Mezzanotte, la memoria e il pane …

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Mezzanotte

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Mezzanotte

Non un suono dal marciapiede,
la Luna ha perso la memoria.
Lei sorride sola
alla luce della mia lampada.
Le foglie appassite si raccolgono ai miei piedi
e il vento inizia a gemere

Memoria
Tutto solo, al chiaro di luna,
Posso sorridere felice ai tuoi giorni
(posso sognare di un tempo … lontano)

La vita era bella allora
Mi ricordo del tempo e sapevo cos’era la felicità.
Lascio che la memoria viva di nuovo
nel mio cuore, che fu tuo.

Ogni lampione sembra cantare
un avvertimento fatale.
Mormora qualcuno e le grondaie illuminano
un gatto e un risveglio
E presto sarà mattina
e sarà luce del giorno

Guarda, un nuovo giorno è iniziato
una nuova vita.
Quando l’alba arriva,
sarà un ricordo di troppo,
E un nuovo giorno inizierà

Cuori bruciati, fuori dei giorni fumosi,
l’odore ancora freddo del mattino,
mentre un lampione muore e un’altra notte è finita!
E il buon profumo del pane,
che sale dal cuore,
giunge agli occhi,
per poi tornare giù,
con le mie lacrime.

Un profumo
che caldo fuoco,
parla del sole e parla di te.
Ecco, un altro giorno sta nascendo …

Toccami,
E’ così facile lasciarmi!
Solo con la mia memoria,
nei giorni al sole,
e il profumo del pane,
nel mio cuore.
Se mi tocchi saprai
cos’era la felicità …

Guarda, un nuovo giorno è iniziato …

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65 pensieri su “Mezzanotte, la memoria e il pane …

    • Lea

      Alcune volte
      Gli occhi vanno oltre le nubi
      e cancellano la pioggia.

      Alcune volte
      Il grido, oltre il tuono
      è più forte del mare.

      Alcune volte
      il silenzio
      è troppo rumoroso
      per i pensieri.

      Alcune volte …

      Grazie

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      • il bambino e’eterno
        eterni sono i giocattoli il riso le lacrime
        quando la casa sara’lasciata alle cure di estranei
        quando le vesti lise e gli attrezzi troppo a lungo usati
        finiscono nel pattume si scoprira’che in alto
        all’ultimo piano c’e’una stanza piena di giocattoli
        e questi resteranno per sempre……
        🌹

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      • Lea

        Busserai a quella porta,
        dietro lo sguardo, vedi?
        Troverai una finestra,
        aperta sul mondo,
        aperta al vento,
        aperta al sole.

        Oltre è il mare,
        lo senti?
        Là, sulle scogliere,
        ammantate di nebbia,
        circondate dai racconti,
        della mia giovinezza,
        li ascolti?

        Dietro quel sorriso,
        ora spento,
        era una stanza,
        la vedi?
        Quella dei giocattoli,
        che in quel profumo,
        profumo di pane,
        si persero un mattino.

        Adesso non ci sono più,
        ma i ricordi, nella stanza,
        son tutti lì.
        Li vedi?

        Grazie

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  1. Ti strappa il cuore e lo strizza per poi metterlo in tasca.
    Una delicatezza inaudita.
    In silenzio cammina con una nostalgia gentile come il profumo del pane la domenica ..
    Ninni che bel regalo.
    Discreto, gentile e sussurrato.
    Ciao

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  2. cosa farei mai farei come ieri come oggi
    guardando dal mio oblò se non sono solo
    a vagare e girare lontano da ogni vita
    in uno spazio di marionetta
    senza voce fra le voci
    conchiuse in me
    (Samuel Beckett, Poesie irlandesi)

    ————————-

    Se mi tocchi saprai
    cos’era la felicità …

    Guarda, un nuovo giorno è iniziato …

    E’ racchiuso l’Inferno, la passione e l’amore.
    Mi hai ammutolita Nì.

    I miei rispetti
    Ni Ghail
    Slàn

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    • Nì Ghail

      Lo sguardo era qui
      dentro il cuore
      mentre cantavo e lei cantava.
      Silenzio e baci,
      come di notte,
      nel cuore
      e lungo le strade.

      Ultima campana
      e orario
      e vendetta del tempo
      urlato.

      Silenzio

      Grazie.

      I miei rispetti
      Krenneg
      Slàn

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  3. Quanto amore, un pugno sul cuore.
    In silenzio, solo e con un dolore e un ricordo.
    Che nostalgia quasi detta sottovoce per non rovinare tutto con la propria voce.
    Quanta dolcezza…

    Ninni che bella …
    In silenzio mi nascondo per osservare il nuovo giorno.

    Ciao

    Manuela

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  4. In silenzio, senza far rumore, anche la luna è in attesa di morire dentro il giorno. Tra i passi che, dalla notte, portano a una nuova alba.
    Il profumo del pane e il ricordo.
    E’ mezzanotte.

    Te lo sussurro milord: una poesia delicata e dolce e disperata e gonfia di amore e piena di lacrime.
    Molto molto bella.
    Ciao

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    • Nadia

      Una nota lontana e un carillon,
      segnava e batteva le ore,
      oltre il tempo e i suoni.
      Oltre la notte e le sere.
      Poi il temporale
      bagnò il carillon,
      che non suonò più,
      che fece silenzio,
      che uccise la parola,
      che smise il suo silenzio.

      Silente e silenzioso,
      parla il tempo,
      senza sonno

      Grazie

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  5. Ma è bellissima.
    Una poesia che racchiude amore, delicatezza e rispetto e composta nostalgia per un qualcosa di talmente superiore da essere definito come i momenti più belli della vita.
    Un nuovo giorno, l’avvicinarsi dell’alba e la fuga delle ombre, il profumo del pane …

    Oh Ninni, io credo che se fossi stata io il motivo di questa poesia, non avrei più potuto guardarti negli occhi.
    Mi sarei sciolta davanti l’incanto di un raggio di luna, di un’altra alba …. del profumo del pane.
    Una delicatezza, come una carezza sul viso, per non svegliarti e sussurrarti l’ultimo bacio.
    Quasi come un profumo.
    Quasi come quello del pane ….

    Mi hai toccato il cuore milord.
    Emozione e silenzio…

    Ciao
    Lilly

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    • Anna

      Ho trascorso i miei giorni
      scrivendo e dipingendo,
      ma non sono in sintonia
      con i miei giorni e le mie notti.
      Sono una nube,
      una nube che si confonde con gli oggetti,
      che ad essi mai si unisce.

      Grazie

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  6. La totale immobilità della frenesia,
    nel silenzio, violini suonati dal vento.
    Ipocrita musica ed ipocrite voci,
    mentre il sole si prostituisce alle nubi.

    Piccoli dolori come giri di corda sulla pelle,
    piccole zavorre agganciate alle ossa.
    E’ uno sbattere d’ali nere nell’aere,
    che mi nutre, affamandomi.

    Dammi un attimo per leccare poche gocce ematiche,
    per urlare muta, urlare senza occhi,
    appoggiare la testa sul tuo grembo
    e sognare carezze che non feriscono.

    Coprimi con le mani.
    Coprimi con il tuo cuore nudo.
    Coprimi di riverbero dorato, in questa notte buia,
    lunga un attimo; lunga un secolo.

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    • Emma

      Oltre le parole, una notte,
      mi trovai solo.
      Accesi la Luna di colori,
      i più belli, i più calmi,
      i più dolci.
      Un arcobaleno di parole,
      al suono del tuo sorriso.
      Era caldo,
      ricordi?
      Fuoco viola tra le parole,
      sotto un sì,
      dietro un forse.

      E il profumo del pane,
      dietro un sospiro,
      o dentro una lacrima,
      racchiusa in un bicchiere,
      la vedi?

      Voglio sale,
      e mangiare grani,
      per coprire il profumo,
      che d’antico,
      chiudono il mondo
      nella sua luce.
      La vedi?

      Grazie

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    • Giovanna

      Un giorno dissi:
      “Inizia così la favola?”
      Era rosa, era blu,
      era come te.

      Brillava nelle parole,
      le tue, brevi e sussurrate.
      Ricordi?

      Un giorno rispose
      e il silenzio venne,
      caldo, sinuoso
      e dolce.
      Ricordi?

      E’ fatto di ricordi questo viale.
      ora buio e basso,
      e cerco, ancora,
      l’ultima luce, colorata.

      Era rosa, era blu,
      era come te

      Grazie

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  7. Bellissima!
    e ancor più per un certo fil rouge che, delicatissimo,garbato, gentile appare improvviso : l’odore del pane …

    Silenzio…
    il vento asciugò
    le ultime gocce
    del temporale
    e il carillon
    riprese
    il suono
    nel nuovo giorno
    fragrante di pane.

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    • Marirò

      Ero una cosa ,
      nelle pareti del buio,
      dentro la scatola
      di un Carillon.

      Avevo una voce,
      ma non cantavo.
      Il freddo e il caldo,
      calore di luce al buio
      di un ricordo.
      E correvo,
      oltre le strade,
      correvo.
      Correvo su per colline,
      correvo.

      Avevo una voce,
      sentivo la tua,
      avevo la tua,
      ma nulla esiste oltre queste mura,
      chiuse al buio.

      La notte,
      illuminata dalle lacrime,
      mi parla sussurrando,
      del suo suono lontano:
      un Carillon rotto.

      La notte,
      mi parla sussurrando,
      lo senti?

      Grazie

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  8. Come nascere e rinascere, dentro le lacrime, in silenzio.
    E amare …
    amare …
    e amare …

    Ninni, un canto all’amore bello, discreto, compito nella forma.
    Non urlato, ma sofferto..
    Ecco il tuo cuore che parla.
    Un bacio milord.
    Ti penso.
    Ciao

    Giovanna

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    • Giovanna

      Piove.
      Dentro i desideri
      e piove la notte,
      fra i cuscini
      e le lenzuola.
      Un raggio timido,
      oltre il tuo seno
      mi parla di calore
      e profumi.
      Di sogni e di sorrisi.
      Mi parla di te e del buongiorno
      nell’aroma e la gioia
      del profumo di pane.

      Grazie

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  9. Sì, ti amerò come mai ho amato.
    Per te ucciderò e giocherò con la mia vita.
    Ti ucciderò e ti farò del male.
    Per amore.
    Solo per amore.

    Ninni, che poesia.
    Sento il sangue che scorre, stanco, dentro al cuore impazzito dal dolore.
    Buongiorno a te

    Isy

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    • isy

      Parlami.
      Segui oltre la forza di un pianto,
      a dirotto e senza freno.
      Dimmi delle notti
      e parlami dei giorni,
      dietro a questi vetri
      umidi e nebbiosi.
      Uccidimi per tornare,
      al mattino,
      come il profumo di pane.
      Appena tagliato,
      con la lama che sai.
      Uccidimi
      … tu che puoi

      Grazie

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  10. And now, il Milord vi delizierà con alcune creazioni

    Eseguite con Photoshop CC 2016 Ultimate, Blender 2.77 Digital 3D
    Tempi di attuazione complessivi: 29h-19mm (rilevazione digitale) continui.

    Questi lavori, che preferisco mettere tra i commenti sono:

    Dedicated a colei che non è più e ci sarà nuovamente!
    Dedicated a colei che vidi proprio così!
    Dedicated a colei che, come porcellana, brillava nei gelsomini, in un altro pianeta.
    Dedicated a colei che mi ispirò tutto, malgrado la sua lontananza.
    Le migliori maioliche sono fragili, ma quando ci si ricongiunge, allora si diventa uno.
    Una matrice che, unica, si svolge e esplode.

    E con quest’ultimo pensiero, ho terminato le commemorazioni.
    Glielo dovevo al”unica donna che abbia mai amato in ere passate!
    … … …

    .

    .

    Belli vero?
    Per ottimizzarne la visione, attendete qualche secondo che venga caricata la Ram sia delle immagini, sia delle due Gif.
    Grazie

    😀

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