Una storia 28

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2Fu mentre il pallone sorvolava le ampie anse del Tamigi che scoppiò quell’inaspettato temporale d’estate: un violento scroscio di pioggia si abbatté sull’aerostato e sulle facce dei passeggeri, e un improvviso vento contrario cambiò bruscamente la direzione di volo, spingendoli verso nordest.
— Siamo troppo bassi — gridò il maggiore. — Zavorra… due, direi.
Il signor Fox si precipitò a sganciare un sacchetto, mentre il giovane Asher, entrando con entusiasmo nello spirito dell’avventura, ne svuotò un altro su qualsiasi cosa potesse trovarsi là sotto. Il pallone si alzò leggermente, ma era ancora in balia del vento, e così per un po’ sfiorarono pericolosamente case e giardini, chiese e strade, prima di vedere del terreno aperto davanti a loro in direzione di Islington. Il maggiore Bryce fece uscire rapidamente del gas da una valvola, con l’intento di approfittare al più presto del primo possibile spazio d’atterraggio, mentre il signor Fox tirava la corda che apriva una sacca di seta in uno dei pannelli, con lo scopo di facilitare la discesa. Raccomandando ai passeggeri di tenersi forte al bordo della navicella, il maggiore garantì che sarebbero atterrati senza incidenti, al che la sua fidanzata osservò senza il minimo allarme che erano sicuramente in ottime mani.
Sophie non ne era altrettanto sicura. Il terreno aperto ai loro piedi pian piano cominciò a essere interrotto da alberi e macchie di ontani, tutti agitati dal vento, e apparve un ruscelletto serpeggiante. Il pallone si sollevò leggermente, poi si abbassò, perché era troppo tardi per riuscire a controllarlo.
Seguirono dei momenti di puro terrore per i passeggeri, mentre la terra sembrava alzarsi per venire incontro alla navicella che precipitava. Infine l’aeromobile atterrò con una certa violenza e rimbalzò sul terreno senza che il rampone riuscisse ad agganciare niente di abbastanza forte da fermarla. Per un attimo la navicella si rovesciò sul fianco. Sophie urlò e, trovandosi sul lato inferiore, cadde fuori prima che il pallone trascinasse in aria la navicella per una cinquantina di metri ancora, per poi lasciarla ricadere di nuovo. Rotolando su se stesso, il pallone finì per intrappolarsi in un gruppo di alberi e mandò fuori il resto del gas da uno strappo dell’involucro, le corde tutte ingarbugliate tra i rami di una quercia.
Sophie per poco non era finita dentro al ruscello, rotolando lungo il pendio reso scivoloso dal fango. Per un attimo rimase immobile là distesa al bordo dell’acqua, stordita e scossa: l’unico suo pensiero fu che era tornata sana e salva a terra, anche se non c’era parte del suo corpo che non le facesse male.
Tutt’a un tratto sentì rimbombare nelle orecchie quello che pareva un martellare di zoccoli di cavallo, ma forse erano gli ultimi balzi della navicella o l’involucro del pallone che sbatteva al vento? Aveva perso la cuffia e il suo vestito era tutto inzaccherato, ma cercò di ricomporsi e alzarsi in piedi sentendo qualcuno scendere di corsa dalla sponda del ruscello. Subito si sentì stringere da un paio di forti braccia e chiamare da una voce disperata.
— Sophie, amore mio, tesoro, guardami! Parlami, per l’amore del cielo. Come hai potuto correre un tale rischio?
Non poteva essere George! Probabilmente stava sognando, oppure era in paradiso e così, un po’ scioccamente, tenne gli occhi chiusi, non volendo perdere quell’illusione di improvvisa felicità. Poi lo sentì baciarle le guance, la fronte, gli occhi… ed era una bocca troppo vera perché fosse un sogno. Gli ultimi residui di terrore scomparvero e Sophie aprì gli occhi con un piccolo sospiro.
— George, sei proprio tu! Non capisco… come puoi essere qui?
— Non preoccuparti di questo, per adesso — le disse lui, quasi sopraffatto dal sollievo. — Sei ferita? Sei in grado di muoverti?
— Credo di stare bene… — Col suo aiuto si alzò a sedere e scoprì che, anche se si sentiva tutta ammaccata, le braccia e le gambe non avevano subito alcun danno. E poi vide sulla sua faccia un’espressione che non dimenticò più per tutto il resto della sua vita. E credette di vedere delle lacrime che si confondevano tra le gocce di pioggia. — Non capisco — mormorò di nuovo posando la testa contro il suo petto.
— No, forse no, ma tesoro mio, avresti potuto morire in quell’aggeggio! Ero quasi impazzito. Adesso devo metterti al riparo da questa pioggia, poi sarebbe bene che andassi a vedere se qualcuno degli altri si è fatto male. — Quando le afferrò le mani a Sophie sfuggì un gemito. — Che cos’è successo alla tua mano? È stato quando sei caduta?
— No — bisbigliò lei. — Il fuoco nella stalla…
Con un’esclamazione soffocata George le fece girare la mano a palmo in su e trasalì. — Anche questo è successo per colpa mia.
— Oh, no, no… Qui almeno è stata colpa mia.
Lui le prese il volto bagnato tra le mani e la sua bocca sprofondò su quella di lei; mai l’aveva baciata in quel modo, prima. Stordita dalla gioia lei rimase ferma dov’era, riluttante a spezzare quello che non poteva che essere un sogno, ma lui adesso stava dedicandosi a incombenze più pratiche e si stava togliendo la giacca per avvolgergliela intorno alle spalle perché Sophie era scossa da brividi di freddo. Poi, trovato un tronco d’albero adatto, le diede una rapida carezza sulla guancia e le ordinò di sedersi là mentre lui andava a vedere gli altri.
Nessuno dei passeggeri pareva ferito gravemente. Nigel era afflosciato a terra, la testa tra le mani, ma quando George arrivò cercò di ricomporsi.
— Oh mio Dio… e Sophie?
— È sana e salva, ma non grazie a te, giovane idiota. Avrò due paroline da dirti, più tardi. E tu sei ferita, Emily?
La signora Horton era già in piedi, un po’ stordita ma perfettamente padrona di sé. — No, non credo. Santo cielo, George, come sei arrivato qui?
— Vi ho seguiti.
— Bene. È stata una fortuna che tu l’abbia fatto. Per favore, vai ad aiutare Stephen a far scendere il povero Edgar.
George vide infatti, appeso ai rami di un albero, impigliato nelle corde, il pilota. Stephen Fox stava già dandosi da fare a sbrogliare le corde mentre il maggiore penzolava ignominiosamente dall’albero.
— Fatemi scendere, accidenti a voi! — stava urlando. — Randolph! Buon Dio, venite a rendervi utile.
Quasi stordito per il sollievo dopo la sua disperata angoscia, George fu improvvisamente preso da una gran voglia di scoppiare a ridere. — Avete proprio l’aria del pagliaccio che in realtà siete.
— Su — esclamò Emily, la voce vibrante di una collera rara in lei. — Non essere così vendicativo, aiutalo!
— Se fosse per me lo lascerei qui a marcire — ribatté George. — Siete feriti, signori? — chiese, rivolto al resto della comitiva.
— Credo che mio padre abbia un braccio rotto — rispose il giovane Asher, e George vide che la faccia dell’uomo più anziano era terrea. — Ma se poteste procurarci un mezzo di trasporto, signore, aiuterò Stephen a tirare giù il maggiore Bryce.
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3Ma erano già in arrivo i soccorsi, due contadini provenienti da un campo lì nei pressi e un gentiluomo che si era avvicinato dalla strada e stava offrendo i suoi servizi. — Il Black Swan, signore? — rispose alla domanda di George. — Non è lontano da qui. Siete a cavallo? Potete passare da quel varco nei cespugli.
— Porterò là mia moglie, allora — disse George. — E vi manderò un mezzo di trasporto.
— Oh, che cavaliere! — fece Emily in tono di scherno. — Un tempo sarebbe stato a “me” che avresti pensato per prima!
George la fissò come se non avesse niente a che fare con la donna per cui aveva sacrificato tanto. — Non vi perdonerò mai, voi due, per averla messa così in pericolo! Spero di non rivedervi mai più in vita mia.
— Oh, adesso è questa l’aria che tira! Allora torna dalla tua mogliettina di provincia, George. Ti auguro di essere felice.
— Vai al diavolo, Emily! — ribatté lui a bassa voce, poi le voltò le spalle e si allontanò. Gli parve di sentirla ridere.
Tornato da Sophie, sola sul suo tronco, tirò per le redini il cavallo di Jack, che se ne stava esausto con la testa bassa sotto la pioggia. — Bene, tesoro mio, temo che tu non abbia scampo: adesso devi proprio fare la tua prima cavalcata! — Lei trattenne un attimo il fiato, ma lui la prese in braccio e, in un solo fluido movimento, la fece sedere all’amazzone sulla sella. — Non è molto comodo, ma è il meglio che posso offrirti. — Poi infilò un piede nella staffa e salì dietro a lei, circondandola con le braccia per prendere le redini.
Partirono lentamente nel crepuscolo. — Stai bene? — le chiese George a bassa voce. — Sei al sicuro, sai?
Lei si appoggiò al suo petto — Sì, al sicuro — bisbigliò contro la sua camicia fradicia. — Non credo che avrò più paura di niente d’ora in poi. E questo caro vecchio cavallo…
— È un ronzino, appartiene a Jack — fece lui ridendo. — Quell’uomo non se ne intende affatto di cavalli.
Non parlarono molto: George si concentrò sul compito di guidare l’animale esausto di nuovo sulla strada e poi verso la locanda del Black Swan. Qui la moglie del locandiere fece un caffè a Sophie, mentre George chiedeva una carrozza. Per fortuna ce n’era una a disposizione, essendo quella una strada molto trafficata, e mentre la preparavano, George bevve un brandy e Sophie finì il suo caffè.
— Voglio portarti a casa — le disse. — In un letto caldo. Sei molto pallida, povero amore mio.
— Mi fa male la testa — ammise lei — e mi sembra di essere tutta ammaccata. Inoltre ho freddo perché sono tutta bagnata e inzaccherata. Ma non importa. Quello che volevo sapere… facevi sul serio George, quando mi hai detto… mi hai chiamata…
— Eccome! — fece lui a bassa voce, guardandosi intorno. La sala era deserta, in quel momento. — Adesso so quanto ti amo. In modo diverso. Quello che è stato prima, con Emily, non era niente rispetto a quello che sento per te adesso. Quando ti ho vista volare via su quel dannato pallone, non so dirti quello che ho sofferto. Ho pensato di averti perduta, che non ti avrei più riavuta. È stato stupido, se vuoi, ma ho dovuto inseguirti, anche solo per chiederti perdono per tutto quello che hai patito per le cattiverie che ti ho detto e fatto. Oh, amore mio… — E chinandosi verso di lei all’altro lato del tavolo, le prese una mano, badando bene che non fosse quella ferita… — Puoi ancora amarmi dopo tutto quello che è successo? Una volta pensavo che mi volessi bene, ma adesso… non lo so più.
Lei gli coprì la mano con la sua. — Ti ho amato — gli disse piano — fin da quel giorno al mulino.
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4Di ritorno sani e salvi a Mount Street, George affidò Sophie a Phoebe, prima di recarsi da suo padre per raccontargli quello che era successo. Jack aveva avuto l’avvertenza di fargli visita e, senza dare molta importanza alla cosa, aveva avvertito sua signoria che Sophie avrebbe potuto ritardare il suo rientro.
— Dopo un’ascensione — spiegò — non si sa mai dove il pallone atterrerà, e poi c’è sempre il problema di riportare indietro l’aeromobile e i suoi passeggeri. — Anche se aveva cercato di parlare in tono allegro, però, il vecchio era rimasto molto scosso. Adesso che era in grado di tranquillizzarlo, George non gli disse a chi apparteneva il pallone né parlò degli altri passeggeri. Lord Randolph, pur grandemente sollevato, fu preso da un tremito dopo tanta preoccupazione e George si affrettò a versargli un brandy.
— Bevete, padre, e smettetela di agitarvi. Adesso non c’è più niente da temere.
Dopo qualche minuto quell’attacco di ansia si calmò. — Una faccenda così pericolosa! La mia povera piccola Sophie… Che cosa è venuto in mente a quel giovanotto? Grazie a Dio eri là tu. Ma se fossi arrivato prima, lei non sarebbe certo salita su quel pallone.
— Lo so — ammise George a voce bassa. — Non potete farvi più rimproveri di quanti non me ne faccia già io stesso. Ma una cosa del genere non succederà più. — Posò una mano sulla spalla del padre e gliela strinse. Poi, arrivato alla porta, si fermò. — Qualche giorno fa mi avete chiesto se sapevo quale tesoro avessi tra le mani. Allora non ero in grado di rendermene conto, ma adesso lo sono. Buona notte, papà, vi manderò Harper.
Lord Randolph rimase là seduto in uno stato di euforia, fino a quando non arrivò il suo domestico.
Al piano di sopra Sophie era seduta sul letto: beveva una tazza di cioccolata calda e stava divorando del pane e burro.
— Ho mandato a chiamare tuo padre — la informò George. — Anche se adesso mi sembra che tu stia meglio.
— Non credo fosse necessario chiamarlo, ma mi farà molto piacere vederlo… Sì, grazie, Phoebe, ho finito. Puoi andare a letto, adesso. E non fare quella faccia preoccupata: ho avuto una brutta avventura, ecco tutto.
Phoebe scomparve, non del tutto convinta, e George si ritirò nel suo spogliatoio, riapparendo dopo dieci minuti, pronto per la notte. Dopo avere spento le candele, si infilò nel letto e la prese dolcemente tra le braccia. — Grazie a Dio ti ho riavuta sana e salva — mormorò dopo averle baciato i capelli.
Rannicchiata in quel caldo e dolcissimo abbraccio, Sophie fece un lungo sospiro. Nessuna delle loro notti insieme era stata così. Nella carrozza, che aveva la tappezzeria ammuffita e puzzava come se avesse recentemente trasportato una cassetta di galline, avevano parlato molto poco. Pur godendosi la felicità di stare tra le braccia di George, si sentiva ancora stupita dalle sue rivelazioni di quelle ultime ore. — Ho conosciuto la signora Horton al ballo dei Granville ieri sera — disse a bassa voce. — Quando l’ho vista così bella, ho capito che io non avrei mai potuto…
Lui le posò un dito sulle labbra. — So quello che stai per dire, ma non dirlo. Non provare nemmeno a pensare di essere inferiore a lei. È vero, è una donna di grande bellezza, e mi ha fatto girare la testa, ma questo non conta; è qualcosa di effimero. Ciò che ha valore per me è quello che tu sei, credimi, Sophie.
E, con un brivido di gioia, lei gli credette. — Ma dev’essere successo qualcosa…
Lui si lasciò sfuggire un lungo sospiro e poi le raccontò la sua angosciosa visita a Londra e la delusione di non ritrovarla al suo ritorno a Plummers. — E trovare la casa così vuota! — aggiunse. — Non sapevo che potesse sembrare così deserta. Ho passato quei giorni a meditare. Dio, quanto ho meditato! Ed è stato allora che ho scoperto che tu contavi per me più di qualsiasi cosa o persona. È stato un grosso shock rivedere Emily l’estate scorsa, ma adesso capisco che ho solo tentato di rivivere una passione da ragazzo. Così ho lasciato Jassy a Hedges, ma sarei dovuto ripartire prima, per impedirti di fare quell’ascensione, pazzerella. È stata quella dannata lepre che ha spaventato la giumenta a impedirmi di partire.
— Sarei tornata a casa, ma dalla tua lettera non sembrava che tu mi volessi. E mi vergognavo tanto delle cose che ti avevo detto l’ultimo giorno.
— Cose che io meritavo ampiamente. Ma non volevo rovinarti la gioia dell’inaugurazione. È stato bello?
— Magnifico. Ma mi sei mancato molto.
— Pensavo che fosse meglio farmi passare quel dannato mal di testa per non essere di disturbo a nessuno. Oh, Sophie, puoi perdonarmi per come mi sono comportato fin dal giorno del nostro matrimonio?
— È tutto passato — bisbigliò lei — adesso che ho davvero il tuo amore…
— Di questo puoi stare sicura — fece lui dolcemente. — Non ci lasceremo più. Ma adesso, mio dolce amore, dovresti dormire. Dopo una tale avventura…
— Mi sento proprio stanca, a dire la verità — ammise lei, facendogli scivolare un braccio intorno alla vita e sistemandosi comoda. — Non credo di riuscire più a stare sveglia. — Il segreto del bambino, pensò, era una gioia che si sarebbe tenuta per sé fino al giorno dopo, quando suo padre fosse arrivato a confermarlo.
George invece rimase sveglio, stranamente felice che il suo primo atto d’amore per sua moglie fosse quello di negarsi il grande desiderio che provava di fare l’amore con lei. Presto, molto presto, le si sarebbe accostato come non aveva mai fatto prima, facendole conoscere un’intensità di passione che lei non aveva ancora avuto la possibilità di scoprire. Ma non quella notte. Sophie aveva bisogno di riposare e a lui bastava poterla tenere tra le braccia, sperimentando un desiderio poco familiare di proteggerla e aver cura di lei. Anche questi erano dei momenti da assaporare. Al pensiero che Sophie avrebbe potuto morire nell’incidente, sentì un brivido corrergli lungo la schiena.
— Che cosa succede? — mormorò Sophie mezza addormentata.
— Niente — rispose lui. — Niente. Ma penso che fin quando vivrò i miei peggiori incubi saranno dominati dai palloni.
Lei fece una risatina, e con un profondo sospiro si addormentò, tutta felice, al calduccio tra le sue braccia, il posto dove aveva tanto desiderato stare.
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4George si era appena messo a tavola per la prima colazione quando arrivò il dottor Sterling. Solo, per fortuna.
— Bene — disse il dottore. — Sono venuto subito. Hai parlato di un incidente… che cos’è successo?
— Bevete una tazza di caffè, signore. Grazie, Beveridge, adesso possiamo fare da soli. — E quando il maggiordomo fu uscito dalla stanza, George raccontò al suocero quanto era successo il giorno prima, senza tacergli nulla.
— Sophie in un pallone! Che strano… E a quel che ho capito tu non eri lassù insieme a lei, vero?
— Mi vergogno di dover confessare che non ero là — ammise a bassa voce George. — Una volta l’ho definita paurosa e ieri lei ha decisamente smentito il mio insensato giudizio. So bene — continuò parlando con un certo imbarazzo — che finora non sono stato un buon marito per lei. Sono fin troppo consapevole dei miei numerosi difetti e non posso fare altro che giurarvi che da questo momento in poi Sophie sarà la mia prima preoccupazione. L’amo più della vita stessa e l’ho appena scoperto.
Questa confessione commosse il dottore. — Ne sono lieto, mio caro ragazzo, perché sono certo che lei ti ama.
George abbassò gli occhi sul piatto. — Sì, lo dice anche lei, sebbene non lo meriti.
— Se tutti avessimo quello che meritiamo… — cominciò il dottore, ma lasciò la frase in sospeso. Da un pezzo che era preoccupato per sua figlia e quella rivelazione tutt’a un tratto gli parve più importante della caduta del giorno prima.
George lo accompagnò in camera da Sophie e li lasciò soli. Quando tornò giù trovò Lord Randolph sprofondato nella sua poltrona in biblioteca.
— Allora? — gli chiese. — Harper mi ha detto che è arrivato David. Come sta la cara Sophie stamattina? Che cosa dice lui?
— Ancora niente — rispose George, e rimase pazientemente ad ascoltarlo mentre si sfogava contro i palloni, contro quell’idiota irresponsabile di Nigel Storrington, contro Henry che aveva un fratello così privo del minimo buon senso.
— Lo so bene che tutta quella faccenda è stata un disastro — gli disse George. — Ho anch’io la mia parte di responsabilità per essere rimasto troppo a lungo a Plummers. Se fossi stato qui, niente di tutto questo sarebbe successo.
— Sono lieto di sentirtelo ammettere.
— Comunque adesso le cose vanno bene, se anche in passato ci sono stati dei problemi tra noi — disse George, e abbassò lo sguardo sorridendo sul vecchio, che aveva l’aria preoccupata. — Saremo molto felici, ti assicuro.
— Allora ringrazio Dio per questo — fece Lord Randolph con un lungo sospiro. — Non desidero altro che la vostra felicità.
Proprio in quel momento arrivò il dottor Sterling. — È solo un po’ ammaccata — disse, vedendo le loro facce ansiose rivolte verso di lui. — E non è successo niente di male al bambino. Non lo sapevate? — aggiunse con un largo sorriso, vedendo la loro espressione sbigottita. — Sì, John, tu e io stiamo per diventare nonni. George, mio caro ragazzo…
Ma il caro ragazzo era già sparito e stava correndo dalla moglie facendo i gradini a tre alla volta.
— Ecco un uomo felice — disse in tono soddisfatto il dottore. — E anche la mia Sophie è radiosa.
Lord Randolph tese un braccio verso il cugino. — David, tanta gioia… è troppo per… — La sua mano ricadde. Poi fece un breve movimento convulso.
Il dottor Sterling si inginocchiò immediatamente accanto alla poltrona, gli tastò il polso, ascoltò, ma il respiro era cessato.
Lo seppellirono nel cimitero di Plummers accanto a sua moglie. Quando tutti se ne furono andati George e Sophie si diressero al lago nel crepuscolo di maggio.
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5— Vorrei tanto non pensare che sia stata colpa mia — fece lei in tono crucciato. — Lo shock dell’ascensione, l’incidente…
— Non devi fartene una colpa — disse lui con fermezza. — Tuo padre ha detto che nelle sue condizioni sarebbe potuto morire in qualsiasi momento e che le sue ultime parole sono state di gioia per il bambino.
— Avrei voluto che fosse vissuto abbastanza da poterlo conoscere. Forse, se non si fosse angosciato tanto…
Lui si fermò e le prese il mento, per sollevarle il viso turbato. — Potresti anche andare oltre e dire che non ti saresti imbarcata in quell’avventura se io non ti avessi resa tanto infelice. Se proprio dobbiamo cercare dei colpevoli, allora la responsabilità devo assumermela io.
— No George, no…
Lui le sfiorò le labbra con un bacio leggero. — Dobbiamo smetterla con questo discorso. Aveva una salute molto precaria. Quello che conta è che alla fine è stato felice.
Sophie si appoggiò a lui.
— E doveva essere davvero contento per noi, per Plummers.
Arrivati in riva al lago si fermarono e sedettero sulla panchina di ferro battuto da dove si godeva la vista migliore.
Per un po’ rimasero là seduti, piacevolmente vicini in silenzio, mentre calava il crepuscolo. Ricordando come sua madre aveva a malapena dissimulato la gioia al vederla diventare Lady Randolph, Sophie pensò quanto poco contava questo particolare rispetto al fatto che adesso lei e George erano là seduti insieme nel loro giardino, sereni e innamorati. Dopo un po’ si riscosse.
— Ho pensato una cosa: non sarò mai un’amazzone, ma credi che potrei imparare a guidare un calessino con un pony? Così potrei girare per la campagna come Monica e fare tante cose.
Lui le prese la mano tra le sue, ridendo.
— Che splendida idea. Ti cercherò una piccola giumenta docilissima e ti farò costruire un calesse, dipinto del colore che preferisci. Ma non prima che sia nato il bambino. Basta rischi, Sophie.
— D’accordo — fece lei con un sorriso felice e si sporse a baciarlo. Un uccello notturno volò sul lago e mentre risalivano lentamente il pendio erboso videro profilarsi contro il cielo traslucido verde e blu la sagoma scura di Plummers, le lampade già accese nelle stanze al piano terreno.
— La nostra casa — mormorò Sophie.
— Credi che le generazioni passate possono averla amata più di noi?
George si mise a ridere e la strinse più forte a sé.
— Ne dubito. Nessuno dei miei antenati aveva la fortuna di essere sposato con te! Ti amo.
e la baciò.
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Una Storia
GRAZIE PER AVER LETTO QUESTA STORIA
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80 pensieri su “Una storia 28

  1. Caro Antonmaria

    Ho seguito passo dopo passo il romanzo, ad ogni capitolo con la curiosità per il successivo. Ora, l’ ultimo, con tanta commozione.
    I sentimenti e le dinamiche dell’ animo sono sempre le stesse nonostante passino il tempo e le epoche storiche. Potrebbe anche essere una storia dei giorni nostri.
    Le vicende alternatesi sono state varie, positive e negative, ma la lettura è stata sempre coinvolgente e di gratificazione per chi, particolarmente, ama leggere una bella forma di scrittura.
    È un romanzo sentimentale, ma affatto leggero come la maggior parte del genere: dai protagonisti ai personaggi e comparse, nessun particolare è stato lasciato al caso nel riportarne dialoghi, movimenti, pensieri intimi, come se, ad ognuno, aveste fatto analisi psicologica introspettiva.
    Una lettura che è stata una bellissima compagnia, insieme ai commenti dei Lettori, altrettanto entusiasticamente presi dalla lettura, secondo quanto da essi stessi dichiarato.
    Da riconoscere, anche, il lavoro impegnativo di ricerca e documentazione per ambientare la trama in un periodo storico complesso.
    Venendo al capitolo, l’ ultimo, non avreste, Antonmaria, potuto soddisfare meglio di così le mie speranze.
    Un Uomo, giusto come Voi, non avrebbe non potuto far trionfare le cose giuste, le cose belle, se non altro per far trionfare il concetto che, se le persone di migliorano con un lavoro di analisi di se stesse, la società potrebbe essere migliore.
    È il trionfo dei Valori, di chi li possiede imperturbabilmente, e degli Affetti concreti che sbaragliano quelli falsi.

    Grazie davvero tanto, Antonmaria.
    Spero vogliate presto pregiarci di un altro romanzo, bello nel Vostro Stile.
    Con Stima Affetto e Devozione,

    Maria Silvia

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    • Maria Silvia

      devo dire che ho letto un commento scritto dal cuore.
      Ho letto, proprio, l’affezione e la sincerità.
      Sul serio mi ha colpita.
      E’ un piacere potermi relazionare con lei che, con tantissima classe, riesce a manifestare un sentimento … scritto.
      Sono incantata proprio.
      Buona giornata.

      Maria Luisa

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      • Gentile Maria Luisa

        La ringrazio per la Sua generosità. Le Sue, nei miei confronti, sono espressioni davvero gratificanti.
        Scrivo e mi esprimo sempre col cuore, chi ha cuore può comprendere i miei significati.
        Avere ispirazione, leggendo Ninni, è cosa istintiva. È davvero Meraviglia in tutto ciò che scrive.
        Le auguro una bella domenica.

        Maria Silvia

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      • Gentile Annalise

        Vorrei, innanzi tutto, complimentarmi per il Tuo commento al capitolo, approfondito ed appropriato.
        Ti ringrazio per il riguardo di avermi, nello stesso, menzionata e per avermi onorato con deliziose espressioni di apprezzamento.
        Sei davvero sempre gentile nei miei confronti, grazie.
        Ti auguro una serena domenica.

        Maria Silvia

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    • Cara lady Maria Silvia,

      leggerLa, per me, è sempre profondamete, emozionante.
      Lei a scritto un commento che è un’eccelsa recensione.
      un articolo dettato da emozione e profondità che difficilmente è possibile riscontrare.
      La sua ettura mi porta a riflettere e a compiacermi delle sue manifestazioni di sentimento e buoni ropositi.
      Mi creda, la porto sovente, quale esempio di come dovrebbe essere ua donna di classe, quale lei è.

      le auguro, lady maria Silvia, una splendida domenica, circondata dall’amore di “chi” la ama.
      Un caro abbraccio,

      Theresa Elizabeth Warren
      Boston, Massachusetts, Usa

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      • Cara Lady Theresa Elizabeth Warren

        L’ ho letta con commozione.
        Mi ha riservato parole che, per la Stima che nutro per Lei, mi hanno davvero fatto molto piacere.
        La Sua considerazione mi onora. È piuttosto Lei un modello di riferimento per classe, intelligenza, cultura, sensibilità. La Sua bella e determinata personalità balza evidente in tutto ciò che Lei, Lady Theresa Elizabeth, scrive. I Suoi apporti, come il presente in questo ultimo capitolo, rendono, la Sua, una presenza molto preziosa qui.
        Nel ringraziarLa, vorrei ricambiare l’ abbraccio ed anche augurarLe il meglio per sé e per i Suoi Affetti più cari.
        Con Stima e Simpatia,

        Maria Silvia

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    • My dearest friend Maria Sylvia

      leggo con very interest il tuo brano e sono emozionata per la tua scrittura di bellezza.
      Ci tengo particolarmente farti sapere come io ti leggo anche da qua, con very interst.
      Il tuo scritto è really importante per meglio capire la dinamica del sentimento, i modi e i tempi (e il sistema di analisi) usato da Ninni per la composizione di questo capitolo.
      Sempre preciso, sempre perfect.
      I’m so glad to write you in this moment,
      E’ una gioia leggerti ancora, ne sono very happy.
      Be happy by your man!
      Un caro saluto and a big hug.
      Your sincerely

      Kate

      fm Los Angeles, Ca, Usa

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      • Cara Kate

        Bentornata!
        Ti ringrazio per le espressioni di simpatia e stima, sei davvero gentile.
        Ho apprezzato il Tuo commento al capitolo e mi complimento per la Tua espressività in lingua italiana.
        Altresì Ti ringrazio per la volontà e per l’ interesse con cui mi segui nonostante i Tuoi impegni all’ estero.
        Ti auguro buona fortuna per tutto.
        Un saluto ed un abbraccio,

        Maria Silvia

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    • Donna Maria Silvia

      Qual è la differenza tra sentimento ed emozione? Tra amore e attrazione? Insomma come nasce il vero amore?
      L’emozione è qualcosa di intenso che dura un tempo limitato (nella maggior parte delle volte) e che imprime un cambiamento fisico nel nostro corpo, mentre il sentimento suscita in noi una reazione tranquilla, che non altera il ritmo della nostra normalità.
      Il vero problema dei sentimenti e delle emozioni è che bisogna conoscere come si originano, come modificano il nostro stato, quali sono le cause, le occasioni che le suscitano, le disposizioni che le intensificano.
      Nell’individuo sono in realtà insite sin dalla nascita delle emozioni di base: gioia, rabbia, tristezza, disgusto, paura e vergogna.
      L’anima è un universo.
      Non trovate?
      Se chiudete gli occhi, ascoltate e guardate, è un po’ fare come Alice, che improvvisamente si trova in un Paese delle meraviglie, dove la realtà concreta appare trasformata e “condita” dalle emozioni più diverse.
      Tutto questo può creare un senso di disorientamento, una sorta di vertigine, che attrae e respinge contemporaneamente.
      Per quanto ci si sforzi però, spesso, trovare un ordine, col solo sguardo esteriore risulta vano.
      Noi stessi ci inseguiamo e chiediamo di essere visti e riconosciuti.
      Dunque perchè mai sfuggire a se stessi?
      Soprattutto quando si possono avere a disposizione buoni strumenti per fare chiarezza, comprendere chi o cosa si è e realizzarlo nella vita di tutti i giorni?
      Pensiamo che i nostri talenti, le nostre potenzialità, la nostra essenza siano doni troppo preziosi per poter rimanere nel buio di una non-conoscenza.

      George e Sophie si pongono in quest’ambito.
      Tutto il romanzo ne è pieno.
      Proprio tutto.

      George e Sophie, rispettosi dell’uomo in quanto tale.
      Conscio del proprio valore sul piano morale, dove misurarsi nei confronti di sé stesso e tradursi in un comportamento e in un contegno adeguati.
      Sophie, l’adeguatezza dei comprtamenti verso tutti.
      Questo romanzo, mia signora, nasce per esporre una serie di valori.
      Sophie ne è la protagonista di questi valori.
      Ve ne esplicherò la nascita e i motivi.

      Periodicamente, assistiamo al tradizionale “ritorno dei valori”. Il più delle volte è un ritorno di equilibrio, dettato dall’emotività e dalle circostanze. A determinarlo è sufficiente un’ondata di violenza urbana, di un malessere scolastico, di uno scandalo giudiziario o di una crisi sociale. I valori che erano stati messi da parte ritrovano subito una loro rivalutazione: rispetto, tolleranza, famiglia, solidarietà, dovere, ecc. Ma sono davvero valori che funzionano? Quanto valgono in queste occasioni? Stiamo parlando dei valori morali.
      Quei valori di cui Sophie è piena
      Lo sarebbe anche George, ma è pieno da forti shock emotivi (una relazione extra coniugale, un provesso, l’esilio per più di sei anni … Stroncherebbero un bisonte)…

      In ultimo volemmo ribadire il carattere di Eternità proprio in questi valori.
      Valori importanti, donna Maria Silvia, valori estremamente importanti.

      Gli scherzi più brevi sono i migliori,
      Frase che corrisponde ad un noto proverbio: Il gioco è bello quando dura poco. Il significato è chiaro: ciò che dura troppo, anche se è uno scherzo o un gioco, finisce con lo stancare.
      E l’eternità in amore, allora?
      Anche se piacevole, non rischia alla fine di stancare?
      Le religioni promettono la beatitudine eterna o il castigo altrettanto eterno: ma quale colpa, ci direte ia signora, potrebbe meritare una pena eterna?
      Ed anche la felicità eterna non fa pensare a qualcosa di piatto, di statico, e di noioso?
      Comunque sia, meglio “stancarsi” di felicità che di dolore!
      In questo Sophie fu bravissima a risvegliare i valori di George e del mondo che lo circondava.
      Permetteteci, donna Maria Silvia di concludere citandoVi un brano del Vostro passaggio:

      È il trionfo dei Valori, di chi li possiede imperturbabilmente, e degli Affetti concreti che sbaragliano quelli falsi.

      Grazie dal profondo del cuore, mia signora.
      Con grandissima gratitudine, profonda stima e sentitissimo affetto,

      Vostro Antonmaria

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      • Un capitolo che riceve un contorno, notevole, da due commenti notevolissimi: quello tuo e quello di Maria Silvia.
        Un commento approfondito e bellissimo, ponendo in essere un aspetto diverso interessantissimo.
        Sei un fenomeno e un genio.
        Ciao Ni

        Maria Luisa

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      • Caro Antonmaria

        Per chiudere ancora più in bellezza questo romanzo, il Vostro ultimo apporto, che è approfondimento delle dinamiche interiori, George e Sophie ne sono lo spunto.
        Preciso, giusto e bravissimo, siete sempre Meraviglia.
        Grazie, di cuore.
        Con Stima ed Affetto,

        Maria Silvia

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      • Ninni,

        vengo a te e a questo splendido commento, di rimando, a Maria Silvia.
        Molto profondo e approfondito.
        un commento che ha aperto una strada, un sentiero, verso una comprensione, forse, sottintesa dalla storia che è bellissima.
        Il partire dall’attività di analisi e introspettiva è un lavoro di perfezione stilistica e di contenuti.
        Ottimo sul sserio.
        Grazie e buona giornata

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      • caro Ninni,

        inutile stare a rimarcare il rimarcabile ordinario quando, con questo scritto ulteriore hai messo in mostra tutto lo spesso re di questo romanzo apparentemente “romantico e gentile”.
        Hai messo in rilievo l’analisi delle persone e l’analisi approfondita dell’uomo in quanto tale.
        Molto bello.
        Grazie a tre, ci fai accostare, con la tua pulizia mentale (perché sei pulito mentalmente e bisogna dirle certe cose) alla letteratura con un occhio nuovo..
        Un occhio che parli al cuore delle cose e non alle sue brutture…
        Ciao e grazie.

        G.

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      • Un bell’apporto davvero.
        Un rimanzo che segna e che fa sognare, partendo dall’umanizzazione della persona e finendo alla sua analisi.
        Ciao Ninni, sei quel grande che ho sempre conosciuto
        Buona giornata

        Maria Luisa

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    • Maria Silvia

      Stiamo parlando di un brano, capitolo, che si riferisce ad un periodo storico ben preciso.
      Infatti (e ho potuto verificarlo di persona) l’impegno di Ninni è stato notevolissimo, come giustamente fai notare.
      Registro, infatti, la tua sottolineatura che è importante e che gratifica di un lavoro così pieno e importante.
      Meno male che, ognitanto, qualcuno se ne accorga.
      Ovviamente tutto questo va a tuo merito.
      Buona giornata

      H.

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      • Gentile Hilde

        Quando si tratta di Ninni, nulla è lasciato al caso. Anche nel romanzo appena conclusosi, ogni particolare delle situazioni e dei personaggi è scritto e descritto per essere più verosimile, in un contesto storico sociale preciso. Dunque, dietro ci sono studio e ricerca.
        Per la persona umile che è, ed è questa la Sua Grandezza, Ninni divulga le Sue opere capolavoro senza ostentazioni dì sorta, merita, a gratificazione, parole come le Tue, Hilde, e quelle di tantissime persone che ne notano professionalità, impegno, serietà, genialità.
        Ti ringrazio. Quanto hai scritto, mi fa piacere per Ninni.
        Ti auguro una bella giornata.

        Maria Silvia

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      • Gent. mo Grande Flagello

        La ringrazio per la considerazione. Per la mia Stima nei Suoi confronti, il Suo apprezzamento davvero mi onora.
        Buona giornata

        Maria Silvia
        Buona giornata.

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  2. Ed eccomi qua, per dire che questa Storia è stata veramente fantastica.
    Una storia che ha avuto continui colpi di scena che hanno tenuto con il fiato sospeso, momenti di grande romanticismo, momenti di gioia e dolore ed un finale che è un grande inno all’amore. quell’amore tutto da scoprire e che inizialmente viene come rinnegato, per poi svegliarsi di colpo ed uscire dal cuore con uno scoppio a dir poco assordante.
    Bravissimo Milord, arrivata dopo parecchio tempo, ma arrivata a questo splendido finale. Complimenti vivissimi per questa bellissima storia che mi ha fortemente presa e coinvolta. Scritta benissimo, scorrevole, con punti che hanno creato pathos, altri curiosità, altri ancora antipatie o simpatie per i vari personaggi.
    Cordialità e grazie Milord!
    Sereno sabato,

    Giorgia

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    • Giorgia Mattei

      Grazie per il vostro apporto che parla di cultura.
      La cultura diventa il dispositivo di analisi e difesa al tempo stesso.
      La conoscenza diventa scienza, ma non può arrivare nè alla verità nè al totale controllo, per cui la paura continua.

      Grazie per avere scritto
      Cordialità

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  3. Come scritto varie volte, abbiamo assistito ad un romanzo bello, elegante e decisamente gradevole.
    Lei, eccellente dott. Raimondi, ci ha significato di una bellezza e di una proprietà di sentimento, non comune.
    Una attenzione documentaria per i particolari che mi ha colpito con forza.

    la ringrazio per tutto questo con tantissima stima
    Abbia una buona e serena giornata.

    Amedeo

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    • don Amedeo d’A.

      L’artificio umano ha amplificato l’impossiblità pratica del singolo uomo di poter intervenire sul fato, sul fio, sul destino.
      Grazie per esserci con la classe che Vi compete.
      Cordialità

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  4. Un’ultima puntata (o capitolo) che lascia la dolcezza del bene sul male. Una illusione che mi accompagnerà, cn dolcezza, per tutta questa giornata.
    Grazie, ho letto con gioia la storia di George e Sophie.
    Bravo

    Sony

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  5. Molto bello questo romanzo. Il “Classico” della letteratura legato alla cultura britannica.
    Scritto benissimo: hai lavorato molto bene, devo dire.
    Adesso, però, veniamo ad altro.

    Grazie milord.
    Tutto è estremamente perfetto

    Con tantissima ammirazione e stima

    L.

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  6. INFORMAZIONE DI SERVIZIO

    Informiamo le ladies e i gentlemen che, a causa le notevoli “istanze” di visite presso questo spazio web. il Blog stesso è andato in override.
    Non ce la fa a rispondere a tutti.
    Si è bloccato tutto.
    Ci scusammo per il disagio.
    L’errore informatico venne dettato dall’enormità di istanze di lettura e commento e un Blog come questo (estremamente umile) può contenere fino a 100 istanze/ora.
    Al momento, secondo rilevazioni Histats e Statcounter, il numero visite è di 2.187 in appena tre ore.
    La piattaforma e il Server non ce la fanno.
    Piano piano passano tutti i commenti, che sono in coda. Ma lo sblocco è avvenuto alle ore 8.37 e sembra non daresene per inteso: sta registrando tutto alla medesima ora.
    Grazie comunque a tutti.

    Il milord “piacevolmente” meravigliato, commosso e stupito.

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  7. Grazie a voi, Milord!
    Un ultimo capitolo fantastico, con un colpo di scena inatteso. Scritto benissimo, questo finale mi ricorda “Delitto e Castigo” con la resurrezione di Raskol’nikov causata dall’amore di Sonja.
    Siete uno scrittore eccelso, Milord: nello stile, nei particolari, nei dialoghi e nella capacità di creare un’atmosfera, viva, vera, palpabile, ché il lettore vi può penetrare a suo perfetto agio, come vedendo un film… o come immergendosi nelle pagine di un capolavoro, quale “Una storia” indubbiamente è.
    Congratulazioni.

    (Mi hai fatto sognare come non mai. Contento? Ho usato il VOI)
    Bravo bravo

    1050

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  8. Uno sfacelo Ninni.
    Non mi prende commenti e sembra che il Blog sia immobile.
    Non vedo neanche la mia foto (forse è un bene, magari).
    Ma cos’é? Mi sembra come quando si da l’ordine di “canceklazione”.
    Non t’azzardare a chiudere perché te ne do tante, ma tante, che ti faccio rinsavire.
    Ok?

    Un abbraccio, ma qua non prende un bel niente..
    Guarda tu se alle 8.05 devo stare qua a scrivere a un Milord “fantasma”…

    😀

    Ciao milorderrimo…

    🙂

    Maria Luisa

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  9. Ninni che bellezza.
    Una potenza in questo capitolo finale che è palpabile e fortemente orientata al sentimento.
    E’ bella questa tua sottolineatura che si pone come primaria nella vita delle persone.
    Moralità e bellezza.
    La rettitudine tutto appiana e fa sorridere il sole.
    Ti ammiro proprio.
    Con grande stima amico mio…

    Vale

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  10. Caro Ninni.

    eccoci giunti alla fine.
    Una fine annunciata e inevitabuile.
    Eccoci giunti dunque.
    Che grande delicatezza leggere e poter leggere delle pagine così profonde e dedicate alle miserie e alle bellzze umane.
    George, Sophie e perché no, anche Emily, ci hanno accompagnato lungo ler strade di questo racconto, con dolcezza e proprietà.
    Ci hanno regalato momenti di autentica emozione e di grande meraviglia.
    Momenti indimenticabili che ci portano a pensare che, forse, il genere umano non è poi così perso.

    Viviamo dei cambiamenti, grandissimi, nella nostra vita. Cambiamenti che ci pongono in essere un sentimento, il nostro, che ci lascia confusi e smaniosi di realizzarci.
    Ma, come giustamente fai notare, se non mettiamo a posto il cuore, il sentimento rimane solitario, isolato.
    Quasi inutile.
    George ha rappresentato la passione umana. Quella passione, composta, ma senza freni che sfocia nella fissazione di tutto quello che era. Ma, appunto perché era, non potrà mai essere di nuovo.
    Ognuno scagli la prima pietra se, dal proprio passato, non ha tentato di tornare indietro in improbabili momenti…
    Sophie è la bellezza in assoluto.
    Quella bellezza che si dirada nella concezione di donna, ma che si innalza nella concezione di presenza.
    Una donna che rappresenta tutto: amore, morale, dignità, proprietà e affetto. Comprensione e stile.
    Una emozionalità che ti tocca nel profondo del cuore.
    Molto bello Ninni milord. E mi fa inorgoglire di esserti amica, anche nella vita reale e di potere affermare che è un onore e una grandissima gioia, poter essere annoverata fra i tuoi amici.
    Leggo molti commenti.
    Fra questi, leggo con tantissima soddisfazione, quello di Maria Silvia, apprezzata amica e lettrice piena di cultura e spessore, che ringrazio per essere stata la traduttrice di tutto quello che la bellezza di questo capitolo, ha trasmesso a tutti.

    Ti abbraccio Milord, con grande stima, ringraziandoti per quello che sei riuscito a regalarci con quella tua signorilità che ti è propria.
    Con ammirazione,

    Annelisa
    a Paris

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    • Annelise Baum

      Sophie? Presto detto.
      La paura è vita e morte.
      Vita perchè ci mette in guardia dai pericoli; morte perchè ci trattiene dall’azione, quindi può renderci incapaci di affrontare i pericoli.
      Fra l’incoscienza di fronte ai pericoli e la coscienza del pericolo nell’incapacità di affrontarlo, la cosa migliore è una coscienza controllata del pericolo.
      Ecco che, Sophie, incarna entrambi i principi e in base a questo si muove.
      Grazie per il Vostro apporto.
      Cordialità

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  11. Siamo alla teoria di una bellezza esasperante. Una proprietà di linguaggio che colpisce e si trova in armonia con tutto quello che è letteratura e bellezza.
    Caro Ninni, devo segnare un altro passo avanti.
    Proprio bravo e pieno di risorse, nonché di stile e verve letteraria.
    Bello proprio.

    Ciao un abbraccio

    Enrico

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  12. Un capitolo pieno e bello di grande caratteristica e pulizia.
    Abbiamo la forza dell’emozione che matura nel cuore e che si pone a guardia dei sentimenti.
    Un capitolo che parla alle coscienze e pone in risalto l’esserci nella rettitudine e nel fare persona.
    Una grandezza che si manifesta nelle cose e nel racconto stesso.
    George e Sophie ne escono vincitori … malgrado il mondo.
    Malgrado tutto e malgrado il cielo abbia cospirato contro di loro.
    L’amore, quando compreso, vince su tutto.
    George era un buono, in fin dei conti, mentre Sophioer era, molto più semplicemente, una donna.
    E con questo ho detto tutto.
    Grazie caro milord. Sono io che ringrazio te.

    Con grandissima ammirazione..

    Susi

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    • Circe

      Le emozioni
      Gli antichi avevano trovato come soluzione quella di anticiparle, viverle in anticipo perchè, come dice Seneca, qualsiasi male che si sia atteso a lungo, giunge più sopportabile.
      Allora, visto che inevitabile incorrere prima o poi nelle cose che più ci spaventano come la sofferenza, la tristezza, la morte, la soluzione per non esserne sconvolti è quella di anticipare le emozioni positive, sempre col pensiero per essere sempre pronti a vivere l’Eternità.
      Grazie milady e cordialità

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  13. Viviamo nella pienezza dell’individuo in quanto tale.
    Molto bello come finale. Un finale che è speranza per tutti quell che leggono.
    Bello proprio, anche, tutto l’impianto.
    Buona sera dottore.

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    • Iribarne

      L’individuo è importante entro la sua, propria, dimensione.
      Una dimensione che nasce e si sviluppa entro l’ambito sociale che lo rappresenta.
      george e Sophie rappresentano, appunto, tutto questo.
      Vi ringraziammo cordialmente

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  14. caro Ninni,

    ho letto un capitolo pieno di bellezza che non ho potuto fare a meno di rileggerlo.
    Quale la definizione di “reale”?
    Cosa è questa “realtà” che ci dai sottoforma di romanzo vittoriano?
    Cosa è questa “realtà” che si legge? Quale significato?
    Leggo di George diventare un uomo. Un uomo innamorato, affidabile, che ha preso su di se tutto il fardello del passato e che sta costruendo il futuro con la sua Sophie..
    Sophie è quella donna che, della fragilità, della dignità e dell’onestà, ne ha fatto ua bandiera difendendo i valori, quel valore importante, che è la famiglia.
    Una famiglia forza e baluardo per un futuro bellissimo.

    Valori morali, caro Ninni, che sono alla base dell’umana convivenza.
    Una convivenza che, adesso, difetta molto.
    Una convivenza di sentimenti per la famiglia, per la fede (per chi crede, ovviamente), per l’onestà e il rispetto.
    Quel rispetto, per la persona, che è capitale e fondamentale in una società pasata sulle persone.
    E qua di persone è meglio parlarne.
    Voglio accennarne ad una in particolare.
    Tu.
    Come persona sei quasi un sogno, una meraviglia di persona che riluce in questa società di disvalori.
    Questa Società lontana e distratta che non sa da dove prendere e misurare la propria dimensione.
    Fortunataamente ci sono pesone, uomini, come te, caro Ninni che, dell’onestà, della rettitudine, del coraggio, della dignità, hanno fatto una bandiera.
    Persone come te che, quella bandiera, la brandiscono fieri e quotidiani testimoni di una società,da difendere e da non dare morire.
    tutti, me compresa, siamo fieri di uomini come te, che non sanno risparmiarsi nel quotidiano, come nella vita.
    E di questo te ne sno riconoscente.
    Ti auguro una serena domenica d’amore e soddisfazione e, credimi, sono io che ti ringrazio per avermi/averci donato un romanzo così bello e indimenticabile.
    Un abbraccio e se me lo permetti, ti bacio.

    Theresa Elizabeth Warren
    Boston, Massachusetts, Usa

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    • Lady Theresa Elizabeth Warren

      Buona sera milady,
      leggerVi è grande piacere e corrispondere, in letteratura emozionale diventa gioia vivissima.
      La realà dite?
      Quale realtà?

      Per capire se l’universo è dentro o fuori di noi, occorre prima stabilire quale possa essere la definizione di “reale”.
      Nel film “Matrix”, viene data la seguente: “In effetti, se per reale ci riferiamo a quello che percepiamo, a quello che possiamo odorare, toccare e vedere, quel “reale” sono semplici segnali elettrici interpretati dal cervello.”
      Ma, in effetti, lo stesso cervello viene da noi “immaginato” attraverso la mente, perchè tutto quello che ne sappiamo (fotografie delle circonvoluzioni della corteccia, articoli scientifici ecc.), sono anche essi “semplici segnali elettrici interpretati dal cervello.”
      Ma, a ben vedere, gli stessi “segnali elettrici”, in verita’, non vengono direttamente percepiti, ma sono il frutto di un’inferenza, basata su quanto la nostra mente “presume” di aver “percepito” da qualcosa di “esterno”; cioè, dalla lettura di libri, dalla visione di documentari o dall’ascolto delle lezioni di alcuni professori:
      Ma, tutto sommato, la stessa “percezione” tramite lettura, visione o ascolto, è una congettura; perchè, stringi stringi, si tratta sempre di mere rappresentazioni mentali, che noi, “supponiamo” derivare da oggetti esterni.
      Ma, se non derivassero da oggetti di un mondo esterno, sarebbe tutto un sogno; ma cosa è un sogno?
      Esiste un criterio sicuro per distinguere sogno e realtà, allucinazioni ed oggetti reali?

      Il rapporto delle rappresentazioni fra di loro secondo la legge della causalità distingue la vita dal sogno

      Far riferimento alla minor vivacità e chiarezza dell’immagine sognata rispetto a quella reale non è corretto; dato che nessuno ancora ha avuto presenti contemporaneamente l’uno e l’altro per confrontarli, ma si può confrontare soltanto il ricordo del sogno con la realtà presente.
      La stessa cosa per la paradossalita’ di alcuni sogni; che ci appare tale solo quando ci svegliamo; anzi, a volte ci si “sveglia” in un altro “sogno”, credendo di esserci destati nella “vera” veglia (a volte anche “a catena”).
      Il famoso Calderon de la Barca, era preso cosí profondamente da questa tematica, che cercò di esprimerla in una rappresentazione teatrale: “La vita è sogno”.

      Siamo soliti chiamare realtà una delle piú grandi astrazioni!
      George e Sophie, tant’é.

      Grazie per il Vostro illuminato intervento milady.
      Cordialità vivissime

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  15. dear Ninni,

    ho letto il capitolo finale che mi ha regalato bests emotions.
    ho capito che l’amore, sincerely, vince su tutto. George è certamente un uomo con delle passioni asolutamente umane.
    Quelle passioni che decidono se e come un rapporto di coppia di stabilizza.
    George, un ragazzo un po’ cresciuto, si trova a maturare in fretta e spetterà alla donna liberare il coniglio dalla trappola.
    Sophie è la donna in cui un po’ tutte vorremmo specchiarci.
    una donna che sa fare altro e si occupa degli affari di cuore con dolcezza e tanta moralità. Una donna che dice cosa le piace facendo parlare il cuore.
    Una donna perfetta.
    i like she.

    Grazie a te caro Ninni per questo capitolo really bello e potente.
    Un rapporto sull’affetto in modo completo, passando attraverso il grande sentimento that è sbocciato tra loro due.
    Ti ringrazio per avermi fatto scrivere in this side.
    Ho usato, dove era possibile, il traduttore di Google e di questo ti informo.
    Ti lascio un presente con tanta stima e affetto.
    For you and a hug my dearest milord..

    Your

    Kate
    fm los Angeles, Ca, Usa

    .-D

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