U-Boot XV

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Corinthia – Quadrante C25 – 31 agosto 2009 ore 21.00
1La coperta della Corinthia era illuminata a giorno dalle luci aggiuntive che Fred aveva chiesto di installare, proprio per poter permettere alle operazioni di continuare senza sosta anche di notte.
Sulla coperta giaceva un cannone della Victory incrostato dalla crescita di microrganismi marini durante gli ultimi trecento anni di permanenza sul fondo dello stretto della Manica.
Fred aveva forzato un po’ i tempi, approfittando della presenza di Rey a bordo, si era spinto nel recupero di uno dei cannoni prima, del tempo preventivato.
Kate aveva fatto sapere che al tribunale di Londra tutto era andato bene, la loro richiesta era stata accettata, quindi avevano anche una base legale per operare.
Infine Fred si era stufato di restare a bordo, quando tutta la sua vita si stava svolgendo da tutt’altra parte: Kate era stata richiamata da John a Miami per ragguagliarlo e presentargli i prossimi passi, mentre il ‘suo’ sommergibile era in Sud America.
Così aveva preso la decisione di portare in superficie un reperto di una certa importanza che avrebbe impegnato Rey e la sua squadra per parecchie settimane, bloccando di fatto tutte le altre attività di classificazione: ormai il sito era riconosciuto come archeologico e i diritti erano loro.
Rey aveva opposto una debolissima resistenza perché sosteneva che non erano ancora pronti a ricevere reperti per poi poterli stabilizzare e conservare, ma Fred l’aveva convinto con la tesi che finché non avessero preso un reperto, non sarebbero mai stati pronti perché non sapevano realmente in che stato fossero gli oggetti, tanto valeva prendere qualcosa che soffrisse meno degli altri e che invece fornisse tutta una serie di informazioni utilissime per quando sarebbero arrivati ai reperti delicati e veramente preziosi.
La sua logica era stata condivisa e così aveva informato Kate, che era stata entusiasta della notizia, tanto da ritornare a bordo della Corinthia proprio quel pomeriggio, per poi ripartire nel giro di un paio di giorni verso Miami.
Essendo poi ferma l’attività di repertazione, anche la presenza di Fred a bordo era superflua, aveva così ottenuto di rientrare anche lui con Kate, sullo stesso volo.
Fred sorrise all’immagine di Kate china sul cannone che, come una bambina, passava la mano su ogni superficie cercando di imprimersi questo momento con tutti i sensi oltre che con la vista, questo era il suo primo progetto, la sua creatura ed era normale che fosse così coinvolta.
Poche ore prima era arrivata a bordo con il MOB e Fred l’aveva aspettata proprio sul barcarizzo e, dopo un iniziale imbarazzo reciproco, si erano buttati l’una nelle braccia dell’altro, ed erano rimasti così per un po’, senza troppe parole ma con tanti sguardi complici.
Entrambi avevano deciso di utilizzare il lungo viaggio di rientro per parlare e spiegarsi, in fondo erano colleghi e questa storia avrebbe cambiato qualcosa, in ogni caso avrebbero dovuto parlarne.
Kate stava facendo fotografie e ogni volta che incontrava un’iscrizione, un simbolo o anche solo una scalfittura, sulla superficie del cannone, consultava un suo libretto, molto vecchio all’apparenza, che Fred supponeva fosse, come minimo, il manuale del mastro fonditore proprio di quel cannone, e dopodiché fotografava il tutto.
Dopo aver compiuto il giro del cannone svariate volte Kate si rivolse verso Fred
“Mi hai fatto proprio un bel regalo: se fossi partita e poi nelle prossime settimane aveste recuperato questa bellezza, mi sarei mangiata le mani per non essere stata qui”

2Fred arrossì e cominciò a pensare che questa fosse un’altra cosa di cui parlare, con Kate, durante il ritorno.
“Proprio un bel regalo, è la stessa cosa che gli ho detto io” intervenne Rey ironico, per il fatto che aveva dovuto allestire il recupero in cinque giorni, contro i quindici che aveva preventivato.
Kate rise e mentre Rey non guardava strizzò l’occhio a Fred e gli disse senza voce “Grazie”.
“Rey, non potevamo lasciarla rientrare senza aver toccato con mano uno dei suoi tesori” Fred si strinse nelle spalle per enfatizzare di più la sua puerile giustificazione
“Almeno così potrà far vedere all’armatore che razza di bottino abbiamo conquistato, lui ci lascerà vivere in pace per qualche settimana, finché ritornerà alla carica che le entrate sono molto inferiori alle uscite e che siamo degli spendaccioni” proseguì Fred e proprio questo punto sembrò colpire Rey che annuì con aria seria.
In effetti, una campagna come quella sarebbe costata parecchio, nell’ordine di alcuni milioni di dollari, ma il ritorno di immagine e la vendita di alcuni reperti avrebbero sicuramente coperto le spese e lasciato un onesto guadagno nelle casse della Lost Treasures.
Nei due giorni successivi furono sommersi dal lavoro, tanto da non avere il tempo di andare in bagno come amava ripetere Fred, infatti il reperto andava stabilizzato velocemente perché dopo aver trascorso gli ultimi tre secoli protetto dall’acqua di mare e dalle incrostazioni, non c’era nulla di peggio che essere esposto all’aria e ai batteri, che erano in grado di creare composti acidi, che intaccavano e rovinavano la superficie del cannone.
Fred e Kate avevano continuato a vedersi sul tetto degli alloggi la sera dopo cena, a volte troppo esausti per parlare, a volte solo per stare abbracciati un po’ lontano da tutti e da tutto.
Avevano scelto di non affrettare la loro storia e che tutto sarebbe successo quando sarebbe stato il momento giusto, Fred aveva trovato la cosa molto romantica, ogni volta che ci pensava si sentiva un ragazzino al primo appuntamento: era incredibile il numero di particolari che riusciva a notare di Kate e quando glielo aveva accennato, anche lei aveva risposto nella stessa maniera.
Sapevano entrambi di avere un lavoro e uno stile di vita incompatibili con una vita sociale ‘normale’, ma era anche vero che entrambi facevano lo stesso lavoro e quindi in realtà le possibilità di passare tempo insieme erano molteplici.
L’indomani sarebbero finalmente tornati negli Stati Uniti e, oltre ad avere più di dodici ore di aereo da trascorrere insieme, avrebbero finalmente avuto un po’ di privacy vera, di tranquillità e di occasioni di romanticismo, come cene al lume di candela, passeggiate mano nella mano sulla spiaggia e weekend romantici in qualche villetta di Sten sparsa sulla costa dell’Atlantico.
“Kate ho dovuto dire a Sten che stiamo insieme” scherzò Fred che in realtà voleva portare il discorso da un’altra parte ma non sapeva come cominciare
“No non ci posso credere, l’hai detto a Sten? Cioè sei nel mezzo del mare, con un sacco di lavoro da fare, non mi hai mai chiamato una volta e hai avuto il tempo di chiamare Sten per dirgli che stiamo insieme?” Kate non ce la fece a mantenere lo scherzo e scoppiò subito dopo a ridere
“Avresti dovuto vederti, hai fatto una faccia.
Hai veramente pensato di stare insieme con una pazza?” proseguì lei tra le risate
“Beh, sì, in effetti, me l’hai fatta, comunque l’ho sentito su Skype non l’ho chiamato al telefono” provò a giustificarsi Fred e in tutta risposta ottenne un bacio appassionato da Kate
“Quanto sei dolce!” disse lei mentre riprendevano fiato, prima di riprendere a baciarsi.

3Dopo un po’ finalmente Kate gli fece la domanda giusta, per portare il discorso dove Fred avrebbe voluto fin dall’inizio
“Come mai hai sentito Sten? Tutto bene?”
“Sì, mi sta solo aiutando con un progetto che ho in testa”
Kate lo scrutò con un sorrisetto monello, come di chi la sa lunga e finalmente ha trovato conferma delle sue ipotesi
“Non sarà mica un progetto che ha a che fare con un sommergibile?”
Fred esitò un po’ prima di rispondere, Kate avrebbe potuto sapere del sommergibile dalle sue recenti e insistenti domande, in ogni caso era una persona a cui teneva moltissimo e di cui si fidava ciecamente, per cui decise di raccontarle la verità, in fondo non avrebbero mai più avuto un’altra occasione di parlare in assoluta riservatezza come lì dove erano adesso circondati dal mare e con nessuno a portata di orecchio.
“Si capiva così tanto? Lo sapevo! Avrei dovuto farti meno domande”
“Fred, ogni volta che ti guardavo in questi giorni eri su Wikipedia o c’erano immagini di sommergibili e ogni volta che mi rivolgevi la parola finivi sempre per chiedermi qualcosa sulla Seconda Guerra Mondiale o su storie di U-Boot: penso che l’abbia capito anche il comandante Murray!” Kate sorrise dolcemente e Fred fu tentato di baciarla di nuovo, poi si impose di finire quel discorso, altrimenti avrebbero fatto mattino senza arrivare al punto
“Kate, prima di partire da Miami ho ricevuto una mail da un italiano con una foto di Google Earth che rappresentava la sagoma di un sommergibile; qualche indagine e ho scoperto che il sito era la foce di un fiume in Argentina, a Mar del Plata”
“No, non ci credo, c’è stato un gran parlare di Mar del Plata, che fosse il punto di sbarco di numerosi U-Boot con a bordo personaggi del calibro di Hitler, senza che nessuno sia mai riuscito a dimostrare nulla” disse Kate emozionata e tutto di un fiato
Fred la baciò, in fondo, anche se avessero fatto mattino era la cosa più bella che avesse provato e gli sembrò un’ottima idea.
“Sì, ho letto qualcosa al riguardo” le sorrise Fred “Dalla foto che ho ricevuto e che Sten mi ha confermato, potrebbe essere un tipo XXI, a giudicare dalle dimensioni” proseguì Fred
Kate si fece pensierosa
“Plausibile, il tipo XXI era il più avanzato sommergibile, anzi sottomarino dell’epoca, forse il primo della sua serie”
“Sì, fu il padre degli attuali sottomarini moderni e di quelli nucleari” la interruppe Fred
“Ma hai qualche prova?”
Fred rise
“No ovviamente, altrimenti saremmo entrambi davanti a Merryan a chiedergli di sovvenzionarci in questa avventura!”
Kate annuì, poi si voltò a guardare un po’ la Luna che si specchiava nel mare notturno creando un manto d’argento tutto attorno
“Perché me lo stai dicendo?
“Beh, perché stiamo insieme e voglio condividere tutto con te”
Kate gli sorrise e lo baciò nuovamente
“Ti amo” gli disse e lo fissò negli occhi prima di chiuderli in un bacio dolcissimo.

4Il mattino successivo, molto presto, diedero ancora un’occhiata al bellissimo cannone che la squadra di Rey aveva cominciato a pulire con acqua distillata per togliere ogni traccia di sale, prima di eliminare ogni incrostazione, poi salutarono il personale di bordo e infine salirono sul MOB diretti a Guernsey.
Per le 9.30 erano in aeroporto, in coda per il check-in per il volo di Londra, da lì avrebbero preso un’intercontinentale fino ad Orlando in Florida, poi un volo locale per Miami, con arrivo verso le 20.25, giusto per cena, come aveva commentato Sten, quando Fred glielo aveva comunicato, via Skype un paio di giorni prima, Sten non vedeva l’ora di abbracciare la fidanzata del suo migliore amico.
Fred aveva trovato in internet che Skype era difficilmente intercettabile, a causa del sistema intrinseco di privacy, quindi aveva contattato l’amico in quella maniera spiegandogli ciò che aveva letto.
Sten era stato tiepidamente contento perché, sosteneva, gli sembrava strano che una super potenza, come il loro paese, non fosse in grado di intercettare una conversazione Voip, comunque conveniva che difficilmente avrebbero intercettato la loro per una questione così sciocca.
A Londra ebbero giusto il tempo per imbarcarsi sul volo.
Avevano due posti in Business vicini, senza nessun altro sulla loro fila
“Quasi quasi, appena decollati, ti salto addosso” commentò Fred
“Scemo” fu la risposta scherzosa di Kate e partirono per Orlando.
Durante il volo ebbero molto tempo per parlarsi e chiarirsi, discussero sul fatto che erano colleghi e cercarono di capire come la loro relazione avrebbe potuto influenzare la loro vita lavorativa, ma conclusero che non avrebbe interferito più di quanto non fosse già successo, visto che si piacevano da molto tempo.
Si interrogarono anche su come l’avrebbero presa i loro colleghi, ma poiché si stava parlando del loro privato, nessuno avrebbe potuto avere voce in capitolo.
Parlarono a lungo del fatto che non avrebbero potuto lavorare sempre insieme e che se si fossero sfasati avrebbero potuto trascorrere anche lunghi periodi prima di rivedersi, ma alla fine conclusero che non sarebbe stato un problema: entrambi avevano scelto quel lavoro anche per lo stile di vita, per i frequenti viaggi e i periodi in giro e, conclusero, l’importante era aver sempre voglia di tornare l’uno dall’altra.
Il tempo restante del viaggio lo passarono guardando dei film, mangiando e coccolandosi, come teneri innamorati quali erano.
Fred aveva informato Kate anche della telefonata di Sten, anzi di entrambe, non l’aveva messa a conoscenza, però, dei suoi pensieri sul coinvolgimento dei servizi segreti anche se era sicuro, che anche lei avesse le stesse preoccupazioni.
Kate non era contentissima di uscire subito a cena con Sten, appena arrivata, avrebbe preferito andare a casa a farsi una doccia e una bella dormita, giusto per assorbire le cinque ore di fuso aereo che stavano attraversando, ma aveva capito che Sten e Fred dovevano parlarsi urgentemente, senza troppe interferenze e così aveva accettato di cenare con loro.
A Miami giunsero con pochi minuti di anticipo, una mezzora dopo l’atterraggio uscirono dal terminal degli arrivi nazionali.

5Ad attenderli l’autista di Sten con un cartello ‘Willis Fred & Kate’, Fred guardò Kate per eventuali reazioni e lei gli fece una linguaccia.
Salirono sull’Hummer nero di Sten e lo trovarono mentre parlava al cellulare, probabilmente con qualche pezzo grosso del Pentagono, che però liquidò rapidamente.
“Kate, era ora che prendessi tu l’iniziativa, altrimenti il nostro bell’addormentato nel bosco sarebbe rimasto a dormire!”
“Ciao Sten” disse Kate mentre si abbracciavano
“Grazie Sten per il passaggio. Dove ci porti a mangiare?”
“Fred che domande. È ovviamente una sorpresa” e Sten gli strizzò un occhio.
Fred guardò Kate con sguardo preoccupato, poi le sorrise, lei ricambiò il sorriso
“Fintanto che paghi tu Sten per noi va bene” fu la risposta pragmatica di Kate.
Verso le 21.30 giunsero finalmente al ristorante, il Capital Grille, una catena di ristoranti abbastanza famosa e specializzata in carne, pur disponendo anche di una scelta selezionata di pesce.
All’ingresso Sten si presentò alla ragazza che li accolse, la quale controllò il registro per Stromberg, il cognome di Sten, e poi con fare molto più deferente li accompagnò in una saletta riservata.
“Questa saletta è riservata alla mia società tutte le sere se confermo con un minimo di preavviso, è molto tranquilla e al riparo da orecchie indiscrete, soprattutto perché la conferma l’ha fatta un altro al mio posto”
“Sono impressionato Sten, il Pentagono dovrebbe assumerti per mettergli in piedi una rete di contro spionaggio” commentò ironico Fred. Sten fece finta di pensarci un po’ e poi commentò
“Glielo dirò!”
Consultarono velocemente il menù e poi fecero la loro ordinazione al cameriere che si ritirò velocemente lasciandoli soli nella sala da pranzo privata.
“Allora cosa mi raccontate, piccioncini?” cominciò Sten
“Raccontami tutto quello che i servizi ti hanno detto” chiese impaziente Fred
“Mi hanno fatto capire che l’interesse che abbiamo mostrato per la foce della Caleta de los Loros è fuori luogo”
“OK ma la tua spiegazione se la sono bevuta?”
“Sembrerebbe di sì, li ho spiazzati con la mia risposta pronta e in effetti, tra i miei clienti, ho una società che fa perforazioni petrolifere e che usa molta della mia elettronica, quindi era credibile”

6“Ma pensi che siate sotto sorveglianza?” chiese Kate
“Probabilmente. Penso che siano arrivati a Fred perché tra i miei amici è l’unico che si occupa di recuperi sottomarini, e dato il soggetto in questione credo che applicheranno un controllo blando, giusto per trovare evidenze” rispose Sten professionale
“E quindi cosa suggerisci?” chiese Fred
“Hai due opzioni: o assumi un profilo molto basso per ‘n’ mesi dove ‘n’ è maggiore di tre o quattro, oppure colpisci fulmineo e parti domattina al massimo per l’Argentina a cercare il tuo tesssoro” Sten fece sibilare la ‘s’ appositamente per richiamare Gollum del Signore degli Anelli.
“Considerando questa cena in gran segreto direi che mi sono già bruciato la seconda opzione, no? E poi ho bisogno della mia attrezzatura, mica posso immergermi con il costume e la maschera” rispose Fred
“Sicuramente i servizi sanno che sei rientrato, se scegliessi di ripartire immediatamente non avrebbero il tempo di intercettarti, ma avvertirebbero la controparte Argentina che ti aspetterebbe all’arrivo.
Per quanto riguarda la tua attrezzatura non sarebbe un problema spedirtela, in caso”
“Ma il problema del viaggio resta sempre, anche tra sei mesi, nel momento che prenoto il volo o mi presento all’aeroporto di Buenos Aires, loro riceverebbero un warning sul mio nome” rispose preoccupato Fred
“Già, ma se invece viaggiassi sotto falso nome?”
Fred non rispose, temeva che l’amico Sten proponesse una cosa simile o peggio, tipo entrare in Cile e poi guidare da clandestino fino a destinazione, ci pensò un po’ su e decise di ripensarci con calma: adesso era troppo stanco.
“Credo che rimanderò il mio viaggio in Argentina, magari per le ferie di Natale che là è piena estate.
C’è da organizzare un sacco di cose, comprare le attrezzature e pianificare sia l’immersione che l’eventuale recupero. E poi penso che avrò molto da fare in questi mesi, qui a Miami” concluse Fred guardando con sguardo complice Kate, che arrossì
“Temevo che non l’avresti detto più e cominciavo a sentirmi un po’ come un soprammobile” rispose lei con un sorriso
“Beh Fred, se posso aiutarti, sai che non mi mancano le tecnologie e neppure i mezzi, solo non potrò venire con te di sicuro perché allora sì che si accenderebbero tutti i riflettori sul tuo progetto”
“Vedo che continuate a non considerarmi.
Pensavo fosse ovvio che io andrò con Fred” Kate aveva uno sguardo di quelli che non ammettono repliche e, infatti, sia Fred che Sten si limitarono a guardarla e deglutirono il loro boccone.
“Grazie ad entrambi. Sten, speravo che ti proponessi di aiutarmi perché non credo che l’armatore mi sponsorizzerà e Kate, mi farebbe estremamente piacere se tu mi accompagnassi in questa avventura: ormai siamo una squadra” i due ‘fidanzatini’ si baciarono teneramente
“OK, OK adesso è troppo ragazzi, vi lascio, vi ho già rubato fin troppo tempo.

7Kate spero mi perdonerai, ma come avrai capito questo incontro era necessario adesso, prima che si mettano a seguire e spiare anche Fred e magari te.
Fred ci sentiamo, ricordati di non parlare, né scrivere mai nulla su questo argomento, io comincerò a uscire a pranzo con te settimanalmente e poi ci saranno sempre i weekend sulla mia barca per definire i dettagli e pianificare ogni aspetto del progetto.
Buon proseguimento: c’è un limo che vi aspetta, quando avrete finito di cenare, per portarvi dove volete” Sten strizzò l’occhio agli amici meravigliati
“Ma, Sten, te ne vai così” cominciò Fred
“Tranquillo era già pianificato, stasera ho un ricevimento dove partecipano alcuni pezzi grossi della Marina e non posso mancare”
“Grazie Sten” disse solo Kate e non ci fu bisogno di aggiungere nulla perché sia il tono, che gli occhi, che l’espressione del volto riflettevano sincera gratitudine.
Sten annuì alle parole di Kate e i due capirono che sarebbero stati amici, Kate pensò che aveva sempre sottovalutato Sten credendolo un superficiale, mentre invece era una bella persona; Sten si accorse che Kate era quella che Fred aveva sempre voluto e che la loro storia poteva essere veramente importante.
Kate e Fred finirono rapidamente la cena, molto buona, offerta dall’amico Sten, trovarono la limousine come preannunciato e si fecero portare ciascuno a casa propria.
Il giorno dopo Fred si presentò al lavoro abbastanza presto, salutati i colleghi presenti, si mise alla sua postazione aspettando Kate, per andare insieme da John Merryan.
Kate arrivò una ventina di minuti dopo vestita con un abitino molto primaverile a fiori e un golfino lavanda, che copriva giusto le spalle: sarà stato che non la vedeva da almeno otto ore, ma la trovò proprio bellissima.
Insieme entrarono nell’ufficio di Merryan, l’armatore, e Fred ancora una volta fece passare lo sguardo su tutti gli incredibili oggetti che erano contenuti
“Kate, Fred finalmente, raccontatemi tutto e non saltate nemmeno un particolare”
Kate prese la parola e fece un riassunto di come si era svolta la campagna della Victory, aggiungendo i particolari del deposito della richiesta presso il tribunale di Londra. Poi Fred passò agli aspetti operativi, a come Kate era risalita dalle zavorre alla nave e infine concluse con il recupero del cannone, il tutto infarcito di molte immagini, che gli fece vedere dal suo computer che si era portato dietro.
John fu molto impressionato e li interruppe spesso per fare domande, a volte per curiosità a volte per aspetti tecnici che voleva approfondire.
Fu meravigliato dalle fotografie, dallo stato di conservazione di alcuni reperti, ma soprattutto dal cannone e Fred ebbe la conferma che la sua idea di portarlo in superficie, ante tempo, era stata vincente.
John si congratulò molto con Kate per l’ottima conduzione, e con Fred per l’ottima esecuzione, cominciò a pianificare il recupero dettagliato di tutti gli altri reperti.
“John ricordiamoci che abbiamo il nuovo magnetometro che è pronto, secondo me potremmo utilizzarlo per recuperare piccoli oggetti nascosti sotto il fondo, ma non credo che sia opportuno mandarlo sulla Corinthia.
Dovremmo mandare la Regina delle stelle e prendere in mano noi le operazioni” Fred guardò John e poi Kate e notò che lei annuiva

8“Quindi prevedi parecchi mesi di operazioni?” rispose John
“In effetti sì, perché a parte i cannoni che si sollevano facilmente e sono stati identificati quasi tutti, mancano ancora tutte le minutaglie, monete, monili, piccole armi, munizioni e arredamento” con il termine ‘arredamento’ Fred intendeva tutti gli oggetti metallici con cui era attrezzata una nave del ‘700 e cioè bollitori, piatti, posate, sestanti, barometri, igrometri e altre minuterie.
John annuì
“E tra quanto pensi sia possibile essere pronti?” chiese l’armatore
“Beh, il magnetometro è pronto e imballato, Rey si sta prendendo cura del cannone recuperato e ne avrà per un paio di settimane almeno.
Il tempo più lungo è l’approntamento della Sirena e il viaggio fino alla Manica, cioè almeno un mese.
Direi che per metà, fine ottobre potremmo essere là e finire il lavoro”
“Il periodo migliore per essere nella Manica: autunno ed inverno. Pioggia, neve e mare mosso” Kate irruppe nella conversazione riportando un po’di realismo al mondo perfetto descritto dagli uomini.
“Per questo preferirei avere la Sirena, almeno se c’è da ballare facciamolo con una nave vera e propria!” commentò Fred
“Mi sembra che abbiate già organizzato tutto e che siate pronti, a volte mi chiedo cosa ci sto a fare. Se volete la mia benedizione l’avete” concluse John
“Grazie John” dissero insieme Kate e Fred e la cosa li fece sorridere
“Ah John, un’ultima cosa, io e Kate stiamo insieme da qualche settimana”
John fece un’espressione sorpresa, ma il suo sguardo lo tradiva
“Fintanto che questo non si ripercuote sul vostro lavoro, non mi interessa. Anche se ovviamente sono felicissimo per voi.
Già che siamo in vena di confidenze Fred, immagino che avrai avuto molto tempo per pensare a quella storia di cui mi avevi parlato, proprio prima di partire per la Victory. Non me ne parli perché non hai avuto altri riscontri?”
“In effetti ho solo prove indiziarie: l’unica sarebbe andare a vedere di persona. Perché, mi vuoi finanziare?” chiese Fred irriverente
“Non essere sciocco, volevo solo sapere quanto sei ostinato”
Kate e Fred uscirono dall’ufficio di John e tornarono verso le loro postazioni
“Fred, non capisco perché hai fatto tutti i programmi per tornare al più presto nella Manica? Pensavo che ci tenessi al tuo sommergibile”
“Ed è così, sai nella notte ho riflettuto, ho deciso che il modo migliore per andare là è farlo quando sono già all’estero, così facendo i nostri servizi segreti avranno l’informazione solo dopo che sarò partito, se abbiamo fortuna non se ne accorgeranno nemmeno, in più finire il lavoro sulla Victory mi darà il tempo necessario per farmi dimenticare, o almeno spero”
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58 pensieri su “U-Boot XV

  1. Un capitolo dinamico. Ecco, milord, me lo aspettavo proprio così, vivo e presente in tutte le sue sfumature e che realisticità poi.
    Si è fatto divorare fino all’ultimo.
    Volevo dirvi, milord che io ci sono sempre. Vi leggo e vi seguo. Sono in vacanza e anche da qua vi sto seguendo (Formentera).

    Buona giornata e buona domenica

    Vostra Anna

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    • Anna Blu

      Vi ringraziammo milady per le gentilissime espressioni. Anzi perdonateci il ritardo a fummo impegnatissimi.
      Vi leggemmo milady, eccome e sappiamo le persone che seguono il nostro spazio web in una simbiosi, interscambio bellissimo.
      Grazie milady abbiate un ottima giornata

      Cordiality

      😀

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  2. Ohhhh Kate e Fred.
    Queste sono le più belle storie.
    Fred e Sten i migliori amici.
    Ma che bello. 🙂

    E che lettura appassionante.
    Mi piace come si stanno avvicinando all’isola “sommergibile”. Mi hai intrigato proprio, ma siamo alla fine di un capitolo e mi sarebbe interessato continuare.
    Ma io aspetto.
    Eccome se aspetto.

    Buona domenica e bacino

    🙂

    lamanufelice

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    • Lilly

      La Corinzia è una nave versatile.
      Noi la volemmo a vela (ci piace la vela), altri la vollero una motonave, altri un transatlantico, un carenato, cabinato, motoscafo ecc. ecc.
      Ricambiammo il bacetto.
      Grazie milady

      😀

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  3. Un capitolo che mi ha presa proprio.
    Bello bello bello.
    Te lo confesso: è da ieri sera che ti spiavo e stavo cercando questa continuazione dal sapore fantastico e d’avventura.
    Un capitolo che mi ha fatto invidiare tantissimo Kate.

    Oh mon Dieu, come mi piacerebbe essere su quella nave.

    🙂

    Mi manca la continuazione però.
    Un bacio mon trésor.
    Bisoussssss

    Annelise pour toi

    a Cayenne

    🙂

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    • Annelise

      prese anche noi. E tanto anche.
      Dunque iniziaste a spiarci? Oh milady, basta farle le cose che spiare, non trovate?
      Un po’ quando si usa Tor per venire a leggere senza far vedere chi è (quando lo si sa benissimo, ma non saremo qua a disquisire come facciamo a conoscerne lo stesso l’identità) 😀

      Per la continuazione, … un po’ di pazienza milady.
      Many thank

      😀

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  4. Un capitolo bello, pieno e scorrevole, con tutto al posto giusto.
    Ma, ma , ma …
    Mi ha affascinatam veramente, il bacio o meglio la serie di baci tra Kate e Fred.
    Un amore bello, tenero e delicato solo come voi, eccelso milord, sapete descrivere.
    Ancora più bello perché inframmezzato da sprazzi di lavoro.
    E che complicità…
    Inizio a invidiare Kate…

    (sospiro)

    Buona domenica

    🙂

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  5. Un capitolo, come sempre, molto elegante e affidfabile come storia e come impianto.
    La seguo fin dal primo capitolo e ormai, l’appuntamento settimanale della domenica. è diventato un imperativo assoluto.
    Almeno per me.
    Molto bella la selicatissima ed entusiasmante storia d’amore nata tra Fred e Kate.

    La seguo con soddisfazione

    Amedeo

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  6. Note tecniche con colorazioni differenti per una situazione specifica,
    Eccoti servito questo capitolo che parla di sapienza narrativa, ma anche profondità e professionalità nel raccontare un evento.
    Sto vivendo la passione di Kate e fred con quella gioia giovanile che caratterizza tutte le fibrillazioni.
    Stai descrivendo con bellezza e soprattutto delicatezza quello che abbiamo dimenticato.
    la gioia di inframezzare, con un bacio, gli attimi della nostra giornata.
    Grazie Ninni

    Ciao

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    • Vintrix

      Una coloritura che fa da sfondo ad una tenera storia d’amore. Una storia d’amore quasi fanciulesca.
      La storia è nel vivo, quel vivo pieno di mille insidie che possono essere decisive ai fini di una storia abbastanza complessa e che, diciamocela tutta, avete deciso voi.

      Grazie e buona giornata

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  7. Il capitolo scorre con semplicità, ma precisione. Dialoghi, dialoghi importanti. Dialoghi che rimangono.
    la prima cosa che mi ha colpito è stata l’aria frizzante che soltanto due ragazzi appassionati per il loro lavoro, hanno.
    Che vuo, dire che tu sei un ragazzo “appassionato”.

    .-)

    un fanciullo, nu guaglione!

    ahahahahahahahahhahah

    Bello, inizio a tifare fred e Kate for ever.
    😀

    Salutame milord dalla partenope Capitale

    Dudù

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  8. Arrivo adesso (ho smontato la mattina e sono solo a casa: tutti sono al mare, mentre io scoppio 😦 ) e sto iniziando a leggerlo e già mi piace.
    Mi sembra. dai commenti che ho visto al volo, che è un capitolo “non” di transizione.
    Ciao

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  9. Un pezzo alla milord.
    Ovvero perfetto, bello e completo.
    Mi sono incantata a leggerlo dal tanto che è bello.
    ma quanto mi piacerebbe essere insieme a fred e soprattutto chiamarmi Kate.

    😀

    ahahahahahahhahaha

    Isy (pre Kate)

    😀

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    • Isabella Ozieri

      Grazie mia signora.
      la preziosità è demandata a chi legge, non a chi propone.
      Se lo preferite, come sembra, potremo chiamarvoi Isabella kate.
      Tanto, di riffo o di raffo, Kate sempre Kate resta e voi sempre Isabella, no?
      Salutazioni radiose

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  10. Bellissimo e coinvolgente capitolo che cattura l’attenzione del lettore in tutto e per tutto. Imperdibile la storia d’amore che deve dare quella nota di dolcezza che ogni lettore cerca.. Sapete quanto vi ammiro. e vorrei essere l’eroina di uno dei vostri racconti…Sogno senza speranza ma i sogni non costano nulla.
    Buona notte mio grande amico
    Un abbraccio

    Giovanna

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    • lady Giovanna

      E chi dice che in un futuro, magari prossimo, voi non sarete una eroina di un nostro, umilissimo, racconto?
      Vi ringraziammo, mia signora per questa grandissima fiducia, ma siete sicura di quanto asseriste?

      Eine große umarmung und einen dicken kuss, meine Dame.
      Auf wiedersehen

      😀

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      • Danke mein Herr, verschone ich die Umarmung und den Kuss mit der Zuneigung aller Zeiten.

        Certo che sono sicura, Un racconto nella mia Normandia medievale…sarebbe splendido trovarmi indietro nei secoli e leggere cosa potrei aver fatto. Ma è sempre chi scrive che deve decidere se, come, dove e quando…..Sie werden dieses Geschenk machen? 🙂

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      • Giovanna von Orofiorentino

        La bellezza di un racconto a carattere medievale è, indiscutibilmente accattivante.
        La nostra Normandia lo meriterebbe tantissimo. Sorge il problema se saremmo all’altezza di produrlo.
        Considerato che, i nostri antenati parenti incontrarono i Vostri antenati parenti (se la storia non è opinione, i fatti si svolsero nel medesimo periodo), e non sapendo se si riconobbero come amici, pur essendo indiscutibilmente, di stirpe guerriera (in bipartito la fascia azzurra da Cavaliere e la Croce Capitolare Nera di appartenenza all’Ordine teutonico), potrebbe essere riduttivo o addirittura fuori luogo una resocontazione, romanzata, di periodo.
        Una promessa, però mia signora, la depositammo fra le vostre mani: non lesineremo studi di fattibilità sia nel merito, sia di merito e se saremo ancora vivi, un giorno, potrà darsi che da queste umili pagine possa nascere una cronaca romanza dei tempi che furono.

        Vi ringraziammo per l’amicizia e per aver scritto.
        Cordialità

        Ninni

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  11. Silenzio, la bellezza, abita qui. Ci sono i momenti belli che sei riuscito a mettere e focalizzare nel rapporto tra due persone: Kate e Fred.
    Un rapporto bellissimo, complice e costruttivo.
    Belli i baci inframmezzati tra i piani di lavoro.
    Che voglia di sapere come continua.

    Ciao Milord.

    un bacione

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  12. Scritto come sempre molto bene, si legge con grande piacevolezza.La storia d’amore dà alla storia un tocco di leggerezza che ci vuole. Tuttavia resto sospettosa su Kate. forse troppi bacetti, forse troppa sua presenza, non so…amnche Sten…Sarò io che, donna diffidente, mi faccio i film. Non mi rimane che attendere gli altri capitoli prima di gridare un sincero “w gli sposi”!
    Cordialità
    Marirò

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    • lady Marirò

      Siete la sofficità della gentilezza, in persona.
      Povera Kate, sempre sospettata, sempre messa al pubblico indice, per cui sempre bistrattata…
      Soltanto perché è:

      1) Bella
      2) prorompente
      3) mozzafiato
      4) ventisettenne
      5) bionda naturale
      6) 90-60-90 (senza aggiustaggi)
      7) parla 18 lingue, sette dialetti e tre linguaggi antichi (Aramaico, Ittita e Egizio ieratico)
      8) quattro lauree di cui una in Gnoseologia morfologica del cane randagio in Australia
      9) una bomba a letto
      10)anche fuori dal letto
      11)intelligente
      12)sensuale
      13)parla poco
      14)e non da mai consigli

      Non è giusto malady.
      Datele una, piccolissima, chance

      😀

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  13. la storia, così, si svolge con una naturalezza che mi lascia stupita.
    sembra, quasi, che sia una storia vera dalla quale attingere i fatti minuto per minuto.
    Kate e Fred che belli che sono.

    Buona giornata Milord

    L.

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    • Louise

      Sembra proprio una storia vera. Una di quelle storie romanzate e storiograficamente ineccepibili.
      Ma, pur non avendo la sfera di cristallo, tendiamo a raccontare la probabilità.
      Vi ringraziammo per aver scritto.
      Cordialità

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  14. Una storia, un capitolo, veramente belli e che mi fa sognare.
    Kate e Fred, hai saputo descriverne, perfettamente, le onde amorose e l’entusiasmo dei primi baci. Sei il “cantore dell’amore”.
    Grazie per questa bella espressione.

    Ciao e buongiorno

    Raffa

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    • Raffaella S.

      Su Kate e Fred bastò osservarli e raccontare quello che hanno da dire e da fare in determinati frangenti.
      Una storia che offre qualche spunto e in qualche situazione, offre il bene e il male a un tempo.
      Grazie mia signora e cordialità

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