Il Mondo Parallelo: Io

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Dall’enorme vetrata del mio attico, una Roma sfavillante, m’ipnotizza!
Le sue luci, affascinanti, grandiose m’infondono una sorte di pace, di tranquillità, come fossero compagne silenziose ma presenti.
Il panorama spettacolare mi ricorda spesso che sotto questo “pezzo di cielo” la città si muove senza sosta, con i suoi ritmi frenetici, dettati dalla gente che non fa altro che vivere.
Eppure, io mi sento perso, angustiato, tormentato, perché ciò che rappresento, ciò che sono non ha alcun senso.
È vero, questa solitudine l’ho voluta, cercata, ma anche subita.
Sono sdraiato sulla mia poltrona preferita, frutto dell’altissima tecnologia del terzo millennio, che ti avvolge, ti culla, ti abbraccia, ma non è sufficiente a placare il mio abbandono!
Sento le palpebre pesanti, premono, spingono a più non posso, ma non desidero dormire ancora.
Guardo il mio appartamento, ricolmo di oggetti, frutto del progresso che avanza inesorabile: una Tv sospesa a mezz’aria da un cavo trasparente, un impianto audio avvolgente ad alta diffusione che invade di musica ogni stanza, e mi domando se tutto ciò abbia davvero un valore per la mia vita! Forse non è niente, è solo un marasma di oggetti!

1Sorrido!
L’unica nota stonata, nella giungla “hi-tech “, che domina lo spazio silenzioso che mi circonda è il mio letto.
Un comune letto alla “francese” di fine anni 70 che non lega affatto all’ambiente circostante.
È un cimelio che mi riporta indietro nel tempo, nel mio tempo, quanto tutto era diverso. È ornato da lenzuola in seta completamente bianche, praticamente intatte.
Non dormo spesso lì, a volte trascorro la notte sulla mia poltrona a contemplare il mistero dello spazio e dell’universo! Il mio universo!
Sono però smarrito, le mie notti sono popolate da un sogno ricorrente che mi lascia inesorabilmente spossato, sento voci sconosciute che gridano, urlano nella mia direzione ma non vedo nessuno.
C’è solo oscurità intorno a me, più le voci sono forti, più sprofondo in un vortice senza fine e queste si insediano così profondamente nella mia testa, da lasciarmi terrorizzato, disorientato.
Allora decido di svegliarmi, ma le mie palpebre non rispondono ai comandi, finché, come una liberazione, arriva il silenzio e solo allora riesco ad aprire gli occhi! Ed ecco che il mio cuore batte all’impazzata, rimbombandomi nelle tempie, respiro l’aria come fosse solida, quindi …mi sollevo madido di sudore, toccandomi tutto, consapevole di essere ancora vivo! Sono convinto che prima o poi non mi sveglierò più. Questo incubo dura ormai da tanti di quegli anni che nemmeno ricordo. Forse sono pazzo, forse non sono in grado di percepire la realtà nella sua vera forma, forse sto vivendo la vita di un altro. Eppure il mio corpo mi manda dei segnali inequivocabili, compaiono ematomi, ecchimosi, spesso seguiti da formicolii diffusi, che mi lasciano disarmato. Non sento dolore e dopo qualche ora se ne vanno misteriosamente, così come sono venuti.
Si dice che, la causa dei sogni ricorrenti sia correlata ad una anomalia del cervello, che “urla” per stimolare il corpo a reagire. Quelle voci erano state talmente reali che la mia mente aveva vacillato, rispondendo nel sonno, tuttavia non ero certo che dalla mia bocca fossero usciti realmente dei suoni.
Sospiro e guardo il libro che tengo tra le mie mani, mastodontico, un numero imprecisato d’enciclopedia scientifica pubblicato da un Nobel della Ricerca, ma ciò che ho letto non mi ha per niente aiutato.
Allungo il braccio, il dispositivo olografico presenta il led ancora acceso, quella lucina verde m’invita ad attivarlo, meglio distrarsi, così decido di usare l’apparecchiatura.

2La trasmissione inizia quasi immediatamente, l’argomento della ‘nottata’ è come al solito di natura economica e politica: si tratta di un’intervista della RAI riguardo la problematica emersa nei giorni precedenti.
Il problema della nanotecnologia è talmente sentito da spingere le emittenti mondiali a diffondere sempre più frequentemente le notizie recenti, visti anche gli interessi economici in ballo.
Ester Pianosa, della Cisco System, Dott. Carlo Forte, Tecnico Economista e Alberto Genco filosofo e studioso dell’università di Roma stanno discutendo riguardo il cambiamento della condizione umana tra il 2050 e il 2060.
“Non sono presentabile, ho barba di tre giorni e mi sono svegliato da poco, quello che vedete non è la mia versione reale, è bene che lo sappiate!!” dice sogghignando Alberto Genco mostrando un’immagine impeccabile, curata e di gran classe.
C’è una risata forzata dei partecipanti, ormai abituati all’ entrata plateale del filosofo, che ogni volta non cambia mai il modulo.
Ester sogghigna esclamando che c’è ancora chi si preoccupa dell’aspetto esteriore perfino nei moduli degli spazi virtuali, una cosa che l’essere umano non avrebbe mai superato.
Gli argomenti dell’intervista riguardano l’evoluzione delle tecnologie nell’ultimo secolo e tutte le scoperte scientifiche messe in atto per proiettare la razza umana nel futuro.
Si parla di come la biotecnologia sia stata impiegata per sconfiggere la fame nel mondo, di come la nano-tecnologia replicante abbia influenzato la vita quotidiana, obbligando gli uomini a dotarsi di dispositivi di sicurezza per impedire alla stessa di distruggere il Sistema Globale di Sorveglianza; si continua a discutere della psico-farmacologia cosmetica che “estende la vita” garantendo anni in più di sopravvivenza e contemporaneamente affiora la problematica dei “deanimati”, ancora in attesa del loro contratto di sospensione crionica.
Scuoto la testa, non sono bastati tutti i traguardi ottenuti dall’uomo in un secolo, si vuole di più.
Non è bastato il Primo Computer d’intelligenza artificiale che manifesta la propria coscienza, così come non è stato sufficiente lo studio, la progettazione e la messa in opera del Tunnel Atlantico, che di solito utilizzo per fare Londra / Roma in meno di cinque ore. Inoltre da quando si sono attivati gli specchi spaziali orbitanti, il clima non è più un problema. Sbuffo, sono annoiato da tutto questo! Basta un gesto e tutto sparisce davanti ai miei occhi. Le mie gambe dolorano, vogliono sgranchirsi quindi mi alzo e percorro la breve distanza che mi separa dalla cucina. Bevo un po’ d’acqua e penso al passato. L’unica invenzione che mi ha veramente interessato è ormai obsoleta da moltissimi anni! Il catalogo memonico, una sorta di archivio digitale in cui vengono memorizzati tutti i ricordi della vita. Il catalogo funziona inserendo parole chiave e da quel momento si può rivedere, tramite proiezioni in 3d, tutta la propria esistenza trasferendola direttamente su Computer senza rischi di “amnesie”. Per me è fondamentale questa invenzione, perché ogni notte ed ogni giorno che vivo, sento la necessità impellente di ricordarmi chi sono, di stimolare il desiderio di trascorrere ancora un altro giorno, perché il rischio di perdere la mia identità è sempre dietro l’angolo.
Per me il tempo non ha alcun senso. Il presente è una farsa che si ripete ogni giorno e l’unico scopo che ho è quello di nutrire i miei bisogni primari.
Il futuro? Non ne parliamo! È un fardello davvero pesante da sopportare.
Perché non la faccio finita? Forse la risposta sta nel desiderio di rivivere i momenti felici della mia vita quando è iniziato il mio calvario su questa terra.
Non vale la pena vivere per sempre, non è una vita, … io lo so!

1Mi chiamo Tony Di Raimondo e sono nato nello stato federale dell’Italia (EU), da Dominique e Giovanni Di Raimondo. Sono stato l’unico figlio che i miei genitori siano riusciti a concepire. All’inizio, avevano faticato per avermi, ma in seguito ad un viaggio in USA tutto si era risolto e mia madre era ritornata con la lieta notizia di una gravidanza appena iniziata. La mia infanzia è stata serena e felice, scorrazzavo nella fattoria con la mia bici e durante la pausa scolastica aiutavo i miei genitori con le faccende domestiche. All’età di 18 anni mi sono iscritto all’Università La Sapienza di Roma dove mi sono laureato. Il mio primo lavoro è stato presso l’Università di Bologna. Ho insegnato la materia che più mi appassionava: Storia dell’Arte. Ho fatto il professore per molti anni.
Poi nell’ultimo periodo di insegnamento, qualcosa ha fatto tilt. Il mio corpo ha smesso d’invecchiare, nient’altro! Sono un eterno quarantacinquenne, che se ne va in giro da più di un secolo. Senza capire il perché! L’ho chiamato “il black out”, come se in un istante il mio cervello si fosse azzerato e avesse ripreso a funzionare quasi immediatamente ma ad una velocità diversa. Non ricordo bene cosa sia davvero successo, mi sono svegliato in un letto d’ospedale perché mi avevano trovato svenuto, in strada. Da quel momento la mia vita si è trasformata in un incubo, terribile, spaventoso, orripilante! Il mio corpo ha smesso di funzionare con le leggi universali del tempo.
Quando ci penso mi scoppia una insana rabbia così letale da indurmi a seguire il mio istinto, l’unico vero amico che mi sia rimasto. Sapete cosa mi suggerisce? Mi invita ad alzarmi, m’impone di dirigermi verso la vetrata del soggiorno, di osservare con attenzione il salto prodigioso che si può compiere. Forse a conti fatti in venti trenta secondi si possono fare centosessanta piani, o magari ci vuole anche meno. La tentazione è forte, palpabile. A volte apro davvero quella vetrata e subito l’aria mi avvolge con la sua irruenza. C’è sempre vento quassù, spesso capita di udire, durante le mie interminabili notti insonni, sibili che si formano tra le giunture dei piani, ma io amo il rumore del vento, mi culla, facendomi compagnia. Il cuore parte impazzito, lo sento nella tempia come un tamburo a percussione, basta un gesto, un semplice, immediato, cenno, ci vuole coraggio per passare all’azione, ma poi, come ho fatto innumerevoli, volte ritorno sui miei passi.
Non sono ancora pronto a togliermi la vita!
Ogniqualvolta desidero la morte, mi aggrappo disperatamente al passato.
Basta inserire il Catalogo Memonico e ritrovo me stesso, gli amici, le mie donne ormai sepolte da tempo, ormai terra per vermi.
Ho catalogato la mia vita per uno scopo preciso, quello di dissuadere l’umanità dalla ricerca dell’eternità, perché essa non appartiene all’uomo e quel confine non dovrebbe mai essere superato.

La traccia è sempre la stessa, la parola chiave è “Emma”!
Quanto tempo è trascorso! Eppure solo con te ho sperato! Solo con te ho veramente vissuto. Anni indimenticabili e pieni di speranza. Anni delicati che sono finiti conte, dopo la tua morte.

Inizia, così, il primo dei miei incubi nel mondo parallelo.
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49 pensieri su “Il Mondo Parallelo: Io

  1. Una bellezza che é quasi inutile parlare. Adesso ho capito. Siamo davanti a una serie di episodi tutti legati da un unico filone: questo mondo parallelo. Questa per eesempio trasforma le situazioni che colpiscono l’immaginazione di chi legge.
    Non avrei altro da aggiungere se non che é bellissimo. Si legge tutta la disperazione di un uomo e il suo dolore.

    Milord mio signore mi avete colpita.

    🙂

    Grazie.
    (E quello del sottomarino?)

    Un caro saluto

    Giorgia

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  2. Un episodio bello e completo. Mancava all’appello.
    E’ bello perché stai dando corpo a un genere, dopo quello del “Mondo Accanto” che mi mancava sul serio. Io credo che nulla accada per caso e se lady Nadia non ti avesse punto sul vivo, al racconto precedente, oggi non avremmo quest’altro episodio prezioso come un genere nuovo. dove ci racconti quanto sia difficile affrontare l’animo dell’uomo.
    Ma tu sei proprio bravo nell’affrontare i mali di un’epoca anche e grazie alla “tua” fantascienza.
    Una fantascienza non spettacolare, ma che diventa credibile perchè molto umana.

    Un bacio, caro Ninni, con tutto l’affetto che sai e che conosci.
    Ciao e … non aggiungo altro sul fatto che mi manca tantissimo quando scrivi e come scrivi e soprattutto come sviuppi le storie.
    Il tuo “Ninni pensiero” ha fatto scuola.
    un bacio mio milord del mio cuore
    (ecco, adesso arriva il temporale, sotto forma di una invidiosa gallina … )

    🙂

    Lilly

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    • E’ bello leggerti quando scrivi così bene.
      Anche se nessuno aveva bisogno della tua critica letteraria sul Milord.
      Ma sei brava lo stesso.

      🙂

      Bye
      (Come va lì? Arrivo nel pomeriggio, visto che tieni il cellulare spento e non posso comunicare. )
      Ciaoo
      mi rimetto alla guida va’

      lamanu

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      • Io sentivo il bisogno di soddisfare tutti quelli che erano in attesa della mia Critica Letteraria a Ninni: ed erano TUTTI!

        🙂

        Ti ringrazio Manu per aver riconosciuto che scrivo bene. Chissà, forse un giorno, anche tu …
        Ma sbrigati perchè già che non sei più giovane, ma qua ci sverni!
        ahaahahhhahahahahhahaaahahahhahahhahahahahahahahahahahahaha

        😀

        Poi dici a me?
        Perché il tuo cellulare com’é?
        Madonna, da Aosta a Milano che stai facendo? Il viaggio alla Mecca?
        Superali i 40 Km/h ogni tanto. Abbi fiducia in quel catorcio che guidi!

        ahahhhaahahahahahahaaaaahhhhahahahahahaha

        😀

        Ti voglio bene
        🙂

        Ciao

        Lillerrima!

        🙂

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      • E invece sono appena arrivata se t’interessa.
        E come al solito la tua scrivania è piangente, solitaria e desolata. Quasi una scrivania suicida!
        ahahahahahahaha

        🙂

        Apperò, eccheccazzo, ha parlato la bambina!
        Piccola piccola piccola lillina del mio cuore. Piccolina piccolina.
        Ma fammi il piacere che fra me e te ci togliamo sei mesi!
        SEI!

        Ti voglio bene anch’io, …. alla memoria!
        aaaaahahahahahahahahhhaahahahahahahahahahahahahahahahhahhahhahhaaaaaaahahahhhhahhaha

        😀

        Vado ciao a tutti

        🙂

        lamanuchefinalmentehamessoilculosullapoltronaperchèerastufadistaresedutainmacchinacazzo

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    • Lilly Simoncelli

      Se son rose fioriranno.
      E’ accattivante l’idea di una serie de’ Il Mondo parallelo.
      Per adesso demmo voce all’istinto, più avanti non si sa.
      Puro esercizio stilistico, giusto per mantenersi in forma.,
      Grazie e cordialità

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  3. bello proprio milord.
    Uno sguardo e un’ampia lettura su un genere che mi piace come mi piacque quella del Mondo accanto (che dici la scriviamo qualcosina nuova sul mondo accanto? mi manca l’Antica Dama. Mi manca proprio tanto.

    Un episodio che si inserisce nel contesto di un allargamento della storia del Mondo Parallelo.
    Una visione d’insiemme che forse mancava, ma che ha una ragione di essere in questo passaggio.
    bello sul serio, mio signore. E come potrebbe essere diversamente?
    Mamma, mi hai cambiato in meglio la giornata.

    Quand’é che rientri? Mi manca il tuo sorriso.

    Ciao

    🙂

    manueladentrolapartebeatadichitivuobene

    🙂

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    • manuela Rovati

      Vi ringraziammo mia signora.
      Il Mondo accanto, Il Mondo parallelo sono due aspetti di una stessa medaglia?
      mah, lo scopriremo solo vivendo.Grazie mia signora per esserci
      Salutazioni

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  4. Mio signore, ecco cosa mi colpisce di te, il tuo profondo senso umano che ti rende divino.
    Un episodio bellissimo e io me lo sono stampato assieme a quello precedente.
    Mi colpisci il cuore e l’anima.
    Mi rapisci l’anima.
    Un bacio mio signore e buona giornata

    Eleonora for you

    😀

    (Non sono in Francia però)

    ahahahaha

    🙂

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  5. Bello proprio.
    Mi mancava come episodio.
    Bello bello bello.
    Tony è un uomo la cui umanità potrebbe essere d’esempio per tutti.
    bella la storia che si sta sviluppando e grazie per avere dato un antefatto alla storia.
    Grazie
    Sei bravo proprio e soprattutto sei in formissima.

    Au revoir, mon signeur

    Annelise pour toi
    Bisoussss

    (E io sono a Paris e soprattutto non sono una bambina!)
    🙂

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    • Annelise Baum

      L’umanità di Tony, a quanto pare, sembra indiscussa, come indiscusso è il suo punto di vista in quanto raggiunto.
      Il suo urlo è, appunto, il fatto che ne è prigioniero.
      Grazie per essrci e cordialità

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  6. Un pezzo che toglie il fiato. Un’apnea Milord.
    Non ci sono parole di conforto pronte ed utili. Ma una cosa è certa: deve continuare a scrivere e a credere! ( a ciò che le fa bene). Meraviglioso passaggio nel suo mondo. Grazie.

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  7. Bello, divino, completo, umano, irresistibile e geniale.
    Ti stimo tantissimo milord.
    Cristo che emozione.

    Bravissimo… (ci avevo pensato che quello precedente, poteva diventare un incipit, ma sono rimasta in silenzio). Ho letto, anche l’altro sul Mondo Parallelo-Emma e devo ringraziare, anche, lady Nadia che ti ha fatto scrivere.

    Grazie per questa lirica.
    Grazie e buona giornata.

    🙂

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  8. Molto bello e molto umano.
    Un punto di vista estremamente particolare, sottolineato da un ragionamento e da una sensibilità non comuni.
    Non ci si poteva attendere di meno dalla sua penna, caro dottore.
    Buona giornata

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  9. Molto bello, milord.
    Molto bello sul serio e particolarmente sentito, è vero.
    Ciao

    Dunque a domenica.

    Buona giornata.

    PS: il tema, sull’illimitatezza, apparente, della vita ha suscitato negli uomoni, quasi sempre, situazioni incresciose. Voglia, invidia, ecc. ecc.
    L’hai e lo stai affrontando al meglio.
    Molto bello

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  10. Cosa sarebbe successo se, nell’estate del 1941, Hitler avesse seguito il parere di Halder e di molti generali e avesse lanciato “subito” l’offensiva sul fronte centrale verso Mosca? Sarebbe, come dire, che voi milord, sulla base di una telefonata aveste una considerazione particolare per una donna che non conoscete.
    Non siete, certo il tipo che fa di quest cose, ma si potrebbe diverntare gelose e magari a ragion veduta.
    Un radioso abbraccio mio signore

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    • Alessandra Bianchi

      Ci avete toccato e punto sul vivo.
      Ci dispiacque per voi, ma conosciamo punto una donna telefonicamewnte e con grandissima soddisfazione anche, per la quale nutriamo un profondissimo rispetto e ammirazione.

      E francamente una persona che, con tutto il rispetto per le presenti, è una donna di classe all’inverosimile.
      Educata, per bene e di sicuro affidamento.
      Una persona che da quella onestà mentale a cui tutti anelano e senza offesa per le presenti, regalano il piacere di una conversazione pulita, franca e aperta.
      Una conversazione che qualifica.
      Una persona per bene sul serio.
      Silvia per l’appunto che in questi giorni è a Orvieto per una conferenza e probabilmente mi mancherà non sentirla …
      Una persona che …
      Meglio fermarsi và …

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  11. Calma calma signore.
    Io scherzavo: è solo una vostra prerogativa fare casino e pollaio? Tutta vostra?
    Certo che a ventitre anni essere definita una ragazzina, a me fa solo piacere.
    Ovviamente si definisce “ragazzina” chi è MOOOOLTO distante dalla propria età. Io non faccio queste distinzioni.
    Donne come me e che hanno tanto da dare con brio e slancio, o le “vecchie e stantie” che hanno passato la quarantina, per me, sono sempre esseri umani! Io, comunque e con tanta compassione, le tratto con umanità.
    Io non sono cattiva, anzi, con chi mi piace sono generosa!
    Buona serata

    🙂

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