Nadiya Zaytseva XXX … e dunque

. . Il matrimonio tra il Duca di Huntley e Miss Nadiya Zaytseva fu una cerimonia semplice, presenziata soltanto dalla contessa, dall’imperatore e da Herrick Gerhardt. Erano previste nuove nozze nel Surrey per soddisfare le esigenze della chiesa anglicana. Comunque, a parere di tutti, nessun festeggiamento, per quanto sontuoso, avrebbe mai superato in bellezza la…

Nadiya Zaytseva XXIX

. . Il litigio iniziò non appena Stefan si presentò alla porta di Gerhardt e continuò anche dopo che l’ufficiale aveva recuperato il cavallo e radunato un drappello di soldati per condurli all’estrema periferia della città. Del resto era prevedibile. Tutti e due, infatti, avevano un innato senso del comando e un feroce atteggiamento possessivo…

Nadiya Zaytseva XXVIII

. . Ben conoscendo le insidie dei viaggi in mare, Stefan rimase seduto nella carrozza di Vanya, lontano dalla folla dei passeggeri in attesa e dagli odori sgradevoli, tipici dei porti. Poche cose al mondo erano più rivoltanti del puzzo di pesce marcio e di corpi non lavati. Dal finestrino vedeva la grande nave che…

Nadiya Zaytseva XXVII

. . Stefan trattenne la collera con uno sforzo notevole. Maledizione! Perché permetteva a quella donna di farlo adirare con tanta facilità? Non che fosse un tipo molto calmo: al contrario. Ma in compagnia di Nadiya si ritrovava in balia di emozioni che fino ad allora aveva ignorato. Per questo gli capitava fin troppo spesso…

Nadiya Zaytseva XXVI

. . Stefan si svegliò tardi, dopo una notte agitata. A dire il vero, era strano che fosse riuscito a chiudere occhio: vedere cadaveri sanguinanti non era il sistema migliore per prepararsi a una notte riposante. E aveva peggiorato il suo stato d’animo non trovare più Nadiya quando era tornato al palazzo imperiale. Maledizione! Per…

Nadiya Zaytseva XXV

. . Stefan guardò Nadiya allontanarsi, tenendo i pugni stretti lungo i fianchi. Gli sarebbe stato facile fermarla: in pochi passi l’avrebbe raggiunta e, dopo essersela caricata in spalla, l’avrebbe condotta nella dolce oscurità del frutteto. Era sicuro di non avere difficoltà a risvegliare in lei la passione. Invece rimase dov’era, pervaso da un’ira bruciante.…

Nadiya Zaytseva XXIV

. . Più tardi, quella sera, Stefan era in camera sua, nella dimora di Vanya Petrova, e contemplava dalla finestra il tramonto sulla città. Era una vista spettacolare. Le cupole dorate brillavano agli ultimi raggi del sole e le statue degli angeli sembravano pronte a spiccare il volo. Un panorama ben diverso da quello cupo…

Nadiya Zaytseva XXIII

. Pur essendo rientrata a tarda ora dal banchetto dello Zar Alessandro, Nadiya si alzò al levar del sole e indossò un abito da carrozza di seta, orlato di pizzi, e una collana di perle a tripla fila per nascondere la ferita, ormai quasi risanata. Lasciò i capelli sciolti sulle spalle, troppo inquieta per aspettare…

Nadiya Zaytseva XXII

. . . Herrick permise al domestico in uniforme di fargli strada per il labirinto di sale e corridoi. Represse un sospiro quando si fermò davanti al locale che un tempo era stato lo studio privato dello Zar Pietro. Per qualche istante aveva sperato che Alessandro Pavlovich lo avesse convocato per allontanare qualche noioso diplomatico…

Nadiya Zaytseva XXI

. Peterhof, il palazzo estivo dell’imperatore russo, era un tributo all’indomita forza di volontà di Pietro il Grande. Il grandioso edificio separava i due parchi progettati dall’architetto francese Leblond, allievo di Le Nôtre, creatore dei giardini di Versailles. Leblond, insieme ai collaboratori, si era assicurato la fama con la magnifica cascata che scendeva davanti al…

Nadiya Zaytseva XX

. . Stefan incrociò le braccia sul petto, cercando di nascondere il fastidio per l’inopportuno arrivo di Herrick Gerhardt. In cuor suo sapeva di non poter portare Nadiya in Inghilterra contro la sua volontà: non era una contadinella senza famiglia né appoggi. Tuttavia era convinto che, nel giro di poco tempo, sarebbe riuscito a persuaderla…

Nadiya Zaytseva XIX

. Nadiya tirò la coperta fino al mento e abbassò la testa sul guanciale, mentre Stefan camminava avanti e indietro per la stanza. Era ancora debilitata per la ferita. O, perlomeno, cercava di convincersi che la causa della debolezza fosse la perdita di sangue. Altrimenti come spiegare il tremore alle mani e i brividi gelati?…

Nadiya Zaytseva XVIII

. . . Nadiya rammentò a se stessa di respirare. All’improvviso la camera le parve più piccola, più intima. E il mondo intero si ridusse al bel volto di Stefan, tanto vicino al suo. Anche se era stanca e indolenzita e la ferita le bruciava, faticava a resistere alla tentazione di scordare tra le sue…

Nadiya Zaytseva XVII

. . Quando Nadiya si svegliò era ormai sceso il buio. E non era l’unico cambiamento sopraggiunto. Mentre lei dormiva, la casupola era stata ripulita da cima a fondo. Opera, senza dubbio, di Sophy, che non aveva risparmiato nemmeno la sua persona. Pochi istanti dopo, infatti, lei si accorse di essere stata spogliata dell’abito e…

Nadiya Zaytseva XVI

. . . Stefan si fermò nell’ennesimo villaggio sperduto e attese che Boris tornasse dalla locale osteria. Lanciò un’occhiata distratta alle botteghe di legno allineate lungo la viuzza sconnessa, quasi identica a quelle di tutti i paesi attraversati negli ultimi tre giorni. Povera, triste e poco accogliente. Nemmeno il sole pomeridiano raddolciva l’atmosfera cupa. I…

Nadiya Zaytseva XV

. . . San Pietroburgo Herrick Gerhardt stava davanti allo specchio ad annodare la larga cravatta, l’austerità dell’abbigliamento appena attenuata dalle numerose medaglie onorifiche appuntate sul petto della giubba nera. La sua piccola dimora all’ombra del Palazzo d’Inverno era altrettanto priva del lusso chiassoso tanto apprezzato dai russi. I mobili erano sobri, acquistati da artigiani…

Nadiya Zaytseva XIV

. . . Russia La piccola locanda a una sessantina di miglia da San Pietroburgo era un edificio tozzo che sembrava sul punto di essere divorato dalla foresta circostante. L’interno presentava ben poche attrattive degne di essere segnalate ai viaggiatori di passaggio. Le camere anguste avevano muri di pietra, pavimenti di assi e bassi soffitti…

Nadiya Zaytseva XIII

. . . Prussia Stefan non si considerava molto presuntuoso. Certo, il titolo di duca garantiva che ben pochi osassero sfidare i suoi ordini. Inoltre non gli mancava la determinazione. Tuttavia, dopo aver sopportato lunghe giornate di inutile inseguimento, si rendeva conto che la sua volontà non era mai stata tanto contrastata. E non lo…