Dentro i pensieri

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43Questo lessi nei suoi pensieriIl Milord

 

Quando mi addormentai erano – credo – passate da poco le sette. La luce del sole splendeva in pieno e le tende tirate non facevano, nemmeno, più finta di nascondere i raggi. Il chiarore entrava dalla finestra aperta e tracciava un disegno sulla parete. Sentivo che le donne stavano portando via le sedie e i tavoli dal roseto e togliendo i festoni e luminarie. Il letto di Ninni era ancora intatto e

vuoto. Ero stesa di traverso, con le braccia a coprire gli occhi, una posizione folle e insensata, certo non favorevole all’induzione del sonno, ma alla fine scivolai sul confine dell’inconscio e lo oltrepassai. Quando mi svegliai erano le undici e la governante doveva essere entrata a portarmi il tè senza che mi accorgessi, perché, accanto a me c’era un vassoio con una teiera fredda, i miei vestiti erano stati messi in ordine e il completo riposto nel guardaroba. Bevvi il mio tè ormai freddo. Ero, ancora, intontita e semi assente a causa della dormita breve e profonda; contemplavo il muro davanti a me. Il letto, lasciato vuoto da Milord, mi aveva riportato alla realtà, colpendomi al cuore e la sofferenza della notte prima mi aveva assalito nuovamente. Non era tornato in camera. Il suo pigiama era ancora lì, piegato e il lenzuolo appariva intatto. Mi domandai quali fossero stati i pensieri della governante, nel rientrare nella mia stanza con il tè. Si era accorta della situazione? Era andata a parlarne con gli altri componenti della servitù; ne avevano discusso nel corso della colazione? Perché mai mi preoccupavo di fatti del genere?
Perché mai mi angustiavo all’idea che la servitù né parlasse nelle cucine? Forse avevo una mentalità misera e meschina: un odio convenzionale e vile per il pettegolezzo. Ecco perché ero scesa, la sera prima, con il mio vestito turchese, invece che rimanere nella mia camera. Non era stato un atto di coraggio o di nobiltà: era stato, solo, un misero tributo alle convenzioni. Non ero scesa per amore di Milord, della governante o della casa. Ero scesa perché non volevo che gli invitati, al ballo, pensassero che avessi litigato con Ninni. Non volevo che tornassero a casa dicendo: “Naturalmente, voi lo sapete che non vanno molto d’accordo … Ho sentito dire che, lui, non è proprio felicissimo”.
Ero scesa, solo, per me, per il mio povero orgoglio personale. Credevo di poter sopportare – a condizione che fossimo solo due anime consapevoli – il fatto che lui non provasse più tenerezza nei miei confronti, non mi baciasse più, non mi parlasse se non per comunicarmi lo stretto necessario.MiladyAvremmo potuto comprare il silenzio della servitù e continuare a recitare la nostra parte di fronte ai conoscenti e di fronte alla governante e poi – una volta soli – chiuderci ognuno nella propria stanza e condurre esistenze separate. Mi sembrava, mentre stavo seduta sul letto fissando al muro la luce che penetrava attraverso la finestra e il vuoto di Milord, che non ci fosse nulla di così vergognoso, di così degradante come un matrimonio fallito. Fallito dopo pochi mesi, come il mio. Non potevo più coltivare illusioni, era inutile sforzarsi di vincere. La nottata l’aveva dimostrato fin troppo bene. Il mio matrimonio era una catastrofe. La gente avrebbe potuto dire qualunque cosa, se avesse saputo. Noi non andavamo d’accordo, non eravamo una coppia.

5Non eravamo adatti l’uno all’altra. Per Ninni ero troppo giovane, troppo inesperta e – ancor peggio – non appartenevo al suo mondo. Non aveva importanza che lo amassi in un modo malato, doloroso, disperato, quasi come amano i bambini. Non era di questo genere d’amore che lui aveva bisogno. Lui desiderava qualcosa che aveva avuto in passato e che io non ero in grado diMilady alla partenza dargli. Ripensai alla presunzione e all’eccitazione – sentimenti giovanili, quasi isterici – con le quali mi ero gettata in questo matrimonio, immaginando che lo avrei reso felice, quando lui, invece, aveva già conosciuto in passato una felicità ben più grande. Quel che avevo creduto essere amore per me, per me come persona, non lo era affatto. Semplicemente, lui era un uomo e io sua moglie, ero giovane e lui si sentiva solo. Non mi apparteneva per nulla. Apparteneva all’Antica Dama. Pensava ancora a lei. E per l’antica dama, lui non mi avrebbe mai amata. L’antica dama, come mi aveva detto la governante, era ancora presente; era in quella camera nell’ala occidentale, era in biblioteca, era nel soggiorno, nella galleria. La sentivo, perfino, nella minuscola stanzetta del giardinaggio, là dove era ancora preso il suo impermeabile. Era nel giardino, nei boschi, nel cottage in pietra sulla spiaggia. I suoi passi risuonavano lungo il corridoio, il suo profumo aleggiava sulle scale. La servitù, obbediva tuttora i suoi ordini: mangiavamo quello che piaceva a lei. Le stanze erano piene dei suoi fiori preferiti. I suoi vestiti erano ancora negli armadi della sua stanza, le sue spazzole sulla toeletta, le sue scarpe sotto la sedia, la camicia da notte sul letto. Camminai, avanti e indietro per la stanza, mordendo l’angolo del fazzoletto, lacerandone gli orli.
Avevo la netta sensazione che non avrei più rivisto Milord. Era una certezza che mi veniva da uno strano sesto senso. Se n’era andato e non sarebbe tornato. Andai alla finestra e mi misi a guardare la minuscola radura, quella del satiro che suonava il flauto. I rododendri erano completamente sfioriti, ormai. I fiori li avremmo visti solo l’anno venturo. Gli arbusti così alti apparivano scuri tristi, ora che il colore li aveva abbandonati. Dal mare stava salendo la nebbia e non riuscivo a vedere i boschi, oltre la striscia di prato. Faceva molto caldo, si soffocava, potevo immaginare i nostri ospiti mentre dicevano “meno male che questa nebbia ieri si è tenuta alla larga, altrimenti non avremmo mai visto i fuochi d’artificio”. Lasciai il soggiorno e uscii sulla terrazza, attraversando salotto. Il sole era scomparso dietro un muro di foschia. Sembrava che un maleficio si fosse abbattuto su quell’enorme casa, portandosi via il cielo e la luce del giorno. Uno dei giardinieri mi passò accanto con una carriola colma di pezzi di carta, di spazzatura, di bucce lasciate sui prati dagli ospiti della sera prima.
Attraversai il prato e mi spinsi al limitare del bosco. La nebbia, infilandosi tra gli alberi, si era condensata e adesso gocciolava, come una pioggerella leggera, sul capo scoperto. Da dove mi trovavo riuscivo a sentire il mare, in un sordo, che si infrangeva nelle insenature fin dentro i boschi. La nebbia bianca mi avvolse e avanzò verso la casa, odorosa di sale umido e di alghe. Quando mi girai notai che non si vedevano più né i comignoli, né il profilo dei muri, ma solo un’ombra vaga. Qualcuno aveva aperto l’imposta della camera grande, nell’ala occidentale e si era affacciato. Guardai la sagoma scura, indistinta e per un attimo di terrore puro e di choc, pensai si trattasse dell’antica dama. Poi la figura si mosse e la vidi allungare un braccio per richiudere le imposte. Poi le ombre, il buio e la consapevolezza che ero in auto con Ninni e che mi stava accompagnando alla nave, per lasciare l’isola e tornare nei luoghi della mia infanzia, per sempre e senza di lui, divenne realtà. Era finita. Per sempre.
1Lo sentii, con gli occhi ancora chiusi, mentre mi carezzava il viso. “Cosa c’è? Cos’ hai?”. Mi misi a sedere e allontanai le ciocche di capelli dagli occhi.
“Non riesco a dormire”, risposi. “È inutile.”
“Ma sì che hai dormito” disse. “Hai dormito tre ore. Sono le due e un quarto e siamo già quasi verso casa”. Faceva ancor il Milordpiù freddo di prima. Tremavo, nel buio dell’auto. “Vengo a sedermi accanto a te” dissi. Scavalcai il sedile e andai a mettermi di fianco a lui. Guardavo la strada attraverso il parabrezza. Gli misi una mano sul ginocchio. Stavo battendo i denti. “Fa freddo”, disse. “Sì”. Le colline si innalzavano davanti a noi e poi sprofondavano per risalire ancora. Era piuttosto buio. Le stelle erano scomparse. “Che ora hai detto che sono?”, chiesi. “Le due e venti”, disse. “Che buffo”, risposi. “Sembra quasi che laggiù, dietro quelle colline, stia albeggiando. Non è possibile, è troppo presto”. “Ma stai guardando dalla parte sbagliata. Li è a occidente”. “Lo so. Che strano, no?”. Non rispose e io continuai a osservare il cielo. Sembrava che albeggiasse a vista d’occhio. Sembrava che ci fosse già il primo rossore del sole. “L’aurora boreale si vede d’inverno, vero? Non in estate.” “Quella non è la aurora boreale”, disse Ninni. “Quella è casa”. Io lo guardai e vidi il suo viso. Vidi i suoi occhi. “Ninni”, dissi. “Ninni, che cosa sta succedendo?”. Guidava veloce adesso, molto più veloce. Arrivammo in cima alla L’automobile del Milordcollina e vedemmo i boschi incantati ai nostri piedi, in una conca. Sulla nostra sinistra c’era il nastro d’argento del fiume, che si allargava nell’estuario del fiume più grande, sei km più avanti. La strada per casa si stendeva davanti a noi. Non c’era la luna e il cielo era nero come l’inchiostro ma, all’orizzonte, era attraversato da lampi di porpora simili a schizzi di sangue e il vento salmastro del mare ci soffiava la cenere in faccia. Fu allora che annusai il profumo delle felci nel bosco, del muschio bagnato, dei petali di azalea caduti al suolo. L’incubo era svanito come nebbia al sole.Finalmente casa!
Questo lessi nei suoi pensieri dopo il lungo sonno ma, da quella notte, Lei non si svegliò più e mi ritrovai, nuovamente, solo.

Il ritorno di Milady

Ai primi chiarori dell’alba, mi destò un soprassalto di acuto e di dolce sgomento. Il cuore si ricordava della mia avventura e non resistetti più fra i cuscini. Mi alzai e coperto leggermente contro i9 brividi del mattino, mi sedetti alla finestra in attesa del sorgere del sole. Il mirabile evento riempiva di devozione religiosa la mia anima, purificata dal sonno. Cielo, terra e mare giacevano, ancora, in un pallore vitreo, spettrale, di crepuscolo; negli spazi incorporei nuotava una stella morente. Ma ecco giungere un soffio, l’alato messaggio lanciato da inaccessibili regioni, che Eos si levava dal fianco dello sposo. Avveniva quel primo e tenero arrossire delle zone più remote del cielo e del mare, in cui il rendersi percepibile ai sensi dell’Universo e del Creato, si rivela. Si avvicinava la Dea, la rapitrice di adolescenti, che già involò Clito e Cefalo e sfidando l’invidia degli Dei Olimpici, godette dell’amore vezzoso di Orione. Ai confini del mondo, aveva allora inizio uno spargere di rose, un brillare e rifiorire di indicibile grazia. Un manto di porpora calò sul mare che a sua volta sembrò, ondeggiando, di volerlo sospingere a riva. Intanto, dal basso, auree lance si avventavano in alto nel cielo e lo splendore si tramutava in incendio. Inondato dal fulgore del Nume, solitario e vegliante, rimasi, chiusi gli occhi, ad offrire le palpebre al bacio del cerchio di luce. Sensazioni remote, antichi e squisiti tormenti del cuore che, morti nell’impegno severo di una vita, riaffioravano. Ne sorrisi attonito e smarrito, mentre, pensando e sognando, lentamente le mie labbra pronunciarono il Suo nome e levato il volto al cielo, quasi sorridendo, mi assopii. Sì, ero di nuovo a casa tra gli scheletri del mio passato e una Dama troppo antica, forse, da ricordare. Chiusi gli occhi e mi lasciai scivolare lungo quella lucida superficie dello specchio che, del Mondo Accanto, ne era il portale, facendomi rapire dall’universo dei riflessi, per poi morirvi.

E chiusi gli occhi per sempre!

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82 pensieri su “Dentro i pensieri

  1. Un racconto diviso in due parti. Due parti pressanti e presenti. Parti che fanno pensare tanto.
    MIlord:
    La parte più lunga e più delicata..

    Milady
    con la sua parte più delicata, descritta con il cuore.e con il sentimento proprio di una donna che ama.

    Ma milord ha la descuizione di un sentimento forte e grande…
    Un amore talmente grande, talmente perfetto che si rimane senza parole…
    Molto bello come brano.
    Molto sofferto e mi sembra molto ispirato.
    Buona giornata Milord.
    Ciao Ninni

    Annelise
    da Paris

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  2. Una descrizione del paesaggio da maestro della Letteratura Italiana. Un sistema di attenzioni che colpiscono e danno soddisfazione di un mondi pieno e defilato come quello della delicatezza, che prende nei sentimenti.
    Fortunata milady, così amata.
    Ecco, però, che si tratta di un “Ricordo”. Milord ricorda l’amore più grande della sua vita che quasi lo chiama per nome, ma si rende conto che è sulla superficie dello specchio che si chiuderà.
    Un pezzo ottimo e sentimentale. Grazie
    Ciao

    L.

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  3. Gentile Milord,

    LeggerVi è meraviglia, e la Meraviglia è emozione alla massima esponenzialità.
    L’ idealizzazione dell’ Amore non è cosa particolarmente originale, ma diventa speciale se è di valori che rimangono immutati costituendo il leitmotiv dell’ esistenza.
    Sogni e realtà spesso si confondono cosicché si possa continuare a vivere, anche se spesso è illudersi di vivere.
    Vi preferisco, sapete Milord, quando scrivete d’ Amore; anche a questo riguardo dimostrate i migliori valori, e l’ Antica Dama ne è l’ idealizzazione.
    Come in uno specchio, il riflesso è un riflesso precedente. Viviamo la bellezza di questi valori che si moltiplicano di nuovo in tanti riflessi. I valori della casa, della famiglia, del focolare, della serenità sono imprescindibili da qualsiasi futuro arrivi.
    Sogni e visioni in un rincorrersi di tante immagini che ci parlano da un passato proiettato nel futuro.
    Grazie Milord per questo spazio, è un’ oasi di bellezza culturale a cui non si può rinunciare dopo che si è conosciuto.
    Sempre interessante anche leggere i commenti dei Vostri pregiati Lettori.
    Con illimitata Stima,

    Maria Silvia

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    • Gent. ma Sig.ra Maria Silvia

      Leggo, con attenzione, il suo commento e soprattutto rilevo la sua graziosa presenza, signora, nel corpo testo.
      Una intelligente ed elegante forma di rispetto a Lei dovuta, da parte di Ninni e per la quale mi premuro di averLa, perfettamente, riconosciuta.
      Un plauso, dunque alla genialità.

      Abbia una buona serata.

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      • Gentilissima Signora Hilde,

        Per la stima che io nutro nei Suoi confronti, mi sento davvero onorata che mi legga.
        Il gesto di Ninni è stato davvero lusinghiero, l’ ho accolto con molto piacere. Un omaggio che mi rende orgogliosa, sappiamo tutti la bella persona che è.
        Ricambio l’ auspicio per una bella serata.
        Con Simpatia,

        Maria Silvia

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    • per Maria Silvia

      Anch’io ho visto nel corpo del racconto la “sua” presenza. Graditissima soprattutto come un bel “riconoscimento” del Milord.
      devo dire che il suo commento è bell proprio e spicca per eleganza, come sempre del resto e come abbiamo imparato a leggerLa.
      Abbia una buona giornata.

      Loredana Simoncelli

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      • Gentilissima Signora Loredana,

        La ringrazio per il bel messaggio.
        Con un po’ di timidezza, dovuta alla mia riservatezza, devo ammettere pubblicamente che il gesto che Milord mi ha riservato mi ha fatto immensamente piacere, è stato un onore per me che Egli abbia ritenuto consono inserire la mia immagine nel corredo fotografico di questo Suo meraviglioso brano.
        Amo scrivere, ma il mio scrivere è senza presunzione, e gradisco il Suo apprezzamento.
        Le auguro una bella serata.

        Maria Silvia

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    • Gent.ma Sig.ra
      Maria Silvia

      Effettivamente mi ero, anch’io, accorta della Sua presenza nel testo del racconto. E mi sono decisa a evidenziarglielo, semplicemente, perché perché altri lo hanno fatto.
      Mi preme, comunque, aggiungere che un gesto così importante da parte di Ninni, sottolinea quella stima e quell’attenzione che soltanto alle persone di spessore e di profondi significati si riservano e riserviamo.
      La leggo, sempre e la seguo con molta attenzione.
      Le auguro di trascorrere una bella e serena serata.

      Con simpatia
      Theresa Elizabeth Warren

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      • Gentilissima Lady Theresa Elizabeth Warren,

        Ogni volta che scrive, si denotano sensibilità, eleganza e genialità in Lei molto spiccate. Per tal motivo, la Sua considerazione nei miei confronti, mi onora e mi emoziona.
        Altresì, come giustamente Lei ha scritto, il gesto di riguardo che Ninni mi ha riservato mi onora perché parimenti Egli è persona di inusitata levatura morale e intellettuale,
        La saluto cordialmente.
        Con Stima e Simpatia,

        Maria Silvia

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    • Donna Maria Silvia

      La vostra meraviglia ci meravigliò.
      Leggervi divenne, in questi frangenti, un punto d’orgoglio che ci illumina le ore e le giornate. Vi si distingue per classe ed eleganza sia come modi, sia nel tratto.
      Ci colpiste per la freschezza e per la forza evocativa delle parole che si tramutarono in pensieri bellissimi.
      Vi ringaziammo, mia signora, per le vostre delicate squisite parole.
      Con profonda gratitudine e stima.
      Cordialità

      Vis Vis Vis
      5 Ottobre 981 – 5 Ottobre 2016 –
      1035 anni dalla nascita e fondazione.

      Antonmaria

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    • Sig.ra Maria Silvia

      Le scrivo perché anch’io mi sono accorta dell’immagine che Ninni milord ha inserito nel testo di questo splendidissimo racconto.
      Credo che, il posto d’onore datole abbia avuto le intenzioni più belle al merito della scrittura.
      Vorrei pensare, però, che Le sia stato fatto (come riconoscimento) per il Suo aplomb e per la classe con cui affronta qualsiasi argomento.
      Una raffinatezza non comune e una eleganza che si nota immediatamente.
      Le lascio signora, a mia stima e tutta l’attenzione che merita.
      Buona giornata

      Manuela Rovati

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      • Gentilissima Signora Manuela

        La ringrazio.
        I Suoi messaggi sono sempre da me particolarmente graditi perché ha colto che sono persona che, azzardo umilmente il paragone, è come Lei, sempre se stessa.
        Dunque sento la sincerità dei Suoi apprezzamenti.
        Davvero sono onorata.
        Le auguro un buon pomeriggio.
        Con Simpatia,

        Maria Silvia

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  4. Il racconto che si snoda nei meandri di un ricordo e di un ricordo ulteriore manifesta, caro Ninni, tutta la sua bellezza narrativa.
    Ho letto con quell’interesse che regaliamo ad una lirica ad un brano alla forza delle idee.
    Divrei abituarmi, ma non ci riesco, alla tua forza creativa.
    Ciao e buona giornata.

    Fran..

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  5. Sto leggendo, da un bel po’ di tempo, questo nuovo brano dell’Antica dama e mi rendo conto della difficoltà espressiva (e della qualità) che mettete milord nelle vostre creazione.
    Siete rimasto fedele a voi stesso nella descrizione, bellissima, nei racconti e degli episodi che riversano tanta e tanta attenzione e sentimento in chi legge.
    Viviamo in un mondo di riflesso, dove il riflesso stesso, a sua volta, produce altri e ulteriori riflessi.

    Ecco, milord, il vostro ritorno tra gli uomini che, nei riflessi ci vivono. Ecco lord Ninni che ci porta gentilmente per mano lungo quelle emozioni che, spesso, ci fanno sognare.

    Milord Milord, così non va bene, ci state tenendo per il cuore appesi all’albero del sentimento.
    Sono affascinata e confusa mio signore.

    Un bacio con gioia e tanta gratitudine per quello che sto leggendo…

    Buona giornata

    Eleonora

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  6. L’antica dama.
    La donna che tutte vorrebbero essere. Quella donna che, al suo passaggio, lascia il proprio ricordo tra il sorriso o la tristezza di un uomo. Sempre protagonista, che lo voglia o no.
    Sempre presente e sempre gioiosa nelle sue immensità di arte diretta.
    L’arte diretta, il sapersi esprimere per bellezza e con bellezza.
    Quell’arte che regala la presenza di una grande donna.
    Qua, però, abbiamo l’evoluzione.
    Le Antiche dame sono due.
    L’antica dama e la giovane dama (che poi a quanto pare, sarebbe sempre lei).

    E poi c’é la penna tua, mio signore.
    Quella penna magica che trasforma un semplice paesaggio, oppure un alba sul mare, in un capolavoro da fissare sulla carta.
    Grazie Milord per queste emozioni che sono arte allo stato puro.
    Grazie

    Giorgia

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  7. Ne avevo, probabilmente, anzi sicuramente, ne avevamo nostralgia.
    Pagine di bellezza racchiuse in un racconto.
    Lei, dott. Raimondi, riesce ad infondere la salvifica forza della poesia, nella composizione che ti cambia le ore di lettura.
    Riesce a farmi distaccare dalle brutture del mondo, per accostarmi alla bellezza del sentimento.
    La ringrazio.
    Una speciale menzione per l’Antica dama giovane che, fedele al proprio ruolo, è stata una catarsi nel racconto stesso.

    Buona giornata.

    Bruno V.

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  8. Caro Ninni, caro amico,
    leggo affascinata questo brano e ti confesso che mi ha presa alla sprovvista.

    Dalle prime parole avevo iniziato a fantasticare, seguendo l’itinerario delle tue parole. Una semplicità di scrittura che, però, ha impresso la completezza della descrizione di una emozione.
    Infatti, quello che mi ha più colpita, è stata la delicatezza con cui sei riuscito a descrivere una situazione con la bellezza dei colori di aquarello.
    Un genere di pittura che si deve eseguire con grande perfezione e maestria.
    Il quadro ne rimarrebbe turbato o da troppa acqua o da troppo colore.

    Mi hai presa sottobraccio e delicatamente mi hai accompagnata lungo i prati, le aiuole fiorite, di quel posto magico.
    Ho respirato la bellezza di un’alba in riva al mare e le evolzioni di un cielo meraviglioso mentre, i primi raggi del mattino,si fanno largo.
    Un’emozione che sale direttamente dal cuore, caro Ninni e si traduce in bellezza e affetto per la vita.
    Da così lontano, ascolto questo paradiso terrestre che, in tempi così bui, ci offre l’opportunità per una vita, per un mondo migliore.
    Esserti amica è, per me, un grandissimo privilegio.
    Ti auguro una buona giornata e soprattutto grazie.
    Saluto, certamente, i tuoi lettori che conosco.

    Theresa Elizabeth Warren

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  9. Questo, in ordine di tempo, è il secondo passaggio dell’Antica Dama e ne sono rimasta particolarmente colpita.
    Il fatto è che, abituati alla frenesia e la fretta di un mondo di business e lavoro, fermarsi un attimo per respirare fa quasi male.
    Oggi, Milord, non ti nascondo che, durante la mia usuale sosta nella Tea Room con quancle amica, nell’avviare il tablet, dietro una gustosissima Twinings Earl Grey, con biscottini al cioccolatto, l’incontro con la tua Antica dama … mi ha fatto gelare quel prezioso té.
    Nulla di strano dirai..
    Bè, una rivoluzione potrei rispondere. Di “qualcosa” che possano fare gelare la mia tazza di Tè ce ne sono veramente poche:
    -Uno Tsunami equatoriale sulle Alpi svizzere,
    -L’attracco di una nave da crociera sudamericana davanti il Duomo di Milano;
    -L’Antica dama.

    Ecco.
    Quindi figurati ..
    Sono senza parole. Mi hai portato una ventata di delicatezza che male non fa.
    Grazie proprio..
    Buona giornata e un caro saluto ai tuoi lettori …

    Anna

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  10. Una bellezza e una particolarità che lascia piacevolmente coinvolti nella poesia.
    Una poesia in prosa che colpisce per bellezza e profondità letteraria.
    Una bellezza che è plasticità.
    Veramente bella, ne sono rimasto profondamente colpito.
    La ringrazio per averci dato l’opportunità di sognare.
    Buon pomeriggio

    Amedeo

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    • Don Amedeo d’A.

      Vi ringraziammo, don Amedeo, per le specifiche espressioni di gentilezza e profonda educazione che esprimeste.
      Siete uno dei nostri fiori all’occhiello (espressione che servì a sottolinearne l’importanza).
      Con l’augurio che possiate avere un’ottima giornata, Vi ringraziammo congedandoci con profonda cordialità

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  11. Caro Milord, ho riletto con profonda emozione il vostro scritto dedicato all’Antica Dama. Sensazioni profonde che entrano nell’animo con dolcezza portandoci in un mondo di nuova bellezza.
    Come rinunciare a leggere i vostri scritti?. Ora, nelle vostre righe, leggo una nuova speranza che nasce da quella splendida alba; dai colori morbidi, delicati, eleganti. Da questa alba nasce la Nuova Dama così bella da colmare il cuore del lettore di ogni sensazione di gioia. Dove la sensibilità accarezza con mano gentile e il sorriso colma la giornata.
    Con il vostro scritto la fantasia vola nella magia dell’Amore, regalando attimi di cui, al mondo d’oggi, tutti abbiamo bisogno.
    Affascinata m’inchino alla vostra bravura
    Un abbraccio Milord, con tutto il rispetto
    e l’amicizia di sempre

    Giovanna

    La Storia siamo noi

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    • lady Giovanna Orofiorentino

      Milady scriveste un commento che dell’emozione ne fece baluardo, trovando la nostra, più assoluta, disposizione.
      Avete dato e portato una ventata, sorridente, di bellezza persistente e affabulante.
      Grazie. mai Vi risparmiaste e in questo Vi riconoscemmo il molto e il tanto.

      Restituimmo l’inchino e congedandoci Vi lasciammo le nostre migliori cordialità…

      La Storia siamo noi.
      5 Ottobre 981 – 5 Ottobre 2016
      1035 anni dalla nascita e fondazione.

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      • Caro Milord,
        non so dirvi quanto mi abbia riempito di onore aver letto le vostre parole così sincere nei miei confronti. Spero di essere sempre all’altezza delle vostre attese e delle attese dei miei antenati che sperano in una donna, ultima della razza, degna dei loro desideri.
        Oggi sono i 1035 anni della Vostra Casata, che Voi con la Vostra onestà, rigore, cultura, genialità e gentilezza onorate superbamente e qui mi inchino veramente al Vostro lignaggio che ammiro profondamente
        La mia famiglia giunse, dalla Normandia, nel 1015 e nei secoli hanno tramandato l’orgoglio di servire il suo nome con onestà e con l’ intento continuo di poter far del bene alle loro genti.
        Ci unisce la Normandia: dalla quale entrambe proveniamo e che portiamo nel cuore come una bandiera.
        Grazie Milord dell’onore che mi fate considerandomi vostra amica.

        Per una volta, permettetemi di firmarmi con tutti i miei nomi di battesimo

        GiovannaEugenia, Lucrezia, Maria, Isabella.

        Che la nuova giornata vi porti solo cose belle

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      • Lady Giovanna, Eugenia, Lucrezia, Maria, Isabella Scaglione di Martirano San Nicola Mottafilocastro

        La Storia siamo noi.
        5 Ottobre 981 – 5 Ottobre 2016
        1035 anni dalla nascita e fondazione.

        Un momento importante milady.
        Sono i momenti che più rimarcano la presenza dei discendenti di “chi” fece la storia con giustizia portando, entro i margini della loro volontà, i propri valori di famiglia, solidarietà, appartenenza.
        Viviamo in un’epoca di scadimento dei falori di Moralità, Dignità e altro, proprio e propriamente in funzione della praticità maligna del denaro.
        Si assiste, con profondo rammarico, alla dequalificazione della vita umana, in favore di un certo status che dovrebbe consolare.
        Invariabilmente, però, questo particolare “Status” rimane legato alla solitudine, in quanto addossato morbosamente al Dio denaro.
        Ed è notorio che, questo malefico Dio, pretende compagnia soltanto in sua presenza.
        Noi, nel nostro piccolo restiamo e rimaniamo i propugnatori di quei valori che costituirono le basi familiari:
        Sentimento, Famiglia, Giustizia.
        Fino alla fine!

        Vi ringraziammo per il Vostro splendido intervento.
        Vis Imperat Semper
        Nulli scundus!

        Antonio Maria Manlio Maurizio Duilio Raimondi de Sagre von Hohenstaufen di Svevia d’Altavilla
        Antonmaria
        Ninni

        Cordialità

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  12. Questo brano, carissimo Ninni, si innesta perfettamente dentro quell’arcipelago che è il mondo dell’Antica Dama,
    L’ho letto con tantissima attenzione e non ti nascondo che mi sono sentita perfettamente coinvolta dai passaggi in questa trasposizione, nuova, della Giovane Dama. (Mi consenti l’appellativo, vero?).
    La storia, delicata e con sfumature eccezionali (mi ricorda, appunto, un aquarello, come molto appropriatamente detto da una tua lettrice) si impone, fin dalle sue prime battute, per grazie ed eleganza alla ribalta di tutto l’impianto.

    Trasposizione, poi, sceneggiatura impeccabile, da Oscar direi e te la cito:

    [ … ] ecco giungere un soffio, l’alato messaggio lanciato da inaccessibili regioni, che Eos si levava dal fianco dello sposo. Avveniva quel primo e tenero arrossire delle zone più remote del cielo e del mare, in cui il rendersi percepibile ai sensi dell’Universo e del Creato, si rivela. Si avvicinava la Dea, la rapitrice di adolescenti, che già involò Clito e Cefalo e sfidando l’invidia degli Dei Olimpici, godette dell’amore vezzoso di Orione. Ai confini del mondo, aveva allora inizio uno spargere di rose, un brillare e rifiorire di indicibile grazia. Un manto di porpora calò sul mare che a sua volta sembrò, ondeggiando, di volerlo sospingere a riva. [ … ]

    è semplicemente stupefacente.
    Un carico emozionale veramente forte e pressante.
    Una zona “calda” che immobilizza per l’emozione e rende stupiti per la rappresentatività.
    Ninni mia hai emozionata.
    Un abbraccio per quello che ci hai regalato.
    Ti bacio

    L.

    PS: felice il non aver indicato alcun nome proprio nel racconto: la delicatezza e l’eleganza, però, l’hanno fatta da padrona.
    In ultimo, devo dirtelo, mi è sembrato di aver riconoscuto, nel corpo testo, una graditissima e signorile presenza che figura, già, tra i tuoi apprezzati lettori.
    Un pomeriggio veramente soddisfacente!
    Ciao

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  13. Entusiasmo e bellezza ecco cosa leggo tra queste righe di bellezza e classe.
    Un’arte che mi prende sul corpo e sui sentimenti facendomi sognare.
    Sembra un autentico classico dell’Ottocento. Scrittura impeccabile e trama avvincente.
    I miei complimenti, Milord!

    Con tutta l’ammirazione che posso.
    Sul serio, mi hai commossa!!!

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  14. Riesci a prendermi per i capelli e farmi fare quello che vuoi.
    Un pezzo che fa pensare, che gonfia il cuore di lacrime, gioia e quasi un amore predestinato.
    Bello e potente. Un pezzo che mette i brividi.

    Una bella lezione morale.
    Ti stimo tantissimo Ninni.
    Un bacio tua

    Loredana
    (Visto? MI hai talmente presa nell’anima, che ti firmo per esteso)

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  15. Io sono disorientato da tanta bellezza “interna” caro dott. Raimondi.
    Una pulizia che mi fa riflettere: “Sia beata e benedetta la donna che Lei ama e dalla quale è corrisposto”. Una pulizia così grande riflette una pulizia tra due persone che travalica il tempo, la vita e il quotidiano.

    Lei è un uomo fortunato, mi creda.
    Con la speranza che, i suoi progetti caro Dottor Raimondi, possano arrivare a compimento, ma con il sorriso, non scevro dall’impegno che, comunque, Lei profonde in massima misura.

    Lascio un saluto a tutti gli amici di queste pagine (mi permetto tale frase, malgrado la mia, avanzata, età).

    Buona sera

    Furio

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  16. … Respiro il vento di oggi, è forte, freddo, pungente e porta verso il mare; non so perché … ha con sé un’immagine, mai violata dal tempo trascorso … mai intaccata dalle parole e dai vuoti dei giorni.
    Quella terrazza ancora brilla nel cielo azzurro, nel tenue chiarore di tanto che fu … l’eco di ieri torna, come a cantare dal profondo … come a dire un Grazie, per essere Vivo e Presente.

    Ninni,
    leggere questo brano porta lontano ed allo stesso tempo, avvicina la Memoria alle svariate Verità di cui ha fame e sete, ne abbraccia i desideri e le cornici entro cui ha racchiuso le pagine che valgono la Vita stessa … l’eterea sostanza di cui è fatta.
    Mi sento come in viaggio, torno a Casa ad ogni passo, ed ogni passo mi porta verso un nuovo orizzonte.

    E se posso Permettermi,
    quello che hai scritto ha scoperchiato un vaso tenuto sotto stretto controllo per troppo tempo … Pandora è fuggita … buon per Lei, è finalmente libera … rimangono i profumi, gli istanti, le immense gioie, le risate e le piccole impronte, dentro un quadro che sussurrava a stento.
    E’ una sensazione che bacia sulla fronte, che trattiene il volto per guardare fin nel profondo … nel solo luogo dove è possibile RiTrovare la strada, per tornare a Casa.
    Ti Ringrazio.
    Grazie Ninni, per tutto questo.

    Un Caro Saluto per Tutti

    I Miei Rispetti

    Ni’Ghail

    Slàn

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    • Nì Ghail

      Lady Gwendalyn,
      siamo a ringraziarvi per le espressioni gentili e profondamente belle che ci dedicaste con grazia e proprietà.
      Fummo senza parole nel leggere e nel leggervi.
      More solito.
      Vi ringraziammo e affidammo a queste pagine la nostra cordialità

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      • Milord,
        Le Vostre parole sono motivo di gioia e orgoglio per me.
        Credetemi quando vi dico che il commento è come se si fosse scritto da solo, direttamente dal cuore alla vostra pagina. E mai sentimento fu più tenace a trascendere dal silenzio del pensiero alla soglia delle parole.

        I Miei Rispetti
        Ni’Ghail

        Slan

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  17. Rileggo il brano e rileggo tutte le risposte, compreso le tue, e mi hai portato a riflettere sui motivi e le motivazioni che la tua introspezione propone.
    Leggo, ma me ne ero accorta prima, di una bellezza nuova.
    Una bellezza che non avevo notato prima.

    Parlo della “NuovaDama” come se l’antica si possa scindere.
    Una nuova speranza per un futuro oltre quell’increspatura dello specchio.
    Molto bello “Ní”.
    Ti abbraccio

    L.

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  18. Caro Ninni,
    Mi sono decisa a scrivere perché ho preferito lasciare decantare gli animi di una “signora” semplicemente perché ieri ho inserito un “like” su una battuta fatta qui dentro e di “cattivo” gusto se fosse rimasta un po’ più a lungo.
    Non ho voluto offendere nessuno e infatti sono qua a chiederne perdono e fare ammenda.

    Il brano, Milord, è bellissimo. Mi hai fatto rimanere con la bocca aperta e mi hai fatto perdere dieci anni della mia vita quando, mentre leggevo, avevo capito che l’Antica Dama se ne tornava a casa (passaggio in Nave).

    Certo, fare attenzione in momenti particolari come questi, è importante.
    E’ importante per capire tutto

    Volevo dirlo, come volevo chiedere scusa alla “Signora” di cui sopra, se è sembrato che avessi voluto deriderla.
    Non è vero e me ne dispiaccio.
    Grazie e buona giornata per tutti

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    • Lei, signora Rovati è una persona profondamente sgradevole e ho i capogiri quando la leggo.
      Il suo gesto, tardivo, non serve assolutamente a placare e placarmi sulla cattiva azione di avere riso e sorriso alle mie spalle.
      Non accetto le sue scuse.
      Non le accetto da una donna (donna?) come lei.
      Tra me e la sua persona esiste un abisso incolmabile.
      Rimanga nella sua tana.

      Anna Porzia Sciarra Colonna

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      • Senta signora Porzia,
        io ho chiesto scusa perché ho intuito che, alcune manifestazioni di ironia spontanea, potessero averla disturbata. Non le permetto di assumere certi atteggiamenti con me e soprattutto nel Blog del Milord.
        Si componga, faccia la brava bambina viziata e la smetta.
        Non tollero che mi si possa offendere in nessun modo.
        Io non l’ho offesa, se lo ricordi e chiuda la sua boccuccia.
        Spero di essermi spiegata.
        Dopodiché le auguro una buona giornata e una buona digestione se mai dovesse avere un colpo di gastrite acuta.
        In caso contrario si goda una bella passeggiata…

        Cordialmente

        Emanuela Rovati Casale da Milano

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  19. Una Antica dama che colpisce nel cuore e nella mente.
    Un gioco di gioia e di bellezza.
    Ora e dopo

    Dianzi ai miei dì ceruli or penso:
    catene sciolte, nodi spezzati
    e le parole che marciano ormai,
    al suono ben noto di molli affanni.

    Ma l’ onda che del tacito cor,
    sol par lambir lidi e cieli vaghi,
    più non porterà a me dal chiaro mar,
    piccoli tesori, castelli e maghi.

    Ciao Ninni

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