accada mai, non voglio che qualcuno debba mai soffrire come sta capitando a me per causa mia.
Il lavoro non si trova, o meglio, quel poco che c’è è solo un miraggio irraggiungibile. Mi trovo costretto a fare delle cose che non mi sarei mai sognato, se voglio sopravvivere e nel frattempo mandare qualcosa a voi. Devo mettere da parte quel poco d’orgoglio che mi è rimasto ed adattarmi a fare qualsiasi cosa. Alle volte sono anche stato costretto a chiedere l’elemosina e tu, moglie mia, puoi immaginare come sia stato difficile, ma mi rincuoro pensando che è sempre meglio questo che tradire la fiducia di tutti voi e procurarmi i soldi in maniera disonesta.
Purtroppo la situazione sembra possa peggiorare, si sono creati ultimamente dei gruppi di attivisti che ce l’hanno espressamente con noi, dicono che noi rubiamo il lavoro alla gente del posto (mi piacerebbe tanto sapere quale lavoro!), che siamo pericolosi, criminali…
La cosa preoccupante è che sembra ricevano molti consensi.

Ormai ho finito, scusami per questo mio sfogo e soprattutto perdonami se alle volte le mie frasi ti possono essere sembrate sconnesse o senza senso. Ho solo seguito il corso dei miei pensieri, avevo bisogno di farli parlare, di farli urlare…. è così difficile tenere tutto questo dentro.

Spero con tutto il cuore di poter al più presto lasciare la Germania e ritornare nella nostra casa di Milano, dove poter riabbracciare te e i nostri figli. Sapeste quanto mi mancate tutti voi e la nostra bella Italia.

Un bacio, ti amo.
Tuo Luciano
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19 pensieri su “Immigrati

  1. Vedi Ninni, io conosco il tuo pensiero sull’immigrazione selvaggia. E ti posso dire che lo condivido.
    Questo tuo, però, ti rende omaggio per la persona che sei veramente.
    Un caso “limite” che prende e appassiona.
    Un bacio e buongiorno.

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    • lady manuela mia signora
      voi sapete scavare. Nessuno è come sembra e tutti sono … come sono.
      Ponemmo un freno a tutte quelle certezze, noi compresi, su ben determinati argomenti, per ricordare e ricordarci che esistono casi limite.
      Casi che potrebbero coinvolgerci direttamente.
      cordialità

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    • Grazie della presenza milady.
      Io credo che la Lega nord, quella nuova e con un’impronta politicamente più scorrevole, liquida, sappia esattamente cosa ho inteso dire ed affermare.
      Le ultime dichiarazioni del suo segretario Matteo Salvini (che poi non sono le ultime) sono state perfettamente chiare: “Non è vero che non vogliamo profughi e/o immigrati. Li vogliamo regolari e non clandestini. Li vogliamo integrati e non disperati per le strade senza lavoro, casa e famiglia“.
      L’affermazione, di per se, è già accettabile e vi devo dire, milady, che sto osservandolo da parecchio.
      Chiusa la parentesi, un po’ da capra cotta, di Bossi, la nuova connotazione della Lega (non più stupidamente secessionista), ma squisitamente federalista, diventa accettabile nel panorama politico italiano.
      Proprio per questo (qualche mail ci pervenne) son convinto che il messaggio è giunto, pervenuto e compreso.

      Ecco tutto.
      Cordialità

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