Il Mondo accanto: Caduto

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caduto

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“ … e Lui disse: Ti chiamerai Lucifero
e sarai il più luminoso. Da quel momento
mi accorsi che ero luminoso, ma soprattutto, 
che ero solo!”

La pioggia cadeva leggera, come una nube.
Il sole si perdeva in una luce eterea. Una luce, quasi fremente e riflessa mille volte dalle minuscole gocce, così lontana la mia fonte, da quel luogo, tanto da sembrarmi solo un sogno senza calore. Ero, mentre avanzavo in quella pioggia di luce, irresistibilmente attratto dal canto dell’acqua là dove quella si concentrava e scendeva in piccole fontanelle.
Nel Mondo Di Sopra pioveva e spirava il primo autunno, pensai. Quella luce era una tale magia, ai miei occhi, da sembrare un filato inesistente. La gelida bellezza solleticava i miei nervi come le dita di un musicista può carezzare uno strumento. La mia pelle bruciava, ma senza vero dolore. I miei occhi, feriti dalla luce, mi lasciavano intravedere quel mondo, soltanto, attraverso le lacrime di sangue che scendevano copiose proprio per proteggerli.

Alle mie spalle, Ninni L’Altro, era la mia ombra.
Sapevo di non poterlo lasciare indietro, ma non avevo ancora deciso se accettare la sua presenza o ribellarmi.
Così indugiavo nel passato e rivivevo quelle scene vivide come se potessi toccarle. Nel Mondo Accanto erano trascorsi gli anni, ma i miei tempi li avevo scanditi solo nella mente. Era come se un pittore improvvisamente avesse scoperto l’esistenza di altri colori, oltre le note del grigio e del rosso sangue della mia rabbia. Queste vibrazioni avevano quietato il mio animo, lasciando che si rilassasse per una nuova primavera. Avevano cancellato lentamente il rancore dal mio cuore. La cosa più incredibile era quanto poco c’era voluto per ottenere un simile miracolo.
La mia voce e quelle sensazioni si erano sposate in un casto connubio.
Non sapevo dire da quanto conoscessi Ninni L’Altro; non sapevo, nemmeno, da quanto tempo io stesso vivessi nel Mondo Sotto Il Mondo o chi, fra i due, fosse giunto li per primo. La natura onirica della mia vita passata mi turbava, almeno, quanto quella che avevo dimenticato. Di certo, sapevo che fra noi due ciò che ci teneva in vita, ovvero la sostanza che animava le vene dello spirito più ancora di quelle del sangue, era la stessa: La Gabbia dell’Angelo Caduto.
Sollevai il volto verso il cielo nascosto dalle rocce e dalle nuvole.
Stavo ripercorrendo una strada conosciuta, sul cui ciglio avevo indugiato molte e molte volte dopo la scomparsa di Dio tanto che, quelle parole, mi nascevano come naturali e abituali. Aguzzino era un termine lontano dal mio attuale modo di vedere il Padre ma, allo stesso tempo, così veritiero nella persona che ricordavo di essere stato prima dell’uragano di fiamme.
Ninni L’Altro, seduto su una pietra e incurante del bagnato, osservava le espressioni sul mio volto cambiare come la luce fra le nuvole, chiedendosi quanto strano fossi come creatura.
Le immagini fluivano rendendomi terribilmente solo.

Cercai il Padre dentro di me per avere una risposta, ma echeggiò solo un desolante silenzio. Mi voltai verso Ninni L’Altro, come se lui potesse mai spiegarmi.
“A cosa pensi?” mi chiese.

Lo fissai lungamente.
Sollevò il braccio coperto di tatuaggi turchesi e cremisi e indicò i cristalli che fiorivano sulle pareti umide della grotta e catturavano, in una danza macabra, i riflessi delle torce e quelli dei bracieri bronzei.
“La grotta è già satura dei tuoi pensieri, Ninni “, disse, “i miei, in questo momento, creerebbero solo confusione”
Si appoggiò sulle ginocchia ripiegate, stringendole con le braccia e senza smettere di guardarmi
“Forse, dare ad essi voce, potrebbe servire?”, dissi.
Ninni L’Altro rimase sorpreso a quella richiesta.
“Non che io sappia esattamente cosa raccontarti, o che sia in grado di raccontartelo nel modo migliore.”
Nella mia mente balenarono mille libri in cui i protagonisti si convincevano che, nel raccontare un evento, vi avrebbero dato un significato, apprestandosi così, molto seriamente, a confidarlo alla carta o ad un amico sotto il lume di una candela. Ma certo, il Ninni L’Altro, non era un compunto signore di fine ottocento né, quella sala, era un salotto confortevole in cui far evaporare tutti i fantasmi e le stramberie davanti ad un buon bicchiere di Bourbon. Una piacevole tentazione, non potevo negarlo, ma sarebbe stato come se la storia fosse raccontata dal mostro di Frankenstein, piuttosto che dal suo creatore; come se Mr. Hide si sedesse calmo e lucido a parlare con amici. Mi passai una mano sul volto, sfiorandolo. Poi, raccolsi un po’ di terra fra le mani e la feci scorrere via.
Forse quella storia doveva raccontarla, proprio, il Padre.

“Non capisco, e mi fa innervosire tutto quello che non capisco”, disse Ninni L’Altro prendendosi gioco di se stesso.
“Se siamo qui è perché, proprio da qui, è fuggito l’Angelo.”, risposi, “ Voglio riaffacciarmi al passato, aggrapparmi a quel ricordo e restare in questo luogo, dove tutto cominciò a cambiare.”
Ninni L’Altro mi ascoltò serio, seduto sui talloni, con le mani posate sulle cosce nude.
“Non capire, è il primo passo verso la comprensione” disse.
La sua voce aveva una cadenza tranquilla, quasi come un vento primaverile.
“Quanto al passato, questo passato, ha valore per te?”, continuò.

“Molto”, ma non aggiunsi altro.
Chinai invece il capo per, subito, rialzarlo irrequieto. I capelli mi ricadevano in parte sul volto, ma non me ne curavo, mentre nascondevano uno sguardo caldo come il fuoco di una fucina. Mi alzai e ripresi a camminare per la grotta e iniziai a gesticolare.
“Volevo andarmene. Odiavo il Padre. L’ho maledetto più e più volte!”
Ninni L’Altro, si fermò e si voltò con le braccia allargate e le mani aperte verso di me, guardandomi, attonito, dopo quelle parole sacrileghe.
Non mi scompose, ma seguitai ad osservarlo con occhi simili a schegge d’ardesia; con quello sguardo da cui sembrava, sempre, trasparire il senso dell’onore, nei millenni di storia, della mia famiglia.

“Il figlio, che non impara ad odiare il Padre, non può imparare ad amarlo veramente” disse.
Sollevai lo sguardo verso le pareti splendenti dal perpetuo scorrere dell’acqua e tremavo e piangevo.
“L’amore di un bambino può essere totale e puro, ma nasce dall’ignoranza. Si ama chi ci ha generato senza chiedersene ragione; soltanto quando abbiamo imparato a conoscere il Padre e la Madre, i loro Abissi e le loro vette, solo allora possiamo comprendere cosa voglia dire amarli”.
Adesso, Ninni L’Altro, mi fissava con amore.
Poi si avvicinò al mio orecchio e sussurrò:
“L’amore non è facile, come non è facile l’odio ed entrambi non sono per tutti”.

“Ninni”, continuò prendendomi per mano, “cosa posso fare per te?”.
Lo osservai e come un vento vulcanico, gli urlai tutto il mio furore:
“E’ amore, forse, distruggere una persona? Farla soffrire? Spaventarla a morte per nutrirsi delle sue emozioni come fossero un nettare?”. E ogni parola era una nuova pietra che lanciavo contro me stesso.
“E’ amore, caro Ninni L’Altro, non accettare qualcuno per com’è? “, e guardando verso il cielo continuai, ” Volerlo trasformare nel cuore fino al punto che, nemmeno Lui saprebbe più riconoscerlo, tanto da diventare, soltanto, un nuovo elemento di una propria visione? Spiegamelo!” e mi piegai in terra, il viso contro la polvere, piangendo e tremando.
“Spiegamelo!”, continuai singhiozzando,” Perché tutto questo? Perché questo dolore e queste lacrime … da secoli…”.
Ninni l’Altro, con un movimento silenzioso, si chinò e immergendo le dita tra i miei capelli, mi carezzo il volto lordo di sangue e sudore.

Sentii le sue braccia calde attorno il corpo.
Sentii la lama, dolcemente assetata, penetrarmi a fondo nella gola.
Sentii il sapore dolciastro del mio sangue che, adesso, mi ricopriva e mi scaldava.
E vidi, forse per la prima volta, aprirsi lo specchio del Mondo Accanto senza alcun riflesso e senza incrinature.
Ero, finalmente, tornato al Nulla.

Così bevvi dal mio sangue e mi addormentai per sempre.

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53 pensieri su “Il Mondo accanto: Caduto

  1. Avremo Tempo
    per una Voragine
    di Specchio che, Assetata,
    ci concederà
    un solo RiTorno …

    … in quel fondo limpido di Bruma
    Dove regna
    Il Canto dell’Ultimo Dio.

    Ciao Nì
    ___
    I Miei Rispetti
    Ni’Ghail

    Slàn

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    • Nì Ghail

      Tutto sarà visto con occhi diversi, tutto sarà quindi diverso, e altre necessità, non soddisfabili nel mondo della materia, chiederanno attenzione e impegno.

      Ciò porterà la persona a considerarsi come un errante, straniero nel proprio paese e estraneo fra coloro che fino a quel momento erano familiari, amici, e conoscenti.
      Una nuova sensibilità in lui nascerà, ma come una specula una insensibilità verso ciò che prima, e dai più, era considerato prezioso lo accompagnerà.

      Il manifesto
      Cordialità

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    • Anna Blu

      Alcuni arriveranno a considerare questa vita come una condanna a cui sono sottoposti prima del ricongiungimento, non comprendendo che in realtà non è nell’estraniarsi dagli altri che conseguiremo la liberazione, ma misurandoci con loro e con noi stessi.

      Cordialità

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  2. Un’emozione non da poco. Una riflessione sulle cause “di bontà” che molto spesso non riusciamo a capire o comprendere.
    Che bello sai?
    Riesci a dare l’idea, l’immagine di un tradimento che arriva da dove non dovrebbe arrivare.
    In questo senso dal Padre.
    Au revoir

    Annelise pour toi.

    Bisoussss

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  3. Il clima dell’introspezione è sempre un tema da cui non si può prescindere.
    Dobbiamo avere la forza della reazione e soprattutto quella dell’autoanalisi.
    Che bello il dialogo tra i due Ninni

    Buongiorno milord

    🙂

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    • Gianluigi

      La relazione è una forza che bisogna accettare.
      Oppure non serve.
      L’accetazione amicale è sempre.
      Non a scacchi, né a tempo: l’amicizia è tale, sempre, il primo giorno e l’ultimo.
      Grazie e cordialità

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    • Eleonora Bisi

      La lacrima, di per se stessa, è una fonte inesauribile di benessere.
      E’ grazie ad essa se riusciamo a realizzarci. nel dolore, coe nella gioia.
      Se non si comprende questa grande verità, è inutile viverci su ed è inutile avermi come amico.
      Non so cosa farmene del “ma che bravo, che mito, ecc.”.
      Io sono perfettamente consapevole di quello che valgo e di quello che non valgo.
      Il resto è accademia.

      Grazie e buonba serata

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  4. “Il figlio, che non impara ad odiare il Padre, non può imparare ad amarlo veramente” disse.
    Sollevai lo sguardo verso le pareti splendenti dal perpetuo scorrere dell’acqua e tremavo e piangevo.
    “L’amore di un bambino può essere totale e puro, ma nasce dall’ignoranza. Si ama chi ci ha generato senza chiedersene ragione; soltanto quando abbiamo imparato a conoscere il Padre e la Madre, i loro Abissi e le loro vette, solo allora possiamo comprendere cosa voglia dire amarli”.

    Io incollo questo. Mi è piaciuto molto.
    Mi ero chiesta più volte se l’amore di un figlio potesse essere incondizionato.
    Certamente nasce spontaneamente e naturalmente ma poi si trasforma man mano che in lui cresce l’indipendenza fisica e mentale.
    Le opinioni divergono e le scelte contrastano.
    Un buon genitore? Nessuno può dirlo.

    In questo pezzo il padre coincide col figlio, ne è evoluzione se ho capito bene tutta la saga.
    Quindi il primo Ninni ed il secondo non collimano più per qualcosa che ha cambiato profondamente il proprio status interiore.
    L’angelo che rappresentava il buono e bello è caduto e poi fuggito.
    Chissà se con quell’ultimo atto d’amore, il padre riuscirà a riavvicinarsi a lui?
    Il padre pare saggio, il figlio disperato nell’odio..
    Uccidere per amore una parte di sé stessi? Si, se può aiutare ad avvicinare l’angelo e la sua luce.

    Chissà se ho interpretato bene…

    Un pezzo di quelli dark che piacciono tanto a me.
    Anche se i brani Celtici sono ugualmente stupendi.

    Buona giornata a tutti e a lei Milord.

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      • Si, più o meno.
        Questo brano sembra, e ripeto sembra, scritto in modo liberatorio, quasi una confessione.
        Oppure è arrivato a me, così. E’ tanto intenso, forse per quello.
        Si, sembra che l’aspetto razionale (Primo Ninni) non riesca ad aiutare il secondo Ninni se non attraverso un gesto estremo.
        Attraverso l’apice del dolore, Ninni figlio, finalmente metabolizza, nel subconscio, ma ormai è tardi. Non è morto del tutto ma ha perso una buona parte di sé.
        Chissà se son riuscita a spiegare ciò che mi ha suscitato!

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    • Lady Nadia

      Un percorso da guerrieri, che da eroi che attentano alle sacre porte, desiderosi con la spada in pugno di fare breccia tra gli opponenti. Ma il vero e ultimo avversario giace in noi. Egli ci impedisce di entrare in contatto con l’atomo degli atomi, con la monade che è insita in noi, attraverso l’illusione e l’inganno di questo mondo.

      Noi racchiudiamo nel profondo, celata, e quasi dimenticata l’Essenza, cioè quella scintilla, quella fiammella del tutto che è il tutto. L’Essenza è parte di noi, ed eoni di evoluzione – involuzione nella materia, ha relegato ad essere uno spettro obliato: affogato dai tentacoli degli aggregati psicologici.

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  5. Una visione intima e intimistica sia della propria vita, che del proprio essere.
    Una guarigione esistenziale che si basa sulla conoscenza delle leggi dello sviluppo umano, dal primo all’ultimo giorno della vita, e sulle conoscenze dei cambiamenti che accadono ogni giorno.
    Ha fatto un’analisi molto bella e con dei risvolti importanti.

    E’ indubbio che colui che ha intrapreso un sentiero spirituale si pone in modo “particolare” nei confronti del perchè dell’esistenza, il suo Ninni in questo caso, e superando la visione statica, racchiusa fra nascita e morte, si trova ad abbracciare quella del Divenire: del ciclo ininterrotto di evoluzione/involuzione, fino alla completA liberazione, attraverso la propria trasmutazione.

    Questo suo brano è molto altro ancora.
    Molto bello, l’ho sentito

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    • Iribarne

      il nostro trascinarsi ricorrenza dopo ricorrenza, consiste proprio nel risveglio della nostra Essenza. In modo tale che potremmo conoscere e quindi ricongiungerci, in un’estasi infinita, con tutto quello che è.

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  6. Ecco Ninni.
    Ecco uno di quei passaggi che ti contraddistinguono. Uno di quei pezzi dove ti si legge con gioia e attenzione.
    La lotta contro il male? No, la lotta contro quel bene parassita che prima ti crea e dopo ti distrugge.
    Uno dei tuoi cavalli di battaglia che spiegano l’insussistenza di qualsiasi fede o religione, oppio e distruzione dei popoli.
    Vedi Israele e le carognate, in nome di una terra promessa da un Dio, che pur tutto vedendo e sapendo, si diverte a provocare guerre.
    Isis che fa quello che fa.
    I cristiani che hanno fatto in passato ma che, evolutisi, con l’arma economica soggiogano tutto il mondo. E poi si occupa di tutte le tristezze che producono fame e miseria.
    Ma la Chiesa allevia la fame, la miseria e i diseredati.
    Già (Ti ricordi quella sera a Milano? Siamo rimasti a discutere per più di tre ore, proprio su questo fatto), ma come giustamente fai notare, la Chiesa ha bisogno di tutta questa disperazione per vivere per cui quello da che un lato lava, dall’altro sporca.
    Punto.

    Un passaggio importante per comprendere il Ninni pensiero.
    ahahhahha

    Ciao milord del mio cuore.
    Ti bacio

    🙂

    Lilly

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    • Lilly Simoncelli

      Triplice è la visione che porta all’estasi: creazione, principio creativo, il creatore. Questo è, per me, il Pleroma degli antichi gnostici.
      E’ la ricerca che deve compiere chi è o si crede esoterista, o meglio chi ha intrapreso un percorso di luce, ma per ottenere un simile risultato, deve lavorare con sacrificio e passione su se stesso.

      Mi ricordo quella sera. Eravamo un beol po’ di persone.
      Dei presenti c’erano altre tre persone (che scrivono qua intendo)

      Grazie e cordialità

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  7. Lucifero come Giuda due apparenti traditori in realtà esecutori di una volontà assoluta che li ha voluti strumenti per portare a termine un disegno più grande di loro…li vedo così è lì riscatto da una condanna ingiusta è banale…così mi piace pensare e se il nulla è’ il nostro dopo va bene lo stesso basta trovare pace in attesa di ritornare nel suo ventre 😊

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    • arielisolabella, Lady Lea

      Essere presenti.
      Essere capaci di osservare, le pulsioni del nostro agire.
      Essere capaci di compiere l’Opera, di pulizia interiore.

      Altrimenti sprechiamo così una della nostre, non infinite, possibilità, senza essere funzionali al nostro disegno primordiale. In quanto siamo funzionali a quel nostro disegno, solo quando la coscienza si risveglia, rinascendo così Uomini Nuovi, lasciandoci alla spalle la nostra attuale forma di uomo-macchina, asservito alla pulsioni e compulsioni degli ego e dalla fascinazione della materia.
      Ovvio che tale finalità implica un’opera intima di lavoro su noi stessi; di sgretolamento della pietra, che presuppone un rapporto diretto, e senza mediazione con il Creatore, inteso come principio creativo dell’atto della creazione come tale: l’evoluzione animale. Questo è fondamentale, in quanto tutto quello che ci è dato non è nostro, e tutto quello che non ci è dato, non è utile al nostro intimo.

      Noi dobbiamo tornare nella luce, da dove proveniamo, perchè in noi c’è una fiammella di luce, ovvero l’intelletto. Compito nostro è cercarla, accudirla e fare in modo che divampi come un fuoco sacro.
      Questa luce è corroborata, anche, dall’ossigeno della passione.

      Cordialità

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      • Grazie della Vostra spiegazione ora comprendo meglio e condivido .Analizzare riflettere con distacco critico il nostro essere e agire ci consente di evolverci in pienezza ….eppure quanta fascinazione nell impulso incontrollato e nella sua materialità .🌹

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      • Già, quella fascinazione che è impulso e forza al tempo stesso.
        Una fascinazione che porta, portandoci, lontano oltre le nebbire che avvolgono i nostri possibili futuri.
        Quali futuri, però, se l’istinto, pur senza controllo e stante nella propria materialità, dona regalando il momento, ma rendendo negletto il futuro?

        Ecco dunque che “Analizzare e riflettere con distacco critico il nostro essere e agire … porta …“.

        Un serpente Kundalini che, mordendosi la coda …
        Grazie, mia signora.

        Cordialità

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  8. L’avido truffatore dalle mani impure non può tentare quest’Arte,
    né essa sarà mai dell’uomo incolto e grossolano;
    la mente dissoluta dedita a lascivia e a mollezze ne sarà del tutto accecata, e così pure l’astuto…
    Ma l’uomo saggio e pio si avvicini, e unendo volontà e forza,
    studi egli quest’Arte in tutta la sua profondità e ampiezza…

    Cordialità

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  9. Ricorda per sempre il 5 novembre, il giorno delle congiure delle polveri contro il parlamento.
    Non vedo perchè di questo complotto, nel tempo il ricordo andrebbe interrotto.
    Ma l’uomo?
    So che il suo nome era Guy Fawkes e so che nel 1605 tentò di far esplodere il parlamento inglese.
    Ma chi era realmente?
    Che tipo d’uomo era?
    Ci insegnano a ricordare le idee e non l’uomo, perché l’uomo può fallire.

    L’uomo può essere catturato, può essere ucciso e dimenticato.
    Ma 400 anni dopo ancora una volta un’idea può cambiare il mondo.

    Io sono testimone diretto della forza delle idee, ho visto gente uccidere per conto e per nome delle idee.
    Li ho visti morire per difenderle!
    Ma non si può baciare un’idea, non puoi toccarla né abbracciarla; le idee non sanguinano, non provano dolore
    Le idee non amano!

    Non è di un’idea che sento la mancanza, ma di un uomo!
    Un uomo che mi ha riportato alla mente il 5 novembre: un uomo che non dimenticherò mai.

    [V come Vendetta Prologo ]

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      • In questa notte estremamente fausta permettimi, dunque, in luogo del più consueto nomignolo di accennare al carattere di questa Dramatis Persona.

        Voilà.
        Alla Vista un umile Veterano del Vaudeville, chiamato a fare le Veci sia della Vittima che del Violento dalle Vicissitudini del fato.
        Questo Viso non è Vacuo Vessillo di Vanità, ma semplice Vestigia della Vox populi, ora Vuota, ora Vana.
        Tuttavia questa Visita alla Vessazione passata acquista Vigore ed è Votata alla Vittoria sui Vampiri Virulenti che aprono al Vizio, garanti della Violazione Vessatrice e Vorace della Volontà.

        L’unico Verdetto è Vendicarsi… VENDETTA!
        E diventa un Voto non mai Vano poiché il suo Valore e la sua Veridicità Vendicheranno un giorno coloro che sono Vigili e Virtuosi. In Verità questa Vichyssoise Verbale Vira Verso il Verboso, quindi permettimi di aggiungere che è un grande onore per me conoscerti e che puoi chiamarmi V. ( … da V, come Vendetta)

        Cordialità

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      • Infatti: dopo ben quattro volte, la Quinta, o V, e dedicata alla Vendetta che, come noto, è un piatto che si serve freddo e nel caso specifico, ancora più freddo e senza misericordia.

        (V come Vendetta)

        Cordialità

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      • Infatti!
        Le volte furono:

        La prima.
        Dal 1209 al 1229, Sua Santità eccellentissima il Sommo Pontefice Innocenzo III lanciava la crociata contro gli Albigesi. (Gli Albigesi o Catari, professavano la purezza della persona in Nome di Cristo, senza immagini e professando la pia carità, la solidarietà, l’aiuto sociale e non riconoscendo altra autorità se non Gesù Cristo. Formare la Chiesa secondo la povertà predicata da Cristo e ritenuta tipica del cristianesimo delle origini.
        Frà Dolcino si riferirà ai
        Perfetti santi e pii uomini, per divulgare la popria eresia.
        Lutero porterà i Catari e il Catarismo come pensiero illuminatore e riformista di una Chiesa ottusa e diabolica).
        Questa Crociata, in uno dei propri passaggi, annovera la strage di Beziers, in Francia, dove il legato pontificio Arnaud Amaury (Incaricato e investito personalmente da Sua Santità), non potendo distinguere gli eretici, ma risoluto a non porre fine al massacro, ordinò:

        Caedite eos! Novit enim Dominus qui sunt eius.
        (Uccideteli tutti! Dio riconoscerà i suoi)

        Ne vennero uccisi, e senza misericordia, circa 20.000 per un totale globale di circa 1.000.000 di morti.
        E con i mezzi di allora!

        La seconda
        Tomás de Torquemada, inquisitore generale di Spagna bruciò e fece bruciare più di 20.000 persone (quelle documentate dai registri della Santa Inquisizione) di cui circa 18.000 donne nell’Anno del Signore 1496.
        L’accusa, mediamente, era quella di stregoneria.
        Il processo veniva istruito in, circa, dieci mesi senza che all’imputato/a venisse mossa alcuna accusa, invitandoli ad una confessione “generica”, sotto tortura.

        La terza.
        In Val Camonica si ebbero due grandi persecuzioni di streghe. Tra il 1505 e il 1521 vennero arse più di settanta donne e trenta uomini (giusto per non discriminare le donne) con l’accusa di stregoneria, ma in realtà erano le prime erboriste della storia (Le streghe del Tonale).
        Arse vive e senza “misericordia”.

        La quarta
        Nel 1605 ci fu il primo tentativo e Guy Fawkes venne impiccato senza mesericordia.
        (Giova ricordare che a far tempo dal 1520, la Bolla papale “Exsurge Domine” di Papa Leone X, scomunicava tutte le eresie e le discussioni al di fuori del Cristianesimo/Cattolicesimo e/o che comunque mettevano in discussione qualsiasi o uno dei dogmi cattolici-era, in realtà, una risposta a Martin Lutero e alle 95 tesi-venne utilizzata la misericordia, ovvero il precedente immobilizzamento del condannato tramite una staffilata alla nuca, con, appunto, una Misericordia, ovvero uno stiletto dalla lama a chiodo-quasi come un ferro da lana, appuntitissimo e sottilissimo.
        La staffilata, toccando e recidendo-all’altezza della terza vertebra cervicale circa- il midollo spinale, provocava l’immediata paralisi, lo svenimento e il susseguente irrigidimento del corpo.
        In uno slancio di umanità il Sommo Pontefice impiccava i suoi condannati in stato d’incoscienza.)

        Ecco, appunto, Guy Fawkes venne impiccato senza misericordia.
        La morte avvenne, presumibilmente dopo oltre dieci minuti di atroce sofferenza mentre il condannato sentì e sofferse tutto e di tutto!

        La quinta o V sarà vendetta!
        Avevate visto giusto!

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      • Ecco bravo!
        Anzi sei triplamente più bravo che hai aspettato quattro carognate per abbinare la quinta, ovvero la V alla Vendetta rispetto ai signorini della Chiesa.
        Bravo milord.
        Ciao

        🙂

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      • Uuuuaaaaaauuuuuuu
        Racconto “anticlericale” di Ninni in arrivoooooo e a quanto ho letto mi sembra anche un racconto che si preannuncia incazzato a fuocooooo.
        Sarà meglio che il Papa inizi a sloggiare!
        ahhaahahahahahhaaha

        😀

        lamanuelettrizzatissima

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  10. Forma mentis e catarsi.
    Ho letto un’analisi esistenziale molto forte.
    Il rifiuto di massificazione del pensiero e un reset su tutto quello che è prestabilito.
    Vedo, caro Ninni, che hai iniziato la via della serietà (giusto per non confondersi con la massa).
    Serietà e profondità (ma tutti ti conosciamo) che ti hanno sempre contraddistinto dalla massa e da chi ti conosce profodamente per “chi” sei e per cosa rappresenti.
    Questo pezzo è uno di quelli “sofferti”
    E sofferti profondamente.
    Un pezzo che porta e trasuda analisi esistenziale da non prendere sotto gamba.
    Un insegnamento profondo da e verso l’etica che regala quei momenti importanti che costellano a nostra vita.
    Mi hai soddisfatta e mi sento soddisfatta.
    Grazie Ninni
    (Spero, con quanto detto, di essermi guadagnata lo stipendio)

    🙂

    Buona giornata a tutti

    Manu

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    • Manuela Rovati

      Come un fiume carsico che emerge più volte durante il suo corso verso il mare.
      Affiorando agli occhi di ignari, occasionali, o ignoranti osservatori.

      Così Il Nemico (Ninni o Ninni L’Altro, non fa differenza) da poco più di duemila anni emerge continuamente nello spazio esoterico, da un lato irridendo coloro che hanno cercato di sopprimerlo attraverso il rogo e l’ostracismo, e dall’altro lasciando stupiti o istupiditi coloro che sono avvezzi a considerare i simboli come pezzi, intercambiabili, di un unico puzzle.

      Cordialità

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  11. Nei silenzi acuti dove la sofferenza è forte e palese.
    Quasi una iniziazione che confermi o attribuisca parte del proprio intelletto a quel mondo Di Sotto.
    Fuori dagli schemi della comprensione perché è comprensione stessa il comprendere.
    Bello milord.

    Bacetto
    Silvie

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    • Silvia

      Ogni atteggiamento inadeguato da parte di un iniziato, ad una realtà tradizionale è in parte non secondaria frutto di una erronea valutazione di colui o coloro che lo hanno valutato.
      Colui che chiede dovrebbe essere sempre attentamente pesato sulla bilancia.

      Non trovo il riferimento alla psicostasia, trattandosi solo di un novizio e non di un’anima giunta a fine percorso nell’aldilà, eccessiva.
      Se ci interroghiamo attorno a chi, in una comunità iniziatica, può incarnare Horus e Anubis, accusatore e avvocato, innanzi al tribunale presieduto da Maat, allora mettiamo in dubbio, implicitamente, che vi sia una reale funzione formativa all’interno di tale struttura.
      E in tal caso il mondo profano è già dentro e dunque, diventa difficile comprendere tale assioma.

      Grazie milady, cordialità

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  12. Si assiste alla morte interiore, in un discettare ridanciano, che trasforma i propri salotti di discussione dove, i riti vengono degenerati in commedie; i simboli ridotti a simulacri; la docetica in un novero di insegnamenti ridicolmente morali e dove la morale sparisce.

    Cordialità

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  13. Un passaggio introspettico che affronta i temi interiori e che, nella tua rubrica del quotidiano, caro Milord, copre e colpisce per la sua profondità.

    Poi ho letto che, legato a un profondissimo senso di giustizia, affronti i temi dell’Inquisizione.
    Bene ci sarà da ridere, anzi no, forse ci sarà finalmente un po’ di giustizia.
    Massì, cantiamogliene quattro.

    Un sincero saluto dalla partenope Capitale.

    Dudù

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    • Grazie milord per le belle espressioni, ma non credo proprio che farò-almeno a breve termine-una storia anticlericale.
      Sarebbe mia intenzione però. Si vedrà.
      Many thnx

      🙂

      Sto ascoltando:
      Davis Bowie-Starman

      and after in “The martian” edition

      Good mornig at all

      🙂

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