Silenzio per favore …

. . Come l’immagine che vola fuori dal finestrino di un treno, mentre la corsa degli alberi si fonde con l’autunno, ecco, così giungono i miei pensieri, avvolti in carta stagnola e colorati di brina, nel suono del cuore e dentro lo spazio del mio tempo. Silenzio, per favore. Il grande vento racchiuse nei suoi…

Vrykolakas

. . . Ieri. Camminavo già da un po’ di tempo sotto una pioggia battente, quando m’imbattei, per la prima volta, nello spoglio negozietto di anticaglie la cui insegna scolorita annunciava: ” N. Nikandros – Rigattiere”. Si trovava in una strada stretta e sporca di una parte della città a me totalmente estranea. Era ormai…

Il rotolo

. “Chi ha orecchi, ascolti: Colui che deve andare in prigionia, andrà in prigionia; colui che deve essere ucciso di spada, di spada sia ucciso.” (Apocalisse XIII, 9-10) Venni a sapere del rotolo molto tardi in realtà, ne avevo sentito parlare, ma non gli avevo dato molto peso, pensavo si trattasse di una cosa senza…

Come andò

. . . Le cose non sono andate come vi hanno fatto credere. A quei tempi io c’ero e posso assicurarvi che le idiozie con le quali hanno nutrito le vostre menti e lastricato secoli di storia non sono altro che menzogne. Io ero presente. Io ho visto. Il nostro fu un atto d’amore, di…

La follia!

. . . Piace, all’occhio che conosce la sagoma della follia, indugiare più in basso di se stesso, fermarsi prima del proprio traguardo, dilatare all’infinito il compimento di un ciclo. La forza è un tipo di bellezza silenziosa e quasi inerte, difensiva: Ama risaltare per contrasto, e definirsi inadeguatezza.   Per cui l’istante che precede…

Il colloquio!

. . “E’ innegabile”, iniziò Eugenio F., “che il corso degli eventi del passato, con i suoi resoconti reali, destini  senza sosta e senza interruzioni, abbia manifestato i suoi inutili sforzi per raggiungere la propria stabilità, proprio come un corso di pensieri filosofici. Allo stesso modo possiamo parlare del colore della vita, raggiungibile in un’altra forma…

Solitude sous le ciel de Paris

. “Da quanto tempo me ne stavo lì, seduto immobile su quella comoda poltrona?”. Me lo domandai quando il mio sguardo vagò fuori, oltre le fini tende e la vetrata della finestra di quell’accogliente camera d’albergo. Notai che la maggior parte delle luci, che prima illuminavano gli appartamenti dei grigi palazzi lì intorno, ora si…