Il bambino

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il-bambino

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Corridoi senza fine si snodano ovattati e senza tempo.
Celati miraggi dietro pesanti cortine di velluto, bassi ed inquietanti cunicoli dove i passi affondano in morbidi tappeti lanosi.
Pareti damascate a tratti interrotte da icone di ricordi, piccole immagini indecifrabili nella luce azzurra ma che destano il polveroso eco di perduti autunni e di un’altro doloroso inverno.
Sfioro ad una ad una le immagini indistinte leggendo con la punta delle dita la trama dei volti ed i sogni prendono vita come fumo filtrando tra le mani, sabbia sfuggita alla clessidra dei miei anni.
Non odo il suono dei miei passi.

Il suono è rimasto imprigionato in altri corridoi troppo a lungo attraversati.
Ora solo il morbido e silenzioso velluto di un tappeto smarrito nella luce troppo lieve che accoglie il mio cammino.
E questa luce azzurra, accovacciata, come un ragno in attesa sopra i miei ricordi incorniciati si trasfonde ad essi, sogno dentro sogno, e le icone della memoria si tingono dei colori di una perduta aurora.
Lontano e flebile il pianto di un bambino, da qualche parte nell’interminabile labirinto di corridoi.
Scivola sulle pareti vellutate, echeggia azzurro alla luce sparsa come grani di un rosario sopra i frammenti di un’intera vita.
Filo tintinnante, guida i miei passi verso un’immensa sala dove l’elica brunita di una chiocciola di gradini s’immerge nello sconosciuto sottosuolo.
Scendo, gradino dopo gradino, seguendo l’eco di quel pianto, e poi ancora corridoi gessosi, dove i passi risuonano vibranti, sino ad un armadio nero con le ante spalancate come uno sbadiglio.
Dentro l’armadio su un ripiano solo una conchiglia, un murice ancora umido di mare.
Relitto sfuggito ad un’ altro sogno e ad un’ altro luogo, e sul fondale una cavità oscura attraverso la quale trovo un varco per raggiungere, quel bambino morto che implora sepoltura.
Una riflessione sul senso della vita, questa vita: ma che senso ha la vita stessa?

Non vivrà piu’, ma non riposerà nemmeno tra le braccia della “Signora”.
Costretto alla dannazione senza tempo.
La notte ha udito i pianti, miei e di quel bambino.
L’Alba dona il silenzio della trasformazione e del passaggio.

Sono quà!
E’ sospeso il Voi

110 pensieri su “Il bambino

  1. Un brano che di introspezione che è di bellezza e che è di sentimento. Un brano che parla di bellezza e di sentimento, di trasformazione e di realizzazione.
    Un sentimento che è evoluzione e macerazione. Un sentimento che ti prende e ti fa riflettere.
    Ninni questo tuo ultimo lavoro è bello e fa riflettere per il tema.
    Sei un grande e magnifico autore sempre attento alle tematiche dell’anima.
    Ti seguo….
    Au revoir

    Annelise

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  2. Ecco il ritorno dell’introspezione targata Milord.
    Una bellezza sicuramente non per pochi… Un brano che porta ad una analisi profonda. Mai banale e mai scontata. Una analisi che diparte dal basso per proiettarsi nell’infinito dell’io più nascosto e più profondo. Dimmi quanto siamo distanti dai nostri pensieri e ti dirò quanto vicini potremmo essere nelle nostre infinitesime esistenze.
    Ciao Ninni, un abbraccio

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    • Spillo

      Mi sarebbe piaciuto essere un essere semplice senza nessuna conoscenza che vive per il suo lavoro e che non si contorce la mente con mille e più pensieri che si accavallano fra di loro fino a farmi impazzire.
      Mi chiedo continuamente che senso abbia alzarsi la mattina, andare al lavoro, tornare a casa la sera, e andare a dormire.
      Perché?
      Per mangiare e poi?
      Per sopravvivere? C’é indiscutibilmente dell’altro.
      Vogliamo parlarne?
      Grazie per essere passato da qua

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  3. Stavo pensando a te quando mi è lampeggiata la @mail. Riflettevo su alcuni testi, alcuni “quesiti” di cui parlammo tempo fa e che mi tornerebbero utili per uj futuro lavorino che sto preparando (uno per cui mi metto tra le sbarre).
    Il tuo brano, Ninni, lascia aperti a tante interpretazioni.
    Una di queste sono, come parlammo varie volte, dell’attraversamento di quella zona scura, che è il nostro io profondo e la fuoriuscita, attraverso un’attività in apnea, all’ossigeno.
    Una trasformazione esistenziale da un soggetto a un altro.
    Una trasformazione che parla a noi e a tutti attraverso il cuore e passa dall’anima (sempre, come dici tu, se esiste).
    Viviamo al buio dei sentimenti e riusciamo a vivere isolati nei destini comuni.
    Il bambino, quel bambino, che piange potrei essere io, tu o chiunque altro.Ma tu, alla fine, dici: Sono qua!
    Ecco il grido di chi, anche moribondo, non perde quell’animo e si rinnova nell’esistenza.

    Bello proprio.
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    Ciao un abbraccio
    Louis

    PS e OT (scusami): ti mando la mail allora, ok?
    Dammi cenno se leggi. Ciao

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    • Gianluigi Top

      Quando Dio parlò con Adamo ed Eva, gli disse che se avessero osato cogliere un frutto da quell’albero sarebbero morti.
      Come tutti sappiamo disobbedirono e Dio li cacciò sulla terra.. a questo punto le sue parole sono state chiare.
      Morirete.
      Quindi la soluzione sta nel fatto che noi qua sulla terra siamo tutti morti. Una punizione che dura da migliaia di anni.
      La sofferenza, il dolore, e poi la morte. E se la morte stessa non fosse che la fine della pena?
      L’aver scontato la nostra condanna, e rinascere … perché io, personalmente, non riesco a trovare nessun senso nelle cose ripetitive di ogni giorno..

      Quasi un dubbio amletico.
      Grazie per aver scritto
      Cordialità

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  4. Cosa troviamo nei silenzi di quei trascorsi che si diramano nell’anima osservante?
    Un’anima che vada attravberso i propri meandri della memoria e che cerca, tentando, di trovare esteriorità, ma anche tratti perduti…
    Noi rimaniamo increduli davanti a tanto sapere, l’uomo intendo e rimaniamo, anche, un po’ toccati dall’intraprendenza del divino che ci sciocca con interessenze quotidiane.
    Il rimanente è soltanto quella ricerca, appunto, del bambino che però ti sfugge.
    Sfugge alla conoscenza e alle mani.
    Sfuigge a chi, buono o cattivo, sappia trovare le interessenze necessarie.
    Ma allora è l’amore il senso della Felicità?
    Molto bello.
    Ciao Ninni, sempre magnifico

    Un abbraccio sincero

    L.

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    • Hilde Strauß

      All’inizio di un rapporto di coppia sembra che ci si possa avvicinare all’amore vero, quando nel nostro sangue circola quel succo vitale che ci porta a credere di essere felici, quando la parola “ per sempre “ risuona costantemente nella nostra mente.. ma poi accade qualcosa.. si, come sostiene De Carlo, nel suo Arco d’amore, qualcosa finisce.. l’attaccamento lentamente si consuma.. e svanisce.. ogni cosa.. ogni sentimento.. ci si trova a brancolare nel buio.. chi è ancora nella fase “ per sempre” non capisce.. si chiede come mai quella persona che prima viveva per te e solo per te, adesso quasi non ti vede.. il suo sorriso non è più acceso come prima.. le sue braccia non sono più protese verso te.. e allora capisci che non è l’amore il senso della vita.
      Non è l’amore il senso della felicità.
      Grazie per essere passata.
      Cordialità

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  5. Ecco che ascolto il pianto di quel bambino che non vuol morire. Quel bambino, in qualch modo, è relegato al ruolo di ancora, di oblo verso il mondo.
    Qual’è il senso della vita?

    Abbiamo delle scappatoie, noi, su queste finestre che la vita ci offre?
    Un brano bello e profondo, magari da approfondire… però bello e vero…
    Grazie Milord, ci donate sempre la bellezza della parola letteraria, mai banale.
    Buona serata

    Eleonora

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    • Eleonora Bisi

      quale’é il senso della vita in senso cosmologico

      Oggi se mi chiedo quale sia il senso direi che un vero senso non c’è: si tratta semplicemente di “vivere, cogliendo quel poco di nettare che riesci a spremere o quel poco di aceto che ti capisce se ti va bene.

      Alla fine poi, disquisire su “quale sia il senso della vita” sembra cosa di così poco conto!…
      E’ come disquisire sul senso dell’universo, magari sul sesso degli angeli.
      Grazie per aver scritto e cordialità

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  6. Viviamo, se per questo, in un limbo dove le lacrime si raccolgono in una vasca calda e circolare. Una specie di lacrimatoio. Ci piacque tra l’altro questo gioco di specchi, in questo caso di rumori, dato dalla conchiglia marina che, però, porta i suoni del passato alla ribalta e che fa pensare ad una evoluzione.

    Noi siamo in campo.
    Noi siamo qua milord.
    Noi ci siamo

    Vi saluto con rispetto e gratitudine, milord, per le belle frasi che ci lasciaste.

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    • Giorgia Mattei

      … le lacrime si raccolgono in una vasca calda e circolare …
      Il senso della vita

      Inutile rincorrere preoccupazioni, e vane sensazioni.
      Occorre tenere i piedi per terra: non possiamo essere “sbagliati” semplicemente perchè siamo noi, qui e ora, unici! Se fossimo in un altro posto, fra altra gente in un altro tempo, semplicemente non saremmo noi.
      Quindi se abbiamo l’impressione di non essere capiti o di non farci capire, di essere estranei al nostro ambiente è perchè non lo vogliamo, non vogliamo sprecarci l’energia, siamo disillusi e non vogliamo adattarci ad una realtà che ci sembra estranea, ma che pure è inevitabilmente nostra.

      Grazie per aver scritto, cordialità

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  7. Eccomi qua Milord, a leggere con gioia questo brano che lascia spazio a tanto…
    Sono due anni che non scrivo presso la tua casa e dopo tanti anni, in un lampo, mi sono ricordata di te. Della tua pazienza e della tua forza d’animo. Un mistero che, qualche volta, ho ricordato a qualche collaboratore non troppo presente. “Il bambino” lo vedo e lo colloco in quello spazio delle emozioni che non danno sorprese. Lo chiamerò Eden.
    Quell’Eden dove l’uomo si diversifica diventando, via via, uomo adulto oppure schiavo degli eventi.
    In questo quadro analisi, milord, ho letto tanta voglia di crescita e di elevazione dello spirito.
    Tutto è relativo e tutto è importante alla relatività.
    Come non rimanere affascinata da tanta forza espressiva?
    Da tanta bravura che, ormai, travalica anche i continenti?
    (Qua ti stanno leggendo un po’ tutti: mi è bastato ricordare loro, chi e cosa stavo leggendo.).
    Sono veramente felice di essere tornata per essere coinvolta, emozionalmente, come quelle sere d’inverno di tanti anni fa.

    Grazie.
    Prenderò spunto dalla tua opera, per qualcosa di futuro.
    Con affetto e tantissima ammirazione per un grande scrittore e persona sensibile.
    Un bacio

    Theresa Elizabeth Warren

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    • Theresa Elizabeth Warren

      Un vero piacere leggerti, carissima Theresa Elizabeth. Non vorrei, però, contrariarti, ma a braccio, che non scivi presso queste umili pagine, saranno cinque anni almeno …
      E’ un piacere leggerti con tanta verve, proprio come quelle serate di dialoghi e di bellissimi confronti…

      La tua diversificazione dell’Eden, come giustamente sostieni.. si ricollega al tramonto della “metafisica”. ne convieni?
      Stiamo vivendo ormai da più di un secolo un cambiamento epocale.
      Eppure mi sembra che la cultura attuale si sforzi di ignorare questo avvenimento,e quasi rimanga ancorata,un po’ nostalgicamente e quasi per istinto di sopravvivenza,alle certezze del passato. Cosi mi sono chiesto: cosa ha rappresentato il senso della vita, la metafisica per l’uomo,e cosa ha comportato il suo crollo?
      Innanzitutto è certezza,principio trascendente che rimane immutabile laddove tutto scorre:è l’essere,la struttura ontologica della realtà pensata da Parmenide più di 2000 anni fa,ancor prima che il monoteismo prendesse piede in occidente.
      È logòs,razionalità e causalità,dogma e legge scientifica. In sintesi è la fede incondizionata dell’uomo che nell’universo esista un ordine e una finalità,nel bene e nel male.
      Dunque, che senso ne deriverebbe se arriva la morte e cancella? Il senso della vita sarebbe?
      Oppure quello della metafisica che lo racchiude?
      Quali ne sarebbero le conseguenze?

      Il nichilismo;l’incapacità dell’uomo di porre una conciliazione tra pensiero e realtà e di giungere a qualsiasi forma di conoscenza che si dica anche solo verosimile.
      In campo etico,scompaiono i suddetti concetti di bene e male.
      Scompare la morale,perché per l’affermazione precedente nulla può garantire all’uomo di compiere azioni “virtuose”.
      Entra in crisi l’estetica,se la bellezza non è che mera rappresentazione dell’intelletto (come direbbe Schopenhauer),e quindi anche i canoni dell’arte.
      Scenario desolante

      Grazie, Theresa Elizabeth.
      Ti auguro tanta cordialità

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      • Ninni

        Ti ringrazio per le belle parole, ma ti devo ringraziare per il commento molto bello e tanto perfetto.
        Innanzi tutto l’ho copiato per poterlo rileggere con più calma e potere iniziare una discussione soddisfacente per me, per te, per tutti.
        In seconda analisi mi serve un po’ di tempo, adesso, per potere rispondere sia ai due commenti che ho trovato, che ai “mi piace” che ho rilevato.
        Noi abbiamo una grande resposnabilità, ovvero quella di comprendere quanto l’uomo tenga prepotentemente ad essere uomo.
        Non possiamo più non capire che l’uomo, con fine a se stesso, non dura. Che l’evoluzione nostra, ma anche altra, non si basa più sulla persona, ma sul ragionamento e i significati che vanno trovati collegialmente.
        Ma quali sono questi significati?
        Si vedranno di volta in volta.
        Si troveranno nelle nicchie dell’emozione e nella grande situazione che è la nostra individualità.
        Ti ringrazio per avermi interessata e dovrò studiare con molta attenzione le belle parole che mi dici.
        Parole che, mi è sembrato di leggere, vanno al di là dei comuni ragionamenti, ma che sono una enorme soddisfazione per chi ti ammira e ti apprezza.

        Ti lascio un saluto e l’augurio che, quando avrò analizzato al meglio il filo del discorso, tutti e dico tutti, possiamo intavolare una serena e bellissima discussione.
        Per crescere tutti insieme, ognuno con le proprie diversità.
        Grazie Ninni e grazie ai tuoi numerosi e qualificati lettori.

        Washigton DC, ore 9.16
        Theresa Elizabeth Warren

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  8. Gentile Milord,
    Ogni volta che pubblicate, siete sempre una sorpresa. È bello attenderVi, stupefacente poi leggerVi.
    Con la Vostra originale maestria letteraria avete saputo rendere un percorso che, pur nella diversità individuale, accomuna tutti.
    Un percorso di situazioni anelate o avvertite, vissute, superate…ma mai morte, sempre propedeutiche di altre che nascono o rinascono solo, appunto, col presupposto che si sia passati per le precedenti. Nonché i sogni che, talvolta, temporaneamente sostituiscono o supportano le vicende; e prima o poi si dileguano anch’ essi…ma mai muoiono.
    Vale anche per me…
    Sono qua!

    Con illimitata Stima,

    Maria Silvia

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      • Gentile Isabella,
        Il Tuo pensiero, nel toccarmi il cuore, mi ha fatto sorridere per la gioia.
        Scrivo, senza alcuna presunzione, solo come mi detta il cuore.
        Mi fa sempre piacere quando le persone possono comprendere la mia indole tranquilla e discreta; poter essere serena con tutti è per me fondamentale.
        Ricambio con simpatia l’ auspicio per una bella serata.

        Maria Silvia

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      • Gentile Signora Annelise,
        Grazie per aver voluto manifestarmi il Suo apprezzamento.
        Si, penso, che nella vita non ci siano mai situazioni a se stanti e tutte, nel succedersi o sostituirsi, costruiscono come mattoncini non solo la nostra vita, ma anche la nostra personalità.
        Auguro anche a Lei una bella serata.

        Maria Silvia

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    • Maria Silvia
      sostituiscono o supportano le vicende; e prima o poi si dileguano anch’ essi…ma mai muoiono.

      Non puo certo essere la razionalità che potrà dare le risposte adeguate di fronte al nichilismo da cui ha avuto proprio la sua genesi.
      La metafisica stessa, il senso dell’esistenza, non è ne descrivibile ne definibile (razionalmente).
      Così e’ accaduto che l’uomo si è gradualmente allontanato,fino a separarsi quasi definitivamente dall’essenza,quindi dai principi universali,di carattere Superiore,appunto,sostituendoli con quelli “sostanziali” e inferiori.

      Da cio è subentrato un processo di “solidificazione” con tutto cio che ne deriva di conseguenza,ossia solo per citarne alcuni di ordine più pratico,si è passati dalla persona,che si identificava realmente e concretamente attraverso l’interdipendenza,la comunità,ecc..con l’individuo,separato ed isolato percio privo della sua stessa identificazione,perché per definire se stessi vi è, proprio, la necessità del confronto e in talune condizioni non può certo scaturirsi…
      (su un ripiano solo una conchiglia, un murice ancora umido di mare.)

      Analogamente è avvenuto un restringimento percettivo al solo ambito fisico,corporeo e in ultima analisi materiale..e in pratica non riusciamo a vedere oltre il nostro naso.
      Credo sia ormai fuori di dubbio che vi è la necessita (vitale) di ritornare ad una visione cosmica e spirituale,finora disprezzata, se non addirittura (masochisticamente) negata!
      Passando da una dimensione appiattita e orizzontale come quella attuale,ad una verticale dell’esistenza.

      Nel ringraziarti per l’intervento di sicura qualificazione, ti auguro una serena giornata

      Antonmaria

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      • Caro Antonmaria,

        Là bellezza di venire in questo luogo non si risolve nel mero piacere di leggerTi. Di ciò che trasmetti rimane dentro la luce che schiarisce le riflessioni che solleciti.
        È indubbio che la razionalità non abbia mai spiegato senso e scopo della nostra vita; altrettanto la metafisica è solamente un’ esigenza esistenziale della mente che non fornisce la giusta soddisfazione.
        E infatti lo sgretolarsi dei vecchi capisaldi della fisica positivista ha svincolato definitivamente la metafisica dai legacci di un razionalismo ridotto al mero dato empirico, permettendo ad essa di fondersi completamente nell’ambito dell’idealismo puro. Nulla di ciò che oggi consideriamo reale può ormai prescindere da ciò che può essere razionalizzato, il reale è ormai hegelianamente entrato interamente nel razionale.

        Non possiamo più affermare che il reale, ciò che accade nell’universo in ogni sua forma ed evoluzione, accada a prescindere dal razionale, o dal razionalizzabile.
        Tutto deve avere una spiegazione razionale, e, ancor di più, tutto ciò che di razionale le nostri menti (anzi, spiriti) possono produrre.
        Tutto ciò non può che essere reale e realizzabile.
        Ecco allora che lo scienziato teorico, chiuso ed isolato nel suo laboratorio, può predire razionalmente ciò che realmente molto tempo dopo il collega sperimentale ritrova, quasi fosse superfluo, realmente nei propri esperimenti.
        Ecco che la ragione può liberamente, ormai, dar conto di tutto ciò che essa può davvero razionalizzare.
        Ciò che è razionale, quindi tutto il Reale, è dentro l’Uomo e scaturisce da esso, e si fonda metafisicamente dentro i più reconditi spazi del proprio essere.
        Complimentandomi per la preziosità di questo spazio che hai creato, Ti ringrazio per avermene reso partecipe.
        Ti auguro una bella serata.

        Maria Silvia

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      • Maria Silvia

        Diventa il contenitore del Logos e di tutto ciò che la ragione produce; qualsiasi relativismo scompare, quindi, dinnanzi a questa fede ideale degli uomini, i quali sono convinti, ciascuno per sé stesso(e producendo cosí un altro relativismo non razionalmente opinabile da nessuno) dell’assolutezza del proprio credo, spesso contro quello di tutti gli altri. I dogmi, la fede, gli ideali,
        La loro assolutezza, la loro universalità, quindi, lontano da ogni pericolo di scomparsa, oggi più che mai, non possono essere messi più razionalmente in discussione da nessuno, e il metterli relativamente a confronto annullandoli l’uno nell’altro, oramai, non è più idealisticamente possibile, poiché almeno uno di loro potrebbe realmente e razionalmente essere vero.

        La battaglia è rientrata tutta nell’Uomo, solo lui all’interno di sé stesso può metafisicamente e responsabilmente distinguere i propri errori dalle proprie verità.
        Grazie Maria Silvia per aver circostanziato.
        Te ne sono grato

        Antonmaria

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      • Bello e approfondito.
        Ma lo sai che intuivo che ci si riferisse, come poi è stato, all’assunto che indichi?
        Esistenze e metafisica
        Bello proprio.
        la questione è tra noi e l’onta di rimanere dei vegetali parassiti in questa società.
        Ecco.

        Ciao

        Manuela

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    • Gentile Maria Silvia (al secondo commento)

      Ho riletto il tuo intervento e non mi posso esimere dallo scriverti.
      Condividiamo lo stesso punto di vista. Una condivisione perfetta e precisa. Mirata la dove esiste una analisi ottima.
      Mi è piaciuto, devo dire, l’appropriato accostamento tra lo scienziato teorizzante e quello più razionale.
      Veramente bello.

      Molto felice come idea.
      Grazie da Parigi

      Annelise

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  9. Un resoconto emozionale che è proprio presente e forte.
    Viviamo per analizzarci, per rapportarci, per sentire le parole del mondo e si lasciano scorrere le ore, i minuti e la vita.
    Quando, però, si divide il tempo con l’essenza stessa delle cose, allora esiste il risveglio. Un brutale risveglio dove tutto è compiuto.
    Realtà?
    Fantasia?
    L’uomo nuovo ha ucciso l’antico bambino e ha preso coscienza di sé.
    Complimenti dott. Raimondi, un lavoro emozionale e d’introspezione che andrebbe sviluppato nel suo, principale, messaggio.
    Buona domenica.

    B.V.

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    • PickWick

      Lo stesso*Popper, rigoroso filosofo della scienza, vede una possibile ispirazione creativa in vari campi estranei, come utili possono essere pure le favole e i miti assunti come metafore.
      Guardata con sospetto dalle menti più aperte e illuminate. Voltaire dice che “quando uno parla a un altro che non lo comprende,e quando il primo che parla non capisce più, allora si tratta di realtà o fantasia? no, di metafisica”.

      la ringrazio augurandole una serena giornata

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    • Vintrix

      Il materialismo dopotutto costituisce ancora una forma metafisica molto forte, poiché assume la materia dal suo essere significato al suo essere essenza: tutto è materia.
      Dice il materialista, ove questo “tutto è materia” indica che tutto è essenzialmente potenzialità a disposizione di chi la usa e come tale si replica nell’immanenza assoluta dell’atto presente.
      Non fa altro che riprodurre senza limiti questa potenzialità.
      Il puro atto trasformativo trova così in sé, nella propria tautologia, la propria completa giustificazione che non lascia paradossalmente alcun “resto” al poter ancora significare oltre alla sua trasformabilità.

      Grazie per aver scritto

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  10. Caro Milord, Un brano così intenso che ci porta a vivere la nostra interiorità scavandone fino alle radici dell’essere. L’emozione prende il sopravvento e lascia da parte la ragione in una lotta sensibile verso la realtà quotidiana.
    Quel pianto non può lasciare fredda nemmeno l’anima più oscura.. Giunge dall’abisso dei tempi richiamandoci ad un aiuto riflessivo, profondo, reale.
    La grandezza dell’Umanità è proprio insita nel dare risposta a quel pianto che ci fa tornare bambini .
    Che dirvi? Leggervi è una gioia grande per l’anima, un comprendere meglio se stessi per essere utili a chi condivide, anche marginalmente, le nostre vite.

    Con il rispetto e l’affetto di sempre, vi lascio un abbraccio

    Giovanna

    La storia siano noi

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    • Orofiorentino – Giovanna

      Penso che la ricerca, in questa forma, abbia rappresentato fondamentalmente per l’uomo un tentativo di trattenere a sé il significare delle cose in un unico definitivo significato.
      Il tentativo è avvenuto per la metafisica principalmente a mezzo della consequenzialità logica dei significati, laddove per il mito lo stesso tentativo era attuato a mezzo di relazioni analogiche e per la tecnica è ancora oggi condotto a mezzo di rilevazioni funzionali.
      In ogni caso un lavoro di tessitura che ha dato luogo a tessuti diversi con intessere significati.

      La dimensione formante del dare significato non è separabile dal non significato della “cosa” (che, in quanto generatrice di ogni significato, è di per sé essenzialmente senza significato) e il problema del nichilismo insorge quando la dimensione del significare viene considerata isolata in sé, viene considerata cioè esattamente come la cosa in essenza, è allora che non resta niente e ogni significato alla fine, proprio come la cosa, perde di senso e, pertanto, di ogni finalità ravvisabile.

      La grandezza dell?Umanità è proprio insita nel dare risposta a quel pianto che ci fa tornare bambini.

      Grazie Giovanna, ricambio l’affetto.
      La storia siamo noi

      Ninni

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  11. Un racconto che coglie la sfera emozionale e risente di passate esperienze.
    Le garantisco, dott. Raimondi, che quando ho iniziato a leggere le prime battute di questo suo nuovo brano, ho subdorato immediatamente uno dei suoi scritti migliori. Uno scritto che regala, al lettore ignaro, una visione del proprio spazio/universo che è molto aderente a quanto paventiamo o temiamo.
    Una scia, lasciata da un motoscafo in altomare, è cosa tangibile e perfettamente visibile.
    Quello che leggiamo qua, è un po’ come quella scia. Si vede, si può anche attraversare. ma non si potrà mai trattenere, proprio come il bambino che diventa uomo.
    Si avrà sempre una tangibilità, intangibile, che ci farà perdere la dimensione passata e acquistare una nuova realtà per il futuro.
    Il Suo messaggio, dott. Raimondi, è chiarissimo, bello e soprattutto, come suo costume, profondo.
    Abbia una buona serata

    Amedeo

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    • Amedeo d.A.

      L’analisi della vita è morta solo perché non si riesce a riconoscere la forma metafisica in cui ora si presenta e questo non riuscire a vederla è ciò che più ci spaventa lasciandoci disorientati.
      In essa possiamo solo ravvisare l’assurdità del nichilismo, l’assoluta desolazione del tutto è niente che attrae la razionalità calcolante come un buco nero cosmico.
      Grazie poer aver scritto

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  12. E’ più forte di me: mi commuovo quando leggo un brano così bello. Parla di sentimento e del giusto viaggio che si compie tra la vita e quello che abbiamo lasciato alle nostre spalle.
    Il bambino non vive, ma si trasforma.
    L’uomo ha vito.

    Sono qua

    Susi

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    • Susi

      La soluzione per sfuggire all’immane potenza attrattiva del niente è ancorarsi alla sorpresa di quei resti che abitano oltre ad esso e in cui ha senso il nostro pensare e immaginare.
      Riconoscere che, dopotutto, ciò che possiamo sapere è il nostro sapere di non sapere, che continuamente ci si presenta, oltre ciò che abbiamo saputo e immaginato, oltre ogni filosofia, razionalità o fede.

      Grazie per aver scritto

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  13. ma che bel presente che leggo. Scritto bene e sicuramente molto bello per quello che dici e per quello che scrivi.
    Sai? L’ho riletto più di una volta e per più di una volta ho cercato di seguirti. Ti ho seguito mentre, con i tuoi occhi di bambino, hai camminato su quei tappeti soffici della memoria. Quelle stanze bizantine che hanno accolto i tuoi ricordi eludendoli ad una conoscenza superiore.
    Sei un grande, caro Milord.
    Sei un grande e la tua forza risiede nel sapere modulare l’analisi dei sentimenti. Quei sentimenti a cui, da sempre, hai dato spazio e voce.
    Ti stimo proprio tanto.

    Una introspezione che parla, ecco di cosa hai scritto.

    Con tutto l’affetto che posso dirti..
    Manuela

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    • Manuela Rovati

      Riconoscere che, oltre la coperta della conoscenza e della morale e che su di essa costruiamo senza poter fare altro, c’è sempre qualcos’altro che prima o poi ci sorprenderà di nuovo, sconvolgendoci!

      Le “idee dominanti”, sono quelle “che contano socialmente, culturalmente, politicamente”, quelle “storicamente efficaci”, le quali secondo me (da seguace del materialismo storico quale sono) “in ogni epoca tendono ad essere le idee delle classi dominanti” (Friederich Engels, Karl Marx: L’ ideologia tedesca); e quello della verità “teorica pura”, ovvero intesa astrattamente rispetto ai concreti dati di fatto reali, la verità che conta per ciascuno di noi individualmente inteso.

      Ecco in estrema sintesi, quanto inteso…
      Grazie

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  14. Il bambino, questo sconosciuto che, dell’introspezione, ne ha fatto virtù e modo di vivere.
    Milord, avete scritto qualcosa che viaggia nelle profondità dell’anima e che si manifesta con una commozione dentro, molto pronunciata.
    Avete portato, come portate, la semplicità dell’esistenza, dentro tutto quello che di esistenza non potremmo mai discutere o parlare.
    L’input, però, è chiarissimo:
    Scrivi: per una riflessione sul senso della vita, e poi, aggiungi, “che senso ha?”.
    Il tuo invito è chiarissimo e se preferisci vorrei essere io ad aprire “le danze”…
    Ciao Ninni
    Buona giornata

    Sony

    PS: Sento, perché lo sento, che questo pezzo, Il bambino, sarà un vulcano. Ho capito che inizieranno proprio le danze tra poco…

    Ciao

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    • Sonia Liverani

      Quando nel viatico della storia, ci si accorge che man mano sia stato dato accento all’iperuranio, poi al naturalismo.
      Poi alla ragione, all’empirismo,al criticismo,all’idealismo, allo scientificismo e alla fine ci si accorge che nulla è talmente fondante da essere ritenuta verità.

      In quanto tale nemmeno il processo teologico di ciascuna di esse, significa che nelle nebbie del tempo tutte le verità storiche appaiono fioche e dormienti, ma soprattutto che “un Uomo” si staglia nelle penombre, forse portatore di verità, ma sicuramente il cercatore d’oro.
      L’uomo nuovo.
      Ci sta?
      Grazie per avere scritto

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  15. ” … per raggiungere, quel bambino morto che implora sepoltura. … ”

    Seguo solo, e in modestia un suggerimento, tanto imperativo da divenire un’esigenza non reprimibile.
    Modestia non eccessiva umiltà.
    Non superba né debole … ormai, nessuna delle due condizioni possono dirsi percorribili né, tanto meno, perseguibili e mai che mai adducibili alla mia scelta.
    Nessuna consona.
    Nessuna in sincronia …ed infine possibile.
    Intelligenza, immaginazione, conoscenza dei miei limiti, volontà e mancanza di millanteria me lo vietano.
    Tento di riconoscerlo e prenderne coscienza poiché non posso arginalo.
    Tento di discernere.
    Così quelle pressanti esigenze, quelle intuizioni ingannevolmente irragionevoli riesco a tradurle con qualche, pur iniziale, barlume.
    Le ho evase, temute e rinnegate a lungo in epoca adolescenziale.
    Le ho ignorate nella giovinezza.
    Solo adesso mi accingo a riconoscere consapevole di non potermi sottrarre.
    Non vivo una crisi mistica.
    Non vado errando nell’evadere la mia realtà in un’ascesa che più ha di fantastico di quanto dispone d’immaginario.
    Riconosco, conosco ed apprezzo il valore dell’immaginario.
    Assimilo a mie spese la ragion d’essere del traslucido con ponderata mancanza d’animo pusillanime.
    Adopero questo stesso, a lungo interpretato proprio come fantasia.
    Limitato dal timore e represso dal pregiudicare.
    Mi spinge ad impegnarmi in una ricerca che capace di vincere ogni mia pregressa remora ed ogni altro impedimento.
    Sono appena capace di intuirne il percorso e, talvolta, incontro impedimenti che non traduco mai in limiti ma non riesco più a non desiderare il confronto; in particolare l’ausilio del simile.
    Seguo la mia via: umida,ionica,passiva, femminile.
    Leggo Wirth, Lèvi, de Guaita, Trimegisto … giungo a Platone, sfioro Paracelo, Lullo e S. Agostino.

    Goethe … Shelling, Hegel, Fiche… ed altro.
    Mi avvicino soltanto.
    Necessito di una continuazione e non mi arresto; purtroppo non hanno integrato la mia preparazione giovanile tali incontri d’erudizione ma soprattutto non hanno suffragato il mio intelletto condizioni autoctone favorevoli.
    Sebbene in gran parte me ne renda lieta … infine vi sono giunta con un indiscutibile trasporto affatto enfatizzato, incline per indole e assolvendo ad un bisogno del tutto sano e in armonia con i tempi necessari.
    Rammento accadimenti che mi hanno segnata, riconosco percorsi arditi se rapportati alla precocità di questi stessi tempi, taluni traumatizzanti quanto può esserlo il condensarsi dello spazio che ti circonda mentre un’ insignificante elettrodomestico procura immagini e sofferenza inspiegabile … provocando quanto di più deviante può essere in una creatura di età infantile.
    Lasciando che venga varcata una soglia non mai fonte di desiderio o ricerca … non allora, non all’epoca.
    Non trovo motivo per evadere adesso, sebbene non sappia come proseguire.

    “Scendo, gradino dopo gradino, seguendo l’eco di quel pianto, e poi ancora corridoi gessosi, dove i passi risuonano vibranti, sino ad un armadio nero con le ante spalancate come uno sbadiglio.”

    Scrivi, in questa frase, di fase, che il fanciullo sopito è in corridoi gessosi.
    Una immagine bella; una immagine che colpisce per la sua profondità.
    Sì, è vero, c’é dell’altro in quelle frasi. Una introspezione forte, ma sto attenta.
    Sono attentissima a quello che scrivi e che è come un pugno contro lo stomaco o lo sterno:
    “Una riflessione sul senso della vita, questa vita: ma che senso ha la vita stessa?”

    Già, mi sono fatta convinta che tutto ruoti su questa domanda: Che senso ha la vita stessa?
    Su questa domanda fermo il mio commento che è scaturito sofferto e meditato.
    E chiedo perdono per la sua prolissità, ma credimi, non capita spesso di poter leggere queste perle così belle.
    Neanche a pagamento.
    Poi ti chiedo scusa se ho dato “il Tu”…

    Lascio un saluto a te e uni alle care persone che leggo e che trovo come nuovi amici.
    Buona giornata

    Anna

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    • Anna Blu

      Senza princìpi (o meglio l’ignorare di questi) si va dritti dritti nel caos.
      Infatti basta guardarsi intorno per avere la nettissima conferma e per capire a cosa ha condotto una tale mentalità relativista e antropomorfa – e nichilista!- (e il caos così prodotto e’ esso stesso conferma di una conseguenza non casuale!)
      Il punto è che questi princìpi non esistono perché qualcuno un bel giorno li ha inventati di sana pianta, per una sua libera scelta o solo secondo un giudizio etico e morale o sentimentale, o addirittura emozionale!! (quindi strettamente umano!)
      Questi esistono già di per se, da sempre e diciamo indipendentemente..per fare un esempio l’intero cosmo è retto da leggi naturali ed eterne, che non credo proprio possano essere messe arbitrariamente in discussione.

      Non può esistere un solo evento che sia frutto del caso, basterebbe osservare i fenomeni naturali che ad ogni istante rispondo con logica coerenza (legge di gravita,ordine ciclico dei pianeti,a loro volta “sistemati” in altro funzionale ordine corrispettivo a quello galattico,ma senza andare nemmeno troppo lontano tali identici principi si possono riscontrare parallelamente nel “micro” e così via discorrendo)

      La ragione umana è stata, da un certo momento in poi sopravvalutata, finendo per escludere (e chiudersi in una trappola mortale e nichilista) cio che era (è e sempre stato e sempre sarà) la Verita metafisica che non è umana e che percio la ragione non può arrivare a “comprenderla” e difatti è qualcosa che non si può nemmeno definire poiché come dice l’etimologia stessa : al di la della fisica, intesa proprio come al di la di “Tutto” (definizioni comprese) Principio Immutabile, atemporale, sovrasensibile, concepibile solo attraverso l’intuizione superiore,
      Non discorsiva e umana,non duale.
      L’uomo se vorra continuare ad esistere, dovra reintegrare le sue facoltà e reintegrarsi con i principi universali stessi di cui fa parte e non farsi le “regole” per conto suo, separandosene.
      Tra l’altro è quanto di più illusorio possa esserci, non potendo esistere alcunché di separato dalla propria forma.

      Grazie per aver scritto
      Cordialità

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    • Scusa Ninni,

      Come puoi dire che questi principi etici/morali “esistono già di per se,da sempre e diciamo indipendentemente..” ? Io nè li percepisco, nè li deduco da altri principi, nè li induco dall’ esperienza.
      Le leggi naturali sono leggi risultanti da un processo di induzione e quindi (altamente) probabili, nulla vieta che in futuro cambino o che l’ universo in cui viviamo venga sostituito da un nuovo universo governato da leggi naturali ben diverse da quelle che conosciamo.

      Perdonami su questo dubbio …

      Anna

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    • Anna Blu

      L’ accettare o l’ ignorare questi principi è sempre una scelta personale.

      Il mio principio, che si pone al centro la vita e non è esclusivamente “relativo a me stesso“, potrebbe essere adottato da tutti o da una parte, pur con la consapevolezza che non si tratta di un principio assoluto/trascendente, ma di un principio relativo a chi lo adotta.
      Accettare questo principio (tutti abbiamo uguale diritto di esprimere al meglio il nostro essere e realizzare noi stessi) significa accettare che non è possibile realizzare noi stessi a discapito dell’ altro, annientando l’ altro, dunque, perchè l’ altro ha uguale diritto di relizzazione!
      E’ una questione di delicatezza di equilibri …
      Grazie

      Ninni

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    • Capisco perfettamente il tuo punto di vista che prendo appieno e che assimilo volentieri.
      Ti ringrazio per questa risposta che non da adito ad altro e che mi soddisfa in pieno.
      Un po’ come se mi avessi dato della stupida, ma sono contenta.

      (Mi hai stroncata per la seconda volta, sai?)
      Grazie inviandoti umilissimi saluti milord e abbracci se permessi

      Anna

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    • Per la signora Anna Blu

      Mi scusi Signora, io non sono italiana e capisco poco la vostra lingua (anche se ho studiato e abitato in Italia per circa sei anni)…
      La sua filosofia mi lascia turbata.
      La vita, che non ha un senso, è già la scoperta di cercarne un senso.
      Sono scelte personali, non dei must.

      Buongiorno.

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    • Giovanna A.

      Ti ringrazio per l’espressione gentile. Ho la sensazione che, malgrado la fretta da te subita, abbia avuto la gentilezza di sostare per lasciare due righe, in nome di un’antica amicizia.
      Te ne sono grato.
      Buona serata e cordialità

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  16. Insisto sull’armonia creata da questo post. una bellezza una forza che trascende la misura normale dell’io stesso.
    Siamo, forse capaci di tanto?
    Esiste un unico ponte che, attraversandolo, ci possa salvare?
    Ecco che inizio a pormi, sulla vita, il dilemma della vita stessa e il suo senso/non senso.
    Un dilemma ce porta e si rapporta comunque con noi.
    Sei bravo, Ninni ad averlo espresso così bene.
    Espresso così grandemente e ferocemente vivo, oltre le nostre stesse aspettative. Ciao Ninni.
    Un bacio

    Isy

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  17. Caro Milord,
    ho riletto il vostro scritto. Oggi è il centenario dalla nascita di mio padre e probabilmente il mio stato d’animo è diverso e devo dirvi che ho compreso molto meglio ciò che avete voluto trasmetterci tramite le vostre righe così profonde. E’ come, permettetemelo, se ci avessi trovato parte del cammino del mio babbo e mi sono ancora di più commossa. Ci sono momenti della vita che ci aprono orizzonti più grandi e voi lo sapete bene proprio per la vostra grandissima sensibilità che ci porgete ogni giorno nelle vostre stanze.
    Un grazie immenso per queste righe così intense.
    Il mio più grande rispetto vi giunga
    Un abbraccio

    Giovanna

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  18. Leggo un brano tremendo. Un brano che rimettew in discussione tutto e che risolve la discussione con un viaggio interiore importante.
    Ottimo e ottima è la letteratura utilizzata.
    Buona sera

    Furio

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  19. Mi chiedo, certe volte, che senso possa avere tutto questo. Riflettere sul significato, proprio, della vita. Ci imbastardiamo dentro a chiederci del senso … e poi ci comportiamo senza senso. Voglio dire che, alla lunga, se si riesce di trovare un senso diretto alla vita, arriva l’uomo a darne uno inverso.
    Hai scritto, caro Ninni, un brano che è una bomba.
    Però, potevi avvisare i tuoi lettori che ti saresti espresso, al livello “nucleare”, con un ordigno da cento megatoni?
    Hiroshima diventa una barzelletta.
    Veramente molto bravo.
    Ciao, ti abbraccio.

    Oggi sò magnanimo…
    Giuliano

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  20. Grande Flagello

    Caro Giuliano,
    L’imbastardimento è una eventualità che non ho mai valutato.
    Certo è che non possiamo non analizzare i nostri comportamenti, specie se senza senso.
    Ti ringrazio per avermi definito bomba che, detto da te, è tutto un programma!
    Ovviamente e sicuramente non del “tonnellaggio” di riferimento (quello tuo), ma del misero “chilaggio” mio…
    Una bombetta, và …
    Grazie per la simpatia e la generosissima considerazione.

    (Oggi sono magnanimo anch’io)
    Un abbraccio (Lo so, lo so, ci metteremo in tre a tentare di farlo … )

    Ninni

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  21. Sì, un brano che ti prende per il senso umano e per la delicatezza, quasi trasognata da un’entropia che colpisce chi legge.
    Oh Ninni.
    La tua bellezza è la tua forza. Non ho potuto fare a meno di leggere tutti i commenti e devo dire che sono rimasta entusiasta sia per quello che ho letto (commenti singoli), che per quello che ho potuto seguire.. Commenti bellissimi che mi hanno fatto comprendere un po’ di più la forma e la “metafisica” di un racconto che colpisce l’anima.
    Una genialità dello scrivere che prende e che da forza e forma all’essere umano. Sei riuscito a dare, a tutto tondo, quella bellezza all’esistenza e alla presenza delle parole.
    Grazie sul serio per avere portato, un po’, come tuo costume, l’intesa e l’armonia attraverso una presa di coscienza che ci tocca un po’ tutti:
    -Chi siamo,
    -da dove veniamo
    -dove andiamo, e soprattutto, che significato può avere la nostra vita, l’esistenza? Può la metafisica aiutarci?
    Ecco, sembrano temi trascurabili, rispetto alla vita del quotidiano, con le sue carenze e le sue difficoltà. Ma, a ben guardare, se non sappiamo come districarci su quelle domandine semplici, siamo falliti in partenza.
    Grazie milord ..
    Sei sempre eccezionale…

    Ti mando un saluto, decisamente ammirata e stupita di come tu riesca, sempre, a sorprenderci…
    Grazie proprio…

    Un bacio ovunque tu sia…

    Elena

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  22. Caro Ninni,

    Eccomi un po’ più libera e soprattutto più concentrata per poterti rispondere.
    Ho riflettuto a lungo sulle tue parole, sulla tua immagine e soprattutto su quello che è stato scritto, molto elegantemente, dai tuoi amabilissimi lettori.

    Se per tramonto dell’idea stessa di analisi dei perché della vita, ovvero, della metafisica, si intende la crisi della conoscenza sono d’accordo.
    Basta che ci intendiamo, dunque, sul termine conoscenza.
    Perchè potrei anche dire che oltre la fisica, per esempio, c’è la matematica (meta-fisica) ma anche se essa non esprime la conoscenza assoluta del reale (ed è qui che può sembrare un contro senso) è però una espressione di “verità e di immutabilità” e ordine proprie degli enti metafisici. Se però intendiamo che la crisi è della conoscenza e che delle verità, ordini e immutabilità delle espressioni matematiche alla base della realtà, noi in realtà non ne abbiamo afferrato il significato (non solo noi, ma anche quelli che poi le usano per lavoro, cioè i matematici e fisici). Di certo, dunque, questa è espressione di una crisi in atto non della metafisica però, ma della conoscenza, o se vogliamo della conoscenza che abbiamo della metafisica.
    In un certo senso, sempre rimanendo sulla matematica, avremmo una conoscenza assoluta del e dei significati della vita che essa esprime, solo che tale conoscenza non serve per avere le certezze sul reale.

    Ma forse non ho compreso di quale metafisica, riferita all’esistenza si parla si parla. Non credo possa tramontare l’idea che esista un ordine; anche se quest’ordine ha il compito di mettere disordine.
    Esiste sempre l’ente che determina il disordine altrimenti avremmo sempre disordine, mentre esiste invece un ordine al disordine… e quello è un ente metafisico, il motivo conduttore di tutte le esistenze (a mio modo di vedere).
    Che abbia un fine o no, comunque esiste!

    Se non esistesse avremmo sempre disordine, che è una cosa non vera. La sua esistenza è quindi legata all’effetto che esso provoca.
    La nostra esistenza non sarebbe stata da noi stessi percepita se quell’ordine non fosse esistito.
    Non avremmo capito nulla, ma proprio nulla di quello che ci circonda.
    Non potremmo conoscere qualcosa che non ha un ordine.
    La metafisica, con i suoi significati, ci circonda. Ci siamo dentro fino al collo.

    Così nel manifestarsi del molteplice vi sarebbe necessariamente un unica matrice di provenienza ed un unico principio, allo stesso modo incontrovertibile, che non è la parte a contenere il tutto, ma il suo contrario.

    Grazie caro Ninni.

    Approfitto per sottolineare alcuni pensieri che mi hanno colpita durante la stesura di quanto ho scritto:

    Signora Maria Silvia:
    È indubbio che la razionalità non abbia mai spiegato senso e scopo della nostra vita; altrettanto la metafisica è solamente un’ esigenza esistenziale della mente che non fornisce la giusta soddisfazione.
    …Ciò che è razionale, quindi tutto il Reale, è dentro l’Uomo e scaturisce da esso, e si fonda metafisicamente dentro i più reconditi spazi del proprio essere.
    (Ne condivido completamente, mia cara, le espressioni e il modo di vedere. Molti miei colleghi, in questo momento, condividono il suo pensiero Molto bello …)

    Signor PickWick
    L’uomo nuovo ha ucciso l’antico bambino e ha preso coscienza di sé.
    (Pensdo anch’io che l’uomo nuovo sia capace di tanti cambiamenti …)

    Signora Orofiorentino
    Quel pianto non può lasciare fredda nemmeno l’anima più oscura.. Giunge dall’abisso dei tempi richiamandoci ad un aiuto riflessivo, profondo, reale.
    (L’immagine che lei ha dato è interessante e soprattutto, invitante. Grazie signora)

    Signor Amedeo d’A.
    Si avrà sempre una tangibilità, intangibile, che ci farà perdere la dimensione passata e acquistare una nuova realtà per il futuro.
    (Credo anche a questa variante, seppur ardita)

    Caro Ninni, mi congedo, ringraziandoti fin da adesso per le belle emozioni che mi (ci ) hai regalate con l’esposizione di una emozione.
    Perdona il gioco di parole, ma queste tue emozioni mi e Ci hanno emozionati, dandoci del cibo per la mente e per le nostre coscienze.
    Sì, è vero, il mondo indefinitiva non è così orribile. Se ci affidiamo a uomini come te, diventa molto, ma molto meglio.
    Con affetto e tanta stima ..

    Theresa Elizabeth Warren

    Post scriptum: Non posso non ricordare alcuni miei colleghi che, in questo momento apprezzano come me quanto letto.
    Ho citato, tra l’altro, i tuoi lettori sulla mase di specifiche preferenze. Queste preferenzo sono in ordine, appunto di numero.
    Un grazie a te, Ninni, e un grazie ai miei colleghi che, in questo momenti ti e Vi stanno leggendo.
    Buongiorno a te..,

    T.Elizabeth

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    • Gentile Signora Theresa Elizabeth Warren,

      Ho letto con emozione quanto Lei ha appena scritto.
      Innanzi tutto, davvero tanti complimenti per la Sua analisi e per la Sua disamina sul tema in questione e sui commenti dei lettori da Lei citati. E’ un grande onore per me essere tra questi.
      Mi permetto di manifestarLe quanto si evince di Lei da questi interventi: è Donna di straordinarie capacità analitiche e di sintesi, nonché di nobile sensibilità; è una bella e preziosa presenza in questo pregiato luogo creato dalla genialità e dall’ umanità di Lord Ninni.
      Grazie di cuore Signora Theresa Elizabeth Warren.
      Con Simpatia,

      Maria Silvia

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    • Teresa Warren

      sto leggendo cosa scrive.
      ha analizzato con il suo commento quella bravura e bellezza che sono un piacere di leggere e anche di leggerla.
      Un impegno di interesse letterario.
      Grazie.
      L’ammiro presso queste pagine

      Alina Barri

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    • Gentile Signora Theresa Elizabeth Warren,

      sono rimasta veramente colpita nel leggere i Suoi interventi così profondi e analitici, mi ha aiutato a comprendere meglio lo scritto splendido di Lord Ninni. Mi permetta di dirle quanto ammiro la sua persona e la sua carica governativa così importante a livello internazionale.
      Mi ha procurato una grande emozione e altrettanto orgoglio leggere che il mio piccolo commento le sia piaciuto. Non credevo di meritare tanto e le sono profondamente grata.
      Spero di poterla rileggere presto.
      La prego accetti tutta la mia stima e il mio sentito ringraziamento

      Le auguro ogni cosa bella, buona giornata

      Giovanna Scaglione – Orofiorentino

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  23. Pregiatissima e most honorable senator lady Theresa Elisabeth Warren,

    la ringrazio per avere letto il mio fugace commento e per avere dedicato la sua citazione a alcune parole dettate dall’analisi che il dott. Raimondi ci ha offerto.
    Nel rinnovarle il mio rispetto e ammirazione per la persona nonché per la geniale donna politica, le invio i miei migliori saluti

    Amedeo

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  24. Un andamento di introspezione che è analisi profonda e che mi piace.
    Milord, rientro adesso da una lunga e fin troppo lunghissima assenza da queste pagine. Leggo la sempre migliore qualità e mi accosto alla profondità di quanto leggo.
    Alla gioia di vedere accresciuto il numero dei lettori, rimango, anche, maggiormente colpita dalla qualità.
    Qualità, qualità e qualità.
    Quanto può restarci da vivere infatti?
    La vita no si può svendere così. Qualcosa dovremmo lasciarla agli altri. Il segno del passaggio e la bellezza di un piccolo mattoncino dove potere costruire.
    I significati della vita’
    Della metafisica che ne parla?

    Sono tutti qua, fra persone che amano la vita, l0anima, la letteratura e che amano te, Ninni, la persona che sei, chi sei, la tua bontà d’animo e soprattutto il senso del tuo profondo senso di giustizia e dignità.

    Mi fermo, perchè potresti riprendermi, ma sappi che è soltanto grazie al tuo profondo senso di dignità se oggi possiamo leggere dei brani cos’ belli e cos’ profondi.
    Abbiamo bisogno di uomini come te.
    Ne abbiamo bisogno davvero.

    Un bacio e un abbraccio sincero…

    Tua Louise

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  25. Ai razionalisti si può dire tutto tranne che non siano coerenti (anche se sono un po’ testardi,se mi permetti caro Ninni, e tu lo sei)
    Io non concordo nel dire che esistano verità indubitabili,e non potrei che chiamarli che dogmi,seppure solo individuali.
    Per me una verità va messa alla prova,altrimenti perde tutto il suo significato e il suo scopo,e lo stesso avviene per l’individuo stesso.

    Ma non sono nemmeno una sostenitrice del solo scetticismo,sarebbe inutile e dopotutto ancor più limitante. Sono d’accordo invece sulla necessità,umana prima di tutto,di ricercare i valori nel soggetto,in modo da non renderlo un’ipocrita e un’infelice aggiungerei.
    Che sia o meno supportato da teorie scientifiche non mi interessa (e non lo è mai stato vedere una certa corrispondenza tra la filosofia e le scienze,forse a volte un po’ di curiosità).

    ..la Verita non si trova “fuori” ma “dentro” (di noi)…dopodiché’ non sarà’ ne’ fuori ne dentro,perché non esiste ne un fuori e ne un dentro e ne’ ovviamente alcuna distanza.
    Punto.

    Ti leggo Ninni e ti stimo al massimo milordissimo del mio cuore. Cristo quanto mi piaci quando scrivi certe cose, mi fai andare giù di squadra …
    ahahahah

    Un bacio da toglierti il respiro …
    Lilly con affettissimo

    😀

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  26. Storie di ordinaria follia.
    Quella follia che non lascia spazio ad altri ragionamenti.
    Essere coerenti con il significato della vita e quindi della sua metafisica significa essere coerenti con il proprio vivere.
    Ecco perché ti ammiro Ninni.
    Perché sei unico!

    Poi ci sono “delle persone” che chi sa cosa farebbero pur di avere uno sguardino: dimenticarsi dei figli o parlare a vanvera.
    Manca, forse, quel poco di rispetto almento per “la donna” che ne ha diritto.
    Io mi uniformo e riconosco, alla signora quel diritto di vivere in pace e con tranquillità

    Bonne nuit, Milord: vous pouvez rêver de belles choses.
    Puissiez-vous rêver de votre femme que vous vous sentez heureux.
    Vous salue de loin …
    Bonne nuit … Ninni
    bonne nuit

    Annelise
    a Paris

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    • Gentile Annelise,

      Non posso resistere all’ istinto di ringraziarTi.
      È questo il punto…rispettare la felicità altrui moderandosi in comportamenti ed evitando parole irriverenti, soprattutto se tentano di colpire una donna perbene.
      Ti auguro una bella serata.
      Con Simpatia,

      Maria Silvia

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      • Il silenzio potrebbe essere d’oro, ma in questo caso, sai …
        Felice di avere scritto qualcosa che sento e che ti abbia fatto piacere …
        Io, chino la testa davanti … al “tuo” immenso e mi costa …
        Ciao Maria Silvia, con sincero affetto un abbraccio …

        Annelise
        (M.)

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  27. Ho letto tutto e sono stata attenta anche ai commenti.
    Ninni, posso dirti che la tua immagine “del bambino” mi è sembrata affascinante e bella. Una immagine che prende e che mi ha presa fin dall’inizio.
    Credo che sia una visione della vita molto vicina alla mia.
    La vita si adatta ogni giorno ogni giorno ci da i motivi di continuarla o reciderla.
    Non è il mio caso: io credo nella vita e nel suo significato principale.
    ma non saprei darle un significato: lei c’é!
    certo che se avessi potuto scegliere di vivere in un mondo di dolore o nell’assoluta non conoscenza di tali cose, avrei scelto di non essere coinvolta.
    A che scopo?

    Scusami ma io non sono una credente.
    Quanti bei commenti che ho letto.
    Tra i quali devo mettere in alto quelli della mia amica maria Silvia (Ciao come va?), quelli della Lady Theresa E.Warren, quelli sel Sig. Amedeo d’A. e poi sicuramente ce ne sono altri.
    Ma sono tanti davvero.

    Un grande salluto per tutti con affetto.
    Un grande abbraccio a te, my dear Ninni and a Kiss.
    Buona giornata

    😀

    Kate

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  28. Ho trovato tanto, anzi tantissimo nel rileggere e soprattutto nel leggere la letteratura che si è sviluppata.
    Ne esco più ricca e più arricchita.
    Grazie Ninni, ti stimo tanto.
    Buon sabato a te e ai tuoi simpaticissimi e appropriati lettrici e lettori.

    Giorgia

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  29. Caro Ninni

    Out Topic:
    Ho iniziato a leggere il tuo romanzo Cuba.
    E’ interessantissimo e mi sta prendendo molto.
    Buongiorno a te e a tutti i tuoi gentili lettori. Penso proprio che me lo farò stampare, per averne una copia tutta mia.
    Grazie e ciao e buona giornata.

    Theresa E. Warren

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